Il chiarore di un buon fuoco si spandeva sugli arredi e sul tappeto di un salotto magnifico, faceva scintillare gli orli dorati delle tazze e il lucido bricco del tè che era-no sulla tavola, mentre il senatore Bird stava cavandosi gli stivali per porre i piedi nelle pantofole che sua mo-glie aveva ricamate durante la sessione del Senato.
La signora Bird, tutta giuliva e gaia in volto, appa-recchiava la tavola, e di quando in quando si fermava per dare ammonizioni ai suoi ragazzi un po’ troppo vi-vaci e strepitanti, intesi a farle intorno tutti quegli scam-bietti inesprimibili che, dal Diluvio in poi, formano lo stupore delle madri.
— Tom, lascia in pace la maniglia di quell’uscio! Mariuccia, non tirar tanto la coda al gatto! Povero mici-no!... Gim, non montare su quel sofà!... No, no! Voi non potete immaginarvi, caro, che sorpresa è stata per noi tutti il vedervi giungere stasera! — diss’ella finalmente, quando trovò la possibilità di rivolgere una parola al marito.
— Sì, sì; ho pensato di venir questa sera a casa per
IX.
DOVE VIENE DIMOSTRATO CHE
UN SENATORE NON È POI ALLA
FINE CHE UN UOMO.
Il chiarore di un buon fuoco si spandeva sugli arredi e sul tappeto di un salotto magnifico, faceva scintillare gli orli dorati delle tazze e il lucido bricco del tè che era-no sulla tavola, mentre il senatore Bird stava cavandosi gli stivali per porre i piedi nelle pantofole che sua mo-glie aveva ricamate durante la sessione del Senato.
La signora Bird, tutta giuliva e gaia in volto, appa-recchiava la tavola, e di quando in quando si fermava per dare ammonizioni ai suoi ragazzi un po’ troppo vi-vaci e strepitanti, intesi a farle intorno tutti quegli scam-bietti inesprimibili che, dal Diluvio in poi, formano lo stupore delle madri.
— Tom, lascia in pace la maniglia di quell’uscio! Mariuccia, non tirar tanto la coda al gatto! Povero mici-no!... Gim, non montare su quel sofà!... No, no! Voi non potete immaginarvi, caro, che sorpresa è stata per noi tutti il vedervi giungere stasera! — diss’ella finalmente, quando trovò la possibilità di rivolgere una parola al marito.
passarvi la notte e godermi un po’ di quiete. Non posso più reggermi in piedi dalla stanchezza, ho il capo che mi va in pezzi. —
La signora Bird rivolse lo sguardo sopra una boccet-ta, di acquavite canforaboccet-ta, che era, nella credenza, e pa-reva volesse prenderla; il marito la trattenne.
— No, no, Maria; non voglio droghe. Una buona taz-za di tè ben caldo e un po’ di pace domestica, ecco ciò che desidero. Oh, che faccenda noiosa è il far le leggi! —
E il senatore sorrise, come se provasse un’interna soddisfazione al pensiero di sacrificarsi per il proprio paese.
— Ebbene, — disse la moglie, dopo che fu versato il tè — che ha fatto il Senato? —
Convien sapere che per la tranquilla e buona signora Bird era una cosa del tutto insolita l’occuparsi di ciò che avveniva alla Camera, poiché saggiamente considerava che aveva da fare abbastanza nel governo della famiglia. Il signor Bird inarcò dunque le ciglia maravigliato, e rispose:
— Nulla di grande importanza!
— È poi vero che sia stata fatta una legge la quale vieta di dar soccorso a quella povera gente di colore che attraversa il paese? M’è stato detto che si discuteva una legge di questa sorta; ma non credo che un’assemblea cristiana possa sancirla.
— Che cosa vuoi dire, Maria? Mi diventi forse una donna politica?
passarvi la notte e godermi un po’ di quiete. Non posso più reggermi in piedi dalla stanchezza, ho il capo che mi va in pezzi. —
La signora Bird rivolse lo sguardo sopra una boccet-ta, di acquavite canforaboccet-ta, che era, nella credenza, e pa-reva volesse prenderla; il marito la trattenne.
— No, no, Maria; non voglio droghe. Una buona taz-za di tè ben caldo e un po’ di pace domestica, ecco ciò che desidero. Oh, che faccenda noiosa è il far le leggi! —
E il senatore sorrise, come se provasse un’interna soddisfazione al pensiero di sacrificarsi per il proprio paese.
— Ebbene, — disse la moglie, dopo che fu versato il tè — che ha fatto il Senato? —
Convien sapere che per la tranquilla e buona signora Bird era una cosa del tutto insolita l’occuparsi di ciò che avveniva alla Camera, poiché saggiamente considerava che aveva da fare abbastanza nel governo della famiglia. Il signor Bird inarcò dunque le ciglia maravigliato, e rispose:
— Nulla di grande importanza!
— È poi vero che sia stata fatta una legge la quale vieta di dar soccorso a quella povera gente di colore che attraversa il paese? M’è stato detto che si discuteva una legge di questa sorta; ma non credo che un’assemblea cristiana possa sancirla.
— Che cosa vuoi dire, Maria? Mi diventi forse una donna politica?
— Oh, no davvero! Io non darei un quattrino per tut-ta la vostra politica. Ma in quanto a cotestut-ta legge, io dico che è crudelissima ed anticristiana; e spero, mio caro, che essa non ottenga la sanzione.
— Ecco tutto ciò che è stato fatto: abbiamo votato una legge che proibisce di favorir la fuga degli schiavi del Kentucky, mia cara. Gli abolizionisti tanto fecero, che i nostri fratelli del Kentucky sono molto irritati, e che sembra cosa necessaria per il nostro Stato, ed anche cristiana e giusta, di fare alcunché per calmarne l’irrita-zione.
— E che dice questa legge? Essa non c’impedirà, spero, di dare a quelle povere creature un ricovero per la notte, e di dar loro un po’ di cibo, qualche straccio per coprirsi, e di lasciarli andare in pace per la loro strada!
— Eh, sì, mia cara! Ciò sarebbe un aiutarli e incorag-giarli, capisci? —
La signora Bird era una donnetta alta quattro piedi, con gli occhi azzurri, timida, e di voce soave; in quanto al coraggio, era noto che una gallina l’avrebbe al primo grido messa in fuga, e che un cane da guardia, anche piccolo, l’avrebbe atterrita col solo mostrarle i denti. Per essa il marito e i figliuoli erano tutto a questo mondo, e nella sua famiglia essa regnava, anziché col comando, con la dolcezza e con la persuasione. Solo una cosa va-leva ad eccitarla, e questa eccitazione s’impadroniva di lei dal lato sommamente buono e generoso della sua in-dole. Tutto ciò che somigliava un tal poco alla crudeltà la metteva in uno stato sì violento, che era tanto più sor-— Oh, no davvero! Io non darei un quattrino per tut-ta la vostra politica. Ma in quanto a cotestut-ta legge, io dico che è crudelissima ed anticristiana; e spero, mio caro, che essa non ottenga la sanzione.
— Ecco tutto ciò che è stato fatto: abbiamo votato una legge che proibisce di favorir la fuga degli schiavi del Kentucky, mia cara. Gli abolizionisti tanto fecero, che i nostri fratelli del Kentucky sono molto irritati, e che sembra cosa necessaria per il nostro Stato, ed anche cristiana e giusta, di fare alcunché per calmarne l’irrita-zione.
— E che dice questa legge? Essa non c’impedirà, spero, di dare a quelle povere creature un ricovero per la notte, e di dar loro un po’ di cibo, qualche straccio per coprirsi, e di lasciarli andare in pace per la loro strada!
— Eh, sì, mia cara! Ciò sarebbe un aiutarli e incorag-giarli, capisci? —
La signora Bird era una donnetta alta quattro piedi, con gli occhi azzurri, timida, e di voce soave; in quanto al coraggio, era noto che una gallina l’avrebbe al primo grido messa in fuga, e che un cane da guardia, anche piccolo, l’avrebbe atterrita col solo mostrarle i denti. Per essa il marito e i figliuoli erano tutto a questo mondo, e nella sua famiglia essa regnava, anziché col comando, con la dolcezza e con la persuasione. Solo una cosa va-leva ad eccitarla, e questa eccitazione s’impadroniva di lei dal lato sommamente buono e generoso della sua in-dole. Tutto ciò che somigliava un tal poco alla crudeltà la metteva in uno stato sì violento, che era tanto più
sor-prendente e inesplicabile data la mitezza del suo caratte-re.
Benché fosse la madre più indulgente e pieghevole, i suoi figliuoli serbavano il terribile ricordo del castigo ch’essa aveva loro inflitto una volta che, in compagnia di certi monelli, presero a sassate un povero gatto.
— Bisogna sapere — era solito dire il piccolo Bill — che quella volta me ne rimasero i segni sulla pelle. La mamma mi venne contro incollerita ed infuriata, ed io fui ben bene staffilato, indi messo a letto senza cena, prima che avessi potuto comprendere per qual cagione tutto ciò avvenisse. Poi sentii che piangeva dietro l’uscio, e questo fu per me peggio di tutto il rimanente. D’allora in poi non abbiamo più tirato sassi contro altri gatti. —
Nella presente occasione la signora Bird si alzò viva-cemente, con un volto infocato che ne faceva risaltar viepiù la bellezza; e, andando con aspetto risoluto in-nanzi al marito, gli disse:
— Ora, John, ditemi sinceramente: credete davvero che una legge come questa sia giusta e cristiana?
— Spero bene, Maria, che non mi porrai le mani ad-dosso se ti rispondo di sì.
— Non mi sarei mai aspettata questa cosa da voi, John! Ma non avrete votato per essa, spero.
— E perché no, mia bella politicante?
— Dovreste sentirne vergogna. Povere creature inno-centi, senza rifugio! È una legge vergognosa, iniqua, abominevole. Ed io, per quanto è in me, la trasgredirò prendente e inesplicabile data la mitezza del suo caratte-re.
Benché fosse la madre più indulgente e pieghevole, i suoi figliuoli serbavano il terribile ricordo del castigo ch’essa aveva loro inflitto una volta che, in compagnia di certi monelli, presero a sassate un povero gatto.
— Bisogna sapere — era solito dire il piccolo Bill — che quella volta me ne rimasero i segni sulla pelle. La mamma mi venne contro incollerita ed infuriata, ed io fui ben bene staffilato, indi messo a letto senza cena, prima che avessi potuto comprendere per qual cagione tutto ciò avvenisse. Poi sentii che piangeva dietro l’uscio, e questo fu per me peggio di tutto il rimanente. D’allora in poi non abbiamo più tirato sassi contro altri gatti. —
Nella presente occasione la signora Bird si alzò viva-cemente, con un volto infocato che ne faceva risaltar viepiù la bellezza; e, andando con aspetto risoluto in-nanzi al marito, gli disse:
— Ora, John, ditemi sinceramente: credete davvero che una legge come questa sia giusta e cristiana?
— Spero bene, Maria, che non mi porrai le mani ad-dosso se ti rispondo di sì.
— Non mi sarei mai aspettata questa cosa da voi, John! Ma non avrete votato per essa, spero.
— E perché no, mia bella politicante?
— Dovreste sentirne vergogna. Povere creature inno-centi, senza rifugio! È una legge vergognosa, iniqua, abominevole. Ed io, per quanto è in me, la trasgredirò
alla prima occasione, e spero che questa occasione ver-rà, sì, lo spero! Sarebbe bella che a una donna venisse tolta la libertà di dare un po’ di cena calda e un letto a povere creature affamate, per la sola ragione che sono schiavi, e che furono malamente trattati e oppressi in tutta la loro vita!
— Ascolta un poco, Maria. I tuoi sentimenti sono lo-devolissimi, e per essi mi sei sempre più cara: ma non bisogna, amica mia, lasciarsi dominare da impressioni che fanno traviare il giudizio. Non si tratta ora dei tuoi propri sentimenti; si deve considerare quanta parte ab-biano in ciò gl’interessi pubblici. L’agitazione del paese va crescendo a tal segno, che noi dobbiamo far tacere i nostri sentimenti privati per scansare danni maggiori.
— John, io non m’intendo di politica, ma so ben leg-gere la Bibbia, e in essa vedo che è mio dovere di dar da mangiare agli affamati, vestire gl’ignudi, consolare gli afflitti: e voglio stare agl’insegnamenti della Bibbia.
— Ma se questo tuo modo di pensare divenisse ca-gione d’un grave danno pubblico?
— L’obbedienza ai precetti di Dio non produrrà mai un danno pubblico. So che questo non può succedere; la cosa più sicura è sempre di fare ciò che Egli ci ordina.
— Ora ascoltami un po’, Maria, e ti dimostrerò con un argomento chiaro e limpido...
— Eh, via, John, nonostante tutti i vostri discorsi, voi stesso nulla fareste di quanto dite! Ve lo domando, John: vorreste ora accomiatar di qua spietatamente una povera creatura assiderata, affamata, perché è fuggitiva? Lo alla prima occasione, e spero che questa occasione ver-rà, sì, lo spero! Sarebbe bella che a una donna venisse tolta la libertà di dare un po’ di cena calda e un letto a povere creature affamate, per la sola ragione che sono schiavi, e che furono malamente trattati e oppressi in tutta la loro vita!
— Ascolta un poco, Maria. I tuoi sentimenti sono lo-devolissimi, e per essi mi sei sempre più cara: ma non bisogna, amica mia, lasciarsi dominare da impressioni che fanno traviare il giudizio. Non si tratta ora dei tuoi propri sentimenti; si deve considerare quanta parte ab-biano in ciò gl’interessi pubblici. L’agitazione del paese va crescendo a tal segno, che noi dobbiamo far tacere i nostri sentimenti privati per scansare danni maggiori.
— John, io non m’intendo di politica, ma so ben leg-gere la Bibbia, e in essa vedo che è mio dovere di dar da mangiare agli affamati, vestire gl’ignudi, consolare gli afflitti: e voglio stare agl’insegnamenti della Bibbia.
— Ma se questo tuo modo di pensare divenisse ca-gione d’un grave danno pubblico?
— L’obbedienza ai precetti di Dio non produrrà mai un danno pubblico. So che questo non può succedere; la cosa più sicura è sempre di fare ciò che Egli ci ordina.
— Ora ascoltami un po’, Maria, e ti dimostrerò con un argomento chiaro e limpido...
— Eh, via, John, nonostante tutti i vostri discorsi, voi stesso nulla fareste di quanto dite! Ve lo domando, John: vorreste ora accomiatar di qua spietatamente una povera creatura assiderata, affamata, perché è fuggitiva? Lo
vorreste? —
Per dir la verità, il nostro senatore aveva la disgrazia di essere di un’indole particolarmente umana e benevo-la, e accomiatar qualcuno che fosse in angustie non era mai stato il suo forte; il peggio per lui era, in quel mo-mento critico, che sua moglie ben lo sapeva, e perciò moveva l’assalto da quel lato vulnerabile. Egli allora ri-corse al mezzo solito in tali casi di guadagnar tempo per provvedere; tossì più volte, prese il fazzoletto, e comin-ciò a pulire gli occhiali.
La signora Bird, vedendo ormai il territorio nemico senza alcuna difesa, non si fece scrupolo di giovarsi dei propri vantaggi.
— Vorrei veramente vedere che faceste una tal cosa, John; vorrei proprio vederlo! Mettere in mezzo alla stra-da una donna mentre vien giù, per esempio, la neve, op-pure prenderla perché sia condotta in carcere! Vi piace-rebbe forse? Con ciò fareste una gran bell’opera!
— Sarebbe certamente un dovere molto triste da adempiere, — cominciò il signor Bird con accento di moderazione.
— Un dovere, John! Non usate, per carità, questa pa-rola! Sapete bene che non può essere un dovere. Se altri vuole impedire che i suoi schiavi fuggano, li tratti bene; questa è la mia massima. Se io avessi degli schiavi, e spero che mai ne avrò, sono certa che non sentirebbero alcuna voglia di fuggire né da me né da voi. Vi so dire che quando essi stanno bene non s’involano, e quando s’involano, povere creature, soffrono abbastanza il fred-vorreste? —
Per dir la verità, il nostro senatore aveva la disgrazia di essere di un’indole particolarmente umana e benevo-la, e accomiatar qualcuno che fosse in angustie non era mai stato il suo forte; il peggio per lui era, in quel mo-mento critico, che sua moglie ben lo sapeva, e perciò moveva l’assalto da quel lato vulnerabile. Egli allora ri-corse al mezzo solito in tali casi di guadagnar tempo per provvedere; tossì più volte, prese il fazzoletto, e comin-ciò a pulire gli occhiali.
La signora Bird, vedendo ormai il territorio nemico senza alcuna difesa, non si fece scrupolo di giovarsi dei propri vantaggi.
— Vorrei veramente vedere che faceste una tal cosa, John; vorrei proprio vederlo! Mettere in mezzo alla stra-da una donna mentre vien giù, per esempio, la neve, op-pure prenderla perché sia condotta in carcere! Vi piace-rebbe forse? Con ciò fareste una gran bell’opera!
— Sarebbe certamente un dovere molto triste da adempiere, — cominciò il signor Bird con accento di moderazione.
— Un dovere, John! Non usate, per carità, questa pa-rola! Sapete bene che non può essere un dovere. Se altri vuole impedire che i suoi schiavi fuggano, li tratti bene; questa è la mia massima. Se io avessi degli schiavi, e spero che mai ne avrò, sono certa che non sentirebbero alcuna voglia di fuggire né da me né da voi. Vi so dire che quando essi stanno bene non s’involano, e quando s’involano, povere creature, soffrono abbastanza il
fred-do, la fame, la paura, senza che tutti si voltino contro loro! Per me, qualunque sia la legge, non posso volere il loro male!
— Oh, Maria, cara Maria, ragioniamo un poco! — Io detesto i ragionamenti, John, massime su que-sto proposito. Voialtri politici avete l’uso di rendere lambiccate le cose più rette e più semplici; eppoi non credete a voi stessi quando venite all’atto pratico. Io vi conosco abbastanza, John; voi non credete, al pari di me, che questa cosa sia giusta, e al pari di me non vorre-ste farla. —
In quell’istante decisivo il vecchio negro Cugioe, so-printendente della casa, si affacciò all’uscio e disse:
— La signora vorrebbe venire un po’ giù in cucina? — Il nostro senatore, discretamente sollevato, accompa-gnò con lo sguardo la sua piccola moglie con un singo-lar misto di piacere e dispetto, e adagiandosi nella pol-trona si pose a leggere un giornale.
Dopo un istante, udì alla porta la voce di sua moglie che in modo vivo e incalzante lo chiamava:
— John, John, ve ne prego, venite qua. —
Egli posò il giornale, e recatesi in fretta nella cucina, rabbrividì allo spettacolo che gli si offerse.
Una giovane di delicata complessione, con le vesti a brani e indurite dal gelo, con le calze metà lacerate, era distesa sopra due seggiole, svenuta e come morta. Era impresso in quelle sembianze il tipo della razza spregia-ta, e tuttavia non si poteva fare a meno di ammirare la sua triste e commovente bellezza.
do, la fame, la paura, senza che tutti si voltino contro loro! Per me, qualunque sia la legge, non posso volere il loro male!
— Oh, Maria, cara Maria, ragioniamo un poco! — Io detesto i ragionamenti, John, massime su que-sto proposito. Voialtri politici avete l’uso di rendere lambiccate le cose più rette e più semplici; eppoi non credete a voi stessi quando venite all’atto pratico. Io vi conosco abbastanza, John; voi non credete, al pari di me, che questa cosa sia giusta, e al pari di me non vorre-ste farla. —
In quell’istante decisivo il vecchio negro Cugioe,