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Capítulo 3 Un'esperienza di facilitazione linguistica: laboratorio di Italstudio con alunn

3.1 Analisi dell'esperienza

3.1.3 Fasi e metodologie di lavoro

Il progetto prevedeva la somministrazione di un test sull'Italstudio, fornitoci dal professor Mezzadri e, dopo un'analisi dei risultati ottenuti, la possibilità di frequentare in maniera facol­ tativa un corso sull'Italstudio, in particolare per gli alunni il cui test era risultato insufficiente. Durante tale laboratorio, gli studenti hanno compilato un questionario che aveva lo scopo di far emergere le loro reazioni al corso; infine, si sono verificate le loro competenze attraverso un test preparato dalla laureanda sulla base dei contenuti del laboratorio.

Selezione degli alunni

Si è proceduto inizialmente facendo un lavoro di scrematura dei possibili candidati ai test, cercando di rispettare i criteri standard previsti dagli stessi; questo procedimento ha reso ne­ cessario un adattamento alla situazione, con la consapevolezza che nella maggior parte dei casi il progetto teorico solitamente non corrisponde alla realtà che si incontra, caratterizzata da variabili ed imprevisti non calcolabili in anticipo.

Nonostante il progetto del Laboratorio Glottodidattico di Parma (di cui si parla in 1.3.2) pre­ vedesse l'inclusione anche degli studenti italofoni iscritti alla prima classe delle scuole supe­ riori, si è scelto di selezionare gli alunni stranieri del biennio, focalizzando l'attenzione sugli alunni di madrelingua non italiana; il nostro scopo, infatti, era quello di sperimentare una mo­ dalità di facilitazione linguistica nell'Italstudio per agevolare l'integrazione degli studenti stra­ nieri.

Si sono perciò presi in considerazione, come indicato dal test, gli alunni stranieri di lingua madre affine all'italiano che avessero frequentato per almeno due anni completi la scuola in Italia e alunni stranieri con lingua madre non affine all'italiano con almeno quattro anni com­ pleti di scuola in Italia; in realtà, in accordo con i docenti, si è preferito estendere la possibilità di effettuare il percorso di sperimentazione a tutti gli studenti stranieri del biennio i cui test avessero dato risultati insufficienti; inoltre, sono stati inclusi alcuni alunni stranieri di seconda generazione, nati pertanto in Italia, perché segnalati dai professori che hanno ritenuto opportu­ no indagare sulla loro situazione linguistico-cognitiva. Dopo tale scrematura, gli alunni con­ vocati ai test sono stati in totale 35.

Test Italstudio: composizione, somministrazione e correzione

condo cui la padronanza delle competenze di Italbase precede quella di Italstudio; quindi, lo sviluppo dell'italiano per fini di studio inizierebbe solo dopo l'acquisizione di un livello A2 di Italbase.

Per motivi di tempo, non si è potuto provvedere alla somministrazione dei test di screening di livello A2, destinati a studenti stranieri con lingua madre affine all'italiano che abbiano fre­ quentato meno di due anni scolastici completi la scuola in Italia, e a studenti stranieri con lin­ gua madre non affine all'italiano che abbiano frequentato meno di quattro anni completi la scuola in Italia. Secondo questi parametri, due degli studenti non avrebbero potuto sostenere il test Italstudio, ma si è scelto di includerli perché si trattava dell'unico sostegno possibile per loro nell'anno scolastico in questione.

Nel mese di gennaio sono stati somministrati i test composti da quattro sezioni: ascolto, let­ tura, lingua e scrittura; per la visione del test, si rimanda all'Appendice A.

Si descrivono, quindi, le quattro sezioni:

a) la prima sezione includeva l'ascolto di un testo didattico registrato di argomento stori­ co riguardo la Via Francigena; si faceva con gli alunni un'attività di pre-ascolto, volta ad attivare l'expectancy grammar: date quattro immagini, si chiedeva di indovinare a cosa si riferissero, fino a costruire insieme la risposta che determinava il tema dell'atti­ vità di ascolto. Avevano la possibilità di ascoltare il testo due volte per completare sei domande a risposta multipla e un testo cloze, e infine ricontrollare le risposte date; b) la seconda sezione prevedeva la lettura di un testo, già diviso in paragrafi, di scienze

della Terra; agli alunni era richiesto di dare ad ogni paragrafo un titolo a scelta tra cin­ que dati, e di creare una mappa concettuale guidata; infine veniva loro dato un testo cloze con 30 parole da inserire, scegliendo tra quelle date;

maggior parte con verbi o preposizioni o pronomi; cinque frasi in cui l'alunno doveva individuare un soggetto, un aggettivo, un verbo riflessivo, due pronomi; una frase da trasformare alla forma passiva; tre parole per le quali individuare i sinonimi, e tre per le quali individuare i contrari; infine, un testo in cui inserire i segni di punteggiatura, gli apostrofi, le maiuscole, gli accenti opportuni.

d) nell'ultima sezione, la scrittura, la consegna diceva: “Confronta i grafici sull'istruzione scolastica in Italia e scrivi una breve relazione di almeno 180 parole per il tuo profes­ sore di educazione civica”. I grafici a disposizione erano quattro, e riguardavano: la di­ stribuzione percentuale degli iscritti secondo gli indirizzo, A.S. 2010/2011; la classifi­ ca delle percentuali di Pil destinate all'istruzione di 23 Paesi; il grado d'istruzione dei lavoratori stranieri e italiani nel 2009; la percentuale di analfabeti in Italia dal 1861 al 1991.

Successivamente, si è provveduto alla loro correzione, sulla base delle dettagliate indicazio­ ni fornite dal Laboratorio di Glottodidattica. Si è poi consigliato agli alunni con risultati insuf­ ficienti o medio-bassi, tramite comunicazione scritta, di frequentare un corso di approfondi­ mento sulla lingua italiana per fini di studio.

Laboratorio di Italstudio

Per ragioni di organizzazione scolastica, si è attesa la fine del primo quadrimestre per inizia­ re i corsi di italiano come lingua di studio, che si sono svolti a partire dal giorno 11 marzo 2013. Prima dell'inizio del laboratorio di italiano per lo studio, ho partecipato alcune lezioni di osservazione in classe con la professoressa di scienze di alcuni degli studenti che avevano scelto di aderire al corso.

Si sono creati gruppi di uno, due o tre alunni, suddividendoli non in base al livello delle loro competenze linguistico-cognitive verificate per mezzo dei test, ma in base alla disponibilità oraria degli alunni stessi. Infatti, nonostante si sia cercato di evitare di aggiungere agli alunni ore curricolari, al fine di evitare un appesantimento del carico di studio, si è dovuta aggiunge­ re la sesta ora per due giorni la settimana a ciascun alunno. Di conseguenza, non si è potuto adottare il modello in coabitazione del Prof. Balboni (si veda 2.4) che si era proposto durante la prima fase di contatto con l'Istituto, pur cercando il percorso più simile possibile a tale mo­ dello.

Le lezioni erano frontali, pur cercando di diminuire al massimo il Teacher Talking Time per lasciare spazio allo Student Talking Time; perciò si sono cercate tecniche e attività che preve­ dessero un lavoro di cooperazione e costruzione del sapere.

Si sono organizzate le singole lezioni (UA) in modo che ognuna comprendesse una fase di globalità, una di analisi e una di sintesi:

a) globalità: nei primi dieci-quindici minuti di ogni lezione si cercava di coinvolgere gli alunni con attività di elicitazione di lessico o contenuti (brainstorming, riassunto orale dell'argomento precedente, lettura degli appunti, ripresa della mappa concettuale pre­ cedente per aggiungere un nuovo tassello); si chiedeva loro se ci fossero domande ri­ guardo la lezione in classe o in laboratorio, dubbi linguistici o terminologici;

b) analisi: le attività proposte nel corso del laboratorio erano inizialmente di tipo cogniti­ vo e di comprensione, mentre successivamente di produzione scritta (libretto del cor­ so) e orale (esposizione argomento a scelta); tra le attività di tipo cognitivo e di com­ prensione del testo si sono proposte:

– le strategie per prendere appunti a partire da un testo orale; – la realizzazione di mappe concettuali;

– la divisione del testo in paragrafi cui assegnare un titolo;

– la definizione di termini specifici della materia (microlingua disciplinare);

– le cinque modalità per riassumere o schematizzare un testo (5W, schema causa-effetto, mappa concettuale, riassunti per paragrafi, elenco di parole chiave);

– le fasi per la progettazione di un testo scritto o orale (brainstorming, riordino e orga­ nizzazione delle idee, stesura del testo).

Tra le attività di produzione scritta e orale si sono proposte: – riassumere un testo;

– prendere appunti;

– esposizione orale di un argomento a piacere, dopo averlo progettato per iscritto.

c) sintesi: gli ultimi 10' di ogni incontro, dopo aver esplicitato oralmente alcune parole chiave della lezione insieme agli alunni, ognuno scriveva nel proprio foglio “oggi ho imparato...”; ogni risposta era ammessa perchè, a partire da un riepilogo oggettivo fat­ to insieme, ognuno poteva aver appreso un particolare diverso dall'altro, soprattutto per quanto riguarda lessico e grammatica, ma anche contenuti; così ogni alunno aveva un foglio che aggiornava di lezione in lezione, un breve esercizio di scrittura, che po­ teva essere visionato dal punto di vista linguistico dalla facilitatrice.

Inoltre, in molte lezioni si sono dedicati alcuni momenti all'ortografia, alla lingua e al lessi­ co, a seconda delle richieste degli alunni. Si sono quindi inserite attività, quasi sempre indivi­ dualizzate, quali:

dettato-cloze, per esercitare ortografia e dimensione cognitiva;

– esercizi di concordanza nome-aggettivo, articolo-nome, preposizione-nome, ecc.; – singolari-plurali;

– consonanti doppie.

Questionario di feedback studenti

All'incirca a metà percorso, si è ritenuto opportuno effettuare un’indagine sulla percezione dei partecipanti al laboratorio rispetto al progetto, per capire se si stava rivelando per loro effi­ cace. È stato quindi realizzato a cura della laureanda un breve questionario anonimo di gradi­ mento del corso, per capire la percezione dell’efficacia del progetto e del contesto creato per il laboratorio (lezioni, compagni, insegnante), e indagare le preferenze per le attività svolte e gli aspetti oggetto di maggior miglioramento; infine si chiedeva agli alunni variazioni, suggeri­ menti o proposte rispetto al laboratorio realizzato. Nonostante gli iscritti al laboratorio fossero 8 alunni (si presenteranno i partecipanti nel paragrafo 3.1.5), si sono raccolti solo 4 questionari.

Si riassumono nella seguente tabella i feedback degli studenti ottenuti tramite tale questionario, consultabile all'Appendice B:

Ti è sembrato utile il laboratorio?

SÍ ABBASTANZA POCO NO Interessante Facilita lo studio Relazione con facilitatrice 0 0 0 1 2 1

Ti piace l'ambiente (lezioni, compagni, insegnante) del laboratorio?

SÍ ABBASTANZA POCO NO

Contesto facilitante (lezioni, insegnante)

Mancata integrazione con

compagni 0 0

Quali attività ti sono piaciute di più?

Schematizzare Presentazione orale Uso del pc Tutte

1 1 1 1

Perché? Strategie ripetibili, interdisciplinari Attività piacevole, varietà

Ti senti migliorato in qualche aspetto?

SÍ NO Lingua (verbi, terminologia) Strategie di studio 0 3 2

Si sono quindi ottenute risposte complessivamente molto positive dagli alunni frquentanti il laboratorio, dati che incoraggiano il progetto che si sta proponendo. Nell'ultima domanda, si contano 5 (anziché 4) risposte, in quanto un alunno ha affermato di sentirsi migliorato sia dal punto di vista della lingua, che dal punto di vista delle strategie linguistiche.

Test di fine laboratorio

Durante uno degli ultimi incontri di laboratorio, dopo essersi accordati con gli alunni, si è stabilito un giorno per il testing di fine corso. Pertanto, è stato preparato a cura della laureanda un breve test sulla lingua italiana di studio, utilizzando temi di scienze e cercando di focaliz­ zare l'attenzione sulle terminologia e strategie cognitive viste insieme. Si è cercato di imposta­ re il test, per sezioni, punteggi e criteri di valutazione, mantenendo uno schema il più simile possibile al test iniziale, affinché fosse familiare agli alunni e in qualche modo comparabile. Il test, che si può visionare all'Appendice C, si compone di tre sezioni: ascolto, produzione scrit­ ta, comprensione.

Nella prima sezione, con le stesse modalità del test di gennaio, gli alunni hanno ascoltato una breve intervista radiofonica inerente ai tornado (tema trattato durante il laboratorio) negli Stati Uniti; tale audio si è reperito dal sito di Rai Radio3 Scienza; si chiedeva loro di risponde­

re a 3 domande a risposta multipla e di completare il testo dell'intervista con le parole man­ canti.

La seconda sezione, la produzione scritta, proponeva una mappa concettuale sull'origine ed evoluzione del sistema solare; a partire da essa, si chiedeva agli alunni di elaborare un breve testo, mostrandone anche la fase di progettazione attraverso la trascrizione della propria sca­ letta di riordino delle idee.

Infine, nella terza sezione di lettura e comprensione, si dava agli alunni un testo a buchi sul­ l'origine ed espansione dell'Universo da completare con i termini posti in un riquadro.

Complessivamente, si sono osservati miglioramenti per i 3 alunni testati (un alunno era as­ sente), ossia l'alunno cinese A, l'alunno marocchino e l'alunno russo:

Test gennaio Test maggio

Cinese 22/100 47/100

Marocchino 41/100 78/100

Russo 56/100 67/100

In particolare, si riportano i risultati suddivisi per sezione:

ASCOLTO SCRITTURA COMPRENSIONE Gennaio Maggio Gennaio Maggio Gennaio Maggio Cinese 10/30 13/30 9/40 15/40 3/30 19/30 Marocchino 19/30 26/30 3/40 31/40 19/30 21/30 Russo 23/30 15/30 12/40 22/40 22/30 30/30

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