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Durante la fase di traduzione, si è avuta la possibilità di confrontarsi con alcune persone con scarsa familiarità nei confronti della realtà taiwanese. Da queste occasioni di confronto, è stato possibile individuare alcuni elementi culturali nel prototesto che necessitavano di una traduzione esplicitante, in modo tale da non creare

confusione nel lettore con uno scarso bagaglio di conoscenze sulla storia e cultura taiwanese.

Il primo elemento ad essere ignorato da gran parte degli interlocutori con cui ci si è confrontati è il fatto che il cinese mandarino è la lingua ufficiale a Taiwan esattamente come in Cina. Questa situazione ha reso necessaria l’adozione di una traduzione esplicitante per la seguente frase:

她們為什麼會有信心選擇以中國當作新的方向呢?除了「語言通」的共同反應 外,[她們都感慨自己在臺灣的工作雖然小有基礎,但是不受到重視 (…)] [p. 127] Per quale motivo, dunque, le donne intervistate sono partite senza esitazioni per cercare la loro strada in Cina? “Sono madrelingua cinese” è stata la risposta comune a questa domanda. [p. 49]

Why would these women feel so certain about moving to mainland China and starting a new path in life? “I’m a native Chinese speaker” was the common answer to this question. [p. 92]

In questo caso l’espressione 語言通 yuyantong composta da 語言 (lingua) e 通 (suffisso che indica un elevato grado di competenza o la capacità di comprensione) è stata tradotta direttamente con i concetti di “parlante madrelingua” e “native speaker”, scartando soluzioni più adeguate e fedeli ma più lunghe come “In Cina e a Taiwan si parla la stessa lingua ufficiale”.

Il secondo elemento culturale poco noto al lettore medio e che ha richiesto un’operazione di esplicitazione in fase di traduzione è dato dalla parola 外省人

waishengren. La parola 外省人 si traduce letteralmente come “persone provenienti

da province esterne”, ma a Taiwan viene comunemente utilizzata per riferirsi alle persone originarie della Cina continentale e ai loro discendenti che si sono stabiliti in modo permanente a Taiwan. Il flusso migratorio più importante si verificò negli anni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, raggiungendo il picco massimo nel 1949 in seguito alla sconfitta del Partito Nazionalista Cinese da parte di quello comunista di Mao Ze Dong, con conseguente fuga a Taiwan di Chiang Kai-shek e dei suoi sostenitori. Nonostante le generazioni successive di waishengren siano cittadini

taiwanesi a tutti gli effetti, nell’isola è tuttora comune fare questo tipo di distinzione tra taiwanesi originari dell’isola e taiwanesi “importati” dalla Cina. Per i testi in italiano e inglese, si è ritenuto opportuno adottare una traduzione in forma di parafrasi del termine 外省人 utilizzando l’espressione “cinesi radicati e naturalizzati a Taiwan dopo il 1949” per la versione italiana e l’espressione “people from other Chinese provinces who put down roots in Taiwan after 1949/ Chinese who settled in Taiwan after 1949” per la versione in inglese.

Un altro fattore culturale tipicamente taiwanese che ha richiesto un’operazione di esplicitazione in fase di traduzione, è costituito dall’espressione 去 中 國 化

quzhongguohua, letteralmente traducibile con “desinizzazione” e “desinicization”.

Questa espressione indica la tendenza ad eliminare qualsiasi influenza cinese diffusa nella società taiwanese, in particolare tra i movimenti indipendentisti. L’opposizione all’influenza cinese, considerata dannosa e una minaccia per Taiwan, si manifesta in diversi ambiti della vita quotidiana. Un esempio è dato dalle leggi relative all’immigrazione per lavoro, che attualmente consentono di ottenere un visto lavorativo a Taiwan solo a quei cittadini della Repubblica Popolare Cinese che sono impiegati per aziende straniere multinazionali con sedi distaccate a Taiwan. Come anche riferito dall’autore dell’articolo, non è stato possibile effettuare uno studio comparativo sull’esperienza di migrazione a Taiwan di donne single cinesi perché attualmente ai cittadini della Repubblica Popolare Cinese non vengono rilasciati visti lavorativi. Un altro esempio è dato dal sistema universitario taiwanese che solo a partire dal 2011 ha iniziato a consentire l’iscrizione di studenti di cittadinanza cinese ai corsi di laurea offerti dagli atenei taiwanesi.10 Per questo fenomeno si è preferito evitare una traduzione letterale del termine 去 中 國 化 quzhongguohua con le espressioni “desinizzazione” e “desinicization” in quanto non particolarmente esaustive del significato che vogliono esprimere. Si è quindi optato per una traduzione con esplicitazione di significato proponendo “tendenza di antagonismo ed eliminazione di qualsiasi influenza cinese” per il testo italiano, e “trend of opposition

10

and elimination of Chinese influences” per il testo inglese.

L’ultimo fattore culturale che si è deciso di esplicitare, anche se non indispensabile alla comprensione del testo riguarda l’espressione “坐他的腳踏車” (letteralmente “sedersi sulla sua bicicletta”) che compare nella descrizione dell’incontro con il soggetto D-19. Secondo le abitudini cinesi e taiwanesi, quando si va in bicicletta in due, il passeggero è sempre seduto (o in piedi) sul robusto portapacchi posteriore e mai sulla canna della bici, come si vede ogni tanto fare nei vecchi film italiani. Di conseguenza, a scanso di equivoci, in fase di traduzione si è optato per una soluzione traduttiva che esplicitasse il modo di andare in bici in due in voga in Cina e a Taiwan.

「沒有啦……哎唷,是有一個男生,他問我要不要坐他的腳踏車。他要騎腳踏車 帶我出去玩。我不要坐他的腳踏車……」[p. 132]

“No… (sospira).. un ragazzo una volta mi ha proposto di andare con lui in bicicletta, seduta dietro sul portapacchi… mi voleva portare a divertire. Io però non volevo andare con la bici…” [p. 57]

“Not really… (sigh)… actually there was one guy… he asked me if I wanted to ride on the rear rack of his bicycle. He wanted to take me out to have some fun, but I didn’t want to ride on his bicycle.” [p. 98]

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