Figura 3: i 17 GOALS dell’ONU
3.4 L’esperienza dell’Ospedale San Luca di Lucca in tema di sostenibilità
I nuovi ospedali italiani (costruiti dalla metà degli anni ’90) hanno, tra le molte innovazioni realizzate, cambiato totalmente la tipologia degli impianti termici per le degenze, gli ambulatori e le aree comuni. Si è passati dagli impianti di riscaldamento tradizionale, senza raffrescamento estivo, realizzati in modo analogo all’edilizia residenziale e costituiti da caldaie e caloriferi (radiatori, termosifoni), ad impianti cosiddetti “a tutta aria”, costituiti da unità di trattamento aria (UTA); si tratta di un sistema di canali di distribuzione d'aria, macchinari elettrici per la movimentazione dell’aria e terminali di diffusione situati negli ambienti da climatizzare, sia nel periodo invernale che in quello estivo. Questa innovazione discende da due motivi fondamentali e tipici della qualità di una struttura sanitaria moderna in genere ed ospedaliera, in particolare:
• aumentare il comfort dei cittadini assistiti e degli operatori
• garantire un molto più elevato livello di igienicità degli ambienti, anche in condizioni particolari di assistenza sanitaria (infettivi, immunodepressi, terapie intensive ecc). Alzare in generale la qualità delle prestazioni sanitarie comporta anche un aumento dei costi di investimento sia in termini di realizzazione che di gestione successiva.
Nell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest sia l’Ospedale Versilia (anno costruzione 2002) che gli ospedali San Luca di Lucca (2014) e NOA di Massa-Carrara (2015) sono stati costruiti con questo nuovo concetto impiantistico. Come già anticipato, tali impianti risultano più complessi e richiedono regolazioni e gestioni molto attente e con grande
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conoscenza del fabbricato, delle sue particolarità d’uso, delle necessità specifiche in termini di temperature e di umidità invernale ed estiva, della esatta tempistica di funzionamento nel giorno, nella settimana e nel mese, tanto da essere regolati attraverso sistemi informatici evoluti (denominati B.M.S. - building management systems) che richiedono professionalità specifiche. Per questo l’avvio di un edificio complesso come un ospedale, che ha al proprio interno servizi e reparti con usi differenziati e logiche di tipo igienico sanitario diversificato, necessita di un periodo di “rodaggio” e di “affinamento” della gestione che eviti un eccessivo funzionamento delle pompe, dei ventilatori e delle parti meccaniche ad alimentazione elettrica, che possono produrre un elevato innalzamento dei costi dell’energia.
L’Ospedale Versilia è tra i più efficienti ospedali italiani in tema di gestione dell’energia (unico in Italia con certificazione energetica “B”), tuttavia tali risultati non sono stati ottenuti nei primissimi anni di funzionamento (2002) ma a seguito di una pluralità di interventi e calibrazioni realizzati negli anni.
Situazione analoga si è verificata anche per l’Ospedale San Luca di Lucca dove, partendo da un dato di consumo elettrico molto alto (2014), si è immediatamente sviluppata, già nel corso del 2015 e all’inizio del 2016, una importante attività di regolazione ed efficientamento. Con l’istituzione della nuova Azienda USL Toscana Nord Ovest la Direzione Generale, molto attenta alle politiche di efficientamento energetico, ha istituito una struttura complessa di Energy Management, affidandone proprio la direzione ai tecnici ed allo staff che proveniva dall’esperienza positiva dell’Ospedale Versilia, al fine di produrre concreti risultati in termini di sostenibilità ambientale, minori emissioni in atmosfera, minori costi e maggior comfort nelle strutture sanitarie (l’importo della “bolletta” energetica della USL N.O è di circa 30 milioni). Con questa collaborazione tra i tecnici USL, responsabili della gestione dell’Ospedale San Luca, e quelli della nuova struttura di Energy Management è stato possibile già nel 2016 ottenere un abbassamento di circa il 12% dei consumi elettrici, ma soprattutto definire un complesso, ma attuabile piano di azione per l’efficientamento energetico del San Luca, basato sui seguenti interventi con la relativa stima dei tempi e dei risultati attesi: • attivazione del cogeneratore (avviato già nel gennaio 2017) che rappresenta il
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• capacità di regolazione tramite B.M.S. del funzionamento delle Unità di Trattamento Aria, in modo tale da fornire l’aria strettamente necessaria per mantenere le condizioni di igienicità e di comfort nei locali ad uso sanitario; in particolare nelle sale operatorie che oggi hanno un funzionamento continuo (24h), non collegato alla tempistica dell’attività operatoria della sala;
• free-cooling, modalità di raffrescamento dell’aria che viene immessa in ambiente senza l’attivazione dei gruppi frigo, ma prendendo aria esterna durante i mesi primaverili ed autunnali con notevole risparmio dovuto alla non messa in moto dei gruppi frigo elettrici; adeguato utilizzo nei mesi invernali, non esuberante, dei gruppi frigo;
• adeguato bilanciamento dei volumi d’aria (la verifica che è stata fatta ha potuto constatare l’esistenza di una forte movimentazione di volumi, esuberante rispetto alle necessità sia di igienicità che di comfort termo-igrometrico) che consente un minor lavoro di pompe e di ventilatori tutti alimentati elettricamente con grandi consumi. È importante sottolineare che gli interventi previsti non necessitano di alcuna trasformazione degli impianti né di investimenti correttivi, ma solo di una attenta, scrupolosa e ben orientata attività di gestione dell’impianto che può essere svolto adeguatamente dall’impresa costruttrice a cui è affidata anche la gestione tecnica e manutentiva dell’Ospedale, sotto il controllo e la direzione dei tecnici dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest.
Un ulteriore abbassamento della “bolletta energetica” potrebbe derivare dalla installazione di un secondo cogeneratore, intervento che comporta, a differenza dei precedenti, una spesa di circa 700.000 euro, la cui efficacia porterebbe ad un rientro stimato dell’investimento in un periodo variabile da 2 a 2,5 anni, in relazione alle modalità di esercizio. I tempi per l’installazione del nuovo cogeneratore sono stimabili in circa 23 mesi (compresa la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione dei lavori di installazione).
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