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Figura 3: i 17 GOALS dell’ONU

3.2 Lo sviluppo sostenibile in sanità e in ambiente ospedaliero

Il sistema sanitario è definito dall’Organizzazione mondiale della sanità come “all organizations, institutions, and resources that are devoted to producing health actions” [59], in cui con health action si intende qualunque sforzo il cui obiettivo primario è il miglioramento della salute. È un settore fortemente regolamentato e costantemente posto sotto pressione per aumentarne l’efficienza e migliorarne la qualità. Solo di recente la crescente attenzione al tema della sostenibilità ha interessato, in modo sempre più rilevante il settore sanitario, poiché è inserito in un vasto contesto ecologico, economico e sociale. I legami esistenti tra i differenti aspetti della sostenibilità e l’assistenza sanitaria sono stati oggetto di studio di numerosi autori, con lo scopo di individuare i fattori che possono favorire o ostacolare un approccio sostenibile in tale settore.

In letteratura sono state proposte differenti definizioni della sostenibilità in sanità. Secondo Mohrman e Shani (2011) [60] l'assistenza sanitaria sostenibile consiste nell’essere più efficaci nel prevenire e minimizzare l’impatto delle malattie, che non dipendono solo dalle prestazioni sanitarie che si verificano all’interno delle strutture, ma anche dal miglioramento dello stato di salute di tutta la comunità. Per Lifvergren et al., (2009) [61], i sistemi sanitari sostenibili devono bilanciare gli interessi degli stakeholder nel lungo periodo e avere le capacità per il miglioramento, l’innovazione e lo sviluppo continuo da un punto di vista economico, sociale e ambientale.

Gli ospedali occupano un ruolo rilevante nell’ampia rete del sistema sanitario, dove, come elementi attivi della società, influenzano e vengono influenzati dall’ambiente circostante. Inoltre occupano una posizione di rilievo nella comunità circostante, poiché la influenzano dal punto di vista economico, sociale e culturale.

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Come detto precedentemente, per uno sviluppo sostenibile la sfera economica non può essere considerata in modo indipendente da quella ambientale e sociale, come avveniva nella concezione classica di sviluppo, in cui il focus era posto in via prevalente o esclusiva sulla crescita economica. Gli aspetti sociali e ambientali di sostenibilità costituiscono imprescindibili vincoli per la sostenibilità economica, poiché quest’ultima non è una condizione sufficiente a garantire la sostenibilità dell’impresa nel lungo periodo [62]. In ambito sanitario il concetto di sostenibilità economica è un tema centrale per i dibattiti della politica, non rientra però tra i principali obiettivi del sistema sanitario e raramente è accompagnata da una chiara idea di cosa significhi per un sistema sanitario essere economicamente sostenibile, come sia possibile valutarne la sostenibilità economica o quali siano le problematiche connesse. Il motivo più probabile è che il significato di sostenibilità economica viene considerato di per sé evidente: la presenza di un equilibrio tra gli obblighi che un sistema sanitario ha rispetto ai diritti acquisiti e istituiti da una parte e la sua abilità a soddisfare quegli obblighi su base continua dall’altra [63]. Tale definizione ci dice semplicemente come il problema si manifesta, ma senza una migliore comprensione delle dinamiche di base si corre il serio rischio di vedere la sostenibilità economica come un obiettivo piuttosto che un vincolo da rispettare.

Il tema della sostenibilità sociale ha iniziato ad attirare fortemente l’interesse di studiosi e imprese solo di recente. Con il termine sostenibilità sociale in ambito sanitario e più precisamente nel settore ospedaliero si fa riferimento alla capacità delle organizzazioni sanitarie di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza e salute) ed equità. In questo contesto il benessere deve essere concepito non solo come totale assenza di malattie, ma anche come stato di completo benessere psicofisico. Gli ospedali consumano e spendono una grande quantità di risorse, che se impiegate sul territorio possono contribuire al benessere della comunità, attraendo nuove risorse, incrementandone il livello occupazionale e favorendo quindi la crescita della ricchezza. Per questi motivi, possono contribuire allo sviluppo economico della comunità.

La sostenibilità ambientale può essere definita come la capacità di preservare nel tempo tre funzioni dell'ambiente: fornire risorse, assorbire rifiuti ed essere fonte diretta di utilità. La ricerca della sostenibilità ecologica si basa sulla presa di coscienza che in un contesto caratterizzato da risorse limitate, il deterioramento del “capitale naturale” [64] non può andare avanti all’infinito [65].

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Le attività umane correnti possono deteriorare l’ambiente, al punto tale da far emergere serie conseguenze negative che potrebbero arrestare i miglioramenti e addirittura peggiorare l’attuale qualità della vita [66]. È difficile quantificare puntualmente e con una tempistica adeguata gli effetti che una determinata attività può avere sull’ambiente. Negli ultimi anni l’aumento di importanza di questo argomento ha fatto nascere svariati istituti, associazioni e società, che si occupano esclusivamente di questa tematica. Sono sempre più importanti a livello mondiale le certificazioni ambientali. Gli ospedali, come promotori della prevenzione sanitaria, devono guidare verso la consapevolezza e la tutela dell’ambiente; c’è estremo bisogno di un nuovo sistema di assistenza sanitaria con edifici in grado di soddisfare la domanda sociale attuale e futura, essendo allo stesso tempo sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico [67]. Infatti, le strutture sanitarie ed in particolare gli ospedali sono grandissimi utilizzatori di energia, acqua, cibo, sostanze chimiche, metalli e minerali, fibre (carta, tessuti, legno) e di altre risorse in generale e sono grandissimi produttori di rifiuti. Inoltre generano un elevato traffico veicolare legato agli spostamenti dei pazienti e dello staff ospedaliero. È possibile, quindi, affermare che la sostenibilità ambientale in un ospedale deve essere orientata alla riduzione, conservazione e riciclo delle risorse naturali e alla riduzione delle emissioni. La maggior parte dei Paesi sviluppati, e in particolar modo i Paesi dell’Unione Europea, sono consapevoli dell’esistenza di grandi criticità economiche, sociali e ambientali che influenzano il settore dell’healthcare. Ad oggi, l’interesse verso il tema della sostenibilità nel settore ospedaliero e in generale sanitario è sempre più diffusa, anche nel nostro Paese. Nonostante la crescente consapevolezza della necessità di un impegno verso la sostenibilità in ambito ospedaliero, in Italia le iniziative e le azioni volte allo sviluppo sostenibile sono in una fase ancora embrionale, soprattutto se confrontate con Stati Uniti, Canada e ad alcuni Paesi del nord Europa. In questi Paesi, sia i sistemi sanitari sia i singoli ospedali stanno facendo passi in avanti per ridurre il loro impatto ambientale, contribuire alla salute pubblica e ridurre i costi; inoltre sono nate numerose organizzazioni non governative e sono state portate avanti in ambito ospedaliero iniziative volte a rendere le strutture sanitarie ecologicamente sostenibili.

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Nel 2009, l’Ospedale Universitario di Ginevra - Hôpitaux Universitaires de Genève (HUG) è stato il primo ospedale universitario europeo a realizzare un'eco-economia. Si tratta di uno dei principali consumatori di energia nel Cantone di Ginevra.

Nel 2011 ha ricevuto il Prix Vélo per le imprese che promuovono l’uso della bicicletta. Infatti tra le strategie di tutela dell'ambiente, la mobilità riveste un ruolo centrale: mobilità significa traffico, traffico significa inquinamento, inquinamento significa degrado della qualità della vita. Nel 2015 i Services industriels de Genève (SIG) hanno realizzato un contracting del risparmio energetico comprendente la sostituzione di oltre 3000 lampade in sette edifici. Questa misura consente di risparmiare 450 000 kWh di energia elettrica. Gli impianti installati comprendono sensori di presenza e movimento che contribuiscono enormemente al risparmio energetico [68].

Attraverso un'analisi basata su interviste e visite in loco, di diversi casi studio in Italia e in Europa sono stati individuati come esempi di strutture ecosostenibili: l’Ospedale Meyer di Firenze, l'Ospedale Niguarda e l’Ospedale Humanitas di Milano, il nuovo Ospedale di Legnano, l’Ospedale del Mar di Barcellona e il prossimo nuovo ospedale Karolinska Solna di Stoccolma [67].

L’esempio italiano di struttura ospedaliera ecosostenibile è rappresentato dall’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, che è il primo in Italia ad essere stato progettato e realizzato con l’obiettivo principale di ridurre le emissioni nell’aria. Sono numerosi gli accorgimenti che sono stati adottati per ottenere una struttura sostenibile e un notevole risparmio energetico: celle fotovoltaiche; miglioramento dell’isolamento termico dell’edificio; sistemi di controllo dell’illuminazione artificiale e migliore utilizzo della luce naturale (lucernari, sun-pipes e piramidi trasparenti); ventilazione naturale; contenimento dell’uso di tecniche di raffreddamento delle pareti esterne e di ventilazione artificiali e dell’uso di aria condizionata; spazi verdi su terrazzi e tetti; percorso di certificazione Bio-Habitat per il verde che circonda l’ospedale, che prevede impegni precisi quali, ad esempio, il non utilizzo di concimi di sintesi (fitofarmaci) nella cura del verde e il compostaggio degli scarti di manutenzione del parco [69].

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Figura 4: Ospedale Pediatrico Meyer - Firenze

Anche il nuovo Ospedale di Alba-Bra (Cuneo), è stato progettato al fine di limitare l’impatto ambientale: è situato in una posizione pensata per ridurre i percorsi di arrivo; è studiato per migliorare le modalità di accesso, per garantire una permanenza piacevole, uno sfruttamento razionale delle energie naturali (luce, ventilazione); gli impianti sono progettati per una gestione razionale delle risorse [70].

In Emilia Romagna è stato istituito nel 2007 il programma “Il Servizio Sanitario Regionale per uno sviluppo sostenibile”, volto a ridurre gli impatti ambientali delle strutture a livello di consumi energetici e idrici, produzione di rifiuti, spostamenti di uomini e materiali con conseguente produzione di emissioni inquinanti [71].

A Bergamo è presente il progetto “Insieme per la salute dell’ambiente” avviato dagli istituti ospedalieri bergamaschi: grazie a questa iniziativa tutta l'energia utilizzata dagli Istituti Ospedalieri Bergamaschi è al 100% verde, quindi proveniente da fonti rinnovabili, con impatto ambientale nullo e prodotta localmente nel rispetto quindi del principio della filiera corta [72].

Inoltre, negli anni, in Italia si è verificata una crescente adozione di impianti di cogenerazione, che porta a significativi risparmi sui costi energetici: più di 40 ospedali italiani, come ad esempio l’Azienda Ospedaliera Senese, hanno installato sistemi di

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cogenerazione, che permettono di sfruttare al meglio le risorse combustibili per un bilancio energetico ottimale. Con il termine cogenerazione si definisce il processo che prevede che calore ed energia elettrica vengano prodotti nello stesso impianto. Questo sistema può incrementare l’efficienza fino a oltre l’80% con un vantaggio notevole sui costi di approvvigionamento del combustibile fossile e una minore produzione di emissioni inquinanti come gas climalteranti.

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