DAL SIMBOLISMO AL CULTO
3.2.1 Nord Europa
Un monumento del Neolitico, di notevole interesse e diffuso in tutto il mondo, è il menhir; cioè un grosso blocco di pietra di notevole lunghezza infisso verticalmente nel suolo. Questi monumenti, di carattere culturale, erano legati ai fenomeni celesti e al culto astrale.
Poiché con essi si realizzavano strutture perfettamente orientate verso il sorgere del Sole nel solstizio d’estate, è opinione sempre più diffusa che queste costituissero dei templi solari.
A partire dall’Età del Bronzo il culto solare avrà uno sviluppo continuo in Occidente e in Oriente e i simboli solari si moltiplicheranno sempre più.
Spostandosi attraverso le diverse aree geografiche del pianeta, l’uomo ha assistito a diversi moti apparenti del Sole nella volta celeste e, di conseguenza, a differenze più marcate nella durata del dì rispetto alla notte. Davanti a fenomeni tanto grandi quanto inspiegabili per la psiche degli uomini “primitivi”, oltre a un senso di stupore, si può ipotizzare anche un senso di paura innescato dalla percezione che quegli stessi uomini dovevano avere riguardo la minor durata del dì, e quindi del minor periodo di manifestazione nel cielo del Sole (che ai loro sensi appariva come un dio dispensatore di luce e calore).
I Celti
Si individuano con il nome di Celti alcune popolazioni appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea che, provenienti dall’Asia, all’inizio del II millennio a.C. si stanziarono nelle regioni danubiane e renane. Da qui, dopo aver dato vita a sviluppate forme di cultura (cultura di Hallstatt5), fra l’VIII e il VI secolo a.C. i Celti sciamarono occupando buona parte del continente e le Isole Britanniche, dividendosi in tribù6.
Il periodo di massimo splendore dei Celti è fra il IV-III secolo a.C.; uniti dalle origini etniche e culturali, dalla condivisione di uno stesso fondo linguistico indoeuropeo, i Celti rimasero sempre politicamente frazionati ma, probabilmente, condividevano una medesima visione religiosa politeista adorando divinità legate alla natura, con una peculiare valenza religiosa attribuita alla quercia e alle virtù guerriere (figura 3.7).
Stonehenge7
Il complesso megalitico di Stonehenge è stato costruito nella pianura di Salisbury, in Gran Bretagna. C'è dibattito a riguardo dell'età della costruzione, ma la maggior parte degli archeologi ritiene sia databile tra il 2.500 a.C. e il 2.000 a.C., mentre il terrapieno circolare e il fossato sono stati datati al 3.100 a.C.
La costruzione ha una forma circolare, del diametro di qualche decina di metri; è composta da vari anelli di pietre alte e strette, alcune delle quali sormontate da altre lastre di pietra. Inoltre vi si possono osservare alcune serie di buche nel terreno, disposte in forma circolare (figura 3.8).
Si pensa che questo complesso sia stato progettato dagli antichi abitatori della regione non soltanto come un luogo di culto, ma anche come un immenso calendario, dopo una paziente osservazione del cielo, per tenere traccia del trascorrere dei mesi, delle stagioni e degli anni.
Certamente Stonehenge contiene molti riferimenti al moto del Sole e della Luna; il numero di pietre e di buche nei vari anelli sembra essere legato a qualche ciclo astronomico, come quello delle fasi lunari. Inoltre le direzioni degli allineamenti fra le varie
pietre coincidono pressappoco con alcuni punti della volta celeste, che corrispondono ad eventi periodici come il sorgere e il tramontare del Sole ai solstizi (figura 3.9).
Figura 3.7 – Diffusione dei Celti in Europa all'apogeo della loro civiltà III secolo a.C, (elaborazione di una vista da Google Earth):
A, Britanni; B, Belgi; C, Elvezi; D, Galli; E, Cisalpini; F, Celtiberi; G, Pannoni; H, Senoni; I, Galati.
Tuttavia, anche se Stonehenge racchiude un notevole simbolismo di carattere astronomico, non è ancora chiaro se fosse davvero un luogo di studio dei fenomeni celesti, come sostengono molti studiosi, o fungesse solo come un calendario per le ricorrenze stagionali, come la semina e la raccolta del grano. Gli allineamenti fra le rocce non sono molto precisi, e spesso gli studiosi hanno elaborato delle teorie "a posteriori" per spiegare la posizione delle pietre (figura 3.10).
William Stukeley, uno studioso del 1700, avanzò l'ipotesi che Stonehenge fosse stato costruito dai Druidi8 come tempio per il culto del serpente. Il simbolismo del serpente
si ritrova spesso correlato alle eclissi, anche in altre culture antiche come quella cinese: durante l'eclisse un gigantesco serpente inghiottirebbe il Sole o la Luna [7].
Figura 3.8 – Stonehenge, sotto la neve (da Panoramio, foto di RamaReddy Vogireddy)
Figura 3.9 – Stonehenge al tramonto del solstizio di inverno (Clive Ruggles; www.cliveruggles.net)
Figura 3.10 – Mappa del sito di Stonehenge. Elaborazione da Stonehenge and Ancient Astronomy - Royal Astronomy Society (www.ras.org.uk)
Cerchio di Brodgar9
È un cerchio di pietre neolitico situato sulle isole Orcadi, in Scozia. Il cerchio si trova su di un piccolo istmo tra i laghi di Stenness e Harray. Il centro del cerchio non è mai stato scavato dagli archeologi né è stato scientificamente datato, ma si crede che sia stato costruito intorno al 2.500 a.C. e quindi quasi contemporaneo del più famoso cerchio di Stonehenge e di molti altri sparsi per l'arcipelago britannico ed in generale per l'Europa.
Molti sono i motivi che si possono ipotizzare per la costruzione di questo grande sito, si può però affermare con certezza che queste strutture dovevano avere grande importanza nella vita della Comunità e avevano una funzione religiosa o rituale. Si ipotizza inoltre che potessero essere aree di osservazione astronomica, sia per tracciare la posizione degli astri nel cielo a seconda delle stagioni, il che veniva poi usato per le predizioni, sia probabilmente anche per calcolare il tempo che passa (figura 3.11).
Da studi effettuati anche su altri siti del genere, sembra ci sia un collegamento fra il movimento del Sole e quello della Luna attraverso il cielo, in particolare questo sito doveva essere un’area molto felice per l’osservazione dell’astro lunare. Un’altra teoria è che l’anello di Brodgar sia stato una zona dedicata al culto dei morti, mentre le pietre di Stenness, con il relativo focolare centrale, potevano rappresentare la vita. Sotto quest’ottica si possono immaginare processioni che da Stenness andavano a Brodgar come viaggio simbolico della vita verso la morte [22].
1 Pietra del Tallone
2 Ingresso e viale fiancheggiato da due fossi paralleli che portano al fiume Avon a 3 km 3 Pietra del Sacrificio (circa 5 m) 4 Pietre della Stazione
5 Tumulo senza sepoltura 6 Ingresso meridionale 7 Fossato
8 Sponda interna 9 Sponda esterna
10 Anello di 56 fori detti di Aubrey 11 Anello di 30 fori detti a Y 12 Anello di 30 fori detti a Z 13 Pietra dell’Altare
Scavi operati dall’Orkney College vicino al sito di Brodgar hanno portato alla luce molti edifici, sia rituali sia residenziali e si crede che ne restino altri da scoprire nelle vicinanze. In tali scavi oltre a ceramiche e ossa sono stati trovati utensili in pietra. Ma la scoperta più importante resta una grande parete di pietre, lunga circa 100 metri e alta 6 metri. Il muro, che sembra attraversare tutta la penisola su cui sorge il sito, potrebbe rappresentare una barriera simbolica tra il Cerchio, rappresentante il regno degli spiriti, e l’esterno, ovvero la terra dei viventi.
Figura 3.11 – Cerchio di Brodgar, Isole Orcadi, Scozia [22].
Cerchio di Goseck10
È una struttura neolitica sita presso Goseck (Burgenlandkreis, Sassonia-Anhalt, Germania). Il Cerchio è costituito da un insieme di fossati concentrici di 75 metri di diametro e da due palizzate sempre circolari con entrate in punti ben definiti. Si ritiene che sia il più antico osservatorio solare attualmente conosciuto in Europa. Le ricerche sul sito hanno messo in evidenza il fatto che in Europa, durante il Neolitico e l’Età del Bronzo, l'osservazione del cielo fosse molto più evoluta di quanto pensassero gli studiosi.
Nell'Europa preistorica, non tutti i luoghi adibiti a culto, o utilizzati a fini calendariali, o per osservazioni del cielo, erano realizzati con megaliti. Perfino a Stonehenge prima fu costruito un fossato con strutture lignee e solo successivamente si passò a utilizzare i megaliti.
Il Cerchio di Goseck è uno dei meglio conservati e, anche per questo, è il sito meglio esaminato rispetto ad altri simili realizzati, nella stessa regione, più o meno nel medesimo periodo (figura 3.12).
La cultura che ha realizzato il monumento è quella denominata della Ceramica decorata “a punzone” (frammenti di ceramica rinvenuti in situ hanno permesso di datare l'osservatorio al 4.900 a.C.). La maggior parte degli archeologi concorda sul fatto che il sito fu utilizzato per osservazioni solari e astronomiche. Si pensa che fosse utilizzato per calcoli calendariali e per armonizzare tra loro il calendario lunare e quello solare (più richiesto per usi pratici).
Figura 3.12 – Cerchio di Goseck: elaborazione di una vista da Google Earth. Le linee rosse indicano la direzione del Sole durante il tramonto e l'alba del solstizio d'inverno. La linea verticale blu indica il meridiano.