and Agricultural Policies project (TIPTAP)
4.1.1.3 ESPON ARTS ‐ Assessment of Regional and Territorial Sensitivity
Il progetto ARTS, finanziato dal programma ESPON si occupa di TIA, in particolare della sensitività regionale e territoriale agli impatti delle politiche si sviluppo e di coesione europee. I territori, infatti, sono diversi e reagiscono in modo diverso alle policies (territorial sensitivity).
“TIA is defined as “a tool for assessing the impact of spatial development against spatial policy objectives or prospects for an area”, working at “any spatial scale” and therefore applicable to large projects, plans and programmes (Williams et al., 2000, ECTP/CSD
2001, Böhme & Eser, 2008)”.74
La pratica politica dimostra che gli impatti della legislazione europea, sia quelli voluti che quelli incidentali, sono spesso percepiti a livello regionale/locale piuttosto che a livello globale europeo.
Per valutare la percezione degli impatti della legislazione europea a livello locale e regionale il progetto ARTS ha cristallizzato 3 concetti: la sensitivity, la vulnerability e la
adaptability.
“Territorial (regional) sensitivity to EU legislation can be described as the degree to which a territory (region) is directly and indirectly affected, either adversely or beneficially by change in European legislation or policy. Territorial sensitivity hence is an important variable in Territorial Impact Analysis. In contrast to vulnerability territorial sensitivity also takes into account possible benefits but does not consider the (possible) adaptive capacity of a territory (ESPON ARTS web 2012)”.
Al fine di elaborare uno strumento rapido ed efficace per i policy‐makers, è stato elaborato nell'ambito del progetto ARTS il “TIA Quick Scan”, testato su 12 direttive UE di varia natura.75 questo strumento è basato sul concetto di vulnerability, concetto sviluppato dal Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). In tale contesto gli effetti che derivano dall'esposizione ad una determinata misura di policy vengono combinati con le caratteristiche di una regione (sensitivity). Ciò produce impatti territoriali potenziali.
IPCC, inoltre, include la nozione di adattabilità (adaptive capacity), che descrive la capacità di un sistema di adeguarsi all'impatto potenziale moderandone i danni potenziali e facendo fronte alle conseguenze.
74 ARTS project final report p. 9
75 Directive on air quality (NOx), Water Framework Directive, Seveso Directive, Directive on managing environmental noise, Directive on promotion of use of biofuels, Directive on the environmental liability, Directive on the interoperability of electronic road toll systems, Directive on recognition of qualifications, Directive on critical infrastructure, Directive on sustainable use of pesticides, Directive on clean and energy‐efficient road transport vehicles, Directive on the energy performance of buildings.
147 Fonte: ESPON ARTS Final report pag. 10 La “TIA quickcheck” viene operata preferibilmente durante un workshop, in presenza di esperti di policy ed esperti di sviluppo regionale. Viene studiata la proposta di direttiva, poi gli esperti disegnano un modello concettuale che traduce la direttiva in una serie di relazioni causa/effetto, considerando gli effetti diretti, indiretti e indesiderati. A questo punto vengono operati dei “links” con dei parametri relativi alla exposure della regione ed alla sua sensitivity (vedi sopra). Il risultato è un diagramma di flusso che rappresenta il modello concettuale della proposta di direttiva sulla base della sua logica di intervento e dei suoi effetti potenziali.
148 Esempio di modello concettuale per una TIA operata sulla Direttiva 2009/128/EC (“Utilizzo sostenibile dei pesticidi”) Fonte: Espon ARTS Final Report 2012 p. 12
Successivamente viene compilata una tabella relativa ai campi di esposizione ed ogni campo viene associato un valore che sintetizza il vantaggio (es: “++ effetti vantaggiosi forti sul benessere del territorio”, “+ effetti deboli”, “0 nessun effetto”, “‐ effetti debolmente svantaggiosi”, “‐‐ effetti fortemente svantaggiosi”, “? effetti sconosciuti”, “+/‐ l'orientamento degli effetti non può essere specificato”.
Una volta riempita la tabella relativa ai campi di esposizione, ai risultati vengono associati dei colori; es:
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Ed una volta rappresentati i risultati su una mappa a livello NUTS 2, essa appare così:
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La mappa mostra gli impatti territoriali potenziali della direttiva in questione differenziati per regione. Essi vanno recepiti e interpretati dai policy‐makers anche alla luce della adaptive capacity di un determinato territorio. Il policy‐makers deve anche preoccuparsi della comunicazione dei risultati e della condivisione di esse con gli stakeholders, in modo che tutta l'operazione TIA quick scan sia funzionale alla elaborazione di una direttiva che abbia il miglior impatto possibile sul territorio.
Tra i risultati del progetto vi è la possibilit di produrre mappe, ma la qualità della mappa dipende dai dati che l'operatore è in grado di reperire. Nelle mappe si dà evidenza ad ogni indicatore utilizzato, utilizzando le intensità cromatiche. Quando gli indicatori sono condivisi a livello di reliability e quality (41 indicatori europei a livello NUTS2) la mappa che origina dalla sensitivity matrix diventa affidabile e facilmente intellegibile per il
policy‐maker.
ESPON chiede un'ulteriore semplificazione del tool, riducendo il numero degli indicatori a massimo 10 e una differenziazione per tipo di regione in cui si applica la direttiva (ESPON TIA workshop 6 june 2012).
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4.1.1.4 KITCASP Espon project
Un problema che si pone ai policy‐makers al momento di elaborare le nuove strategie di sviluppo territoriale è quello di identificare una batteria di indicatori significativi. Ciò ha lo scopo di valutare gli effetti delle strategie che si concretizzano nei programmi in corso di svolgimento ed elaborarne di nuove, sempre più centrate sulle esigenze del territorio. Il progetto KITCASP, finanziato dal programma ESPON nell'ambito delle “Targeted analysis”, e ancora in corso, è dedicato all'identificazione del set di indicatori chiave della coesione territoriale, della competitività e dello sviluppo sostenibile più adatti e più pratici ad uso dei policy‐makers e practictioners nella preparazione delle strategie di sviluppo territoriale a livello nazionale e sub‐nazionale.Attraverso l'analisi dell'uso dei dati territoriali per la preparazione delle strategie di sviluppo in Scozia, Irlanda, Lettonia, Islanda e il Paese Basco in Spagna, il progetto tende a identificare gli indicatori ESPON più significativi per la pianificazione spaziale, al fine di “irrobustirli” e dettagliarli ulteriormente.
Alla fine del progetto saranno disponibili delle linee guida relative all'utilizzo degli indicatori più significativi per l'elaborazione di policies di sviluppo territoriale e di coesione.
KITCASP è partito dall'analisi dei progetti ESPON precedentemente finanziati o ancora in corso. Tra questi, il Project 4.1.3 (Monitoring Territorial Development), INTERCO (Indicators of Territorial Cohesion), TPM (Territorial Performance Monitoring), PURR (Potential of Rural Regions), DATABASE (Phase II), SCALES (Breakdown and Capitalisation of ESPON Results on Different Scales) e INTERSTRAT (Integrated Territorial Strategies).
Gli indicatori sono stati selezionati secondo gli approcci “top‐down” e “bottom up” qui sotto illustrati graficamente:
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Dallo schema emerge una compartecipazione di diversi attori su tre livelli: 1) livello politico “macro”, identificabile come top‐down;
2) livello politico “micro”, con attori diffusi sul territorio interessati a vario titolo alle policies in oggetto (detti “stakeholders” e “practitioners”), identificabili come livello bottom‐up;
3) livello intermedio, con attori del mondo accademico, scientifico e dei practitioners sia nazionali che europei. In questo livello si può collocare l'esperienza di ricerca, consulenza politica e coordinamento ascrivibile al programma ESPON.
La cross‐thematic analysis effettuata in diversi contesti nazionali e territoriali ha consentito un'osservazione e uno studio comparativo, da cui stanno emergendo gli indicatori più significativi, che poi verranno consegnati alla fine del progetto KITCASP (luglio 2013). Esempio di “indicatori di pianificazione regionale” tratto dal sito web AIRO76 Irlandese Fonte: KITCASP Inception report 2012 p. 18 76 All‐Island Research Observatory http://airo.ie/
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Esempio di Udalmap del Paese Basco (a sinistra) e di GeoEuskadi geoportal77 (a
destra)
Fonte: KITCASP Inception report 2012 p. 19
Detti indicatori (intersettoriali, relativi al background economico, al lavoro, all'innovazione, alla riforma economica, alla coesione sociale ed agli aspetti ambientali dello sviluppo sostenibile) si stanno cristallizzando in seguito all'analisi dei dati dei progetti ESPON INTERCO, Database (M4D) e SCALES project. Ciò ha lo scopo di verificarli, identificare la disponibilità dei dati e confrontarsi previamente con il problema della omogeneità delle scale di valori. Alla fine gli indicatori saranno comparabili e compatibili nell'ambio degli approcci di ricerca ESPON. 77 Entrambi sono portali interattivi (webtools) di rappresentazione grafica di informazioni sullo sviluppo territoriale. http://www.ogasun.ejgv.euskadi.net/r51‐ udalmap/es/contenidos/informacion/udalmap/es_udalmap/udalmap.html
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