CAP.2 L'antifragilità dell'impresa
2.3. Come si definisce l'antifragilità di un'impresa
2.3.2. L'evoluzione del prodotto
Al centro dell’attenzione dell’impresa rimane il rapporto con la domanda, nel senso che la vera questione strategica dal punto di vista della definizione degli obiettivi intermedi è la capacità dell’impresa di orientare la propria produzione in direzione di un progressivo innalzamento qualitativo e di una maggiore articolazione dell’offerta, di gestire in modo puntuale il tragitto successivo che conduce alla sua promozione e al rapporto col mercato finale.
Una struttura flessibile permette di passare agevolmente da un output standardizzato, prodotto in lotti elevati, ad uno realizzato specificatamente per il cliente, un prodotto differenziato con forti contenuti di specificità (mass
costumization).
Il prodotto è sempre meno soltanto un bene fisico e acquista sempre più anche le caratteristiche di un servizio. Pertanto, il prodotto può essere lontano dalla
matrice tecnologica originaria dell’impresa, e tale distanza può approfondirsi attraverso l’incorporazione di famiglie tecnologiche diverse.
Tra i contributi di analisi della Mass Costumization quello più interessante è attribuibile a J.H. Gilmore e B.J. Pine II53, i quali hanno individuato quattro
differenti approcci attraverso i quali si può giungere alla personalizzazione del prodotto:
• collaborative customization (personalizzazione collaborativa) • adaptive customization (personalizzazione adattiva)
• transparent customization (personalizzazione trasparente) • cosmetic customization (personalizzazione cosmetica)
Quando si progetta o riprogetta un prodotto, un processo o un'unità di business, il manager dovrebbe decidere quale approccio adottare di volta in volta e se applicarne solo uno oppure se sia più opportuno utilizzare una combinazione di diversi approcci per assistere meglio le esigenze del cliente.
Per personalizzazione collaborativa si intende la costruzione di un dialogo con il singolo cliente, aiutandolo ad esprimere i suoi bisogni così da poter identificare l'offerta migliore che possa soddisfare tali esigenze e creare prodotti personalizzati su misura54. Si tratta dell'approccio più spesso associato alla mass costumization.
53 Gilmore J.H. & Pine II B.J., The Four Face of Mass Customization. Harvard Business Review, 2007. 54 Esempio è la Optique Paris Miki, rivenditore di occhiali giapponese il quale ha sviluppato il
Mikisimes Design System, il quale ha eliminato la necessità del cliente di esaminare molte scelte
nella selezione di un paio di occhiali. Il sistema utilizza una foto digitale del volto del consumatore, ne analizza gli attributi, nonché una serie di indicazioni fornite da parte del cliente circa il tipo di sguardo che si desidera ottenere, raccomanda una dimensione ed una forma precisa, e il programma visualizza le lenti sull'immagine digitale del volto del consumatore. Successivamente il consumatore e l'ottico collaborano per regolare la forma e le dimensioni delle lenti fino a quando entrambi sono soddisfatti del look ottenuto. Allo stesso modo i consumatori scelgono tra una serie di opzioni per il ponte del naso, le cerniere e le stanghette al fine di completare la progettazione della montatura. Infine il cliente riceve un'immagine molto reale di se stesso con gli occhiali e un tecnico lavora le lenti e assembla gli occhiali nel negozio in un'ora.
Nella personalizzazione adattiva, invece, l'azienda offre un prodotto standard ma personalizzabile, concepito in modo che i clienti possano modificarlo secondo i propri gusti e le proprie esigenze.
La costumizzazione trasparente, poi, soddisfa clienti privati con beni o servizi unici senza far loro sapere esplicitamente che i prodotti e i servizi sono stati personalizzati. Tale approccio è appropriato quando le esigenze specifiche dei clienti sono prevedibili o possono essere facilmente dedotte, e soprattutto quando i clienti non vogliono dichiarare le loro esigenze.
Con la personalizzazione cosmetica, infine, si cerca di offrire un prodotto standard diverso a diversi clienti. Tale approccio è appropriato quando i clienti utilizzano un prodotto alla stessa maniera ma si distinguono per il modo in cui vogliono che sia presentato.
Grafico 7 Fonte: Gilmore, J.H. & Pine II, B.J., The Four Face of Mass Customization. Harvard Business Review, 2007.
I quattro approcci alla personalizzazione forniscono un quadro di riferimento per le aziende per progettare prodotti personalizzati e creare processi di business a loro supporto. Le aziende devono progettare e costruire una serie di funzionalità e personalizzazione che soddisfino le esigenze dei singoli clienti.
Da queste premesse ha origine la riformulazione delle competenze richieste e la centralità del carattere poliedrico del sapere operativo, scientifico e organizzativo.
L’impresa deve saper operare in molteplici segmenti, per esigenze di massa critica organizzativa e di scala produttiva, e riuscire a stabilire relazioni con i committenti, contando sull’elevata specificità del prodotto offerto per stabilizzare nel tempo lo scambio e ridurre l’incertezza.
Allo stesso tempo, per rafforzare gli standard qualitativi e per raccogliere informazioni, si rende necessario estendere il controllo della filiera sia a monte che a valle.
La conservazione di margini di flessibilità e di adattamento dei processi produttivi rimane un prerequisito della ricerca di un nuovo assetto organizzativo. La necessità di sviluppare conoscenze lontane da quelle possedute in origine sollecita il rafforzamento delle capacità di assorbimento e di dialogo con l’esterno e lo sviluppo di forme cooperative.
La ricerca di un nuovo prodotto può portare all’upgrading, cioè allo spostamento di gamma in senso verticale, in quanto più difficile da fabbricare, meno imitabile e con un numero di concorrenti ridotto. È lo strumento attraverso cui le imprese cercano di difendersi da un eccesso di concorrenza spostandosi verso produzioni più “ricercate”.
A questo processo si associano due cambiamenti:
• L’assottigliamento dei volumi: man mano che si sale di gamma la domanda in termini quantitativi si restringe;
• Cambiano i concorrenti: si attenua la competizione sul prezzo ma aumenta quella sulla qualità.
Fare upgrading significa, dunque, dovere sempre gestire contestualmente anche il problema di allargare il proprio mercato, o quantomeno impedire che esso si restringa, e dunque orientare l’impresa verso la ricerca di nuovi clienti e una diversificazione geografica dei mercati.
L’upgrading può realizzarsi anche attraverso l’aggiunta ai prodotti originari di un maggior contenuto di servizio. In questo caso, l’innalzamento del livello qualitativo dell’offerta può non comportare cambiamenti importanti sul piano produttivo, ma richiede in ogni caso una trasformazione organizzativa e l’incorporazione all’interno dell’impresa di competenze nuove.
La maggior parte delle volte lo sviluppo dell’impresa avviene attraverso l’estensione dell’offerta in senso orizzontale ampliando la propria gamma. L’ampliamento della gamma dell’offerta risponde prima di tutto a un’esigenza di crescita e tende di per sé a modificare anche l’assetto organizzativo dell’impresa. Ciò può tradursi in risultati negativi nelle situazioni in cui non siano già disponibili internamente le competenze necessarie a gestire il cambiamento55.