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5. IL SISTEMA DEI FINANZIAMENTI

5.1 FINANZIAMENTO DEL SSSR

Il modello veneto, che prevede la forte integrazione tra servizi sanitari e socio-sanitari, richiede che anche le risorse finanziarie siano gestite in modo integrato.

Il finanziamento delle spese correnti del SSSR è assicurato dalle seguenti voci in entrata:

- quota di riparto del fondo sanitario nazionale, tenuto conto della compensazione della mobilità sanitaria tra le Regioni per tipologia di prestazioni;

- finanziamenti delle attività socio sanitarie;

- introiti derivanti da servizi sanitari resi in regime di mobilità sanitaria;

- concorso del bilancio regionale per quanto riguarda i maggiori livelli assistenziali garantiti alla popolazione residente (art. 13 D. Lgs. n.502/1992);

- contributi vincolati assegnati dalla Regione e da altri Enti Pubblici o Privati al fine di promuovere la ricerca sanitaria finalizzata o altre forme di progettualità;

- compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria;

- rimborsi delle spese per prestazioni erogate a cittadini stranieri.

Le risorse regionali sono destinate al finanziamento:

- dei costi d’esercizio sostenuti dalle Aziende ULSS, dalle Aziende Ospedaliere e dallo IOV per l’erogazione dei LEA e delle prestazioni relative ai maggiori livelli assistenziali;

- di interventi per la realizzazione di obiettivi ed altre attività sanitarie, in nome e per conto delle Aziende ULSS, attuati mediante gestione sanitaria accentrata presso la Regione;

- delle attività socio-sanitarie;

- degli interventi realizzati attraverso il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.

Dal punto di vista della distribuzione qualitativa dei costi d’esercizio, i parametri obiettivo sono i seguenti:

- assistenza territoriale 51%; - assistenza ospedaliera 44%; - attività di prevenzione 5%.

Le risorse della gestione corrente del FSSR sono destinate all’erogazione dei Livelli di Assistenza come definiti dalla Regione del Veneto (Livelli Essenziali definiti a livello nazionale, eventualmente incrementati), mentre la gestione accentrata costituisce

l’insieme delle strutture, servizi e progetti direttamente gestiti dalla Regione, in un’ottica unitaria ed a carattere trasversale.

Il riparto delle risorse destinate al finanziamento dei LEA può avvenire attraverso due modalità:

a) finanziamento in base a quota capitaria: si tratta di una modalità di riparto che, per ciascun Livello di Assistenza, finanzia i fabbisogni standard valorizzati in base alla popolazione assistita, opportunamente pesata in ragione dell’età. Il fabbisogno medio pro capite è definito in base allo standard di fabbisogno ragionevolmente conseguibile, per ciascun livello assistenziale;

b) finanziamento a funzione: tale modalità di riparto viene utilizzata, residualmente, per finanziare costi non direttamente correlabili al fabbisogno, ma al funzionamento di servizi a valenza sovra aziendale o regionale, per i quali il sistema di compensazione tra Aziende (mobilità) non consente la corretta remunerazione dei costi. Il finanziamento a funzione viene definito sulla base di costi standard di funzionamento dei servizi.

Per la provincia di Belluno e per il Polesine, la città di Venezia e la laguna si prevedono modalità di finanziamento a funzione dedicate, al fine di garantire ai cittadini pari opportunità di accesso ai servizi socio-sanitari.

Per quanto concerne i servizi sanitari reciprocamente resi tra Aziende, pubbliche e private, il sistema di remunerazione si basa su tariffe predeterminate che, ai sensi della normativa vigente, sono periodicamente aggiornate.

Le differenze osservate in ambito di offerta e di domanda di servizi, nonché le diversità nelle modalità di gestione ed organizzazione degli stessi, pongono il problema della valutazione dell’adeguatezza degli attuali sistemi di remunerazione delle prestazioni e, quindi, l’esigenza di definire modelli, in via sperimentale, più coerenti con gli obiettivi della programmazione regionale.

Diventa, perciò, strategico a livello regionale verificare la possibilità di applicare due linee sperimentali su cui articolare il sistema di finanziamento:

- per le Aziende ULSS il finanziamento su quota capitaria sarà costruito prevalentemente su standard di costo ossia sull’individuazione, a livello regionale, delle migliori performance realizzate nelle Aziende ULSS in termini di costo/beneficio. La quota capitaria sarà definita in base alla distribuzione per età della popolazione ed alla prevalenza delle principali patologie croniche del territorio di riferimento, così come descritte nello scenario epidemiologico del presente PSSR; - per le Aziende Ospedaliere e l’IRCCS-IOV viene prospettato un sistema di

finanziamento prevalentemente per funzioni, finalizzato alla ricerca di una maggiore appropriatezza e coerenza con la riprogrammazione del sistema di offerta.

Infatti l’art. 8 sexies del D. Lgs. n. 229/1999 prevede la possibilità di remunerare l’attività ospedaliera oltre che a prestazione anche a funzione assistenziale, dal momento che tale modalità sembra maggiormente in grado di garantire la continuità dell’assistenza e l’erogazione di attività strategiche sul piano della tutela della salute. Risulta, infine, più adeguata allo svolgimento di particolari compiti istituzionali non subordinabili a volumi predefiniti di prestazioni.

La Regione del Veneto rafforzerà, inoltre, le azioni già avviate da tempo per mantenere quanto previsto dall'art. 50 del Decreto Legge n. 269/2003, convertito con Legge n. 326/2003, che contiene disposizioni in materia di “monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie per consentire allo Stato ed alle Regioni una verifica rigorosa dei punti di origine della spesa farmaceutica e per prestazioni specialistiche attraverso il monitoraggio dell’intero ciclo: dalla prescrizione alla erogazione dei servizi sanitari”.

Per i casi di eventuale situazione di squilibrio sarà disposta la redazione di appositi piani di rientro a cui si accompagnerà l’obbligo di autorizzazione all’effettuazione di spese.

Infine si prevede di attuare puntuali azioni di monitoraggio e controllo su alcuni fattori che possono determinare aumento della spesa, quali l’incremento dei posti letto e delle tariffe delle strutture residenziali, gli aumenti dei volumi di produzione e tariffari dei privati accreditati e l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento di nuovi istituti di cura.

In particolare, nell’arco di vigenza del PSSR, saranno considerate ipotesi di forme di compartecipazione alla spesa da parte di categorie di cittadini in merito ad alcune tipologie di servizi, tenendo conto delle mutate condizioni demografiche e socio-economiche. Si rende inoltre necessario individuare percorsi, anche in collaborazione con i Comuni, volti al possibile recupero di risorse economiche dalla pratica dell’evasione, potenziando il sistema dei controlli.