La Magistratura e le forze dell’ordine
La giustizia dello Stato italiano è rappresentata in Calabria attraverso la Procura della Repubblica, con i suoi uffici del pubblico ministero.51 Il pubblico ministero esercita l’azione penale nelle indagini preliminari e nei procedimenti di primo grado. La procura della Repubblica è composta da magistrati, personale della polizia giudiziaria e personale amministrativo. Ciascun magistrato svolge le indagini relative ai procedimenti penali e prende parte alle udienze dei processi penali e civili a lui assegnati. Ogni procura della Repubblica ha un procuratore della Repubblica, affiancato da sostituti procuratori ed eventualmente da uno o più procuratori aggiunti. Il procuratore può, inoltre, delegare ad uno o più procuratori aggiunti o ad uno o più magistrati del suo ufficio la cura di specifici settori in aree omogenee di procedimenti ovvero in ambiti di attività del suo ufficio in cui è necessario un indirizzo uniforme. Una di queste aree omogenee in cui la procura agisce con un indirizzo uniforme è la criminalità organizzata. I gruppi di magistrati coordinati da un procuratore aggiunto o altro magistrato ai quali vengono assegnati questo tipo di settori omogenei sono noti nel linguaggio corrente col nome di
pool.
Per occuparsi dei procedimenti relativi ai reati riconducibili alla criminalità organizzata il procuratore della Repubblica (il “procuratore distrettuale”) costituisce nell'ambito del suo ufficio una Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) designando, sentito il procuratore nazionale antimafia, i magistrati che devono farne parte. Alla DDA è preposto il procuratore distrettuale o un magistrato da lui delegato.
Presso ciascuna procura della Repubblica esiste una sezione di polizia giudiziaria, composta da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria appartenenti all'Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza e ad altre forze di polizia (il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia Municipale, il Corpo di Polizia Penitenziaria o la Guardia Costiera). La Procura della repubblica, per quanto concerne i reati riconducibili alla mafia, è così organizzata: Piero Grasso è stato il Procuratore Nazionale Antimafia, cioè a capo della Direzione Nazionale Antimafia del Ministero della GIustizia fino al marzo del 2013. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria è così organizzata: Federico Cafiero de Raho è il Procuratore della Repubblica dal 13 marzo 2013, il suo predecessore è stato Giuseppe Pignatone, e ci sono tre Procuratori aggiunti: Ottavio Sferlazza, Michele Prestipino Giarritta e Nicola Gratteri. Vi sono inoltre 20 Magistrati. La DDA a Reggio Calabria è composta da 12 persone. Ne mancano 5 per completare l’organico. Il Procuratore aggiunto che dirige la DDA a Reggio Calabria è Nicola Gratteri, e vive sotto scorta dal 1989. 51 "Il pubblico ministero esercita, sotto la vigilanza del Ministro per la grazia e giustizia, le funzioni che la legge gli attribuisce" (art. 69 del R.D. 12/194). Esso "veglia alla osservanza delle leggi, alla pronta e regolare amministrazione della giustizia, alla tutela dei diritti dello Stato, delle persone giuridiche e degli incapaci, richiedendo, nei casi di urgenza, i provvedimenti cautelari che ritiene necessari; promuove la repressione dei reati e l'applicazione delle misure di sicurezza; fa eseguire i giudicati ed ogni altro provvedimento del giudice, nei casi stabiliti dalla legge" (art. 73 del R.D. 12/1941).
47 Mappa: Distribuzione della DIA sul territorio italiano Box Annesso al Cap. 2: La DIA “La Direzione Investigativa Antimafia (DIA), istituita nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con la legge 30 dicembre 1991 n. 410 è un organismo investigativo con competenza monofunzionale, composta da personale specializzato a provenienza interforze, con il compito esclusivo di assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata, nonché di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative esclusivamente a delitti di associazione mafiosa o comunque ricollegabili all’associazione medesima. In particolare, le attività di investigazione preventiva sono finalizzate a definire le connotazioni strutturali, le articolazioni e i collegamenti interni ed internazionali, gli obiettivi e le modalità operative delle organizzazioni criminali. Sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia il Ministro dell’Interno riferisce ogni sei mesi al Parlamento. Al vertice della DIA è preposto un Direttore, scelto a rotazione tra i Dirigenti della Polizia di Stato e gli Ufficiali Generali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, che abbiano maturato specifica esperienza nel settore della lotta alla criminalità organizzata (Fonte: sito web della DIA, 2011)”. Tra gli obiettivi strategici perseguiti assume particolare rilievo per la sua attualità quello del contrasto alla forza economico‐finanziaria della criminalità organizzata, che viene sviluppato con diversi strumenti ed in diverse fasi. In tal senso notevole rilevanza è attribuita all’aggressione agli ingenti patrimoni illecitamente accumulati, che attraverso uno specifico percorso normativo sono restituiti all’utilità collettiva, ed al contrasto della penetrazione nel tessuto economico ed imprenditoriale con effetti distorsivi della libera concorrenza. In quest’ultimo settore particolare attenzione è rivolta, d’intesa con le Prefetture – Uffici Territoriali del Governo, ad evitare l’infiltrazione negli investimenti pubblici.
Uno degli strumenti per minare l’assetto economico‐finanziario della criminalità organizzata è la confisca dei beni.
“Nel periodo compreso tra il 1992 e il 2007 le forze dell’ordine coordinate dalla Direzione Investigativa Antimafia hanno complessivamente sequestrato e confiscato beni alle diverse organizzazioni per un valore pari a oltre 5,2 miliardi di euro”. In particolare, alla
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‘ndrangheta sono stati sequestrati e confiscati beni per un valore di € 231.526.353 nel periodo 1992‐2007 (Eurispes 2008, p. 11).
La Tabella qui sotto illustra le azioni di questo tipo nei confronti della ‘ndrangheta nel solo 2010. Fonte: DIA Rapporto 2010 Fonte: Rapporto annuale GdF 2011 dati p. 29 La cifra riferita alla ‘ndrangheta appare esigua rispetto al turnover del malaffare di tale organizzazione criminale. Le ingenti risorse economiche e finanziarie permettono alla ‘ndrangheta di riorganizzarsi rapidamente dopo ogni azione di contrasto delle forze dell’ordine, quando esse non sono seguite da un mirato indebolimento dei capitali (confische, sequestri dei beni, congelamenti dei conti e dei flussi finanziari in collaborazione con banche e istituti di credito e finanziari, ecc.). Un altro strumento utile all’azione di contrasto al fenomeno mafioso è quello delle intercettazioni: tra il 2003 e il 2005 il numero di “bersagli” intercettati in Italia è stato di 269.642, dei quali circa 36.000 in Calabria, di cui 27.486 a Reggio Calabria, con un incremento medio annuo del 13,8%.52 52 Elaborazione Eurispes su dati del Ministero della Giustizia.
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La Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza è uno speciale Corpo di Polizia che dipende direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, è organizzato secondo un assetto militare e fa parte integrante delle Forze Armate dello Stato oltre che della Forza Pubblica. (http://www.gdf.gov.it 2012)
I compiti della Guardia di Finanza (...) consistono nella prevenzione, ricerca e denunzia delle evasioni e delle violazioni finanziarie, nella vigilanza sull'osservanza delle disposizioni di interesse politico‐economico e nella sorveglianza in mare per fini di polizia finanziaria.
Inoltre, la Guardia di Finanza concorre al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica e la difesa politicomilitare delle frontiere.
La legge ha previsto: missione della Guardia di Finanza come Forza di polizia a competenza generale su tutta la materia economica e finanziaria; in campo tributario a tutti i settori in cui si esplicano le proiezioni operative della polizia economica e finanziaria; l'affermazione del ruolo esclusivo della Guardia di Finanza quale polizia economica e finanziaria in mare; iniziative di cooperazione internazionale con gli organi collaterali esteri ai fini del contrasto degli illeciti economici e finanziari.
Il Corpo della Guardia di Finanza è costituito da:
Comando Generale, con funzioni di alta direzione, pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo delle attività del Corpo;
comandi e organi di esecuzione del servizio, preposti all'espletamento delle attività istituzionali e variamente ripartiti a seconda che svolgano compiti di indirizzo e controllo delle attività operative (comandi territoriali, con competenza interregionale, regionale e provinciale, comandi speciali ed aeronavali), ovvero direttamente esecutivi del servizio (nuclei di polizia tributaria, nuclei speciali, gruppi, reparti operativi minori, stazioni navali, sezioni operative navali e sezioni aeree);
comandi, istituti e centri di reclutamento e di addestramento, con il compito di curare la gestione e gli aspetti relativi al reclutamento, nonché di assicurare l'addestramento di base e la post‐formazione del personale;
comandi e reparti di supporto tecnico, logistico e amministrativo, costituiti per lo svolgimento di attività di supporto e di funzionamento a favore delle varie strutture organizzative centrali e periferiche.
“Nell’attuale congiuntura economica la lotta all’evasione fiscale, anche internazionale, e al “sommerso”, il corretto impiego delle risorse pubbliche, la tutela del risparmio, l’aggressione sistematica dei patrimoni della criminalità organizzata ed il contrasto ad ogni altra forma di illegalità economica possono fornire i necessari “anticorpi” per affrontare la crisi e rappresentare il fondamentale volano di un più articolato e strutturale processo di “crescita” del Paese”. (Rapporto GdF 2011 p.4)
“In un contesto caratterizzato dalla immanente necessità di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, l’azione del Corpo mira a prevenire che le risorse pubbliche diventino preda di truffatori ed associazioni criminali, salvaguardando nel