L'antifragilità dell'impresa veneta
MEDIA Flusso
3.2 da cosa dipende l'impresa veneta fragile
3.2.2. La struttura finanziaria e la familiarità
Analizzando la struttura della PMI Veneta emerge, nella maggior parte dei casi, la mancanza di figure specializzate, di quel capitale umano che è stato analizzato nel precedente capitolo. L’assenza di competenze e capacità manageriali è un limite all’innovazione e alla risoluzione dei problemi, soprattutto in un momento in cui è fondamentale riuscire a distinguersi dagli altri competitors, e quindi innovare la propria azienda e spingerla verso nuovi orizzonti.
dei dati di cui al comma 1, le amministrazioni pubbliche comunicano le informazioni inerenti alla ricezione ed alla rilevazione sui propri sistemi contabili delle fatture o richieste equivalenti di pagamento relativi a debiti per somministrazioni, forniture e appalti e obbligazioni relative a prestazioni professionali, emesse a partire dal 1° gennaio 2014. 3). Nel caso di fatture elettroniche trasmesse alle pubbliche amministrazioni attraverso il sistema di interscambio ... i dati delle fatture comprensivi delle informazioni di invio e ricezione, sono acquisiti dalla piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni in modalità automatica. 4). le amministrazioni pubbliche comunicano, mediante la medesima piattaforma elettronica, entro il 15 di ciascun mese, i dati relativi ai debiti non estinti, certi, liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture e appalti e obbligazioni relative a prestazioni professionali, per i quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine di decorrenza degli interessi moratori. 5). Con riferimento ai debiti comunicati ai sensi le amministrazioni pubbliche, contestualmente all'ordinazione di pagamento, immettono obbligatoriamente sulla piattaforma elettronica i dati riferiti alla stessa. ... 9). Ai fini dell'attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2014.".
Ma il maggior problema è rappresentato dalla struttura finanziaria. Tali imprese sono caratterizzate da una struttura debole, che trova la sua fonte nel credito bancario e non nell’autofinanziamento110 o nella quotazione in borsa, e per
tale motivo sono state colpite, a partire dal 2008, dalla riduzione del credito da parte degli istituti bancari che ha reso difficile la prosecuzione dell’attività, sia perché è divenuto più complesso accedere alle linee di credito sia perché molti istituti hanno sollecitato il rientro delle posizioni già aperte.
Successivamente, il rallentamento negli scambi si è accompagnato ad una diminuzione del denaro circolante e le PMI hanno registrato un crescente bisogno di liquidità, poiché hanno dovuto affrontare una diminuzione considerevole di tale risorsa dovuta ai pagamenti dilazionati dei propri clienti.
La diminuzione delle vendite sommata al ritardo nei pagamenti da parte dei clienti ha provocato una crisi di liquidità, inasprita dalla difficoltà di accesso al credito. Inoltre il sistema bancario ha reagito all'attuale congiuntura economica e all'aumento dell'insolvenza con il credit cruch111,ovvero la stretta del credito, e per
le imprese è divenuto difficile reperire altri finanziamenti.
110 Poiché i mezzi propri a disposizione sono pochi a causa delle dimensioni ridotte dell’imprese e
poiché i soci solitamente hanno un capitale limitato, l’autofinanziamento spesso non è preso in considerazione.
111 Con il termine credit crunch, "stretta creditizia", si indica una restrizione dell’offerta di credito da
parte degli intermediari finanziari, in particolare le banche, nei confronti della clientela, soprattutto imprese, in presenza di una potenziale domanda di finanziamenti insoddisfatta. Il credit crunch si manifesta principalmente con il rifiuto di concessione del credito, ovvero mediante aumento dei tassi di interesse e delle condizioni applicati, o in genere irrigidendo i criteri di valutazione del merito creditizio. Molteplici possono esserne le cause: carenza di liquidità da parte dei potenziali concedenti, loro scelte strategiche, interventi delle autorità monetarie, mancanza di fiducia diffusa e altre ancora. La conseguenza principale del credit crunch, se attuato nei confronti delle imprese, è essenzialmente la riduzione del flusso di finanziamento ai settori produttivi, che determina un calo degli investimenti e quindi della crescita economica. Enciclopedia Treccani, rinvenibile su http://www.treccani.it/
Ma l'aspetto più peculiare dell'impresa Veneta è rappresentata dalla grandissima diffusione che ha la struttura dell'impresa familiare. La familiarità fa' parte del DNA della PMI Veneta. Si tratta di imprese caratterizzate da un’ampia concentrazione della proprietà, da un forte carattere familiare e dalla scarsa separazione tra proprietà e controllo112.
E' un’impresa che, solitamente, viene tramandata di padre in figlio, e per lo più si riscontrano imprenditori di seconda o terza generazione; il legame sentimentale e il maggior attaccamento all'impresa, vista sempre più come una "cosa propria", genera una maggiore volontà di superare i momenti di difficoltà che si incontrano. La conduzione familiare, a volte, agevola le PMI poiché vi è una maggiore facilità di comunicazione tra i suoi membri e anche un maggior spirito di sacrificio, inoltre si può verificare una maggiore flessibilità e quindi una maggiore capacità di adeguamento dell’azienda alle richieste del mercato, di conseguenza le decisioni vengono prese molto più rapidamente con riferimento alle necessità interne ed esterne113.
Tuttavia tale struttura rende difficile l'impeto dell'innovazione, che molto spesso viene a mancare, principalmente perché la mentalità che appartiene all’imprenditore è poco incline al cambiamento, inoltre si è in qualche modo legato a quell’ambiente, a quel settore e a quel modo di lavorare che difficilmente vedrà l'opportunità della sfida e dell'evoluzione.
Un secondo aspetto riguarda la capacità imprenditoriale: non tutti i soggetti sono portati ad averla e quegli imprenditori di seconda generazione, figli, che hanno ereditato un’azienda da portare avanti non sempre posseggono tale qualità, anzi possono portare, o hanno portato, a dei fallimenti proprio perché non avevano l’indole per l'imprenditorialità.
112 Birindelli G., Modina M.; Imprese, banche e finanza. Le evidenze di un’analisi territoriale alla luce
della crisi finanziaria. FrancoAngeli, 2010.
Inoltre può esserci la possibilità che si instauri una politica di asservimento dei flussi finanziari e dell’utilizzo di utili dell’impresa a favore della sfera privata della famiglia con conseguente sua sottocapitalizzazione114.
Infine si deve aggiungere, che una conduzione di tipo familiare ha delle ripercussioni anche nell’ambito finanziario. La presenza di strutture proprietarie e di governo chiuse determinano spesso un orientamento al finanziamento bancario di breve periodo che viene supportato da garanzie personali e reali rilasciate dalla famiglia proprietaria, seguendo tale modello si genera un'estrema fragilità della struttura finanziaria, collegata all’elevato rapporto di indebitamento, prevalentemente a breve termine.
Emerge quindi, con una certa chiarezza, che il sistema economico del Veneto mostri una predisposizione all’uso dei canali di finanziamento tradizionali, e una stretta dipendenza dal sistema bancario. Questa peculiarità è dovuta sia a caratteristiche organizzative proprie delle imprese, sia soprattutto alla presenza di un tessuto industriale composto da micro-‐imprese, che sono normalmente più inclini a tale attitudine.
Infatti, analizzando la struttura del capitale delle PMI Venete emergono tre aspetti caratteristici:
1. il passivo è formato maggiormente da debiti operativi e finanziari; 2. il canale bancario risulta essere la prima fonte di finanziamento;
3. il ricorso al credito viene tipicamente utilizzato nelle forme tradizionali del breve periodo.
Nel momento in cui si fa ricorso al canale bancario, ciò che assume particolare importanza sono le garanzie che l’imprenditore rilascia per tutelare maggiormente il credito concesso dalla banca. Il canale banca -‐ PMI è un canale diretto che crea una relazione primaria direttamente con il cliente. Le banche locali, inoltre, dal canto loro hanno anche un vantaggio ad erogare prestiti alle attività locali, poiché
114 Barbi F., La crisi nelle PMI, Analisi e ipotesi di soluzione. Map servizi, 2009.
hanno piena conoscenza dell’area in cui operano e questo porta meno incertezza, permettendogli di rimanere in vita.
Si deve inoltre ricordare che l'imprenditore veneto vuole mantenere il pieno potere della SUA impresa, assumendosi di conseguenza anche maggiori rischi, e vuole limitare quindi il più possibile la presenza di terzi nel capitale, sia come soci, che anche come azionisti, per non disperdere le informazioni ma soprattutto il controllo centrale, per tale motivo il ricorso al debito bancario gli permette di accedere velocemente alla liquidità mantenendo però il controllo della sua imprea. Un terzo motivo risiede nel fatto che questo tipo di finanziamento ha tempi brevi di erogazione, permettendo all’azienda in stato di difficoltà di poter agire, con velocità, sui problemi che si sono presentati.
Infine, la propensione a costruire dei rapporti con la clientela, la flessibilità che caratterizza l’organizzazione, la vicinanza fisica tra potere decisionale e cliente e infine l’abilità di produrre e gestire le soft information115favoriscono il legame tra
i bisogni propri delle PMI e la politica creditizia locale.
I piani di investimento delle imprese hanno risentito delle incerte prospettive presentata precedentemente, in particolar modo: l'eccessiva esposizione finanziaria, la diminuzione degli ordinativi e la conseguente impossibilità di rientro dei debiti o di ri-‐contrattazione del debito ha spinto verso il fallimento anche imprese che avevano una lunga storia alle spalle e che sembravano ormai resistenti e ben avviate.
Per monitorare il "sistema impresa" Veneto e nazionale, si è studiata la variazione del numero di imprese registrate presso le Camere di Commercio tra il 2009 e il 2014.
115 Birindelli G., Modina M.; Imprese, banche e finanza. Le evidenze di un’analisi territoriale alla luce
2009 2010 2011 2012 2013 2014116 VENETO 458.352 457.225 455.927 450.299 442.278 440.919 BELLUNO 15.298 15.294 15.213 15.095 14.859 14.834 PADOVA 94.100 94.024 92.783 92.040 89.926 89.636 ROVIGO 26.457 26.338 26.304 26.103 25.791 25.647 TREVISO 84.456 84.189 84.387 83.505 81.829 81.285 VENEZIA 70.861 70.229 70.371 68.966 68.187 68.120 VERONA 90.473 90.114 89.433 88.881 87.305 87.217 VICENZA 76.707 77.037 77.436 75.709 74.381 74.180
Tabella 22 Imprese Venete iscritte al registro delle imprese tra il 2009 e il 2014, con stato di
impresa attiva. Fonte: Infocamere, registro imprese attive. http://www.infocamere.it/
Tra il 2009 e il 2014 le imprese venete attive sono diminuite di 17.433 unità: la riduzione più significativa si riscontra il provincia di Padova, 4.464 unità, ma si deve anche rilevare che nella medesima provincia si trova la più alta concentrazione di imprese, 89.636 unità. La seconda provincia che ha maggiormente risentito della congiuntura attuale è Verona, -‐3.256 unità, e a fine 2014 registrava un totale di 87.217 imprese, seguono Treviso (-‐3.171 unità), Venezia (-‐2.741 unità), Vicenza (-‐2.527 unità), Rovigo (-‐810 unità) e Belluno (-‐464 unità).