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I megaeventi e il loro impatto sulle destinazioni

4. I MEGAEVENTI

4.1. I megaeventi e il loro impatto sulle destinazioni

Il presente capitolo si occuperà di analizzare i megaeventi che si sono susseguiti a Barcellona nel tempo e la loro influenza sul turismo in città. Prima di procedere a questa analisi è però preferibile introdurre il tema dei megaeventi, abbondantemente trattato da numerose pubblicazioni sul turismo. Esistono diverse definizioni di megaevento, che vengono riportate da Simonicca in Antropologia del turismo. L’AIEST (Associazione Internazionale Esperti Scientifici del Turismo) individua i megaeventi in base a tre criteri: il numero di visitatori, che dovrebbe essere oltre il milione, i costi, di almeno cinquecento milioni di dollari, e infine il fatto di essere considerati dal pubblico come eventi imperdibili. Ci sono poi altre definizioni che sottolineano il ruolo degli effetti economici e della promozione a livello mondiale, come fattori fondanti dei megaeventi. Infine altre definizioni ancora (specialmente riferite ai megaeventi sportivi) considerano alcune caratteristiche comuni a questi eventi, come il fatto di essere radicati nella tradizione e nella storia, da originare altri eventi collaterali e di avere acceso molto ampio ai mezzi di comunicazione. Comunque, al di là delle singole definizioni, è possibile individuare i megaeventi in base alla loro attrattività e alle dimensioni spettacolari.118 L’autore procede anche ad una spiegazione delle caratteristiche e delle funzioni di tali eventi: egli sottolinea che, sebbene gli scopi principali siano l’intrattenimento e la ricreazione, i megaeventi hanno anche una funzione importante nella promozione delle destinazioni e nella creazione di un immagine collettivamente riconosciuta di un luogo, oltre che nel creare effetti economici di lungo periodo, grazie alle politiche pubbliche e ai piani di rinnovamento urbanistico che attivano.119

Ick-Keun Oh analizza i cambiamenti nel comportamento dei turisti e l’impatto che i megaeventi sportivi hanno nell’orientare le loro scelte: secondo l’autore

118 Simonicca A., Antropologia del turismo – Strategie di ricerca e contesti etnografici, Roma,

Carocci Editore, 2013: p. 180

119

Simonicca A., Antropologia del turismo – Strategie di ricerca e contesti etnografici (cit. nota 118): pp. 176-178

il comportamento dei turisti nell’età contemporanea è cambiato, passando da attività sedentarie ad eventi attivi e partecipativi. A questo riguardo sottolinea come lo sport sia diventato una parte importante del turismo, specialmente quando si manifesta in megaeventi sportivi come i Campionati Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, considerati ormai alla stregua di risorse turistiche, dal momento che i turisti affluiscono copiosamente nelle città dove tali eventi si svolgono. Anche dal suo punto di vista gli eventi sono strumenti importanti nella promozione turistica di un territorio.120

Lemmi si concentra, invece, sull’analisi degli effetti degli eventi di tipo culturale e, anche in questo caso, viene confermato il ruolo dei megaeventi nel posizionamento delle città come destinazioni turistiche. L’autrice sottolinea anche l’importanza di tali eventi per la comunità ospitante, che può riscoprire aspetti culturali endogeni e sviluppare un maggiore senso di appartenenza nei confronti dell’ambiente urbano.121

In anni recenti è stata sviluppata la cosiddetta ‘strategia dei megaeventi’, esposta da Qu e Spaans. Essi descrivono i megaeventi come eventi internazionali di alto profilo e di breve durata, che hanno un impatto di lungo termine sulle destinazioni. La ‘strategia’ consiste nell’utilizzare tali eventi come motori per lo sviluppo urbano, può essere quindi considerata come uno strumento di governo delle città. Gli autori sostengono che spesso le città che ospitano i megaeventi si trovano a dover organizzare piani di rinnovamento urbanistico e la costruzione di nuove infrastrutture. Tali progetti hanno un grande impatto a livello sociale, economico e ambientale sulle città o, a volte, su intere regioni. Le Olimpiadi tradizionalmente non avevano avuto questo ruolo ma, dal 1992, seguendo l’esempio di Barcellona, molte città hanno cominciato a guardare ai Giochi Olimpici come a un’occasione per

120 Ick-Keun Oh, “Effective Tourism Marketing Approaches to Sporting Events: Lessons from

the 2002 World Cup”, in Journal of Sport & Tourism, vol 9, n. 2 (2004): pp. 211-212

121 Lemmi E., Dallo “spazio consumato” ai luoghi ritrovati – Verso una geografia del turismo

rilanciare la propria immagine.122 È da quel momento che questo tipo di strategia è stato formalizzato.

La città però aveva sfruttato, seppur in misura minore, questo tipo di strategia già a partire dalla fine dell’800.

Duran sostiene che Barcellona abbia sfruttato il potere dei megaeventi per progredire, specialmente per quanto riguarda l’industria turistica. Infatti la crescita di Barcellona come destinazione turistica è strettamente collegata, oltre che al rinnovamento, allo sviluppo e alla crescita della città, al fatto di aver ospitato numerosi eventi di grande importanza. Nel periodo tra 1888 e il 2004 gli eventi che risaltano sono:

 l’Esposizione Universale (1888)

 l’Esposizione internazionale (1929)

 il Congresso Eucaristico (1952)

 il Campionato del Mondo di Calcio (1982)

 le Olimpiadi (1992)

 l’Anno di Miró (1993)

 l’Anno di Gaudí (2002)

 il Forum Universale delle Culture (2004)123

Nel presente capitolo verranno analizzati, in particolare, l’Esposizione Universale del 1888, l’Esposizione Internazionale del 1929, i Giochi Olimpici del 1992 e il Forum Universale delle Culture del 2004.

Tutti questi eventi hanno contribuito, in maniera più o meno sostanziale, al rinnovamento urbanistico di Barcellona.

Oriol Bohigas afferma che:

«Potremmo quasi affermare che l’immagine stessa della città e le basi strutturali della sua zona centrale ancora oggi sono affidate alle opere realizzate per quelle esposizioni: l’asse della Gran Via,

122 Qu L., Spaans M., “The Mega-Event As A Strategy In Spatial Planning: Starting From The

Olympic City Of Barcelona”, in The 4th International Conference of the International Forum on Urbanism, 2009: pp. 1291-1292

123 Duran P., “The impact of the Olympic Games on Tourism”, in De Moragas M & Botella M.,

Barcelona: the legacy of the Games: 1992.2002, Barcelona, Centre d’Estudis Olímpics UAB, Planeta, Ajuntament de Barcelona, 2002

il Nuovo Cimitero, le prime linee della metropolitana, i parchi della Ciutadella e Montjuïc, il prolungamento della Diagonal ecc.124»

Marvell, invece, si focalizza su risultati degli investimenti in megaeventi a Barcellona e sostiene che, in seguito alla popolarità dei Giochi Olimpici del 1992, gli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi hanno fatto sì che la città diventasse la quinta destinazione europea per popolarità, dopo Londra, Parigi, Istanbul e Roma.125