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Siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO

5. IL TURISMO URBANO

5.2. Siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO

La città di Barcellona conta nove siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Essi sono poi riuniti in due gruppi: Palau de la

Música Catalana e Hospital de Santa Pau, e i lavori di Antoni Gaudí.

Per essere riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, un sito deve avere un eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei dieci criteri di selezione. Tali criteri sono spiegati nelle Linee Guide Operative per l’Implementazione della World Heritage Convention che, insieme al testo della Convention, è il principale strumento di lavoro sui Patrimoni Mondiali. I criteri sono revisionati regolarmente dal Comitato per riflettere l’evoluzione del concetto stesso di Patrimonio Mondiale.163

Dal momento che tutti i siti riconosciuti dall’UNESCO a Barcellona sono di tipo culturale, appare utile riportare i criteri di tipo culturale (sei su dieci) che portano alla designazione:

1) rappresentare un capolavoro del genio creativo umani;

2) esibire un importante scambio di valori umani, durante un periodo di tempo, o in un’area culturale del mondi, riguardo allo sviluppo nell’architettura o nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione della città o nella progettazione del paesaggio;

3) mostrare una testimonianza unica, o almeno eccezionale, testimonianza di una tradizione culturale o di una civiltà che esiste tuttora o che è scomparsa;

4) essere un esempio eccezionale di un tipo di edificio, di un complesso architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustra uno o più stadi significativi della storia umana;

5) essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’uso della terra o del mare che è rappresentativo di una o più culture, o una interazione umana con l’ambiente,

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specialmente quando questo è divenuto vulnerabile a causa dell’impatto di cambiamenti irreversibili;

6) essere direttamente o tangibilmente associato con eventi o tradizioni viventi, con idee o convinzioni, con opere artistiche e letterarie di eccezionale significato universale (il Comitato ritiene che questo criterio dovrebbe essere usato preferibilmente in associazione con altri criteri).164

I nove siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità a Barcellona sono i seguenti:

Palau de la Música Catalana e Hospital de Santa Pau: i due monumenti sono tra i contributi più originali offerti dall’architetto modernista Lluís Domènech i Montaner alla città. Sono stati iscritti in base ai criteri numero 1, 2 e 4, perché considerati capolavori rappresentativi del Modernismo Catalano. I siti sono stati iscritti nella lista nel 1997.

1. Palau de la Música Catalana: la sala per concerti fu costruita a partire dal 1905 per essere la sede del coro dell’Orfeo Català, una società corale che, a partire dall’Esposizione Universale del 1888, era entrata a far parte del movimento politico del nazionalismo catalano. La costruzione dell’edificio, situato nel cuore della città storica, è innovativa a causa dell’uso dell’acciaio, che ha permesso di creare molti spazi aperti. Alla decorazione dell’interno del teatro, hanno partecipato alcuni tra gli artisti e gli artigiani catalani più famosi dell’epoca, creando una complessa simbologia che afferma, in ogni parte dell’edificio, il desiderio di autonomia per la Catalogna.

2. Hospital de Santa Pau: la costruzione dell’ospedale iniziò nel 1901 ed è il più grande complesso ospedaliero in stile modernista. La costruzione continuò fino al 1930 e, dopo la morte di Lluís Domènech i Montaner nel 1923, fu portata avanti dal figlio dell’architetto. Il progetto prevedeva 48 padiglioni, posizionati in modo tale da formare un quadrilatero. La volontà

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dell’architetto era quello di creare un ospedale nel quale la bellezza dell’edificio contribuisse ad alleviare le sofferenze dei malati.

 I lavori di Antoni Gaudí: si tratta di sette proprietà progettate e realizzate dell’architetto Antoni Gaudí, per testimoniare il suo eccezionale contributo creativo allo sviluppo dell’architettura e delle tecnologie costruttive. Anche in questo caso i criteri sui quali si è basata l’iscrizione dei siti sono i numero 1, 2 e 4. I primi siti sono stati iscritti nella lista nel 1984, e poi gli altri vi sono stati aggiunti nel 2005.

3. Parque Güell: costruito tra il 1900 e il 1914, doveva ospitare

una città giardino, costituita da 60 lotti abitativi. Il progetto fu abbandonato nel 1914, a causa dello scarso interessamento della borghesia barcellonese, e nel 1922 fu acquistato dal Comune e convertito in parco pubblico. Il parco di estende su un terreno di quindici ettari, a quattro chilometri di distanza dal centro di Barcellona. La parte più celebre del parco è costituita dall’immensa piazza sorretta da colonne e delimitata dalla panca serpeggiante decorata con la tecnica del trecandis, che prevede l’utilizzo di pezzi di ceramica smaltata, per formare dei mosaici.

4. Palau Güell: nel 1885 Eusebi Güell affidò a Gaudí il compito di

ristrutturare il palazzo in cui risiedeva la sua famiglia, situato di lato alla Rambla. Tutte le stanze sono isolate sia dalla strada che dal cortile comune agli altri edifici, e sono organizzate intorno ad un atrio centrale, una grande sala verticale che unisce tutti i piani del palazzo e termina in una cupola parabolica. Il palazzo si presenta molto austero dall’esterno, mentre all’interno è estremamente sontuoso. I comignoli, decorati con la tecnica del trecandis, presenti sul tetto, creano un contrasto con l’austerità del palazzo.

5. Casa Mila: chiamata anche La Pedrera, è l’ultima opera civile di

Sagrada Familia. L’edificio si estende su un terreno di 1.835 m2

su Passeig de Gracia, ed ha una struttura molto innovativa, caratterizzata da un sistema di colonne e travi che permettono di evitare la costruzione di muri portanti, e quindi rendono possibile, per i proprietari, spostare a piacimento tutte le pareti. La facciata, che non ha alcuna funzione di sostegno dell’edificio, è costruita con pietra, mattoni e ghisa. Grazie alla facciata, orientata in tre diverse direzioni, e ai due cortili interni, l’edificio è costantemente inondato dalla luce naturale. Caratteristici dell’edificio sono poi i comignoli e i balconi realizzati con forme avveniristiche.

6. Casa Vicens: fu il primo progetto indipendente di Gaudí,

costruita tra il 1883 e il 1888, e si trattava di una residenza situata nella periferia della città. L’edificio combina varie tecniche e materiali costruttivi: i mattoni, le mattonelle di Valencia e il ferro.

7. Il lavoro di Gaudí sulla facciata della Natività e sulla Cripta de La Sagrada Familia: la Cripta fu costruita tra il 1884 e il 1889,

mentre la facciata della Natività fu completata nel 1905. Della Basilica si è già parlato nel paragrafo precedente.

8. Casa Batlló: con l’ampliamento della città realizzato con la

costruzione del nuovo quartiere dell’Eixample, Passeig de

Gracia divenne la nuova arteria cittadina e fu scelto dalla

borghesia catalana per le proprie residenze. L’edificio fu commissionato, nel 1904, dall’industriale tessile Josep Batlló, che aveva comprato un palazzo su Passeig de Gracia con l’intenzione di demolirlo. Gaudí convinse l’industriale a non demolire il palazzo, ma a ristrutturarlo. I lavori di ristrutturazione si protrassero per due anni, fino al 1906. La caratteristica principale dell’edificio è la rievocazione simbolica di luoghi ed elementi naturali, oltre che di aspetti della religione cattolica.

9. La Cripta della Colonia Güell: la Colonia Güell fu progettata per

ospitare una comunità di lavoratori dell’industria tessile, poco fuori dalla città. La costruzione fu iniziata nel 1908 e interrotta nel 1914. Nella costruzione della cripta sono combinati pietra e mattoni.