Distribuzione per età
SEZIONE C SOSTENIBILITA' AMBIENTALE
Dall'analisi sul tema della sostenibilità ambientale in ambiente ospedaliero è emerso che nella maggior parte dei casi l'interesse per questa tematica è limitato alla necessità di rispettare la normativa vigente (47%) o alla volontà di soddisfare le richieste provenienti da altri stakeholder (45%).
Esclusivo rispetto della legislazione in materia ambientale 41 Non si limitano al rispetto della legislazione, ma cercano anche di
soddisfare le richieste provenienti da altri stakeholder 39
L’attenzione all’ambiente è uno degli obiettivi prioritari 5 Non sono perseguiti obiettivi ambientali 2
Tabella 46
Grafico 45
Da questa prima analisi emerge una mancanza di cultura sul tema ed un avvicinamento ad esso finalizzato soltanto ad ottenere un risparmio immediato e non in ottica di sostenibilità nel lungo periodo.
Vediamo ora quali sono le misure di sostenibilità ambientale relative alle attività dei servizi esternalizzati, adottati dai vari ospedali partecipanti.
41; 47% 39; 45%
5; 6% 2; 2%
Esclusivo rispetto della legislazione in materia ambientale
Non si limitano al rispetto della legislazione, ma cercano anche di soddisfare le richieste provenienti da altri stakeholder
L’attenzione all’ambiente è uno degli obiettivi prioritari
Non sono perseguiti obiettivi ambientali
68
Recupero degli imballaggi dei materiali forniti dalla logistica (pallets e cartone) 50
Procedure di trattamento dei reflui 29 Procedure per la sostituzione dei prodotti detergenti e disinfettanti utilizzati dai servizi di
sterilizzazione, lavanolo e pulizie che hanno un elevato impatto ambientale con prodotti che
inquinano meno 33
Misure di riduzione del consumo della carta (sostituzione dei fax con e-mail,
archiviazione sostitutiva della documentazione sanitaria con firma digitale…) 59
Utilizzo di materiali in teleria sterile riutilizzabile 24 Raccolta differenziata dei residui di alimenti (non a rischio infettivo) 37
Promozione della raccolta differenziata, recupero plastica, vetro e riciclaggio in
generale per le aree comuni 81
Promozione dell’utilizzo di metodiche per diagnostica e trattamento finalizzate al recupero o
abbattimento dei residui di materiali a rischio chimico 24 Promozione di materiali monouso a basso impatto di CO2 e materie plastiche 16
Digitalizzazione completa del servizio di diagnostica per immagini e/o delle copie dei referti diagnostici (su CD o altro supporto informatico) 69
Utilizzo di materiali cartacei riciclati per i servizi igienici o asciugamani ad aria 31
Tabella 47
Relativamente alle misure di energy management praticate nei vari ospedali, il 21% dei partecipanti non ha risposto pertanto abbiamo una serie di dati mancanti. Dalle 69 risposte ricevute è emerso che le misure principali sono atte al bilanciamento degli impianti di condizionamento finalizzato all'ottimizzazione dei consumi. Inoltre sono presenti elementi illuminanti a risparmio energetico e procedure per la riduzione dell'illuminazione nelle ore notturne soprattutto nelle aree comuni:
E’ attiva una procedura di riduzione della ventilazione in orario notturno / festivo per le aree
comuni 24
E’ attiva una procedura di riduzione della ventilazione in orario notturno / festivo per le aree
sanitarie, inclusi i blocchi operatori 17 E’ presente la figura dell’Energy Manager 19 Esiste un piano aziendale di gestione energetica 21
Viene svolta un’attività di bilanciamento degli impianti di condizionamento
finalizzata all’ottimizzazione dei consumi 33
Nell’ospedale in cui lavoro i dipendenti ricevono una formazione sulle questioni ambientali 9 Nell’ospedale in cui lavoro è chiaramente stabilito chi si assume le responsabilità ambientali 6 Le risorse per il miglioramento dell’impatto ambientale dell’ospedale in cui lavoro
rappresentano un’importante percentuale di quelle complessivamente destinate a progetti di
miglioramento continuo 2
Sono attive procedure per la riduzione dell’illuminazione nelle ore notturne o in
assenza di utenti nelle aree comuni (come bagni o corridoi) 32
Sono attive procedure per la riduzione dell’illuminazione nelle ore notturne o in assenza di
utenti nelle aree sanitarie 25
Sono presenti elementi illuminanti a risparmio energetico 42
69
Tra i nostri obiettivi ci siamo posti quello di indagare l'utilizzo delle energie provenienti da fonti rinnovabili. Dalle risposte è emerso che il 25% degli ospedali partecipanti fa uso di energie rinnovabili e di questo 25% il 77% circa (17 su 22) usa come fonte quella solare. Vediamolo nel dettaglio:
Fotovoltaico 17 Cogeneratori 5 Veicoli elettrici 1 Energia geotermica 1 Associazione di 2 fonti 4 Tabella 49 Grafico 46
Abbiamo chiesto anche che percentuale queste soddisfano rispetto al fabbisogno energetico dell'ospedale: NON risponde 12 5% 2 10% 2 15% 1 20% 3 80% 1 100% 1 Tabella 50 17 5 1 1 4 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
Fotovoltaico Cogeneratori Veicoli
70 Grafico 47
A questa domanda 12 partecipanti non hanno risposto, probabilmente per mancanza di dati precisi o conoscenze a riguardo. La restante parte che ha risposto ha indicato percentuali dal 5 al 20%. Per uno degli ospedali partecipanti l’utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili costituisce il 100% del fabbisogno. Si tratta del nuovo ospedale di Alba di Cuneo (Piemonte) che utilizza pannelli solari ed energia geotermica. Aspettandoci una certa scarsità di interesse per le tematiche ambientali abbiamo voluto indagare le "barriere" che ostacolo l’implementazione di programmi ed iniziative ambientali. A riguardo abbiamo evidenziato che le principali problematiche riguardano l'assenza di figure come l'energy manager e le limitate disponibilità di risorse non solo finanziarie ma anche umane, come si evince dalla tabella che segue:
Assenza di figure specifiche come quella dell’energy manager 46
Difficoltà nel determinare e quantificare l’impatto delle iniziative e delle politiche
ambientali sui processi sanitari 24 Insufficiente chiarezza o difficoltà associate al processo di applicazione della legislazione in
materia ambientale 4
Limitata consapevolezza di dipendenti e dirigenti sulle tematiche ambientali 25 Scarso impegno di dipendenti e dirigenti in tema di problematiche ambientali 22
Limitata disponibilità di capitale finanziario da dedicare ad investimenti in
ambito ambientale 47
Limitata disponibilità di risorse umane da dedicare alle problematiche
ambientali 39
Insufficiente chiarezza o difficoltà associate al processo di applicazione della legislazione in
materia ambientale 7 Tabella 51 12 2 2 1 3 1 1 0 2 4 6 8 10 12 14 NON risponde 5% 10% 15% 20% 80% 100%
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Gli indicatori di sostenibilità ambientale maggiormente misurati sono il consumo di energia elettrica, acqua e farmaci e il peso totale e lo smaltimento dei rifiuti. Questo dato depone a favore della nostra considerazione iniziale, ovvero che l'interesse alla tematica della sostenibilità ambientale è legato alla volontà di ottenere un risparmio immediato e non ad una reale sensibilizzazione sull'argomento. Inoltre una certa percentuale (14%) di ospedali non utilizza nessun indicatore di sostenibilità ambientale:
Nessuno 12
emissione di inquinanti nell’acqua 16 emissioni di inquinanti nell’aria 9
consumo di farmaci 58
N° di fornitori o percentuale di prodotti acquistati da fornitori con certificazione
ambientale 14
consumo di energia elettrica 54
consumo di acqua 44
peso totale dei rifiuti e modalità di smaltimento 55
totale delle spese e degli investimenti per la tutela ambientale 3 percentuale di energia ottenuta da fonti rinnovabili 6
Tabella 52
4.4 Conclusioni
Dall'indagine svolta sono emersi risultati interessanti che meritano alcune riflessioni di carattere generale.
Una prima riflessione va fatta sul ruolo del medico di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, un ruolo in continua evoluzione e che deve confrontarsi con un numero sempre maggiore di compiti nuovi che vanno ad affiancarsi a quelli più tradizionali. Essendo la maggior parte dei medici partecipanti medici con età compresa tra i 51 e i 65 anni, viene da pensare che questi possano essere meno "aperti" alle funzioni emergenti e legati al contrario a quelle più storiche. Ne consegue dunque, la continua necessità di formazione, soprattutto per quel che riguarda le componenti legali e contabili- amministrative, mentre per le “nuove leve” si potrebbe agire direttamente sul percorso di formazione delle Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva andando fin da subito ad affinare queste competenze e rendendo il medico neo-specialista più
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preparato nel dover affrontare queste tematiche. Il medico di DMPO diventa un punto di confluenza tra programmazione sanitaria e programmazione dei servizi propedeutici. Una seconda riflessione riguarda la gestione dei servizi esternalizzati. L'esternalizzazione dei servizi è nata proprio, oltre che per motivi di risparmio, per ovviare al problema della sicurezza e della loro complessità, ma questo ci ha portato, nella pratica, a renderli ancora più complessi soprattutto per quanto riguarda il loro controllo; il medico di Direzione Ospedaliera si trova ad interfacciarsi con molteplici figure proprio perchè l'approccio multidisciplinare è diventato di fondamentale importanza. Dunque ci troviamo di fronte alla complessità della complessità, che cosa facciamo? Sarà il caso, visto il sovraccarico che questo comporta sulla DMPO, di separare questa funzione dalle altre o è indispensabile che questa rimanga in carico alla Direzione Sanitaria? Abbiamo visto come alcuni servizi siano del tutto controllati da altre strutture aziendali e abbiamo già detto come in questi casi la supervisione della DMPO resta fondamentale per l'impatto che questi hanno sull'assistenza (es. la logistica e la manutenzione impattano sulle aree a bassa carica microbica, il servizio di pulizie e sterilizzazione sulle infezioni correlate all'assistenza). Oltre all'importanza dell'approccio multidisciplinare abbiamo anche evidenziato come ogni servizio abbia le sue peculiarità, le sue caratteristiche in termini di gestione e come sia estremamente diverso dagli altri. La variabilità è altissima da servizio a servizio e non esiste un'unica procedura generale, non sarebbe possibile. Inoltre l'aumento dei servizi che vengono esternalizzati determina anche un aumento degli oneri di co-datorialità, motivo per il quale, come evidenziano i risultati ottenuti, le DMPO condividono con i vari provider i DUVRI e procedure specifiche per la sicurezza dei lavoratori.
Infine, terza riflessione doverosa è sul tema della sostenibilità ambientale. Su questo tema manca una cultura adeguata e le azioni volte al risparmio energetico sono finalizzate ad un risparmio economico nell'immediato più che ad un discorso di sostenibilità nel lungo periodo. Le manovre a favore della sostenibilità, infatti, difficilmente impattano nell'immediato su qualità delle cure e sicurezza pertanto passano in secondo piano. Inoltre spingere su iniziative di risparmio energetico può portarci verso una mancata soddisfazione di alcuni criteri fondamentali per il contenimento delle infezioni correlate all'assistenza (es. ventilazione, flussi laminari nelle sale operatorie, impianti fotovoltaici e aumento della rilevazione della carica microbica di legionella nell'acqua riscaldata con questa metodica).
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Su cosa concentriamo le nostre forze e la nostra attenzione? Bisogna muoversi in modo da trovare un giusto compromesso in tal senso. Inoltre sono diversi ormai i tentativi di diminuire l'inquinamento legato al lavaggio dei tessuti e alla disinfezione degli ambienti ospedalieri (servizio di pulizie e lavanolo) sostituendo tecniche validate con metodiche nuove che non sono validate sul campo ma solo attraverso dimostrazioni puramente teoriche. Tale aspetto però deve farci riflettere. Saranno realmente efficaci nel determinare un abbattimento della carica microbica?
Fatte le doverose riflessioni possiamo concludere che l'approccio con il quale, come medici di Direzione Medica di Presidio Ospedaliero, dobbiamo interfacciarci con queste tematiche deve essere un approccio che soddisfa il principio di precauzione, facendo sempre un’attenta analisi di quelli che sono i rischi e i benefici rapportati tra loro.
Sarebbe comunque utile in futuro svolgere altre indagini che approfondiscano i temi trattati in questa tesi di specializzazione vista la scarsità di dati a riguardo e l'estrema attualità di essi.
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