2 L’ORGANIZZAZIONE DEL FLUSSO DI PROCESSO BIM NELLA PROGETTAZIONE
2.2 Il flusso informativo e documentale di un processo BIM
Per dare avvio ad un processo informativo digitale, è determinante l’impostazione di una contrattualistica che dia sviluppo al flusso di procedimento BIM. Si ha quindi la necessità di stabilire un equilibrio comunicativo contrattuale, nella quale vengono definiti i criteri per la gestione e organizzazione, prettamente nell’ambito BIM.
Tale approccio risulta fondamentale in quanto la gestione delle informazioni, ossia la loro integrazione, distribuzione e coordinamento, ricopre una funzione chiave nei moderni processi produttivi.
È possibile migliorare, complessivamente, il risultato finale del progetto attraverso lo sviluppo delle capacità di gestione delle informazioni interne ed esterne all’organizzazione. Di seguito, il miglioramento della gestione delle informazioni si rispecchia nel miglioramento della gestione dei processi interni ed esterni in termini di maggiore efficacia, efficienza, qualità e flessibilità.
Un’efficace gestione delle informazioni all’interno dei processi della committenza favorisce la loro ottimizzazione e quella delle prestazioni operative durante la fase di sviluppo, aumentando anche trasparenza e collaborazione.
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Risulta evidente che la trasparenza e la collaborazione permettono una efficace valutazione dei rischi, in modo da adottare le giuste misure preventive per fronteggiare tali rischi nella produzione informativa.
In questo modo, si passa all’introduzione di un documento guida, il Capitolato Informativo (CI), che nasce dall’esigenza da parte di chi esegue il modello di comunicare il progetto ai propri interlocutori, in modo che dati ed informazioni possano essere recepite in maniera univoca da tutti.
Successivamente, il concetto di comunicazione viene esteso non solo ai tecnici specializzati (architetti, ingegneri), ma anche ai committenti, produttori e gestori coinvolti nel processo edilizio.
Alla base della nascita del CI, sussistono alcune motivazioni significative. Tali motivazioni sono determinate dal fatto che nel processo di realizzazione di un'opera si ha uno scambio consistente di dati ed informazioni che devono essere regolamentate all’inizio di ogni processo.
Ulteriormente, nel flusso di commessa, questo scambio di dati e informazioni avviene fra più figure, come il Committente/Stazione Appaltante (nel caso si tratti di un appalto privato o pubblico), che ha la necessità di realizzare ed intervenire su un bene, e gli operatori che lo progettano, realizzano e gestiscono. Essi devono pertanto riuscire ad avere una comunicazione efficace, definita da procedure, livelli di approfondimento e scopi.
A fronte di tali considerazioni si procede, con la stesura del CI, il quale deve essere redatto dal Committente/Stazione Appaltante e si configura come l’allegato principale al contratto che definisce gli aspetti tecnici e gestionali della digitalizzazione informativa.
Come già ribadito, il CI è “l’esplicitazione delle esigenze e dei requisiti informativi richiesti dal Committente agli Affidatari” (UNI 11337-5). Si presenta quindi come documento imprescindibile all’avvio di un appalto da condividere all’interno del Team di progettazione.
Il Capitolato Informativo si inserisce nelle prime fasi del flusso di avvio commessa. Successivamente, in fase di gara il concorrente replica tramite l’offerta di Gestione Informativa (oGI) e in fase di aggiudicazione, l’oGI vincente, passa ad uno stato definitivo prendendo il nome di piano di Gestione Informativa (pGI). Rispettivamente a questi ultimi due ne consegue un’equivalente definizione del termine in BEP (BIM Execution Plan, pre contract o post contract in relazione alla fase di gara) derivante dalla terminologia anglosassone, già da tempo consolidata.
Volendo fare un confronto in termini di internazionalità, la struttura del Capitolato Informativo è vicina a quella dell’EIR (Employer’s Information Requirement) anglosassone. Infatti, come nell’EIR, anche in questo caso si individua una sezione tecnica e una gestionale.
Pagina 35 di 190 - Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura hardware e software;
- Infrastruttura del committente interessata e/o messa a disposizione; - Infrastruttura richiesta all’affidatario per l’intervento specifico;
- Formati di fornitura dati messi a disposizione inizialmente dal committente; - Fornitura e scambio dati;
- Sistema comune di coordinate specifiche di riferimento; - Specifica per l’inserimento di oggetti;
- Specifica di riferimento dell’evoluzione informativa del processo dei modelli e degli elaborati; - Competenze di gestione informativa dell’affidatario.
Al contrario, la strutturazione completa della sezione gestionale è la seguente: - Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati; - Livelli di sviluppo degli oggetti e delle schede informative; - Ruoli responsabilità e autorità ai fini informativi;
- Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione della committenza;
- Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale; - Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo;
- Modalità di condivisione di dati, informazioni e di contenuti informativi;
- Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari; - Procedure di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati;
- Processo di analisi e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze informative; - Modalità di gestione della programmazione (4D-Programmazione);
- Modalità di gestione informativa economica (5D-Computi, estimi e valutazioni);
- Modalità di gestione delle esternalità (6D-Sostenibilità sociale, economica e ambientale); - Modalità di gestione informativa dell’opera (7D-Uso, gestione, manutenzione e dismissione); - Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi.
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Il Capitolato Informativo rappresenta quindi, un allegato fondamentale ai contratti in ambito BIM e definisce tutte le regole informative della commessa basate sulla collaborazione tra soggetti e strumenti.
Questa logica contrattuale costringe i Committenti e gli Affidatari a saper chiedere, saper dialogare fra loro, saper verificare e saper rendere disponibile quanto prodotto in ambito digitale, ovvero saper collaborare. Pertanto, questa documentazione costringe ad attivare sistemi di interoperabilità fra gli attori del processo, prima ancora che tra i software da utilizzare.
Infatti, se il termine “interoperabilità” può essere inteso come la collaborazione tra formati relativi a sistemi operativi differenti, è importante evidenziare che anche la gestione progettuale in termini di contrattualistica, può essere definita interoperabile. Essa si traduce nel continuo scambio di informazioni di tipo regolamentare, fra gli attori facenti parte del processo.
Tornando all’ambito progettuale del processo, successivamente alla redazione del CI si ha la redazione dell’oGI, che rappresenta il documento con la quale avviene l’aggiudicazione. Esso contiene tipicamente tutte le specifiche indicate nel CI e ulteriori informazioni aggiuntive, di cui:
- Il piano di attuazione del progetto (il Project Implementation Plan – PIP); - Gli obiettivi principali del processo collaborativo;
- Le principali scadenze (milestone);
- La strategia di consegna del modello (es. condivisioni periodiche, condivisioni in tempo reale).
Successivamente all’aggiudicazione si ha il pGI.
Di fondamentale importanza è la sua redazione, proprio perché è il documento che stabilisce le condizioni contrattuali definitive per lo sviluppo di un processo informativo ed è proprio il Team di progettazione a doverlo redigere.
Tale documento, illustra le modalità e gli strumenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi BIM che il progetto deve possedere per la fase di progettazione. Vengono definiti gli standard cui tutti i membri del Team di progettazione dovranno attenersi nello sviluppo del progetto e rappresenta la base per tutti i lavori futuri sul progetto stesso.
Il pGI è molto più dettagliato rispetto all’oGI e contiene la giusta strategia per il progetto finale. Esplicitando oltre alle specifiche indicate nel CI, anche:
- La definizione e facilitazione dello scambio di informazioni tra i partecipanti; - La definizione delle procedure di coordinamento e verifica di coerenza;
Pagina 37 di 190 - L’organizzazione delle attività correlate alla metodologia BIM secondo una logica
collaborativa;
- La definizione del ruolo di ciascun componente all’interno del progetto e delle sue responsabilità;
- La definizione dell’uso del BIM per la valutazione di alternative progettuali, con lo scopo di ottimizzazione del costo del ciclo di vita.
In via definitiva, per il raggiungimento degli obiettivi previsti nei documenti descritti, i Team di progettazione, quindi tutte le figure professionali descritte §2.1.2 devono operare seguendo le procedure contrattuali indicate da norma.
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