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Esposizione dei criteri guida nella definizione del modello di analisi

CAPITOLO 6: VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ INFORMATIVA DEI DOCUMENTI D

6.1 Esposizione dei criteri guida nella definizione del modello di analisi

Come prima cosa, si ritiene opportuno iniziare questo paragrafo spiegando il modello utilizzato per valutare la qualità informativa dei bilanci presi in esame. Non esistendo in letteratura un modello unico per esprimere un giudizio sulla bontà di un bilancio, si è pensato di realizzarne uno101, in modo da poter paragonare su scala uniforme le varie società e i rispettivi campionati.

Lo schema ideato tenta di classificare i singoli bilanci delle varie società sportive mediante l’assegnazione di un punteggio, attribuito sulla base di determinati parametri, ritenuti fondamentali per poter definire un bilancio “fatto bene” o “fatto male”.

Il modello è molto semplice ed intuitivo: ad ogni bilancio può venir assegnato un punteggio da un minimo di 1 punto ad un massimo di 10 punti. Ovviamente, qualora il bilancio non fosse disponibile, la valutazione dovrebbe essere stata di zero punti. Si è preferito perciò evitarne l’inserimento, al fine di non inquinare il dato aggregato della competizione, che corrisponde quindi alla sommatoria dei vari punteggi delle singole squadre diviso per il numero dei bilanci a disposizione.

Le variabili coinvolte nella determinazione del punteggio sono cinque, con differenti pesi assegnati alle varie articolazioni. Prima di passare all’analisi dettagliata di ogni variabile, eccone una sintetica elencazione:

1) Tipologia degli schemi di bilancio adottati

2) Ampiezza delle informazioni presenti in nota integrativa 3) Precisione dei valori esposti in nota integrativa

4) Presenza di schemi di riclassificazione e/o analisi per indici 5) Presenza di informazioni e/o di analisi aggiuntive varie

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La prima variabile assegna un punteggio che va da uno a tre punti, a seconda della tipologia di schema di bilancio utilizzata. Il minimo del punteggio viene assegnato qualora la società sportiva rediga il bilancio d’esercizio in forma abbreviata, sfruttando le possibilità offerta a chi è in possesso dei requisiti esposti nell’art.2435-bis del Codice Civile. Un punteggio intermedio di due punti viene attribuito a società che presentino i loro Stati Patrimoniali e Conti Economici secondo i dettami tradizionali degli art.2424- 2425 c.c.. Il massimo del punteggio, tre punti, è dato alle società che hanno scelto di seguire le Raccomandazioni Contabili emanate dalla Figc102. Esse sono un insieme di regole ed interpretazioni, non obbligatorie, che favoriscono l’applicabilità dei dettami civilistici al contesto delle società di calcio, al fine di migliorare la qualità della rappresentazione fornita.

La seconda variabile utilizzata si riferisce all’ampiezza e alla qualità delle informazioni presenti in nota integrativa. Vengono qui assegnati da zero a tre punti, con quattro possibili casi. La fattispecie peggiore, zero punti, si verifica quando vi è una completa assenza o inadeguatezza dei dettagli informativi aggiuntivi rispetto a quelli desumibili dagli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico. Un punto è invece assegnato quando sono aggiunti dati e informazioni, ma di scarsa rilevanza qualitativa e quantitativa. Due punti sono poi attribuiti a società che presentano tabelle esplicative e informazioni aggiuntive, ma non totalmente esaustivi. Solamente quando tutte le tabelle e le poste di bilancio sono adeguatamente commentate ed approfondite, andando anche oltre le richieste civilistiche, viene attribuito il punteggio massimo di tre punti. Le specificazioni più importanti a cui si è fatto riferimento sono state quelle riguardo ai crediti, ai debiti e alle immobilizzazioni nello Stato Patrimoniale, mentre nel Conto Economico ci si è soffermati al dettaglio delle voci “Ricavi da vendite e prestazioni” (ticketing in particolare) e “Salari e Stipendi”. Laddove i crediti e i debiti sono risultati “indistinti” anche dopo la lettura della nota integrativa, sono stati assegnati zero punti, in virtù del fatto che la riclassificazione dello Stato Patrimoniale di tipo funzionale non risulta corretta senza il dettaglio della natura dei debiti. Più sale il numero di specificazioni che si riescono a trarre, maggiore è il punteggio assegnato, fino al massimo di tre punti, a dire il vero raggiunto raramente.

La terza variabile è strettamente collegata alla seconda, visto che si riferisce anch’essa alla nota integrativa. Qualora vi sia precisione nei valori esposti, con corrispondenza tra la sequenza espositiva degli schemi e quella della nota, viene assegnato un punto. Nel caso in cui invece non vi sia precisione e/o corrispondenza, non viene assegnato nessun punto (zero). Nella prassi è frequente imbattersi in una nota integrativa precisissima

102 Queste raccomandazioni non hanno valore legale, avendo funzione di semplice guida nella valutazione

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con più cifre decimali oltre la virgola, a fronte di Stato Patrimoniale e Conto Economico approssimati a valori interi.

La quarta variabile ideata indaga la presenza o meno di analisi per indici e/o schemi di riclassificazione di Stato Patrimoniale e Conto Economico. Il punteggio varia da zero a due punti, a seconda che si trovi un’illustrazione insufficiente, parziale o esaustiva di tali analisi e schemi. Vengono attribuiti due punti in presenza di: Stato Patrimoniale Finanziario e/o Funzionale, Conto economico a costo del venduto e/o a margine di contribuzione e/o a valore aggiunto, Rendiconto finanziario, analisi per indici di redditività, di equilibrio finanziario, di efficienza del capitale. Un’esistenza solo parziale di alcuni di questi schemi merita un punto, mentre una totale assenza di qualsivoglia analisi di performance corrisponde ovviamente a zero punti.

L’ultima variabile ideata va ad indagare la presenza di informazioni aggiuntive rilevanti ai fini di una miglior comprensione del bilancio. Vengono considerate importanti informazioni quali il numero dei dipendenti, l’indicazione dei compensi elargiti ad amministratori e collegio sindacale, le indicazioni e previsioni sull’evoluzione futura della gestione societaria, le spiegazioni dei criteri di valutazione delle poste adottati. In presenza di questi dati viene assegnato un punto, altrimenti con informazioni scarse o poco significative nessun punteggio viene attribuito.

Riassumendo, ogni società vedrà attribuirsi un voto da 1 a 10 ai propri documenti di bilancio. Un bilancio è giudicato sufficiente quando ottiene una valutazione di 5 o 6, raggiungibile anche tramite le sole prime tre variabili. Queste coincidono con la presentazione di uno Stato Patrimoniale e un Conto Economico corredato da una nota integrativa sufficientemente ampia ed esplicativa. Si è ritenuto infatti che tramite queste tre variabili venga espressa la quantità minima di informazioni necessarie a comprendere la dinamica aziendale in modo quantomeno sufficiente e chiaro. Solamente nei casi di ulteriori riclassificazioni ed analisi aggiuntive si possono raggiungere punteggi elevati sopra i sette decimi, premiando così quelle società che forniscono elementi aggiuntivi per una migliore comprensione delle situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda in chiave presente e futura.

Una volta assegnati i punteggi ad ogni società di cui sono posseduti i dati, si è provveduto ad effettuare la sommatoria e la media stagionale della competizione analizzata, sia a livello di singola variabile che di totale. Ciò è utile per poter effettuare un confronto negli anni, osservando eventuali tendenze migliorative o peggiorative nella presentazione dei documenti di bilancio. I trend possono essere riscontrati sia a livello di singola società, tramite confronto dei punteggi ottenuti dalla stessa negli anni oggetto di analisi, sia a livello di competizione, permettendo quindi un eventuale successivo confronto tra discipline sportive.

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Dopo aver esposto i criteri guida seguiti nella definizione del modello di valutazione qualitativa, si proseguirà nelle pagine successive con i commenti dei risultati dell’analisi svolta. Dapprima si inizierà con un commento a livello aggregato della competizione, per poi proseguire con un’analisi per ogni annata sportiva: le stagioni esaminate saranno la 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013. Verranno quindi evidenziate e commentate le società che hanno saputo distinguersi dalla media per elevata qualità, così come quelle che hanno ottenuto punteggi bassi in virtù di bilanci e documenti di qualità ed ampiezza scarsi103. Il tutto cercando di individuare se nel corso degli anni vi sono miglioramenti o peggioramenti nella qualità delle documentazioni pubblicate.

6.2 Analisi qualitativa dei bilanci delle società di Serie A1 maschile di