• Non ci sono risultati.

FIAT-CHRYSLER un accordo scritto nella storia.

Grafico 3.Previsioni di vendita Gruppo Fiat Group Automobilies

1.5.3 FIAT-CHRYSLER un accordo scritto nella storia.

Il matrimonio tra la FIAT e la Chrysler era già stato sfiorato nel passato. Negli anni '40 la Chrysler era una delle più importanti e proficue società americane. Nel dicembre del 1945, dopo la morte di Giovanni Agnelli senior, Valletta l'allora amministratore delegato va in America per cercare di importare in Italia parte del know how statunitense e, mentre Ford e General Motors gli chiudono la porta in faccia, Chrysler è l'unica ad accettare un accordo per (un reciproco aiuto tecnico sia per la parte progettuale che per quella produttiva ), aiutando la casa torinese, uscita sfiancata dalla guerra, a rimettersi in piedi. La FIAT da quell'accordo ha tutto da guadagnare: la società americana produce enormi macchine capaci di raggiungere velocità impensabili cui a Torino ignorano persino l'esistenza. La collaborazione per FIAT genera significativi risultati: la casa torinese costruisce la FIAT 1400, la più <<americana>> delle vetture progettate dall'ingegner Dante Giacosa (quella della topolino), mentre Chrysler compra il 15 per cento della SIMCA, società francese che la FIAT aveva fondato nel 1934.16.

La storia che lo porta alla Chrysler e lunga. Sin dal 2004 la FIAT è alla ricerca di una partnership internazionale. Nel 2008 la crisi si abbatte sul mercato mondiale dell'auto. In Italia la domanda precipita, anche a causa dell'incertezza sui provvedimenti pubblici di sostegno al settore: non si sa se ci saranno incentivi alla rottamazione. I governi intervengono per dare una mano all'auto, l'industria delle industrie, considerata la base manifatturiera del pil mondiale17.

Gli Stati Uniti disegnano un piano di aiuti per i tre costruttori di Detroit, le cosiddette Big Three, General Motors (secondo costruttore mondiale dopo la toyota), Ford e

Chrysler. La casa di Detroit, ha fatto sapere Obama, riceverà altri aiuti da parte del Governo americano. Finanziamenti arriveranno anche dal Governo canadese. La casa automobilistica, ha fatto sapere un rappresentante della Casa Bianca poco prima del discorso ufficiale, farà ricorso a una «bancarotta chirurgica che durerà fra i 30 e i 60 giorni». Lo ha detto un rappresentante dell'amministrazione Obama. Secondo indiscrezioni in questa fase la casa automobilistica riceverà 3 miliardi di dollari dal Governo. Secondo altre voci, i miliardi sarebbero 8. Con l'alleanza con Fiat, Detroit produrrà auto verdi. Obama si è detto ottimista sul futuro della società. «Lapartnership - ha detto - ha forti possibilità di successo». E poi ha toccato uno dei punti che più gli stanno a cuore: quello della sostenibilità ambientale. Elogiando la casa torinese. «Fiat - ha detto - ha dimostrato di costruire le auto più efficienti a livello di consumi. E grazie al trasferimento di tecnologia, Torino aiuterà Chrysler a produrre auto verdi».

Tra i fattori di forza che hanno contraddistinto, nel 2009, il Gruppo Fiat si evidenzia, in Italia, una quota di mercato del 35,3% confermando il marchio primo gruppo in Europa nella classifica delle Case Automobilistiche con minori emissioni medie sul venduto (Grafico n°4).

Grafico n°4: Emissioni medie CO2 del venduto per marca per i primi 10 marchi in Europa.

Marchionne dice ai produttori europei: se l'America aiuta l'auto, dovrà farlo anche

l'Europa per evitare una situazione asimmetrica sul mercato globale. L'Europa non riesce a trovare una soluzione comune, ogni paese si organizza a modo suo. In Italia il governo all'inizio prende tempo, al secondo trimestre negativo di pil, il governo decide di varare la rottamazione, che in realtà, se funziona restituisce all'erario gli incentivi pubblici all'acquisto sotto forma di aumento del gettito d'Iva. La FIAT produce quasi 2 milioni di auto all'anno l'idea è una eventuale fusione con la chrysler per arrivare ad essere un global player nel settore auto, per aggiudicarsi tra i primi 6 gruppi al mondo nella produzione di auto. “In America la Chrysler, la più piccola delle Big Three, è l'azienda che ha più problemi. Nata nel 1925, nel 2009 ha 58.000 dipendenti ( contro i 185.000 dell'intero gruppo FIAT), 28 stabilimenti (contro i 178) tutti in Nordamerica, e tre marchi storici; Chrysler, Dodge e Jeep. Nel 2007 ha venduto 2,7 milioni di vetture contro le 2,2 della FIAT. Nel 1978 ha ceduto alla Peugeot la SIMCA (che aveva acquistato nel 1966), e nel 1979 si è salvata dal fallimento grazie a un prestito da 1 miliardo e mezzo di dollari grazie all'amministrazione Carter. Negli anni Ottanta viene rilanciata da Lee Iacocca, il quale tratta una eventuale integrazione con la FIAT che però non va in porto. Nel 1998 si fonde con la Daimlar, operazione che aprirà la stagione del consolidamento mondiale nel settore auto. Ma le cose non funzionano e i tedeschi si liberano della Chrysler, la cui maggioranza viene acquisita dal fondo Cerberus. Con l'arrivo della recessione l'azienda è sull'orlo del fallimento18.

L'obiettivo della nuova amministrazione Obama era traghettare la Chrysler verso una soluzione per garantire la salvezza del settore e dei posti di lavoro. Nel 2008 Obama ha varato un sostanzioso piano di aiuti pubblici al settore auto. Cosi Marchionne sottopone agli americani un operazione: FIAT si offre di entrare nel capitale della società, dando in cambio la tecnologia verde che possiede e che dovrebbe servire alla Chrysler per accedere agli aiuti pubblici che Obama mette a disposizione di chi attua politiche di riconversione. L'offerta viene fatta a gennaio del 2009. Tutti gli analisti finanziari si schierano a favore della soluzione di Marchionne. Marchionne ha il sostegno di Obama che dice che la FIAT è il partner ideale per la chrysler.

1.5.4 FIAT-CHRYSLER, I nodi da sciogliere e i benefici per entrambi