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Evoluzioni dei processi operativi, attori e veicoli societari

 

Come abbiamo già accennato, il modello tradizionale del processo operativo appare ormai essere  stato  definitivamente  abbandonato.  Il  processo  in  cui  il  committente  incarica  un  professionista,  sia esso architetto, ingegnere, di preparare il progetto e poi si affida ad un impresa a seguito di  una gara di appalto per realizzare l'opera sembra non esistere più. 

Oggi il processo operativo si è notevolmente complicato per l'ingresso di una serie di attori diversi  e per una sostanziale evoluzione nella finanza del progetto. 

 

Nel  Regno  Unito  i  processi  operativi  praticati  nel  settore  delle  costruzioni  sono  numerosi  ed  articolati. Si può affermare che la maggioranza delle innovazioni in fatto di processi, trae origine  proprio dal mondo anglosassone (Stati Uniti e in seguito Regno Unito), dove le funzioni e i ruoli  sono  individuati  con  precisione  e  le  procedure  ritenute  più  convenienti  vengono  adottate  con  determinazione. 

Tra i processi operativi utilizzati nel mondo anglosassone troviamox:    > traditional form of contract 

simile  al  modello  tradizionale  italiano,  con  l'inserimento  della  figura  del  quantity  surveyor,  specializzato  negli  aspetti  economici  del  progetto,  che  affianca  il  progettista  nella  ricerca  delle  varie alternative possibili. 

  > Il processo Project  Management 

appositamente messo a punto per gestire e coordinare le varie fasi di concezione, progettazione,  appalto e controllo che non riuscivano ad essere governate da committenza e architetto. 

Così  a  partire  dagli  anni  '50  i  committenti  hanno  introdotto  una  nuova  figura,  adibita  al  solo  coordinamento  :  il  project  manager.  Questo  operatore  può  essere  un  progettista,  un  quantity  surveyor, un'impresa. In questo tipo di processo, il committente fa un contratto direttamente con  questo operatore, che diviene suo rappresentante e si incarica della attuazione delle varie fasi del  progetto. 

  > Il modello management contracting 

introduce  una  nuova  figura  quella  del  contractor  che  la  responsabilità  di  gestire  il  processo  di  costruzione in cantiere. Il committente fa un contratto con uno studio di progettazione e con un  quantity surveyor, affidando loro lo studio di un progetto di massima, sulla base del quale viene  poi nominato (dopo gara d'appalto) il contractor. Questi ottenuto l'incarico, programma i lavori e  fa da consulente alla progettazione esecutiva. Procede in seguito alle gare di appalto delle varie  parti  dell'opera  stipulando  i  contratti  per  conto  del  cliente.  Successivamente  controlla  i  lavori  e  verifica l'andamento. 

  > Modello design and build 

si  caratterizza  per  il  ruolo  prevalente  che  l'impresa  assume  in  quanto  viene  affidata  anche  la  responsabilità  della  progettazione.  La  diffusione  di  questo  processo  avviene  a  partire  dagli  anni  '80  ed  è  organizzato  in  modo  tale  che  le  richieste  del  committente  vengono  fornite  alle  varie  imprese  invitate  all'appalto  e  queste  preparano  così  il  progetto,  il  calcolo  dei  tepi  e  dei  costi  e  dell'offerta. 

  > Modello turnkey o package deal 

simile al design and build. Infatti l'impresa si incarica di fornire il prodotto “chiavi in mano” dando  al  costruttore  un  mandato  più  ampio  del  design  and  build,  comprendendo  molti  compiti  propri  del  committente  che  è  generalmente  senza  competenze  specifiche.  L'impresa  a  seconda 

dell'incarico  può  occuparsi  del  reperimento  del  terreno,  dell'adempimento  di  pratiche  amministrative e delle procedure di finanziamento; 

Il  modello  house  builder  prevede  che  l'impresa  oltre  a  costruire,  ricopra  anche  il  ruolo  di  promotrice.  

 

Rispetto  agli  approcci  tradizionali  in  cui  la  gestione  del  processo  edilizio  e  organizzativo  era  affidata  al  costruttore  impegnato  ad  ottimizzare  le  economie  di  scala,  l'approccio  del  developer  porta  ad  assumere  un  ruolo  manageriale  distinto  dagli  altri  attori  che  coordina,  perseguendo  economie di processo.                                Fig. 2.9 Processo operativo tradizionale.   

I  nomi  più  ricorrenti  di  queste  nuove  regie  sono:  Project  management  (gestione  del  processo/intervento),  Management  contracting  (gestione  degli  appalti),  Construction  management  ( gestione della costruzione), in cui non è  più solamente il  cantiere il  centro delle  strategie  per  massimizzare  i  profitti,  ma  si  punta  a  un  controllo  più  rigoroso  del  rapporto  qualità/prezzo,  della  contrazione  dei  tempi  di  progettazione  e  appalto,  all'ottimizzazione  delle  risorse,  alla  gestione  dei  contratti:  gli  aspetti  gestionali  prevalgono  rispetto  a  quelli  meramente  produttivi e si perseguono economie di processo.     Importante modifica del processo realizzativo del settore immobiliare ha riguardato anche l’attore  che detiene il controllo degli strumenti regolativi, e cioè la pubblica amministrazione.  Tra le diverse azioni che afferiscono alla pubblica amministrazione, la pianificazione è sicuramente  quella che più di ogni altra presenta innovazioni di processo.  Attraverso una pianificazione strategica flessibile, ovvero con una pianificazione non più rigida e  monofunzionale,  le  amministrazioni  sono  chiamate  a  realizzare  una  prospettiva  strategica  del  territorio  collocata  in  un  arco  di  tempo  definito  e  in  un  secondo  momento  concertare  con  il  privato  le  migliori  condizioni  per  lo  sviluppo  che  corrispondono  a  quegli  obiettivi  fissati  e  concertati.  Questa  attività  richiede  una  grande  preparazione  e  organizzazione  nei  processi  decisionali  interni  e  può  garantire  un  sicuro  valore  aggiunto  al  territorio  ma  anche  a  lungo  termine agli operatori privati. 

Tuttavia il ruolo della pubblica amministrazione può non ridursi alla semplice approvazione di un  piano  o  al  rilascio  di  permessi,  può  infatti  essere  coinvolta  nel  processo  instaurando  una  partnership  con  soggetti  privati  o  tramite  società  di  veicolo  o  agenzie  ad  hoc.  Nei  progetti  di  rigenerazione  urbana  in  particolare  è  richiesto  un  ruolo  attivo  da  parte  della  pubblica  amministrazione.  Da  un  lato  questo  ruolo  può  esercitarsi  nella  realizzazione  di  opere  infrastrutturali il cui costo non sarebbe sostenibile dal bilancio economico dell'intervento privato,  l'iniziativa  del  progetto  resta  privata  ma  il  "pubblico"  ottiene  una  condivisione  delle  spese  e  riconosce allo stesso tempo il recupero di una parte degradata della città. Dall' altro lato quando  l'iniziativa e la proprietà del suolo è pubblica, la collaborazione con operatori privati sopperisce ad  una carenza di risorse e manageriali da parte del "pubblico".                                           

Fig.  2.10  schema  delle  relazioni  dei  diversi  attori  nel  progetto  di  rigenerazione  di  Bicocca,  Milano.  Fonte: 

elaborazione dell'autore   

 

Gli  attori  o  stakeholder  coinvolti  nel  processo  di  trasformazione  possono  essere  svariati,  ed  in  particolare  negli  ultimi  anni  si  è  assistito  ad  una  contemporanea  frammentazione  e  specializzazione delle figure coinvolte.  In definitiva possono essere soggetti pubblici, privati, gruppi o associazioni di cittadini o cittadini  singoli o differenti combinazioni di questi:  > autorità locali responsabili per le regole e gli usi di una area di trasformazione;  > associazioni di residenti, community based group come le Local Housing Trust in Gran Bretagna   > agenzie pubbliche statali o regionali con compiti di rigenerazione urbana;  > proprietari pubblici di aree come società di trasporti o di servizi;  > organizzazioni proprietari di edifici come università o ospedali;  > agenzie nazionali con specifici interessi e funzioni di controllo sul paesaggio. 

Sono poi coinvolte organizzazioni private o proprietari di suoli o consorzi di sviluppo e di acquisto  dei suoli:  > fondi di investimento immobiliare;  > aziende private che si occupano di sviluppo immobiliare;  > società di costruzione;  > agenzie di ricerca e consulenza, società di ingegneria e progettazione;  > singoli proprietari;   

Come  si  può  notare  i  soggetti  coinvolti  sono  di  natura  e  composizione  differente  e  questo  comporta che le relazioni tra le diverse parti sono necessarie al raggiungimento degli obiettivi del  progetto e del relativo successo finale. 

L'evoluzione  dei  processi  operativi  e  degli  attori  del  settore  immobiliare,  dovuta  anche  alla  globalizzazione dei mercati e all' ingresso della finanza e non ultimo ai fenomeni di dismissione  dei patrimoni pubblici ha portato poi a nuove forme di interazione tra esse o veicoli societari.  Con  il  termine  spin  off  immobiliari,  preso  in  prestito  dal  linguaggio  tecnico‐economico  anglosassone, si indicano le operazioni di scorporo di tutto o parte del patrimonio immobiliare da  parte  di  grandi  gruppi  bancari,  assicurativi,  industriali,  nonché  di  aziende  operanti  nel  settore  delle public utilities, in soggetti giuridici separati  (le cosidette “società immobiliari”), costituti ad  hoc. Nascono in questa maniera diverse società detentrici di  grandi  patrimoni immobiliari (aree  dismesse in particolare) che hanno, per l'appunto, operato uno scorporo di rami d'aziendaxi.  In Italia si veda i casi di Pirelli Real Estate, nata per lo sviluppo dell'area di Bicocca. 

Un'altra possibilità è rappresentata dallo strumento della joint ventures. Una joint ventures è una  forma  di  collaborazione  tra  imprese  o  developer  al  fine  di  realizzare  un  investimento.  Essa  rappresenta  una  operazione  mediante  la  quale  due  o  più  investitori  si  associano  per  condurre  insieme lo sviluppo di un progetto immobiliare.  

Spesso uno dei partner è un'istituzione finanziaria, mentre l'altro è un developer. Il primo partner  finanzia  l'operazione  di  sviluppo  e  fornisce  parte  del  capitale  di  rischio.  Mediante  una  joint  ventures  il  finanziatore,  oltre  al  rimborso  del  credito  erogato,  partecipa  all'utile  generato  dallo  sviluppo  immobiliare.  Il  promotore  contribuisce  con  una  quota,  ma  soprattutto  ha  il  compito di  fornire  una  maggiore  esperienza  e  specializzazione  nel  settore  alla  realizzazione  e  gestione  del  progetto.  Questa  forma  di  organizzazione  assicura  al  finanziatore  che  partecipa  al  capitale  di  rischio,  in  primo  luogo  di  avere  un  potere  di  controllo  sull'operazione  e  sulla  realizzazione  del  progetto  e,  in  secondo  luogo,  partecipa  agli  utili  elevati  dello  sviluppo  immobiliare  senza  possedere il necessario bagaglio di conoscenze. (Gaeta 2009) 

Altre  due  forme  di  scambio  tra  i  vari  attori  possono  essere  il  project  financingxii  o  i  modelli  di  partnershipxiii tra pubblico e privato che nei diversi contesti nazionali assumo regole e discipline  differenti. 

 

Dunque  appare  chiaro  che  la  fase  decisoria  e  le  relative  competenze  manageriali  del  processo  hanno acquisito sempre maggiore importanza e rilevanza e per questo molte società di sviluppo  immobiliare si sono specializzate in questa metodologia di intervento. 

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