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Le fasi principali per l’ implementazione di un efficace AAI Fase di avvio del progetto

VERIFICHE DI SORVEGLIANZA

3. IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE: FOCUS SULL’ANALISI AMBIENTALE INIZIALE

3.2 Gli obiettivi da raggiungere per realizzare un AAI e le fasi principali per la sua implementazione

3.2.2 Le fasi principali per l’ implementazione di un efficace AAI Fase di avvio del progetto

Avviare l’AA è una decisione della Direzione, la quale contestualmente deve individuare il personale interno che dovrà essere coinvolto e che dovrà collaborare con un eventuale Consulente (la cui collaborazione risulta utile per attuare l’AA con maggior efficacia, ma non obbligatoria). La Direzione deve nominare un Responsabile Ambientale (RA) interno all’Organizzazione in modo tale che conosca l’impresa sia dal punto di vista organizzativo che operativo e che sia in grado di dialogare con le varie funzioni aziendali; i compiti del RA sono la stesura del rapporto finale dell’AA e coordinare l’attività del gruppo di lavoro (formato da persone chiave dell’Organizzazione

che possono essere coinvolte nella realizzazione dell’AA, come per esempio il Responsabile della Produzione, quello della Manutenzione…). E’ opportuno inoltre che la Direzione fissi un calendario di attività. Una volta nominato il RA ed il gruppo di lavoro, la Direzione deve presentare il Progetto di AAI e le persone incaricate della sua realizzazione.

Fase di analisi generale

L’azienda deve essere caratterizzata mediante un percorso che consente di passare da informazioni generali ad un livello di dettaglio tale da far emergere i vari aspetti ambientali connessi con le rispettive attività, di valutare le significatività ed infine di individuare i punti che devono essere migliorati. Primi aspetti da analizzare in questa fase sono i dati generali sull’impresa: il documento di AA riporta le informazioni di base che caratterizzano l’impresa oggetto dell’analisi; questa fase è poi seguita da quella di inquadramento

territoriale: l’attività di una Organizzazione interagisce in prima istanza con il

territorio che lo circonda, per cui è necessario un inquadramento territoriale che mostri non solo la localizzazione del sito oggetto dell’analisi, ma anche il territorio circostante con le sue caratteristiche urbanistiche ed ambientali. Ad integrazione della cartografia è opportuno inserire anche i dati riguardanti l’inquadramento amministrativo-urbanistico del sito e quello paesaggistico- storico-culturale. Per completare la descrizione del territorio si procede alla raccolta di informazioni sulla geologia, geomorfologia, idrogeologia dell’area ove è collocato il sito, nonché sugli eventuali ecosistemi influenzabili dall’attività produttiva dell’azienda.

Fase di analisi delle attività

In questa fase si procede all’analisi del sito e delle attività svolte, localizzando ed identificando le varie fasi del processo produttivo. In genere la documentazione necessaria è disponibile presso l’azienda, ma è opportuno verificarne il livello di aggiornamento

Planimetria generale del sito: nella planimetria del sito, che riporta la distribuzione delle aree coperte, dei piazzali e delle aree a verde, devono essere indicate le zone dove si svolgono attività omogenee (aree destinate alla

produzione, magazzini, aree destinate ai servizi). Per quanto riguarda la parte produttiva, queste zone possono essere ulteriormente suddivise indicando quelle nelle quali sono svolte attività similari.

Elenco di materie prime, ausiliari, prodotti finiti e servizi: in questa fase è

utile predisporre un elenco delle materie prime utilizzate nel processo produttivo (possono essere ricavate dai tabulati degli acquisti) e un elenco dei prodotti. Tra le “materie prime” devono essere considerati anche i prodotti, i semilavorati e gli ausiliari che consentono di realizzare determinate fasi di lavorazione. In genere le materie prime e i semilavorati possono essere classificati secondo caratteristiche di pericolosità ambientale conosciute (dalla relativa scheda di sicurezza), mentre risulta essere più complesso per i prodotti ausiliari perché è difficile desumerne le caratteristiche (l’indicazione della eventuale pericolosità dovrebbe essere riportata sull’etichetta del prodotto).

Individuazione degli aspetti ambientali correlati alle fasi di processo ed attività: per essere certi di includere tutti gli aspetti ambientali nell’analisi, è

opportuno segmentare le attività presenti nel sito nelle fasi che compongono il ciclo produttivo e le attività di supporto. L’operazione di segmentazione del ciclo produttivo nelle singole fasi di processo deve rispondere a requisiti specifici quali la possibilità di definire esattamente i confini rispetto alle fasi adiacenti e la possibilità di quantificare i flussi d’ingresso e quelli in uscita. Per una corretta individuazione e rappresentazione delle fasi è consigliabile prima elaborare uno schema a blocchi che rappresenti qualitativamente le attività del processo. Successivamente è possibile segmentare lo schema a blocchi nelle fasi che compongono ogni singolo processo, passando di seguito all’individuazione degli aspetti ambientali coinvolti in ciascuna fase costruendo la matrice “fasi di processo/aspetti ambientali”

Si passa poi alla individuazione degli aspetti ambientali indiretti: per aspetti ambientali indiretti il Regolamento CE 761/2001 intende quegli aspetti su cui l’Organizzazione può non avere un controllo gestionale totale ( per es. investimenti e prestiti, nuovi mercati, questioni relative al prodotto, scelta e composizione dei servizi….); generalmente gli aspetti ambientali indiretti possono generarsi dall’interazione dell’Organizzazione con soggetti terzi

(appaltatori, fornitori, clienti….). L’azienda dovrebbe identificare gli aspetti ambientali indiretti delle proprie attività, quantificarli quanto possibile (anche attraverso delle stime) ed infine esaminare l’influenza che essa può esercitare nel controllare e ridurre gli impatti derivanti da essi.

A questo punto si cerca di avere un quadro completo anche per quello che riguarda la legislazione ambientale: la normativa ambientale nazionale deriva in larga parte dalla legislazione comunitaria e si presenta articolata in diversi settori ambientali (acqua, aria, suolo , rifiuti….), ognuno dei quali prevede specifici adempimenti legislativi e competenze che ne rendono particolarmente complessa l’applicazione. Il sistema vigente, al fine di conseguire un alto livello di tutela dell’ambiente, prevede numerosi strumenti di carattere preventivo, di controllo e sanzionatori. Il livello minimo di conformità richiesto è il rispetto delle prescrizioni normative; il sistema di gestione ambientale ha come fine il progressivo miglioramento delle prestazioni ambientali, in modo tale da anticipare lo sviluppo del contesto normativo di riferimento, sempre in continua evoluzione. Le norme di livello comunitario e nazionale rappresentano il contesto di riferimento per ciascun settore ambientale, mentre per quanto concerne la legislazione regionale, ciascuna azienda può rivolgersi ai servizi ambientali delle proprie Associazioni di Categoria o agli Sportelli Ambiente delle Camere di Commercio. Si cerca, per i fini ottimali di questa fase del processo, di creare un registro

degli adempimenti legislativi: al fine di verificare periodicamente il proprio

stato di conformità alla legislazione vigente in materia di ambiente è opportuno che l’Organizzazione predisponga un adeguato strumento, come ad es. il Registro degli Adempimenti Legislativi e provveda al suo costante aggiornamento (almeno una volta all’anno). Il Registro è composto da una scheda specifica per ogni aspetto ambientale considerato (aria, acqua…), nella quale si indica la norma di riferimento, una sua descrizione sintetica, si identificano gli articoli che prevedono specifici adempimenti ed infine lo stato di conformità rispetto a questi (riferimenti su documenti, autorizzazioni, scadenze, archiviazione, ecc.).

Si passa così alla fase di effettiva considerazione, quantificazione e/o qualificazione dei principali aspetti ambientali interessati dal processo dell’impresa e/o organizzazione: emissioni in atmosfera, produzione e gestione dei rifiuti, contaminazione di acque e prelievi e scarichi di acque reflue, rumore esterno, consumo di energia, sostanze e materiali pericolosi, contaminazione del suolo.

Si arriva così ad avere un quadro completo che sia giustamente e numericamente rispecchiabile e inquadrabile attraverso indicatori di

prestazioni ambientali: la politica attiva verso la salvaguardia dell’ambiente

presuppone che l’Organizzazione si impegni al miglioramento continuo delle sue prestazioni attraverso il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) che la Direzione ha definito sulla base dei risultati dell’AA. Per poter monitorare nel tempo se gli obbiettivi di miglioramento sono stati raggiunti è necessario poter misurare e confrontare il cammino percorso rispetto ad un punto di partenza dell’AA, nel quale si definisce la situazione dell’Organizzazione rispetto alla tematica ambientale, pertanto è anche il momento più opportuno per stabilire gli indicatori di prestazione ambientale. Un indicatore è costituito da una grandezza assoluta (consumo annuo d’acqua, quantità di rifiuti pericolosi prodotti….) e fornisce un’indicazione che ha valore per il periodo di tempo analizzato. Considerato che l’attività di un’Organizzazione può variare negli anni a seguito di fenomeni interni e dell’andamento del Mercato o di fattori socio-economici, è necessario trasformare queste grandezze assolute in indici, dividendo per un fattore rappresentativo dell’attività dell’impresa. Per ogni aspetto ambientale giudicato significativo deve essere individuato un indicatore di prestazione ambientale sotto forma di indice in modo da rendere più facile il controllo e l’audit. Gli indicatori di prestazione ambientale risultano

indispensabili per:

- La stesura dei Rapporti Ambientali e della Dichiarazione Ambientale; - Fare delle comparazioni tra diverse situazioni e nella scelta di tecnologie alternative;

- Definire gli obiettivi ambientali, i relativi programmi di attività e per poter tenere sotto controllo l’efficienza del SGA.

Fase finale di valutazione della significatività ed individuazione delle criticità

Una volta verificata la conformità alla normativa ambientale, si effettua la valutazione della significatività sulla base dei criteri scelti dall’Organizzazione in base alle indicazioni riportate sul Regolamento comunitario EMAS. Come

esempio di criteri si riportano:

A. Entità e/o frequenza dell’aspetto o dell’impatto ambientale; B. Rilevanza dell’aspetto ambientale per le parti interessate e per i dipendenti; C. Vulnerabilità dell’ambiente e del territorio su scala locale, regionale o globale;

D. Modalità attuali di gestione dell’aspetto ambientale. L’applicazione di tali criteri prende in considerazione le condizioni operative normali, quelle anomale (avviamento e arresto degli impianti) e le condizioni di emergenza ragionevolmente prevedibili. Per ogni criterio viene attribuito un punteggio numerico discreto (ad esempio, da 1, condizione ottimale, a 5, condizione più negativa). L’attribuzione del punteggio è guidata attraverso una scala predefinita che descrive la situazione corrispondente ad ogni valore. Per ogni singolo aspetto ambientale è opportuno calcolare il punteggio complessivo assoluto sommando i punteggi ottenuti per i singoli quesiti. Per ogni aspetto ambientale si determina anche un punteggio complessivo “pesato”, ottenuto per somma pesata dei punteggi relativi ai diversi criteri; la definizione dei pesi, espressi in termini percentuali, viene scelto dall’Organizzazione in funzione della rilevanza che essi rivestono. Successivamente si determina il punteggio di tipo percentuale, rapportando i punteggi pesati ottenuti per i singoli aspetti ambientali al valore del punteggio pesato più elevato ottenibile. Ciò permette di costruire una scala relativa tra i diversi aspetti ambientali e di classificarli per capire su quali aspetti prioritari andare ad agire fin da subito. Perciò l’ultimissimo passaggio del processo per l’implementazione di un AAI è quello della visualizzazione dei risultati della valutazione della

matrice. Dalla valutazione si derivano le considerazioni circa i livelli di significatività degli aspetti ambientali, le criticità nella gestione di tali aspetti e le priorità d’intervento.