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CAPITOLO 3: L’EQUILIBRIO COMPETITIVO NEL MONDO DEL VOLLEY: APPLICAZION

3.6 L’indice di Groot

L’analisi appena svolta su quanti set vince la squadra perdente ben si sposa con il cosiddetto “indice sorpresa” ideato da Groot. Indagando e sommando tutti i risultati che non rispettano il pronostico, secondo tale formulazione si ottiene una stima del grado di equilibrio ed incertezza interni ad un campionato. Come spiegato nel capitolo 1.2.6, per risultato a sorpresa e contro pronostico si intende quando una squadra peggio posizionata in classifica finale riesce a guadagnare punti contro una squadra meglio posizionata. Studiato in modo che una vittoria o sconfitta a sorpresa valgano due punti e un pareggio a sorpresa un punto, si è dovuto provvedere nell’adattare il sistema d’attribuzione di tali punteggi in base alla disciplina studiata. Poiché, come precedentemente detto, nel volley i possibili risultati sono sei, sono stati attribuiti i seguenti punti84:

2 punti: in caso di vittoria per 3-0 o 3-1 nei confronti di una squadra superiore in classifica, o nell’ipotesi di sconfitta per 3-0 o 3-1 subita da una squadra inferiore in classifica.

1 punto: in presenza di vittoria o sconfitta per 3-2 con una squadra meglio classificata.

1 punto: al cospetto di vittoria o sconfitta per 3-2 con una squadra peggio classificata.

0 punti: in caso di sconfitta per 3-0 o 3-1 subita da una squadra meglio classificata, o nell’eventualità di vittoria per 3-0 o 3-1 inflitta ad una squadra inferiore in classifica.

Riassumendo, si è considerato che il pareggio del mondo calcistico equivalga ad un qualsiasi tipo di tie-break, dove, è bene ricordarlo, la squadra vincitrice ottiene due punti e quella perdente uno. I risultati di 3-0 e 3-1 invece, che consentono di ottenere tre punti in classifica, sono stati equiparati alla vittoria del mondo del calcio, che consente di ottenere i due punti nel modello di Groot. Dalla tabella e dal grafico seguenti, si

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osservano i valori e l’andamento dell’indice nel corso delle ultime dieci stagioni, sia per quanto riguarda la Serie A1 maschile sia quella femminile.

Tabella 9: Valori indice di Groot Serie A1 volley

Figura 8: Andamento grafico indice di Groot nell’ultimo decennio

È bene ricordare che siccome sia il numeratore che il denominatore variano a seconda del numero di partecipanti stagionali, non vi è alcuna influenza tra il numero di squadre considerate e il valore dell’indice stesso. Quanto più il valore dell’indice è alto e si avvicina a uno, tanto più la competizione analizzata è ritenuta incerta ed equilibrata. Come si nota, il campionato di Serie A femminile è ben più squilibrato rispetto a quello maschile. Osservando i valori medi decennali infatti si registra un punteggio di 0,34, contro uno 0,46 ottenuto al maschile. Dal trend lineare invece emergono due tendenze opposte: se il campionato femminile pare guadagnare negli anni incertezza ed equilibrio, l’inverso avviene in quello maschile, presentando un trend di calo dell’equilibrio.

Il campionato femminile, anno dopo anno, ha sempre guadagnato in incertezza e competitività, fatta eccezione per le stagioni 2011/2012 e 2013/2014. L’ultima stagione disputata appunto si caratterizza anche per il minor numero di partite terminate 3-2, solamente il 13,64%. Ciò a fronte di un numero di 3-0 che supera il 50%, generalmente sintomo di scarsa incertezza ed equilibrio. Le stagioni 2009/2010 e 2012/2013 si caratterizzano invece per il massimo grado di equilibrio, sia per quanto riguarda l’indice

04/05

05/06

06/07

07/08

08/09

09/10

10/11

11/12

12/13

13/14

Media

A1 M

47,69%

47,91%

52,20%

52,42%

52,86%

31,61%

44,07%

47,80%

36,54%

45,45%

45,85%

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sorpresa di Groot (0,43 e 0,44), sia come numero di partite concluse al tie-break, circa il 28% del totale. Le partite concluse 3-0 nella stagione 2012/2013 sono solamente il 30%, dato che rende tale stagione la più incerta del decennio femminile, in riferimento sia all’analisi set sia a quella di Groot.

Il campionato maschile si caratterizza invece per una tendenza alla graduale perdita d’equilibrio in questi ultimi dieci anni. Nonostante l’andamento negativo, questo resta comunque mediamente più incerto di quello femminile. Solamente nelle già menzionate stagioni 2009/2010 e 2012/2013, il campionato femminile ha un valore dell’indice più elevato di quello maschile. Ciò avviene grazie al fatto che in queste due annate si segnano i valori migliori dell’intero decennio al femminile, mentre si registrano i peggiori al maschile. I valori dell’indice costantemente attorno al 50% nei primi cinque anni a livello maschile non saranno mai più raggiunti, visto il calo d’equilibrio che va registrato nel secondo quinquennio, soprattutto nelle stagioni 2009/2010 (0,32) e 2012/2013 (0,37). Coerentemente a tali valori sono i dati relativi ai set: le partite concluse per 3-2 nelle stagioni 2009/2010 e 2012/2013 sono solamente il 19% e 13% rispettivamente, picchi minimi anche in questo tipo di analisi. Si allinea a questi risultati anche la percentuale di partite concluse 3-0, ben il 44 e 50% nelle due stagioni sopra citate. Da ricordare che la stagione 2012/2013 è stata la prima senza retrocessioni, decisione che potrebbe far pensare ad una perdita di competitività e di equilibrio generale leggendo i dati di questa annata. Fortunatamente, il fatto che nella stagione successiva tutti i risultati delle varie analisi tornino in linea coi valori medi della competizione, non ci fa pensare ad un collegamento tra il blocco delle retrocessioni e la perdita d’equilibrio competitivo.

Considerando che l’indice può variare da 0 a 1, i valori medi complessivi del mondo del volley non sono sufficientemente elevati per poter definire le competizioni molto equilibrate, con un numero di risultati a sorpresa tendente addirittura al ribasso. In letteratura si è soliti ritenere sufficiente un valore attorno al 60% (0,6), esattamente il valore che emerge dall’analisi della Serie A di calcio italiana85 nelle stagioni 1972-2002. Il campionato francese risulta il più equilibrato con un 68% medio, seguito dalla Premier inglese con il 64% medio. Ultimo il campionato olandese, con un valore di 54%, risultato comunque migliore di quelli relativi al mondo pallavolistico italiano. La Serie A di basket italiana86 invece ottiene un valore medio nell’ultimo decennio di 0,51. Il risultato, di poco migliore rispetto a quello del volley maschile, non è comunque da ritenersi soddisfacente.

85 Groot, op.cit. nota 25

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