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4.6 Meccanismi di degrado sui sistemi a cappotto

4.6.3 Fattori di degrado e difetti

La durata reale del sistema è molto influenzata e può ridursi notevolmente in funzione della modalità di posa e delle condizioni di esposizione.

L’agente di degrado più rilevante in generale è il regime variabili delle condizioni ambientali esterne, che l’intonaco subisce in maniera amplificata. Le variazioni termiche si trasferiscono solo sulla

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superficie dell’intonaco, dal momento che lo strato isolante inibisce l’azione di volano termico operante dalla muratura interna, con conseguente e ripetuta esposizione a shock termici. Inoltre il posizionamento dell’isolante all’esterno, sposta la formazione della condensa sulla superficie esterna della parete.

Le problematiche di degrado del sistema riguardano:

- Il rivestimento, il quale rimanendo umido per lunghi periodi di tempo è soggetto alla formazione di muffe.

- Le lesioni provocate nei giunti a ragione delle sollecitazioni di compressione, a causa del non sufficiente inglobamento della rete nell’intonaco. Inoltre, la presenza della rete, evita le lesioni derivanti dalle sollecitazioni di trazione indotte nel rivestimento.

- La capacità del supporto di mantenere nel tempo una valida connessione con lo strato isolante, cosi come la capacità della rete e dell’intonaco di collegarsi saldamente all’isolante.

- La non accurata posa dei pannelli sia in termini di planarità sia di scostamento, con conseguente disomogeneità dello spessore e nella continuità dell’intonaco soprastante.

- La posa dei pannelli con giunti non sfalsati, che genera linee preferenziali di fessurazioni.

- Il sistema di fissaggio meccanico, sottodimensionato e/o posizionato in maniera scorretta.

Mentre le principali patologie che con maggiore frequenza si verificano sono:

- Distacchi, lesioni, sbollature nel rivestimento esterno (con la conseguente penetrazione di acqua e inquinanti) in seguito alla rottura per fatica (movimenti differenziali prodotti da shock termici, vibrazioni, assestamenti, etc.) o alla pressione del vapore acqueo.

- Distacchi con spanciamenti o caduta di porzioni di rivestimento a causa dello scollamento dello strato isolante dal supporto e della rottura del sistema di fissaggio (se previsto).

- Fessurazioni prodotte da spessori troppo contenuti dell’intonaco sottile o in seguito alla non perfetta planarità dello strato isolante. Le fessurazioni possono essere dovute a fenomeni di trazione (si presentano come fessurazioni nette e piane) o di compressione (si presentano come fessurazioni con protuberanze).

- Microfessurazioni che si formano in corrispondenza dei giunti allineati.

- Formazione di muffe, solitamente di colore nerastro e/o verdognolo, generalmente sulle facciate esposte a nord e nelle zone basse non protette da balconi, sporti del tetto, davanzali e pensiline.

- Affioramento della rete, dovuta ad un cattivo controllo della posa e dell’omogeneità di spessore dell’intonaco o del posizionamento della rete stessa.

Minori

Compromettono solo l'aspetto dell'intonaco

Effetti Descrizione

Alterazione cromatica Variazione o perdita del colore originario dello strato di finitura superficiale Depositi superficiali Accumulo di polveri e incrostazioni di vario spessore, consistenza e aderenza

Macchie e graffiti Imbrattamento mediante inchiostro, vernici e tutte le altre sostanze capaci di aderire e penetrare nell'intonaco

Tabella 4. Difetti minori. Rielaborazione dalla fonte: Di Giulio R., Intonaci a cappotto - Manuale di manutenzione edilizia, Maggioli Editori, Ravenna, 2003

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Seri

Compromettono l'aspetto e la funzionalità dell'intonaco

Effetti Descrizione

Alterazione della finitura

superficiale Distacchi, esfogliamenti, disgregazioni dello strato di finitura superficiale Croste Stratificazione superficiale dure, di spessore variabile e fragile, generalmente

prodotte da sostanza inquinanti

Esposizione della rete Disomogeneità di spessore dello strato di rasatura

Microfessurazioni Lesioni capillari e cavillature superficiali generalmente in corrispondenza dei giunti

Sbollatura

Fessurazioni con la presenza di protuberanze dovuti alle sollecitazioni di compressione (dilatazione impedita) sullo strato di rivestimento. Il fenomeno è aggravato dall’incremento del contenuto d’acqua nell’intonaco, che ne provoca una riduzione delle proprietà meccaniche.

Tabella 5. Difetti seri. Rielaborazione dalla fonte: Di Giulio R., Intonaci a cappotto - Manuale di manutenzione edilizia, Maggioli Editori, Ravenna, 2003

Gravi

Compromettono l'insieme delle prestazioni dell'intonaco

Effetti Descrizione

Attacco biologico Attacco da parte di funghi, alghe, muschi, piante e insetti con conseguente formazione di macchie e depositi superficiali

Disgregazione Perdita di consistenza dello strato di intonaco con conseguente friabilità, decoesione e perdita di materiale sotto forma di polvere e/o granuli

Distacchi Rotture e distacco di parti dello strato di intonaco, dovuti al ristagno dell’acqua tra il rivestimento e l’isolante e ai cicli gelo e disgelo.

Fessurazioni Lesioni isolate e spaccature ad andamento lineare dello strato di intonaco generalmente in corrispondenza di discontinuità della planarità dei pannelli Formazioni di muffe Penetrazione di umidità prodotta dalla formazioni di condensa generalmente in

corrispondenza i giunti fra i pannelli Rigonfiamente e

spanciamenti

Cedimento dei fissaggi e distacco localizzato dello strato isolante dal supporto con conseguente sollevamento del rivestimento di intonaco

Rotture Rotture da impatto con esposizione della rete di armatura

Tabella 6. Difetti gravi. Rielaborazione dalla fonte: Di Giulio R., Intonaci a cappotto - Manuale di manutenzione edilizia, Maggioli Editori, Ravenna, 2003

Le anomalie più ricorrenti sono le muffe (circa 85% degli edifici), seguono le fessurazioni e le microlesioni (rispettivamente circa 38% e 22,5%)25.

25Di Giulio R., Intonaci a cappotto - Manuale di manutenzione edilizia, Maggioli Editori, Ravenna, 2003

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Figura 35. Cappotto fessurato nei giunti. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

Figura 36. Colonizzazione biologica sul sistema a cappotto. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

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Figura 37. Sbollatura sul sistema a cappotto. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

Figura 38. Esfoliazione sul sistema al cappotto. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

Figura 39. Rotture per urti accidentali o vandalici. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

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Figura 40. Rigonfiamento sul sistema a cappotto. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010

Figura 41. Rotture a causa della grandine. Fonte: Re Cecconi F. e De Angelis E., Guasti in edilizia, Maggioli Editore, Rimini, 2010