Gli attori del Cineturismo
3.4 Film Fund
Uno degli strumenti regionali a sostegno della cinematografia è il Film Fund. Si tratta di fondi regionali destinati alle produzioni audiovisive e concepiti come “acceleratori di spesa” sul territorio. Spesso il loro utilizzo si associa ai fondi della Comunità europea che se, sapientemente sfruttati, dovrebbero fornire un valido apporto economico al territorio di pertinenza.
Il Friuli Venezia Giulia Film Fund è stato uno dei primo fondi, nel 2003, ad essere istituito, con lo scopo di sostenere tutte le produzioni, italiane ed estere, che girano nella regione. Nel 2009 ha stanziato una somma di 500 mila euro offrendo un contributo massimo per ciascuna produzione di 140 mila euro, secondo i criteri di spesa sul territorio, giornate di ripresa e percentuale di girato in esterni. Il Fondo ha sostenuto film come “La sconosciuta” di Tornatore, “Come Dio
comanda” di Salvatores, “Diverso da chi” di Carteni. Sempre in
Friuli Venezia Giulia dal 2006 si è affiancato un Fondo dedicato allo sviluppo di opere e imprese audiovisive locali, con specifiche attenzioni nei confronti della formazione, dello sviluppo e della distribuzione.
Anche la Sicilia si è dotata di un cospicuo Fondo regionale per l’incremento delle opere audiovisive. Nel 2008 è stato creato un capitolo apposito della finanziaria regionale stanziando risorse pari a 4 milioni 950 mila euro, riducendolo, nel 2009, a 3 milioni di euro. Le risorse sono destinate alle produzioni cinematografiche che sviluppano progetti di rilevanza sociale e di ritorno economico sul territorio. Criteri importanti per l’ammissione ai fondi sono anche il
curriculum del regista, del produttore e le giornate di riprese in esterni. Ad affiancare il fondo, derivante dal capitolo di spesa della Regione, intervengono altri finanziamenti più complessi legati ai bandi europei, come il P.O.R. (Programma Operativo Regionale), strumento di programmazione per la gestione dei fondi strutturali comunitari, ampiamente sfruttato da molte altre regioni italiane.
In Campania i primi stanziamenti per l’audiovisivo da parte della Regione, risalgono al 2004. La dotazione del Fondo, attivato dall’Assessorato al Turismo su sollecitazione della Film Commission Regione Campania, è via via cresciuta, dai 200 mila euro del 2004, al milione e 320 mila euro del 2008, anno in cui sono state finanziate pellicole come “Fortapasc” e “Il seme della discordia”. A queste cifre vanno aggiunti i contributi stanziati in favore di “Capri” e
“Capri - La seconda serie” rispettivamente di 600 mila e 650 mila
euro.
Tra le regioni che hanno attivato un Fondo per la cinematografia, di recente vi è anche la Toscana. Il Fondo destina ai finanziamenti ben 4 milioni di euro per il 2009 e altri 5 milioni per il 2010. Al fondo toscano possono accedere opere prime e seconde, documentari e sceneggiature; sei le opere finanziabili all’anno per ciascuna categoria: a fondo perduto, per documentari e film d’esordio, e con partecipazione in quota produttiva, per le opere seconde. Il criterio prioritario per l’assegnazione dei finanziamenti è la valorizzazione dell’identità regionale, ma il sostanzioso impegno finanziario assunto dalla Regione Toscana tiene conto anche dei numeri concernenti la spesa sul territorio, balzata da meno di 3 milioni di euro del 2006 agli
oltre 13 milioni del 2008, grazie a produzioni internazionali come
“Quantum of Solace”.
Unica italiana associata al network europeo di fondi regionali Cine-
Regio insieme alla laziale Fi.la.s. S.p.A., la Puglia, attraverso l’Apulia Film Commission, dispone di un Film Fund nato nel gennaio 2008,
anno in cui ha destinato 450 mila euro in tre tranche alle produzioni che si sono impegnate a girare almeno due settimane in Puglia, ad utilizzare il 30% del personale del film originario o residente in regione e che abbiano speso sul territorio una somma pari al 150% del contributo ricevuto. Nel 2009 il fondo è aumentato a 1.500.000 euro: secondo le stime dell’Apulia FC, le risorse economiche impegnate sul territorio pugliese corrispondono a oltre 12 milioni di euro. Tra i titoli che hanno beneficiato del supporto del fondo, spiccano “Il grande
sogno” di Michele Placido, “L’uomo nero” di Sergio Rubini e “Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek.
La Regione Lazio, che controlla al 100% la Fi.la.s. S.p.A., effettua interventi di Venture Capital a supporto delle piccole e medie imprese del settore audiovisivo laziale. I finanziamenti per la produzione cinematografica, con il supporto della Roma Lazio Film Commission, la quale fornisce un contributo informativo all’accesso a questi strumenti, non sono sovvenzioni, ma investimenti tramite capitale di rischio.
Nel workshop organizzato dall’Agenzia per il Cinema di Milano nell’ambito dell’EAVE (European Audiovisual Entrepeneurs), Fi.la.s. ha fornito dati aggiornati: su un capitale annuo di 6 milioni di euro, a partire dal 2007, Fi.la.s. ha deliberato nel 2007 e nel 2008 interventi per un totale di circa 7 milioni. A fine 2009 sono giunte 120 domande
di co-finanziamento per oltre 34 milioni di euro. Le domande spaziano da progetti di grosse dimensioni, a quelli brevi e ai documentari, e 38 produzioni sono state ammesse al finanziamento per un ammontare di circa 8,5 milioni di euro.
Completa il quadro nazionale il Piemonte, che ha già alle spalle una lunga e prestigiosa attività in favore del cinema sul territorio. Con la Film Commission Torino Piemonte dispone di tre fondi. Il Piemonte Doc Film Fund, riservato alla produzione documentaria e dotato di 50 mila euro l’anno; Torino Film Lab, un Fondo di sviluppo per opere prime e seconde, mentre le risorse più ingenti sono nel FIP (Film Investimenti Piemonte), che è più corretto definire una società d’investimenti.
E’ nata nello scorso febbraio con capitale misto, partecipata per l’80% dalla Regione Piemonte e per il 20% dalla compagnia statunitense Endgame Entertainment. Con una dotazione di 12 milioni di euro, partecipa con capitale di rischio, a produzioni internazionali di alto budget. Dall’esperienza delle varie regioni, che hanno attivato i Fondi, si evince come la spinta economica iniziale alle case di produzioni, possa diventare strumento di forza e di sviluppo, non solo economico, ma anche di immagine, a favore del territorio.