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5 GLI STRUMENTI DISPONIBILI PER LA PROGETTAZIONE BIM DEGLI IMPIANTI

5.2 L’utilizzo di una piattaforma di condivisione dati

Nel presente capitolo si vuole precisare l’importanza di un efficace scambio di informazioni digitalizzate in un processo informativo.

Al fine di garantire l’interoperabilità tra i soggetti e per fare in modo che il processo BIM funzioni deve esistere un ambiente di condivisione dei dati.

Nel D.M. 560/2017, conosciuto come Decreto BIM, l’ambiente di condivisione dei dati viene così definito: “Un ambiente digitale di raccolta organizzata e condivisione di dati relativi ad un’opera e strutturati in informazioni relative a modelli ed elaborati digitali prevalentemente riconducibili a essi, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è regolata da precisi sistemi di sicurezza per l’accesso, di tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai contenuti informativi, di conversione nel tempo e relativa accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e di tutela della proprietà intellettuale”.

Tale requisito, definito concettualmente nel §2.1.1 e trattato nella UNI 11337-5, permette di chiarire come è necessario sviluppare un ambiente di condivisione di raccolta dati, detto ACDat, dove tutti i soggetti accreditati possano condividere le informazioni prodotte, secondo prestabilite regole. Dovranno essere soddisfatti i seguenti aspetti:

- Accessibilità, secondo regole prestabilite, da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo; - Tracciabilità e successione storica delle revisioni apportate ai dati contenuti;

- Supporto di una vasta gamma di tipologie e di formati di dati di loro elaborazioni; - Alti flussi di interrogazione e facilità di accesso; ricovero ed estrapolazione di dati; - Conversione e aggiornamento nel tempo;

- Garanzia di riservatezza e sicurezza.

Questa metodologia di condivisione dati è pensata per consentire il massimo della collaborazione durante tutte le fasi di vita di un’opera civile, offrendo l’ottimizzazione della comunicazione fra le parti interessate.

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Considerando che il caso di studio della presente tesi è un caso reale di progettazione, si è avuta la possibilità di lavorare all’interno di un ambiente condiviso già utilizzato durante il progetto stesso dall’azienda Deerns. Si tratta del BIM 360.

La piattaforma BIM 360 è una piattaforma Cloud di Autodesk che possiede vari strumenti dedicati alla visualizzazione, alla condivisione, al coordinamento e all’esaminazione dei dati per un miglioramento del processo informativo delle costruzioni. Consiste in un vero e proprio repository per le informazioni del progetto, caratterizzato da due aspetti fondamentali: la sicurezza e le prestazioni. In particolare, devono essere garantite:

- La riservatezza, compresa di controllo e autorizzazione di accesso alle informazioni e ai dati; - L’integrità, comprendente il funzionamento affidabile di sistemi elettronici;

- La disponibilità di dati, informazioni, sistemi e processi necessari per la progettazione, la consegna e il funzionamento sicuro ed affidabile dell’edificio.

In particolare, la piattaforma BIM 360 è un’unica area di lavoro centralizzata, dove si visualizzano e si condividono file completi di vari formati (file formati .rvt, .rfa, .dwg, .dxf, documenti word .xml, immagini .JPEG, PNG, rendering, video, fogli di calcolo, calendari ed eventi).

Si hanno:

- Spazio di archiviazione illimitato;

- Strumenti di annotazione e revisione digitale con l’inserimento di annotazioni e problemi (markups e issues);

- Strumenti di sovrapposizione dei documenti per il riconoscimento assistito delle differenze tra i documenti.

Il tutto può liberamente essere eseguito tramite un accesso da dispositivi mobili (iOS e Android), purchè connessi ad una rete mobile. Pertanto non è necessaria l’installazione dei programmi ne tantomeno un pc portatile.

All’interno di questa piattaforma ogni società che partecipa al progetto imposta le regole relative alle informazioni da condividere, con chi e quando. L’accesso è reso possibile attraverso la creazione di utenti e password di accesso che permettono di avere diritti di lettura, scrittura e modifica sul server

Pagina 61 di 190 condiviso. In funzione delle responsabilità dei partecipanti al progetto, è possibile assegnare delle attività con grado di rilevanza e tempo di risoluzione previsto.

L’importanza di questa piattaforma è data dal fatto che le comunicazioni di progetto sono centralizzate e le informazioni sono univoche e ogni operazione effettuata sui dati, che sia una modifica, una revisione, ecc., viene loggata ed è pertanto sempre possibile risalire all’utente che ha effettuato l’attività.

Ulteriormente, si vuole specificare che all’interno dell’area di lavoro Cloud, la struttura della piattaforma è composta fondamentalmente da 3 macrocategorie di lavoro distinte:

- BIM 360 Design, dove sono presenti i file di lavoro del progetto; - BIM 360 Doc, dove sono presenti i file dei documenti del progetto;

- BIM 360 Field Management, cioè il campo di gestione del progetto sul BIM 360.

Figura 5.1 - Struttura piattaforma Cloud BIM 360

Per meglio chiarire come questa piattaforma lavori, è necessario specificare come avvengono: • La procedura per la creazione di un progetto sul BIM 360

Per prima cosa, la gestione di una commessa in Cloud viene eseguita dai responsabili del Cloud, che sono le uniche persone autorizzate a creare un progetto sul Cloud, i quali affidano al BIM Manager il compito di nominare il BIM Coordinator di commessa. Quest’ultimo è il responsabile della commessa per quanto riguarda il modello.

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Successivamente, per rendere disponibile l’accesso ai membri del Team di lavoro, il BIM Coordinator li aggiunge inserendo la loro mail personale e tramite un pannello specifico può abilitare o disabilitare le funzioni che posseggono sul Cloud a ciascuno di loro.

Figura 5.2 - Membri del Team con le possibili funzioni abilitate sulla piattaforma BIM 360

• La procedura per la creazione dei Document Management

Sempre il BIM Coordinator ha il compito di creare le cartelle e sottocartelle dove vengono inseriti i file di progetto. La creazione avviene nella sezione Document Management, dove i membri dei Team di lavoro possono caricare i file aggiornati.

Figura 5.3 - File di progetto caricati sulla piattaforma BIM 360

• La procedura di inserimento di markups e issues

C’è la possibilità da parte delle figure professionali coinvolte nel progetto (ingegnere, architetto, general contractor, ecc.) che hanno il permesso di accedere e revisionare i file di progetto, di creare delle issues o delle markups, dopo aver esaminato il progetto nella particolare vista 3D creata dal Cloud.

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Figura 5.4 - Vista 3D della piattaforma BIM 360

I markups sono delle indicazioni, contrassegnati da un cerchietto o da una nuvoletta, che hanno la funzione di evidenziare eventuali dubbi o imprecisioni, in modo poi da essere individuate prontamente dal progettista. Vedi Figura 5.5.

Diversamente, come si vede in Figura 5.6, le issues consentono di creare delle vere e proprie annotazioni che in maniera automatica elaborano una finestra di dialogo necessaria ad indicare il problema riscontrato, permettendo all’esaminatore di lasciare un commento chiarificatore. Conseguentemente permettono a chi di dovere (progettista modellatore) di rispondere e di chiudere o rigettare l’annotazione, a seconda che sia stata accolta o meno l’annotazione stessa. La piattaforma manda una mail di notifica della issues al progettista modellatore e tiene traccia dei commenti e delle modifiche di progettazione nell’area di gestione del progetto.

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Figura 5.5 - Esempio di markups

Pagina 65 di 190 Figura 5.7 - Esempio di risposta ad una issues

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