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4. I MEGAEVENTI

4.2. L’Esposizione Universale del 1888

L’Esposizione Universale del 1888 sorse per iniziativa privata, anche se il Comune se ne accollò gli oneri molto presto. L’evento portò a Barcellona una proiezione internazionale e un buon numero di edifici che mantiene ancora oggi126. Barcellona all’epoca contava 450.000 abitanti ed era la seconda città più importante della Spagna, grazie al forte sviluppo industriale.

Le Esposizioni Universali, iniziate con quella di Londra del 1851, all’epoca erano eventi di spicco per l’economia e la politica mondiali, con ogni paese partecipante che esponeva i più avanzati ritrovati tecnologici e metteva in mostra la propria potenza industriale.

Il promotore dell’Esposizione fu il galiziano Eugenio Serrano de Casanova e il Sindaco che condusse il progetto fu Francesc de Paula Rius i Taulet. Ballester spiega che i Catalani decisero di organizzare l’Esposizione Universale a Barcellona per celebrare il millennio della Catalogna e per mostrare al mondo la capacità economica e di iniziativa della città e la qualità del piano di rinnovamento urbanistico realizzato a partire dalla costruzione del nuovo distretto dell’Eixample.127

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Bohigas O., Ricostruire Barcellona, edizione italiana a cura di Zazzara Lucio, Roma, Etas – RCS Libri, 1992, p. 91

125 Marvell A., “The Growth of Business Tourism in Barcelona”, in Geography Matters, spring

2013, pp. 21-24

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http://www.bcn.cat/historia/pag/capitols/cap_31/es/capitol_31.htm

127Ballester P., “Landscapes and representations of the International Expositions. Paris and

Barcelona at the beginning of the 20 th century”, in Planning Models and the Culture of Cities Conference Book, Barcelona, Universitat Polytècnica de Catalunya, 2004: p. 235

Inizialmente il progetto prevedeva l’apertura dell’Esposizione nel 1887, ma i lavori furono ritardati e non fu possibile rispettarlo. Fu solo grazie all’intraprendenza del Sindaco che l’Esposizione fu organizzata a tempo di record, in poco più di un anno, e fu aperta al pubblico l’8 aprile del 1888. L’inaugurazione ufficiale da parte della regina reggente Maria Cristina, tuttavia, si tenne solo il 20 maggio 1888, ed ebbe luogo nel Palazzo delle Belle Arti, di fronte a più di cinquemila persone.

In realtà gli organizzatori avrebbero voluto ritardare ulteriormente l’apertura, ma ciò fu reso impossibile dall’organizzazione, per il 1889, dell’Esposizione Universale di Parigi.

Anche se in ambito locale l’Esposizione causò una forte polemica politica, Barcellona ottenne, in questa occasione, un riconoscimento internazionale senza precedenti.

Il recinto dell’Esposizione era situato nel Parque de la Ciutadella e si estendeva per 450.000 m2, dall’Arco di Trionfo alla Barceloneta.

Il direttore dei lavori fu l’architetto Elies Rogent; un altro nome che si distinse fu quello di Josep Fontserè i Mestre, che progettò il Parque de la Ciutadella, al posto della settecentesca cittadella militare, ormai inutilizzata. All’interno del parco, tra le altre opere, venne costruita una cascata monumentale, al cui progetto e realizzazione intervennero vari architetti, ingegneri e scultori, tra i quali il giovane Gaudí.

Gli edifici costruiti per l’Esposizione, e che è possibile ammirare ancora oggi, sono il monumento a Colombo, all’inizio de Las Ramblas, il Castell dels Tres

Dragons, edificio creato da Domènech i Montaner per ospitare il ristorante, e

che oggi è la sede del Museo di Zoologia, il Depósito de las Aguas, opera di Fontserè e Gaudí e oggi biblioteca dell’Università Pompeu Fabra, l’Arco di Trionfo e il Palazzo di Giustizia. Sono comunque molto più numerosi quelli che sono andati perduti, o perché demoliti subito dopo l’Esposizione, o perché distrutti durante la Guerra Civile. Più in generale si può dire che venne attuato un piano di recupero urbanistico di tutto il quartiere della

Ribera, fino a quel momento concentrato intorno alla cittadella militare ed

Oltre agli interventi nel Parque de la Ciutadella e nelle sue immediate vicinanze, vennero realizzati altri interventi in città, come la nuova facciata della Cattedrale, una prima urbanizzazione della Avenida del Paraŀlel, il primo progetto per Plaça de Catalunya e l’urbanizzazione della collina del

Tibidabo.

Molti degli edifici costruiti per l’Esposizione afferivano al Modernismo, il nuovo stile architettonico che nel giro di pochi anni sarebbe diventato imperante a Barcellona, ma che in quegli anni era solo in una fase iniziale. Tra gli interventi più importanti realizzati in città in occasione dell’Esposizione, c’è la dotazione d’illuminazione elettrica alle principali strade cittadine.

Durante i 245 giorni di apertura dell’Esposizione (fino al 9 dicembre), il recinto fu visitato da più di due milioni e centomila persone.

L’Esposizione, sebbene non all’altezza di quelle organizzate da città più grandi e più importanti come Londra e Parigi, fu un successo, sia dal punto di vista dell’affluenza, sia da quello del numero degli espositori (12.223) e dei paesi partecipanti (22), sia da quello economico: si sono calcolate infatti 5.624.657 pesetas di costi e 7.657.000, di ricavi. Il contributo economico pubblico all’organizzazione fu di 500.000 pesetas da parte del Comune, e di 1.500.000 da parte dello Stato spagnolo.

L’Esposizione viene interpretata da molti come il primo passo verso un riconoscimento europeo, in campo commerciale e industriale, della città e dell’intera regione.

Ballester riporta anche che l’opinione corrente era quella che l’Esposizione fosse stata un successo ed avesse avuto effetti positivi sulla struttura urbana della città.128

L’Esposizione del 1888, ebbe effetti diretti sul turismo soltanto durante i mesi di apertura, apportando più di due milioni di visitatori, poi però, a differenza dei grandi eventi che la città ha ospitato in anni più recenti, non servì da impulso per il settore. Tuttavia servì a collocare per la prima volta Barcellona

128Ballester P., “Landscapes and representations of the Int

ernational Expositions. Paris and Barcelona at the beginning of the 20thcentury” (cit. nota 127)

tra le grandi città europee e a dotarla di molti monumenti che oggi fanno parte dell’offerta turistica della città.