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58 Sintomatologia - Di solito l’infezione presenta decorso subclinico, lento, con sintomi poco caratteristici: astenia, dimagramento, anemia ed episodi diarroici. Nel corso di infestazioni croniche le lesioni sono caratterizzate da cirrosi, severa fibrosi epatica e marcata distensione dei dotti biliari.

Diagnosi - L’esame coprologico consente la messa in evidenza delle uova nelle feci degli ospiti parassitati. L’esame anatomopatologico permette di evidenziare le caratteristiche lesioni a livello epatico e la presenza dei parassiti adulti nei piccoli dotti biliari e nella cistifellea.

Rischio per l’uomo - L’infestazione da D. dendriticum nell’uomo, sebbene notevolmente sottostimata e spesso del tutto ignorata, è riportata in Europa, Asia (in particolare Cina, ex Unione Sovietica, Giappone ed Indonesia), Africa Settentrionale ed Americhe. Si tratta di una food-borne zoonosis; infatti, l’uomo si infesta ingerendo le metacercarie presenti all’interno delle formiche accidentalmente ingerite con gli alimenti contaminati (Cringoli, 2011). Come si verifica negli altri ospiti definitivi, anche nell’uomo i parassiti si localizzano nel fegato e provocano lesioni meccaniche. L’azione patogena è simile a quella esercitata da altri trematodi (ipertensione portale, epatite ed epatosi). La sintomatologia non è patognomonica (disturbi addominali, epatomegalia, febbre, anemia, eosinofilia) ed è riferibile a stati di epatite/epatosi.

3.3.3 Cestodi

I Cestodi sono una classe del Phylum Platyhelmintes comprendente solo specie parassite, caratterizzate dall’assenza di tubo digerente e dall’assunzione del nutrimento sciolto o micellare attraverso un tegumento particolare; le forme adulte e quasi tutte le forme larvali sono prive di cilia. Gli adulti vivono nel tubo digerente dell’ospite (De Carneri, 2004).

I cestodi hanno corpo nastriforme e segmentato. In generale sono costituiti da tre parti (Casarosa, 1985):

59 - scolice: è la parte cefalica, fornita di ventose tramite cui si attacca all’epitelio intestinale dell’ospite. Può portare uncini (cestodi “armati”), o esserne privo (cestodi “inermi”);

- collo: tratto d’unione tra la testa e il resto del corpo;

- strobila: parte allungata costituita da una serie di segmenti, detti proglottidi, in numero variabile a seconda della specie. Le proglottidi si originano dal collo, perciò più una proglottide è lontana dal collo, più è matura.

Gli apparati digerente, circolatorio, respiratorio mancano. I cestodi assorbono infatti il nutrimento per osmosi attraverso la superficie corporea ed eliminano i prodotti di rifiuto mediante l’apparato escretore. Sono ermafroditi, ciascuna proglottide è fornita degli organi genitali dei due sessi. La fecondazione può avvenire nell’ambito della stessa proglottide, o di due proglottidi della stessa strobila o eccezionalmente nell’ambito di due distinti cestodi.

Gli ordini di maggiore interesse sono gli Pseudophyllidea e i Cyclophyllidea.

Famiglia Anoplocephalidae

Le diverse specie di cestodi dei leporidi appartengono alla famiglia Anoplocephalidae appartenente all’ordine Cyclophyllidea (caratterizzato da 4 ventose, assenza di apertura uterina, pori genitali dislocati ai margini, e uova non opercolate). Le caratteristiche morfologiche generali della famiglia sono la presenza di scolice inerme e privo di rostello, utero trasversale, uova con apparato a forma di pera, le proglottidi mostrano poro genitale laterale singolo o doppio e contengono uova con la larva esacanta (Urquhart, 1998). Lo sviluppo di questi cestodi è indiretto e prevede acari coprofagi (Oribatidi) presenti nell’ambiente esterno come ospiti intermedi, nel corpo dei quali si forma una larva infestante di tipo cisticercoide. Il contagio avviene attraverso l’ingestione col cibo di acari contenenti cisticercoidi. Questi parassiti si localizzano nell’intestino tenue (Ambrosi, 1995).

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Figura 24. Schema di un cestode ciclofillideo. A = strobilo: r = rostello, v = ventosa, c = collo, p = proglottide; B = giovane proglottide proterandrica: t = testicoli, vd = vaso deferente, p = poro genitale, o = ovario, n = cordone nervoso laterale, va = vaso acquifero; C = proglottide più matura:

t = testicoli, u = utero, v = vagina, o = ovario, vt = vitellogeno; D = proglottide gravida con utero dilatato, pieno di uova (Heidegger).

L’infestazione da anoplocefalidi in genere non provoca alcuna sintomatologia, solo in caso di infestazioni massive possono osservarsi turbe digestive, diarrea, dimagramento fino alla cachessia, a volte ostruzioni intestinali o sintomi nervosi (convulsioni, paralisi) (Heintzelmann-Grongroft, 1976; Marcato e Rosmini, 1986).

I principali cestodi della lepre appartengono ai generi Cittotenia (C. ctenoides, C.

denticulata, C. pectinata) e Andrya (A. rhopalocephala e A. cunicoli) (Marcato e

Rosmini, 1986).

Genere Andrya Railliet, 1893

Proglottidi più larghe che lunghe tranne nelle parti più distali della strobila. Genitali singoli. Pori genitali alternati irregolarmente. Sistema osmoregolatorio semplice. I condotti genitali passano dorsalmente ai canali osmoregolatori longitudinali. Sono presenti vescicole seminali interne ed esterne. Testicoli confinati tra i canali longitudinali ventrali. L'ovario è prominente. Vitellarium posteriore all'ovario. Vagina di larghezza uniforme, con sottile strato ghiandolare esterno, apertura posteriore o postero ventrale alla tasca del cirro. Ricettacolo seminale lungo, sacculato quando

61 completamente sviluppato. Utero medullare (non penetrante nella corteccia) e ventrale ai testicoli. Utero con fenestrazioni sparse e diverticoli quando completamente sviluppato. E’ presente l’apparato piriforme. Parassita di lagomorfi e roditori (Haukisalmi et al., 2005).

Andrya rhopalocephala Riehm, 1881

In Italia è stata segnalata nella Pianura Padana (Canestri-Trotti et al., 1988). In queste aree è segnalata anche Andrya cuniculi, morfologicamente simile.

Il parassita può raggiungere la lunghezza di 800 mm e la larghezza di 8 mm. Lo scolice è largo 0,7-1,2 mm e sostiene 4 potenti ventose di 0,4-0,6 mm di diametro. I pori genitali sono situati nel terzo posteriore del margine del segmento e sono spesso monolaterali, talvolta si alternano. Circa 75-80 testicoli sono distribuiti sull’intera proglottide e giacciono anteriormente alle ghiandole genitali femminili. Le uova hanno diametro di 52-60 µm. L’embrione misura 10 µm ed è circondato da un embrioforo con un apparato piriforme ben sviluppato (Skrjabin, 1954).

Figura 25. Andrya rhopalocephala in Lepus europaeus (Hungary). 1. Scolice. 2. Dotti genitali terminali. 3. Proglottidi mature. 4. Utero in proglottidi mature. 5. Utero in proglottidi pregravide.

Scale di misura: 1, 0.30 mm; 2, 0.20 mm; 3, 4, 0.50 mm; 5, 1.00 mm. A destra ventose di A.

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Cysticercus pisiformis

La lepre funge da ospite intermedio nel ciclo di Taenia pisiformis, appartenente alla famiglia Taenidae, che vede come ospite definitivo la volpe e il cane. La lepre si infesta con l’alimento contaminato dalle feci dei suddetti carnivori. La larva esacanta contenuta nell’uovo, che si libera una volta che l’uovo viene ingerito, passa velocemente la parete intestinale per andare a fissarsi (cisticerco) in vari organi, fra cui i più colpiti sono il mesentere, l’omento e la sierosa del fegato. Poiché spesso sono ingeriti segmenti interi di tenia, l’infestazione può essere così massiva da causare la morte dell’ospite durante la fase di migrazione del parassita (Spagnesi e Trocchi, 1992).

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