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I figli e la condizione di dipendenza dalla famiglia

La “famiglia” nella giurisprudenza comunitaria

2.4 I figli e la condizione di dipendenza dalla famiglia

Dall’analisi della giurisprudenza, emerge che la Corte, pur rimandando in alcuni casi alla legislazione degli Stati membri la definizione di alcune nozioni in

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materia di diritto familiare, generalmente si affida all’interpretazione “autonoma” dei concetti contenuti negli atti comunitari, di cui si accennava sopra, arrivando anche ad estenderli ad altre fattispecie seguendo il criterio dell’equità.127

Un chiaro esempio di tale modalità è rappresentato dalla nozione di figlio a carico, fornita dai giudici di Lussemburgo, che nell’ambito della normativa riferita al ricongiungimento familiare hanno sottolineato il fatto che la stessa condizionenon presuppone neppure l’esistenza di un diritto agli alimenti, perché ciò

presupporrebbe il riferimento alle singole normative nazionali e

conseguentemente un’applicazione non uniforme del diritto comunitario.

Le parole espresse nella sentenza della Corte di giustizia del 18 giugno 1987, in causa Centre Public d’Aide Sociale de Courcelles c. Marie-Christine Lebon,128 sono particolarmente esemplificative.Il familiare a carico è definito colui il cui sostegno è fornito dal lavoratore, senza che sia necessario determinare i motivi, né chiedersi se l’interessato sia in grado di provvedere a se stesso esercitando un’attività retribuita (punto 22).

In base a tale ragionamento e, come è stato dimostrato in altre pronunce, non sono rilevanti neppure altre condizioni, tra cui ad esempio la convivenza.129

Ladipendenza va valutata caso per caso e risulta da una situazione di fatto, cioè dall’effettivo sostegno corrisposto alla prole nel soddisfare bisogni essenziali.130

127 Nella sentenza Reed citata è stata posta in essere tale estensione, facendo leva su una

interpretazione estensiva attribuita al concetto di “vantaggio sociale” contenuta nell’art. 7 n. 2 del regolamento n. 1612/68, che ha permesso alla Corte, pur in un altro caso, di riferire alla legge dello stato ospite anche le condizioni a cui il lavoratore migrante può fruire delle riduzioni dei prezzi di trasporto a favore delle “famiglie numerose”. Nella citata sentenza D. e Svezia c. Consiglioper le unioni validamente registrate tra persone dello stesso sesso, la Corte ha fatto applicazione indiretta della legge dello stato in cui è avvenuta la registrazione, pur rifiutando un’assimilazione alla nozione autonoma di matrimonio come unione civile tra persone di sesso opposto.

128

Sentenza del 18 giugno 1987, causa n. 316/85, in Raccolta 1987.

129 Ad esempio ai fini della concessione di una indennità di disoccupazione ad un’aliquota

maggiorata. Si veda in proposito Corte di giustizia 16 ottobre 2001, in causa C-212/00, Salvatore Stallone c. Office national de l’emploi (ONEM), in Raccolta 2001.

130 Si veda Tribunale di primo grado, 11 luglio 2000, in causa T-134/99, Skrzypek c. Commissione,

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Inoltre, dall’analisi delle circostanze di fatto può risultare che i figli siano mantenuti da più soggetti, così come nel caso Peroulakis, dove la Corte ha ritenuto che l’ex coniuge affidatario, pur mantenendo “principalmente” i figli, non era l’unico che espletava tale compito e che quindi anche all’altro genitore spettavano i benefici previsti dallo Statuto, nello specifico gli assegni familiari. Al fine di garantire i benefici economici previsti dallo Statuto dei funzionari, nel caso di morte di uno dei due genitori, anche se l’evento riguarda il soggetto non dipendente, (sempre che il figlio sia stato riconosciuto ed abbia contribuito al suo mantenimento), si sono di fatto equiparati i figli di coppie non unite da vincolo matrimoniale e quelli delle coppie sposate.131

In tale caso l’interpretazione estensiva data allo Statuto è fornita al fine di proteggere l’interesse superiore dei figli al mantenimento, indipendentemente dalla sussistenza attuale del vincolo matrimoniale.

In linea con tale ragionamento, la nozione di familiare è stata accordata anche ai figli del coniuge avuti da un precedente matrimonio, come è affermato nella sentenza Carpenter c. Secretary of State for the Home Department. 132

La stessa inclusione del figlio nato da un precedente matrimonio all’interno della famiglia si ritrova anche nel caso Baumbast e R., in cui è espressamente riconosciuto lo status di figli a caricoai discendenti del coniuge del lavoratore migrante, non cittadini dell’Unione, ai fini dell’acquisizione del diritto di soggiorno nello Stato dove è stabilito il patrigno.

Al contrario nel caso Diaz Garcia, 133il Tribunale ha escluso l’equiparazione del figlio della concubina di un ufficiale ad un figlio a carico avuto dal coniuge (o ex

131

Si veda in proposito Tribunale di primo grado, sentenza 30 gennaio 1999, in causa T-307/00 C. c. Commissione, in Raccolta, funz. pubbl. 2003.

132

Sentenza della Corte di giustizia dell’11 giugno luglio 2002, in causa C-60/00 in Raccolta 2002. Per i commenti sulla stessa si vedano in particolare: Valentino L., La tutela del coniuge, cittadino

di uno Stato terzo, entra a far parte della “famiglia” dei diritti fondamentali, in Dir. pubbl. comp.

Eur., 2002; Acierro R., La sentenza Carpenter: diritti fondamentali e limiti dell’ordinamento

comunitario, in Dir. Un. Eur., 2002.

133 Tribunale di primo grado nelle cause Khouri c. Commissione e Diaz Garcia c. Parlamento;

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coniuge), non avendo riscontrato l’esistenza di un nuovo matrimonio. In tal caso dunque si è interpretata in maniera restrittiva la sussistenza per il dipendente di un obbligo alimentare.134

Sembra evidente che mentre per la definizione di figlio a carico la Corte opera una interpretazione autonoma, per la definizione di familiari a carico, intervengono altre definizioni, per esempio la qualificazione delle obbligazioni alimentari (naturali o legali), per le quali occorre riferirsi alle norme di conflitto del foro competente, che ne hanno definito il contenuto specifico.