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Figura 18 - Percentuale di assorbimento del finanziamento regionale alle aziende sanitarie diAVR da parte del sistema di Patologia Clinica negli anni 2004-2011

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- standardizzazione della strumentazione impiegata nel Laboratorio Hub e in quelli Spoke;

- totale e omogenea informatizzazione del sistema di Patologia clinica di AVR.

• omogeneità del servizio di Patologia

cli-nica in tutta la Romagna per quanto ri-guarda:

- pannello di esami eseguiti;

- strumentazione e metodi impiegati; - intervalli di riferimento;

- sistema di trasporto del materiale biolo-gico raccolto nelle stesse sedi e con le stesse modalità impiegate in precedenza;

• gestione del controllo di qualità

informa-tizzato con inserimento automatico dei da-ti, consultabile in linea in qualunque mo-mento;

• promozione dell’appropriatezza e attività

di benchmarking continuo per quanto ri-guarda le richieste dei prescrittori ospeda-lieri, del dipartimento di emergenza e di medicina generale;

• sviluppo e manutenzione di un software di

business intelligence, che consente in

tem-po reale di confrontare quantità e qualità di richieste delle unità operative e dei nu-clei di cure primarie dal 2010 ad oggi;

impiego del data mining per ricavare gli

in-tervalli di riferimento degli esami di mag-giore complessità dal data base a disposi-zione del programma di Patologia clinica;

• controllo della costosità della diagnostica di

Laboratorio che, a partire dall’anno di aper-tura del laboratorio, ha visto una diminu-zione significativa negli anni successivi. Questi elementi suggeriscono che i modelli prefigurati dal Carter Report e dalle Linee di in-dirizzo per la riorganizzazione dei servizi di Me-dicina di Laboratorio dell’Agenas del 2009 pos-sono trovare realizzazione concreta solo con il contributo della professionalità e della determi-nazione degli amministratori delle Aziende sani-tarie e dei professionisti della medicina di labo-ratorio. Nonostante il vivace dibattito degli an-ni recenti (21, 22) ritean-niamo si possa concludere che anche un laboratorio di piccole dimensioni può “fabbricare” numeri e che un laboratorio di Area vasta è nella posizione di “fabbricare” non solo numeri, ma anche conoscenza.

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21 Plebani M, Lippi G (2010) Is laboratory medicine a dying profession? Blessed are those who have not seen and yet have believed. Clin Biochem; 43:939-41

22 Dorizzi RM, Poletti G, Sensi A, et al.“Factory” laboratories: Blessed are those who have been persecuted for the sake of righteousness, for theirs is the kingdom of heaven. Clin Biochem 43:1481-1483

N

egli ultimi anni, la partecipazione italiana ai progetti Ocse Divisione Salute, che vede l’impegno in prima linea del Ministero della salute in stretta collabo-razione con Agenas, ha registrato un notevole incremento: un impegno che ha dato frutti sia in termini di ritorno di immagine internazionale sia consenten-do un proficuo scambio di conoscenze per la valutazione dei sistemi sanitari.

Il presente documento nasce con l’obiettivo di rappresentare le tendenze più recenti di alcune attività strategiche nel campo della valutazione della qualità della cura e della variabilità della pratica clinica. Ma in cosa consiste la collabo-razione Italia - Ocse Salute e che cosa prevedono i progetti internazionali?

Il progetto “Health Care Quality Indicators” da oltre dieci anni pubblica un insieme di indicatori diretti a valutare la Qualità della Cura e ad accrescere le capacità di misurazione della performance dei sistemi sanitari. Determinante è stato l’apporto nell’ultimo anno dall’Italia che ha contribuito a fornire l’intera serie storica 2001-2011 per 35 indicatori HCQI per diverse aree,

comprenden-OCSE Indicatori internazionali per la valutazione