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Grafico 3.Previsioni di vendita Gruppo Fiat Group Automobilies

1.5.5 L'intesa tra FIAT-CHRYSLER.

Per due settimane l'operazione resta in sospeso: tra accordo, Chapter 1122 (cioè

fallimento pilotato) e rinvio. Non tutti creditori della Chrysler accettano di sacrificare una parte delle loro richieste. Le grandi banche accettano un accomodante con il tesoro, le piccole no23 .Il 10 giugno 2009 FIAT e Chrysler hanno ufficializzato la loro intesa:

Marchionne sarà l'amministratore delegato del gruppo, Robert Kinder è stato designato presidente. In base alle condizioni approvate dal Tribunale di New York e dalle diverse autorità regolamentari e antitrust, la società in precedenza conosciuta come Chrysler LLC ha formalmente ceduto sostanzialmente tutti i propri beni (con l'esclusione di alcuni debiti e altre passività) a una nuova società con la denominazione sociale di Chrysler Group LLC. Chrysler Group ha assegnato a una controllata di Fiat una quota del 20% della partecipazione nella nuova società, quota che aumenterà progressivamente fino al 35% «subordinatamente al raggiungimento di determinati obiettivi previsti dall'accordo». L'azienda torinese salirà al 25 per cento del capitale azionario quando partirà la produzione negli Usa del motore ecologico Multiair appena presentato, che, grazie all'utilizzo di un sistema elettro idraulico della combustione del carburante, consente aumenti di potenza del 10 per cento e altrettanta riduzione dei consumi ed emissioni (il raggiungimento della soglia del 25 per cento è stato annunciato il 10 gennaio 2011); passerà al 30 quando le vendite Chrysler fuori dall'America del Nord e dal Messico avranno superato una determinata soglia fissata nell'accordo; e al 35 quando si avvierà sempre negli Usa la produzione di un 'automobile con tecnologia FIAT, a basso consumo. Il Dipartimento del Tesoro statunitense e il Governo canadese

22 Chapter 11 (letteralmente 'Capitolo 11') è una parte della legge fallimentare statunitense “Bankruptcy Code” (Il riferimento completo è: Chapter 11, Title 11, United States Code) che permette alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. Tale procedura è finalizzata alla soluzione della crisi dell'impresa attraverso un piano di riorganizzazione e molto simile al nostro concordato preventivo. Anche il chapter 11 è volto infatti al soddisfacimento dei creditori, ma contemporaneamente alla conservazione dell'attività dell'impresa in crisi. Il Chapter 11 è utilizzabile sia delle imprese, in forma societaria o individuale, sia da privati cittadini (nell'ordinamento statunitense, infatti, anch'essi sono soggetti al fallimento). L'utilizzo di gran lunga prevalente è però quello da parte delle società. È grossomodo equivalente all'amministrazione controllata prevista nella legislazione italiana. Durante la procedura: a) il debitore mantiene il possesso dei propri beni; b) i creditori non possono aggredire tali beni. Il piano può avere il contenuto più vario, può prevedere il soddisfacimento integrale di alcuni creditori e parziale di altri (salvo il diritto dei creditori garantiti di essere sempre soddisfatti interamente, nella misura della garanzia), e può suddividere i creditori stessi in classi. Una volta approvato dalla maggioranza dei creditori, il piano deve essere valutato dal tribunale ai fini dell'omologazione. Se non sono state proposte opposizioni, il tribunale accerta solo che il debitore sia in buona fede e che non siano state violate norme imperative. In caso di opposizioni, il tribunale deve accertare anche che il piano sia realizzabile e che sia idoneo a soddisfare i creditori più di quanto avrebbero ricevuto se il debitore fosse fallito.

avranno rispettivamente l'8% e il 2%, mentre il 55% sarà detenuto da United Auto Workers Retiree Medical Benefits Trust, associazione volontaria di ex dipendenti. Il Lingotto, che trasferirà tecnologie, piattaforme e propulsori alla nuova Chrysler, non potrà ottenere la quota di maggioranza fino a quando i debiti derivanti dai finanziamenti pubblici non saranno stati interamente rimborsati. «Chrysler può tornare ad essere forte e competitiva». Così Sergio Marchionne, neo numero uno della Chrysler Group LLC, commenta il perfezionamento dell'alleanza strategica con il marchio di Detroit. «Questo è un giorno molto importante, non solo per Chrysler e per i suoi dipendenti, che hanno vissuto quest'ultimo anno in un contesto pieno di incertezze, ma anche per l'intera industria automobilistica. Sono consapevole del fatto che questo è stato un processo difficile per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo pronti a dimostrare al consumatore americano che Chrysler può tornare ad essere una società forte e competitiva con una gamma di vetture affidabili che colpiscono l'immaginazione e ispirano fedeltà». «Sin dall'inizio, eravamo decisi a fare di quest'alleanza un passo fondamentale per risolvere i problemi che affliggono l'industria dell'auto. D'ora in avanti, lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili», prosegue. «Partendo dalla cultura di innovazione di Chrysler e dalla tecnologia e know-how di Fiat, intendiamo ampliare il portafoglio prodotti di Chrysler sia in Nord America sia negli altri mercati. Le attività della Chrysler rilevate dalla nuova società, ferme durante questo periodo, sono già o saranno presto nuovamente operative, ed è già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche, a basso consumo e di alta qualità, che saranno le caratteristiche distintive dei nuovi prodotti del gruppo Chrysler».

Fiat ha anche stipulato una serie di accordi necessari per il trasferimento di tecnologie, piattaforme e propulsori alla nuova Chrysler. Se la Chrysler Avesse dovuto sviluppare autonomamente tutta la tecnologia che le ha consegnato la FIAT è stato calcolato che avrebbe speso qualcosa come 8 miliardi di dollari . Marchionne «Momento storico per l'industria italiana» L'ad. del Lingotto, Sergio Marchionne, ha definito l'operazione «un momento storico per il gruppo e l'industria italiana». «Insieme ai nostri nuovi partner della Chrysler lavoreremo per valorizzare l'enorme potenziale di quest'alleanza» ha detto l'amministratore delegato della Fiat, dopo l'annuncio. «Reintrodurremo sul mercato Nordamericano alcuni dei nostri marchi più famosi, inclusa l'Alfa Romeo e la

Cinquecento, che ha vinto numerosi premi» . «Il nostro lavoro è appena iniziato», ha aggiunto.

La nuova Chrysler sarà guidata da un consiglio di amministrazione composto da tre amministratori nominati da Fiat, tra i quali - come accennato Sergio Marchionne in qualità di amministratore delegato, quattro nominati dal Dipartimento del Tesoro statunitense, uno dal Governo canadese e uno dall'United Auto Workers Retiree Medical Benefits Trust.

L'organizzazione della Chrysler Group ideata da Sergio Marchionne ricalca lo schema che attualmente viene utilizzato per Fiat Group Automobiles e per Cnh: i responsabili delle varie attività sono 23. Nella società ci sono tre manager che lasciano Torino: sono il responsabile della finanza di Fiat Group Automobiles, Richard Palmer, che farà lo stesso tipo di lavoro negli Stati Uniti, Pietro Gorlier, Network & Owned Dealerships e Customer Services di Fiat Group Automobiles, che diventerà il nuovo responsabile della Mopar (società che si occupa dei ricambi) e della Customer Service, e Gualberto Ranieri, responsabile dell'ufficio stampa estero del Lingotto e della Comunicazione di Cnh, che diventerà il capo della comunicazione interna ed esterna di Chrysler Group 24.

1.5.6 Il piano industriale di Chrysler 2010-2014, il primo targato