C
ol capo terzadellanott.raallegazione a num. ad ir. ,per-,
efuberan2adjragioni e per vieppiù^dimpltrare 1’inluttìttenza dell’intentata azione, fingemmo.1’ipotetti, che valevole fotte il
terzocontratto., e
chela
chiamata,delConte
D. Carlo e della fuadipendenza
mafc.olina, e 1’altre fucceflìye
chiamate non
fi.fotteroperla
morte
di D, Girolamo,con
fig'icaducate; ed in talcatto,di
moftrammo
che,non
ettendovi.oggi nè malchi nè feminedella famiglia
Venata, non
potrebbe aver- luogo,la.domanda
delDuca
d’Accadia, ma
fi,darebbe luogaallachiamata
del paren-te più, profilino .• ed ettendo.il più. prottimo congionto all*ultimo
morto
della famiglia ed aldonante
ilMarchefe
di Villaraaina, quelli dovrebbe ai beni del
Maggiorato
fucce-dere.
E
chefiacos\,i.figli edifendentidallefeminedelConte D.
Carlo non furonoaffatto dalDonante
chianatiquando
D.Girolamo
fottemorto
lenza figli.Chiamò
in quefto calo ilDuca D.
Ferrante allaalla fucceffioiiede'beni al
Maggiorato
fottoporti Fr.Luiggi cdil
Come
D. Carlo c loro difendentimafhi
da .primogenitoin primogenito; equando non
vifoderomafhi
de medefimiladi lo-ro figliaprimogenitacol pelo di maritarli con cavaliere che af-fumelteper fip e luoi difendenti ilcognome
ed imprela diVenato
; enon
ettendovi nè mafehi , nè temine di detti Fr. Luiggi eConte D.Garlo(ch’è
ilcafoavvenuto) chiamò
quel parentele confangutneo mafebio pii*propinquo,ebedejureavrebbe
dovutofuccedere, ficcomedalleparole traterittenella noilra al-legazione in princ,num. 26
.Quelle chiamate altronon
importano, tenon
te unafuccelfiva donazione, edimpropriamente parlando, tantefortituzioni fattonei diverticaliallepedóne
difopra defrit-te, che farebbonfitrovate viventiintempo
dellamorte
diD. Gi-rolamo fenzafigli.Donde
nefiegue,chenon efiendovi nè mafehi nètemine della fa-migliaintempo
dellamorte
diD.Gio:, qualoraquellifoltecompre!©
nel
gravame
importo al padre,come
peripotefiabbiam
finto, t’obbli-go diredimire i doc.doooo.l’avrebbeavutoverteilpiò proffimo congiontoingrado, che dejurefuccedecdovea,
e non già aliali*nea della figliaprimogenitadel
Conte.
Nel
noftroRegno
(checché fia dei MaggioratidiSpagna) non
ab- ».biamo
legge con cuifi folteftahilitodoverlilafuccelfionene1 Mag-giorati regolarediverfamente da quello che ne viene prelcritto, per leggecomune
Intuttel’altrefuccelfioni,temprecchèil fondato-redielfinon abbia altrimenti ordinata e ftabilito;Onde
fe per difpofizione didrittocomune
proximioringrada excluditremotio-rem,
avendoilDuca D.
Ferrantechiamato
allafucceifion di det-toMaggiorato
il piò propinquo che de juredovrebbe
teccede-r-e, bensVconofce.chevollepreterire e predilette il piò prottìrao-ingrado, e
non
già colui chefi folte ritrovato piò.remoto, ma
nella linea della primogenita
;Molto, piò.perchè trattandofi di contratto,
dove non
han luogole fizioni,npnpofltamo. appartar-cineppureun’ iota dal fenfolitterale.Soggiugnemmo
checiòmaggiormente
deeaver luogo,imperciocchéilDuca
d’Accadia pretende ricavarelafuachiamata
unicamente per via di congetture .Egli per viadiprelunzionivuoleinprimo
luogo ricavar V ettenfion delgravame
importoaltelo D.Girolamo,
nel cafo foltemorto
fenzafigli, anche in perfona dicolloro,per po-terfi in tal fatta verificare lachiamata
delConte D.
Carloe
deglialtrifubordinaramenteinvitati.Per congetturaaltresì vuoi’
^eluderei’efprefsa chiamatadel piòprolfimo in grado-,con in-traprendere chetettoquello
nome
debbafi intendere il piòpro-pinquo
nella linea del Primogenito, econciò darli nella linea col-laterale.la fubingreffione,controladifpofizion delle leggicomuni e
municipali*Inmodocchè
perverificarfiquella fua pretelachiamata, dovrebbero concorrerenon
folamenteduofpecialia,ma
moltirtimi,B J iR
incfclufionedellachiamatalitteraleedefpreffa.Vieneciò per difpoftziondiragione vietato,fpecialmentenellefuccelhom fede-decommeffarie,comeda nois'avvertìnel cit.cap.3.della no-ftraallegazionew<m.20.et|.,epuòleggerlipredo Francelco Ma-ria Prato, nellelue difcettazioni forcnfitom.1.cap. 38.num. 39.,
oveinca(o moltoalno.dro confirailecosìfende:Infupcrleges non admittunt,utdentar plutei fittioncs,
&
fpecialitatetcirca unirti&
tandem,remL.ftvero%.farceliuiff.mandali L.l.ff.de ufufru-8ulegatoBart. inL.ftil,quiprò,emptorenum, 71.ubiJafonnum.
399,jf.de ufucap. igiiur«epos in hoccajuparremreprafentarenonfornir, quiaplura darentur fi&iones, vcl privilegio.Pnmumquodnepos pattern reprafernet.Secundum quodjusprimogenituraeicompeteret.hcet prrmnge-ritiusverè nonfit.Tertium quod pròma/ori natura babereturcumveriftt mincr.quce concorrerenondebent prout in tcrminis docentSurdusd.conf.
403.»*»!. 35.,
Ù
4Gammad.decif.307.num:16.,&
boneopmtoneno ultrainnumerosDoélores quostp/iallegantlatedefendunt Anton.Amar,var.refol. tom. l.tefol.I.Roblesde reprxfentat.lib,3.cap. 14.
Crai, dijeept. forenf. cap.695.Elode(Tofuapprovatonelladectf.
1 3.num.67. dellerapportatedaGio:Torre defuccejftonein Ma/o-ra tibus
,Ò'primogeniturishalited?c.
5’aggiungaaquellochenon avendoperfeilDucad’Accadia chiamataefpreffa e laterale,perpotercfcludereilcongionto prortimiore(ancorchécodui non{òffedato efpreffamente chiama-to)avrebbedi bifognadirapprefentarla ragionediD. Luila lua ava:All’incontrolachiamatadicodeifi)condizionata c rilfret-tafoioaltempo,della,mortediD. Girolamolenzafigli, qualo-ranotjvifoderaaltrimafchidellafamiglia;Ondeancorché po-ttffeedenderfialcafodellamortede’figlidiD. Girolamo len-zafigli,comecchéritrovolfiaD. Gio: Venatopremorta, niuna ragione potè acquidare,enon avendolaacquillatanonpotè tral-roctterlaaifuoidiscendenti.Qtiedoèil comune infegnamento, dituttiiDottori,comeben’alungopruovaA,vend.an,adL 40.
Tauriglof. 7. Flores. Dic.^deMenain addit.addectf.93.diGamma
verj.jeptimatonclufto.,ed’ altriche perbrevitàli.tralasciano, potendo badareciocchèfcrifseilfudettoFrancelco.Maria Pratonelle luedifeettazioni forenfirap. 17. to.q.an.7.ad1 3.oveleggefi:Nam.
temporedelattefttccejftonis,D. Rapbaela aviaipftusfataeoncejfcrat,
&
qualitas.ad fucccdendumrequijitadebet adejfetemporequo de-fertur jutccJJio.dequofunefura apertaÒ"c.edopod’avercitato ufilungonumerodiDD.,alnum.12.continuaadire: adhoc utlinea prxlationembabeat ,&
exilladefeendemesìnferioribut prttfcraruur,necejfeejlutcaput lineafuccejponembabutrit,&
oc-cupavcritpertext.Ò'c.e alnum.13.conchiude! fecundogenitum nondicibabete /usquxjìtum tempore fax prxmorientix ttequidem%injpe. :
t .....Ih
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Inoltreil
Duca
d’Accadi» nonpuY
venirejare reprxfentationis^i per-»chèil jusdi rapprelentanzaiùintrodotto perle Ioleluccelfioni in-iettate,
come
molto ben dimottrafi da Robles.dereprafent.lib.i.cap. p. ».6.,
&
lib.3, cap.4. ». 4.,'CFcap. 7.a». 14.da [Graziano difcep.69
5. ».13.daLanarioconf.69.».2 9.daGomefio
in/.40.Tau-ri ».4i.da
Fabro
deerror.pragmat.dec.^.error. 9.daPafcale de viribus patriapotefatisp. 4.cap.p.». 2dLdaToro
comp.dee.p. 2.verb. nepos ex/urti difpofrtionc.
Siiperchènon ha luogo nelle chiamate
fede-commettane
, fpecialmentequando
fianfi fatte con contratto,co-me
fi è dimoftratonella nollra fcrittura cap.3.anum.
9.adik«
e dottamentefi fondadaG10:
Lonardo Roàoe no
confaliain.^.t Ipa-cialmente al ».37.ove porta duedecifioni deiS.C.,ed
in quel-la cautaaneli’egli ottennecome
riferifee alla fine delconf.24.Veruni (ion paroledi quell’auroren.37.ìprò esuberanti dato,Jed nonconcefo,quod reprgfentationi locus.effe poffet,eo quia
fìdeicom-nu forum
fuccejftoncsfunt rcgulanda[ccundumfuccejfymes ab iute-flato, hoc procederei ubi fideicommtjfa intefìamentn ordinata repe-rirentur;fecus.tamenftin corurattibus(prout in cafunoflro.)fic Bart*
&c.
boYum enim nullusarticulunt adpartesdegufi avtt, nec pene-travit diferiminisrationem, qup efi, quia ut inquitSalicet,.fupr»
citatusJucceJJi.o qup
ft
ad fdcieommijfumordinatum- in contrai»vocaturconventionalis, omifjofdeicommijjì nomine ,ut itidem vo-luti dotttftmus
Anr.Fab.de
errar,pragm. decad. 26. errore3. ».12.&
decad.if’j.er.\o. Si ergofacceJfto efì convention alis, igì tur nonefi rcgulanda ad infarfuccejftonis legaiis-.ab iutefato,/ed
Jecun-dum mcntem
contrabentium, non tantumfeilieetfecundum mentem
ilhus quifuccejftonem perfideicommijfum ordinavit,ve
rum
quoque fecundummentem
altcrius contrabentit, qui facceffionemfubf
dei-commi
fforeca pit Fontanella (Jc.Et
quoniam contrabentium. difpo-fìttones.funi verificando incafu vero,&
nonfitto ad textum.Cfc*.cum
ipftcontrattus ftnt fritti juris ; pr.opterea pemecejfe videtur concludendumyius.reprfentationts, tfFfuccejftonis in bis.convention nalibus fucccjftonibuslocum non obtincre,fucceJftonemquc eideferen-dam
effe, qui vere proximioreft ingradu, cxclufts illis quieum
-dem gradum
per fittam juris ìnterpetrationemreprpfentat.E
final-mente
perchè trattalidifuccedere a congionto di linea traufvcr-faleincuinon
fi da rèprefentazione ultrafiliosfratrum.Onde
non peraltromezzo
nè peraltra llrada («irebbeabilitatoilDuca
d’Accadia a concorrereaquellafucceffione ,fenon lecome uno
de’ congionti o dell’ ultimo defunto o del fondatore delMaggiorato
.Ed
in queflo cafochi non sa che non polla alle-gare prerogativadilinea ?Quella de jurenon
fi collituifce,fi?non
che da quellaperlonache abbiaacquillatoilMaggiorato;!., altrinon
collituifcono linea,ma
foltanto fi dicono exlinea',Uni-forme
in ciòèil lentimcntodituttii Dottori fbndandofi.alla di-fpo&zione delteltonella/.Titio ufusfruttus9
5. jf'•decond.,QT
B 4
demonidemo».nella ì.Scja 42.ff.\de mortisicaufa donar.,e del cap.1.de Juceef. feud.
come
potrà offervarfipredo Alciatoconf.494.».io. Va-*-lenz. conf,py
.».loM Molina
deprimog.btfpan.orig.Ub.3.cap. ip,n.i8tf.
&
lib. 5.cap.pj.». 5,Amat.
ref. i.n. 34.Gamma
decif.pj.Applichiamo
ora tal malììmalegaleallapreicnte quellione.Oggi
fi tratta di luccedere aD. GiovanniVenato
ultimo (IncendentediD. Girolamo
:D,
Luil'aVenato
ava delDuca
d’Accadiaera aD,
Giovannipremorta, onde non
caftituàlinea per quella primoge-nitura chemai
acquiftò, erimale exlinea delConte
D.Cirio
fuo padre,S
1
egli ècosàil
Marchcfe
di Villamaina,e’lDuca
d’ Ac-cadiauguali tono nella linea, perchèambidue difendono
dai ifteffoConte D,
Carlo.Quindi
fedamentefidee aver riguardoal grado edall’ età, nelle quali prerogative ilprimo
vince il le-,condo, per efier più profilino in grado, ed’età maggiore.
Chi
hà conofcenza de’ veri c lodi principi della facoltàLegale* ben conofcedi qualpefo fiano i fopraddottiargomenti,onde len-za piùlungamente
in ciòtravagliareiSignori delS.C. che lotimaeftri
,palliamo a decifrareleragioni dalContradittoreallegate*
E
gli col terzo capodelle fua allegazione ha.intraprefoadimo-<ftrare, che non pofiail
Marcheie
di Villamaina, concorrendo alla fuccefiìone,cfcludere ilDuca
d’Accadianon
oliarnela prol-fimità del grado: e fuddividendo.quello capitolo, in paragrafi al§. 1.afiurae che per la
mancanza
de’difendenti excorpore dell*ultimo gravato fiafifatto,ilcafo della di lui chiamata,
come di-fendente
dallaprimogenita;e col fecondo che ilmedefimoDu^a
abbia perfelachiamatadella primogenitura,come
più profilino, congiunto nella linea prediletta..I
mezzi
perliqualicercadi fondare perfattoil fuo allumofono, perchè crede cheD,
Ferrante Venato, abbia,dopo
imaichi
delConte
D. Carlochiamata
la femina primogenitadel medefi*mo
,che dovefle maritarlicon
cavaliere , e cheavendo
gra*vatiidifendentidella
medefima
ad afiùmer,ilcognome
ed im-prela diVenata
,venne
con ciò implicitamente a chiamarli>fupponendo
che per dilpofizion di ragione quello,gravame
im-portiun
efprefs*chiamata,
anzicchècofiituifcauna nuova
agna-zione,come
fi fpiega a n. 348. ad. 379. Indi foggiunge , chenon
fiano adattabililemafiìmelegali da noi allegate,perla ragio-ne chei Maggiorati e Primogeniture non fi conobbero daRo-mani, ma
1 *ulo diefiìebbeorigine nelleSpagne, donde
poinell’Italiafi trasfufero;
Qnde
crededoverfi la diiorolucccflìone,non
già fecondo lanorma
delleleggiRomane
regolare,ma
coi parti-colari ufi e confuetudini introdotte, fecondole quali,
quando
per lamancanza
della linea attuale fi dia luogoall’abituale, s’attendelaproflìmità dell* linea prediletta, enon
già delgrada
quando nonIlanell'itteffalinea,avvalendolidell’autoritàdiCa*
lantoniode Lucade linea legai,art.8. pertot.
Ncl§.a.pois’impegnadifondarelapropinquitànellaperfonadelfon cliente,comepiùprofilinocongiontonella lineapredilettatulli(ledi fallaci principj di(opracfpreffati,coiqualicrededovertila tue-celsioneindettibeniregolarefecondotiregolaquella deifeudi, fenzaaffattotenerticonto«fila difpofizionedella leggeco
ra-maneo municipale.
I N
quella occafione clperdoniildegno Avversario,perchèla sba-glia,elasbagliaall’ingroffo.Ancheineofitinellematerie lega-liben(annoche interminidiMajorafcoilftutto e fondato fecondoleleggidiSpagnacoll'efpreffachiamata da primogenito inprimogenito,attentaU
difpofizione dellaA40. diToro,fia in-dubitato chenellalineadifendente dall’illitutoreabbialuogo laregola dellareprefen fazione pertuttiidifendentiin infinitum dalprimogenitoinefclutionedeifecondogenit»elorodif enden-denti,ancorchétianoingradopiùprocinto.Non-ècosiperò perlalineaabitualeofiatrafverfiale.Scifsa è1
*
opiniondeiDottorichefriffero sù l’intelligenza dellaA40.Taib ri.Alcuni han creduto cheperlalinea collateraledebba corre-rela(lettaregoladeltalineaattuale,etf efferficondettalegge ihtuttouguagliatelefuccefsionicosideidifendenticomedei trafverfli,lenza potertilafpagnuola rapprefentazione fottomcttere alleregoledeldrittocomune,comequellaeh'éfondatalopra undrittoparticolare e totalmentediverfo,e credetteroaltresì dovertitaldilpofizioncampliare e nonreftringere,come av-vertiAntonioPicardo in§.9.infìit,de leqat.n.44.
&
46. riferito daGio: Francefco Marcianonellafua difeettazione io. frittaper loDucadiMaddaloni D.DiomedeCarafa,perloMaggioratodi PaceccoinefhifìonedellaPrrncipeffaDi DorodeadiCipua ch‘eraun gradopiùproisimaall’ultimodefunto.Quello autore ben-chédal n.1.al4. dica,cheattentaladifpofizione deljus comu-nenonfidialuogoallareprelentazione nella linea collaterale ul~
tra filiosfratrum,al-n.ip.però(ottennecheperladilpofizione didetta/.40.Tauriinquellaftelsalineadebbamilitare la re-golapreferitt*perl’attualeedifendente.
*lfriautoriall'oppottocredetterodiverfamente.Edineffettoit Molina dopo d'averfottenutoPopinioneperlarapprefentazione alitb. 3.crp. 7.num.to.eir.conchiufe:tametft far[artc* adver-fo dicipijjtteamIrgcm folumreprsfentationemillam,qua ajur
0
communiloncejjaeratufqueadfiliosfratrum (
3"ad omnet
defeenden-.
tettpjorum fratrum estendere, non autemnovamreprsfentationem introducete inter eoi tranfverfalet,intertjuotjurecommuninulla erat cognitareprafemano.Facilinienim quidcoad/uvatur,quamin fu
d
fadict jundetut.L.fiati§.jedfi quatta turffi,fiftTMit. vtndit.Ntc
B5 t°*.
tot faccialia quoad idem introducendafinn.
Quamobrcm
de hoc ul-timocum
cafus contingeritdeLbe-andumerit.J1 Vclafojdvend. in
d.L
40, Taurigfi 14. anum.25.,,AntonioGome^
in/.8..Tauri
nunK
itkirìftrt,,eMicheledeMiere^de
Majoratup.2.$u. 6.
num.jfU
affermarono che attentale dette Leggi eSpecial-mente
lai40. neitMnjorafclù e di larofucceffione nella linea collateralenon
ffdia reprefcnrazione olefo aicaGprcfcritti dalla leggecomune
, echemiliti 1*addottaregola proximior in gradtt eucludit remotiorem.Gregorio
Lopez
all’incontro,ink
a,Tarn
5.p.%. pensòdifrin*gucretrai collateralidelS’ult
imo
pofleffore e quelli delprimo
infti-tutoredelMaggiorato*
dicendo che,qualora,quello pervenghi per mancanza*di diCcendcriPia»cokmoehel'cMreolljwerali&’ambedue
,il niipotqdel.fratello;Secondogenitaefcltiddilpronipote exalto fra-trequantunque
primogenito*ciche
la lubirtgrcffione li diaSolai-mente quando
ilcoUatefàte G* rilpettoall’ulcimopoflclfore,
ma
dilcendentedal
primo
iftitutore,.
E
benchéilMarciano
loe.cit.dal num.36.ad5 9.fisforza/ìedi rispon-dereallopinione del Vclafqn.,nondimeno
però al num.60.61., 0 éi.«laminando.laSentenzadiQregorioLopez
,dopo
d’ aver procurato di dimoftrarechela
cit.L. 40. Tauricomprenda
anche?il calo della Subingreffìóne dei collaterali,par che poi
non
Sicu-ridimpugnare
la di luiopinione, perchè credè effernel caSo in^
cui Scrivca persefavorevole.
Se dunque
neiMaggioratidi.Spagna
fattiSecondo leleggi delToro.non
è certo ed. indubitato che nella linea collaterale, così del Sondatore ,come
dell’ultimo poflTefforeabbia luogola lubir\-greflione e la prelazione della linea del primogenito , coSa dirfi deedelle primogenitured’Italia ?Le
di loro fucceffioni lono regolate?,
non
gii dalle leggi fpagouole 0, dalle leggi feudali *come
con ranra franchezza fi dice *ma
in tutto dal. dritto.comune
d'e’Romani.Così riavvertito,d* Qndedeo
nelconfi.46.tom. 2., da
Gamma
decif.174,, da Peregrinoalconf.^p.tom.2.Ttunj.Ó*) ove lì legge:
Quare
nonlicet arguirea
Majoraiibus Htf-pnni* ad primogenitura!qua
quanàoque apudnoi, a teflatoribus in-fjituuntur ynano ea primogenituraprb.regniti in legibusRomania
Jcriptisin materia legaforum,
&
fideicommijfbrum difilinguuntur ,&
regutantwt, . .••
Luiggi
Manfi
nellaconfiult.98.num.£«.G Spieganella.Seguente ma**mera
;Nanq
regulari Ma'fóratus. hu/ufirnodi ( parla de’maggio-IMr
d^ Italia)
minimi
pofiftmt ad tnfìarMaforatuum
,&
Pri-mogeniorum Hifpaniarum ,
qua
fubjacent legibus , Ó" confiuetu-àimbus locakbus.., juuta qttasfemper inquantum
fieripoteft de*bone inteiligi, interpetrari : quod nonfic efi innoftris .Leges etùnt,.
&
confittetudinesparticulariumlocorum extrd nt>»porriguntntfresfuas.
Undb planum
efiMafotatui noflroscommunibuiRomano*
rum. legibus,
&
regulisnliomm
lcga(orum&
fidetcommifforum, inquibu»difponent'ts voluntas.verpn,aclegitimnconjetturtselicifacto-tum
facit regi,&
interparatidebere..Ciò
non follmentedagli autori italianis’affermòma
ancora dagli flettiIpagnuoli,fraiqualiilMolina
che trattandodei Maggio-ratidiCartiglia*dichiarò eflirmolto, differenti daquelli dell’ al-tre nazioni , e che le regole degli unimal convengono
agli altri, fiecom
e al lib. |. cap. i.nwn,. ló. ove :Cum
igirurex bài confletbijpnnorum Primogenia non pojfe furiPrimogeniorumex*terarttm