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L’AFFERMAZIONE DELL’UOMO NELL’AMBIENTE

2.3 Villaggi e agricoltura

2.3.4 Eurasia settentrionale e Cina

Eurasia

Nell’Età neolitica le condizioni ambientali imposero una forte limitazione all’espansione verso nord dell’economia agricola e quindi nel modo di vivere che sostanzialmente basava la sua sussistenza su caccia, pesca, uccellagione e raccolta. Nei territori intermedi si praticava un’economia mista, per esempio nel sud ovest della Norvegia, durante la stagione della pesca, gli agricoltori interrompevano l’attività agricola per poter arricchire col pesce le risorse alimentari; in questi periodi grotte e rifugi rupestri diventavano le loro dimore.

Una particolare caratteristica della cultura circumpolare riguarda l’estensione del commercio di materie prime come ardesia (verde e rossa), ambra31 e selce; in ciò erano facilitati dalla possibilità del trasporto sulla neve. Per quanto riguarda gli insediamenti abbiamo segni di frequenti spostamenti stagionali collegati alla caccia, alla pesca e così via. In questi casi venivano utilizzate le grotte e i ripari rupestri, ove disponibili; ma numerosi insediamenti all’aperto, con le sole tracce di fuochi, sembrano avvalorare l’ipotesi dell’uso di tende.

Dimore artificiali più resistenti e destinate ad una permanenza più duratura, venivano edificate sulle coste settentrionali della Norvegia e nell’interno della Russia. Nel primo caso i villaggi erano piuttosto grandi, le abitazioni erano semisotterranee, di pianta oblunga, con spesse mura di pietre rivestite di terra e con tetti di torba su una struttura di legno sostenuta da una doppia fila di pali verticali. In estate la popolazione si divideva in piccoli gruppi per cacciare e pescare nell’interno della regione. Fiumi e laghi attiravano i colonizzatori della taiga russa e i boschi fornivano il principale materiale da costruzione. In Russia gli insediamenti erano situati generalmente sulle rive dei fumi o su penisole protese nei laghi [10].

In molte zone dell’Europa orientale e dell’Asia occidentale questi popoli, pur vivendo alla periferia di culture agricole di lunga data, conservarono per secoli le loro tradizioni sostanzialmente mesolitiche e solo in tempi più recenti, e in modo sporadico, si verificò un cambiamento economico.

Nella regione pontica si può individuare una cultura che aveva insediamenti e tombe (II milennio a.C.), le case di forma rettangolare (circa 8 x 4 metri) erano costruite con fango su fondamenta di pietra. Le coltivazioni principali erano l’orzo e il miglio, e fra gli animali domestici vi era anche il cavallo. A nord della regione di questa cultura, su un vasto territorio tra il Volga e lo Yenisey, ci sono tracce di una tradizione culturale omogenea, iniziata alla metà del II millennio a.C. e testimoniata principalmente dalle tombe. Sono stati identificati anche i relativi insediamenti: gruppi di non più di 10 case rettangolari, parzialmente affondate nel terreno, di dimensioni comprese tra circa 18 x 9 metri e 9 x 6 metri con le pareti di travi di legno o di assi a formare una costruzione a forma di capanna. Questi popoli coltivavano il grano e il miglio, allevavano il cavallo, la pecora, il maiale e conoscevano il cammello.

Cina

Per quanto riguarda la Cina occorre segnalare la quasi totale mancanza di cronologia affidabile per il periodo anteriore alla dinastia Shang e alla fondazione storica di Anyang nel 1384 a.C.

Le due fasi culturali principali quelle di Yang Shao e di Lung Shan, anteriori al periodo Shang, precedono la metà del II millennio a.C.

La cultura Yang Shao, collocata nel IV millennio a.C., si diffuse intorno al fiume Giallo nelle regioni di Honan, Shansi e Shensi; in essa si evidenzia un’economia agricola già evoluta, con insediamenti in villaggi di circa una dozzina di case e, a volte come a Pan-p-t’sun nello Shensi, con un edificio per le riunioni di circa 21 x 12 metri. Venivano addomesticati maiali pecore, capre e cani; i raccolti comprendevano miglio, sorgo e riso. Erano utilizzati strumenti di pietra e veniva prodotta ceramica di alta qualità. Inoltre, ci sono testimonianze sull’allevamento di bachi da seta e sul probabile impiego di fibre di canapa. I bambini venivano sepolti in vasi all’interno delle abitazioni, mentre gli adulti erano inumati all’esterno.

La cultura Lung Shan, si diffuse in parte nella stessa area della precedente cultura, ma anche nel corso inferiore del fiume Giallo e nelle regioni di Hopei e di Shantung; anch’essa usava strumenti di pietra e produceva una raffinata ceramica. I luoghi degli insediamenti, con case circolari affondate nel terreno e pozzi di immagazzinamento, erano, a volte, difesi da mura di pietre e terra compressa: a Ch’eng-tzu-yai, ad esempio, le mura comprendevano un’area rettangolare di quasi 500 x 400 metri. Si coltivava il miglio, il grano e il riso, oltre agli animali da cortile probabilmente avevano i cavalli domestici [10].

2.3.5 Americhe

Nel continente americano l’adozione di un’agricoltura cerealicola, da parte di tribù che da sempre dipendevano dalla caccia e dalla raccolta, non implicò un totale abbandono del precedente stile di vita, ma favorì lo sviluppo di economie miste in cui la caccia continuò ad avere un ruolo importante. L’assenza di specie selvatiche adatte all’addomesticamento incise profondamente sullo sviluppo globale delle culture preistoriche americane, dalle Ande al New Messico. Le prove delle prime coltivazioni di cereali provengono da un’area relativamente ristretta dell’America centrale; in essa un concorso di fattori botanici e climatici favorì la comparsa dell’antenato del granturco o mais32 e del tripsaco33.

L’economia di sussistenza di queste popolazioni, basata sulla caccia e sulla raccolta, è documentata dai resti rinvenuti nella Bat Cave, in New Messico, che colloca la coltivazione del mais in America centrale intorno alla metà del III millennio a.C.; la sequenza messicana rivela, a fronte di una diminuzione della caccia, un aumento graduale delle risorse alimentari dovuto alla coltivazione di piante; sussistono ancora abitazioni dalle mura di adobe34 e la formazione di insediamenti parzialmente o del tutto permanenti.

Intorno al 1500 a.C. entriamo nella cosiddetta fase maya preclassica, che presenta un’agricoltura basata sulla disinfestazione del suolo con il fuoco e da sistemi di lavorazione della terra per mezzo di bastoni o zappe, con predominanza di coltivazioni di mais, fagioli (Phaseolus vulgaris)35, melopoponi36, peperoni e altri vegetali. Ancora questa economia non

conosceva la metallurgia e non addomesticava gli animali, ma sviluppò un sistema sociale di villaggi agricoli, concentrati o sparsi, e di centri cerimoniali, come quello di Cuicuilco (Messico), con tumuli a piattaforma, templi e altre strutture rituali che nel periodo maya classico assumono i caratteri di straordinaria architettura monumentale in pietra.

Questa cultura preistorica non è però l’unica; sulle Ande centrali troviamo altri esempi significativi, come nella valle del Chicama (Perù), dove nel III millennio a.C. si coltivavano fagioli e melopoponi, nel 1400-1200 a.C. insieme alla lavorazione della ceramica fa la sua comparsa il mais e a partire dal 500 a.C. ci troviamo di fronte a un’agricoltura progredita, a villaggi costruiti con adobe e a centri cerimoniali.

Sugli altopiani meridionali, il sito di Tiahuanaco (vicino al lago Titicaca) è un altro esempio dello stesso periodo, con abitazioni in mattoni di fango e un’estensione di circa 6,5 chilometri quadrati. Tutti centri di una cultura destinata ad essere sostituita da quella Inca [23].

Alcune culture prive completamente di agricoltura erano stanziate nella Terra del Fuoco, gruppi Yaghan, e la loro economia era basata principalmente sulla pesca.

Nell’America del Nord alcuni centri degni di nota sono un insediamento e un luogo di sepoltura arcaici rinvenuti nel Massachusetts datati intorno al 2300 a.C. (figura 2.32).

Durante il I millennio a.C. un certo numero di culture indiane nordamericane, con economia basata su caccia e raccolta, ma forse anche sulla coltivazione di meloloponi e zucche, importarono la coltivazione del mais dall’America centrale.

Figura 2.32 – Pianta di un insediamento indiano arcaico in Massachussetts. (circa 2.300 a.C) P pozzo F focolare • traccia di palo da [10 p.186].

La cultura Hopewell (I millennio a.C.), localizzata nell’odierno Ohio e nella valle dell’Illinois, rivela uno straordinario sviluppo autonomo. L’agricoltura probabilmente non aveva grande importanza o forse non esisteva e l’economia era basata sostanzialmente sulla caccia e sulla raccolta [15]. Non possediamo grandi informazioni sui loro centri abitati mentre abbiamo un gran numero di informazioni sui loro luoghi di culto. Un esempio ci può essere fornito dal complesso di Newark (Ohio) che comprende recinti circolari del diametro di 30 metri, costruzioni poligonali e strade interne arginate (figura 2.33).

Altre culture prive completamente di agricoltura erano stanziate nella costa nord- occidentale, eschimesi, la loro economia era basata principalmente sulla pesca.

Figura 2.33 – Insediamento indiano di Newark Ohio, cultura Hopewell nei pressi del torrente Raccoon, elaborazione da [10 p.189].