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PER CONTRO. Lo Marchefe di. ÀI Duca d Accadia e Conte. Villamaina. In rifpofla all* ultima allegazione. di S. Maria Jngrifone

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(1)

tr

PER 11

Lo Marchefe di Villamaina

CONTRO

ÀI Duca d’ Accadia e Conte di

S.

Maria Jngrifone

In rifpofla

all*

ultima allegazione fatta a favor del medefìmo.

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(2)

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(3)

-ri

\ f

i

On

altra noftraallegazione indata de’3*

Fe-

braio delcorrente

anno

,ci

convenne

di ri- fpondere

ad una

ben lungafcritturad’unodei*

più- valenti

Avvocati

del noftro foro, cht erafi

impegnata

afoftener P azionedal

Du-

ca d'Accadia intentatanel S.C. contro al

Marchese

diVillamaina,collaquale cerca do- verfi dichiarareyche perla

morte

diD.Gios

Venatori

benifottopoftl al

Maggiorata

dal

Duca

di-S.

Teodoro

D. Ferrante

Venato

fe- Biore ad elfolui s’appartenghino,

come

nipote exfilìodi

D.

Lui- ia

Venato

.

Per

verità fe lapaffion dellacaufa c del cliente

non

-

ei occieca tantoché cifaccia all’intuito travvedere, crediamo (per

quanto

ladebolezzadelle noftre forze e1’ anguilladeltem-

po

in cuifcri.vcmmocipermifei)d’aver ballante

mente

diraollrato 1*

infuflìftenzadell’intentata azione, e

che

per

qualunque

verfo il

vogliariguardare,

fempremmai

farebbe!! ritrovatoefler l’imprefa dilperatiflima.

Ma

ciò non» ottante altrovalentifllmo

Avvocato ha

datofuori

nuova

fcritturaalfa! pitilungadella

prima

t edha cer*

cato di rinvigorire lapretenfione del

Duca

con

nuove

efcogitart*

ragionied argomenti.

Molte

però fono lecircoftanzedel fatto che

anche

i».quella fecondafcritturafitacciono:Moltifiimirequi-t voci , che fi

prendono:

Infinite

T

autorità de’Dottori,che

a

alle*

gano

alcafo preferite

non

adattabili .

Onde

ciconviene di

nuovo

*,

per quella caufa

incomodare

iSig.delS. C., laqualcofafaremoeoa*

la

maggior

brevità che fiapofiibile^

T

refuronoicontratti

(come

con piòdillinzionedicenimo nellaltr#

noflra allegazione) llipulatiperl’erezione del pretefomaggiorato, li

primo

fu quello.contenuto nei capitoli matrimoniali iottofcritti>

a.19. e20.

Ottobre

dell’anno j<£$Oi,edatiper volontàdelleparti a con*

fervarca

Notar

Pietrantoniodell’

Avellana

, col qualiil Duca-

li

Ferrante perlomatrimonio- da contraerfi tra-

D- Girolamo

fuo

figlioe

Liviad’

Aquino

, inefecuzionede’patti concui era!»

conchiufo ,

donò

con donazione irrevocabile tra vivi allo fieno

D. Girolamo

ed aifigli e difendenti mafchi da quel

matrimo-

nioda primogenito inprimogenito, ed in

mancanza

detnafcht afteferainedoc.doaco.in-tantibeniedefferti^chc larcbbonfi dichiarata,

a tempo

delle cautele dotali)coli’efprelfaleggedidoverifigliiuccedcrq

(4)

coinèfigli e

non eom’

eredi deipadre.

A

talogertoproibì l’aliena- zione de’beni donati affinchè perpetuamenteficonlervafTero nel- lafamigliadi

Venato

difcendente dalloffcffo

D, Girolamo

ychegra-

d’ alcuni pefi. , fra quali vi fb di dover corrilponJere

a

Fr. Luiggi

Venato

altro dilui figlio annui ducati <5oo. lua. vita, durante

In quellofteffocontratto( in cuianche intervenne

P

anzidetto Fr.

Luiggi che rinunciòad ognifuaragione) con elpreffo patto tra*

ieritio in dettanoftra allegazione inprincipionum. 12. ficonven-

~

jdcdi

non

poterfi ladonazione,neppurecolcontentodc’futurtIpofi, 0, alcuno, di loro, rivocare alterare

mutare

o minorare , di- chiarandoci nulli qua!fivogUana arti fatti o faciendiincontrario.

Sjfirinarcaloedinteivenntcoacaraindetticapitoli D.Lucrczia Centu- rione Princ.ipefTaViduadiPietrelcinaD,Cciare Principedi Pietrclcina D.Franceico.e

D. Girolamo

d’

Aquina madre

efratellideliaipola,la quale anche intervenne,

E

tutti unicamente

coiNotajo

e col dettoDi

Girolamo

accettarono,ladonazione per li figli e dilcen- denti

da

talmatrimonio., ficcomediffufamente.fi èriferito, nella noftrafritturaa.num.j.ad14.

mprinc

.

Ildccondo. contratto ful’iflrotnento Itipulato dopo, feguiro ilmarri-.

monio a

16*

Gcnnajo

id.51.fra gli ftefficontraentinelprecedente intervenuti, colqualefiratificarono icapitolimatrimoniali e la donazione checifi.conteneva.Ineffos!inferi,la nota dei beni donati,che giurala convenzione

A doveano

dichiarare a

tempo

delle cauteledotalizi dichiarò.ancora chenegli

annui

doc.doo.dacorrilpon- derfi

a

Fr..Luiggi.

Venato

s.’inteDdcffeinclulo.ciocchéai

medefima

cozrifponderdovea il

Monte

della famigliaVenato^

E

finalmen- tefipermilèl’alienazione deibeni donati nelcaloColo,didoverfifat

compra

di,feudo convallailaggio; fenza.cchè affattofi.foflcin altra alteratalacondizione del

primo

contratto,ficcomc. leggefi indettai nofira allegazionea num, 17. inprine*.

Il terzo fifìtpulòrideilogiorno16.Gennaio, per

mano

del medefirnaN.otajo dcll’

Averfana

;edinelfo

non

intervennero

ni

la Ipola nè i dotanti, che ne*precedenticontraiti erano,intee»:

venuti

ma

latamenteil

Duca

L>._Ferrantein prelenzadegli an- zidetti D.

Girolamo

eFr..Luiggifuoifigli dichiarò che aveafa- coltà.d’ampliare il

maggiorato

daeflojuiillituita efar’altre chia-

mate

:epeiciòripetendopriaadmar.ortmicanfelam.ladonazione e le

chiamate

inbeneficiode difendenti,

mafehida

D. Girolamoi)ordinò, poichéio

mancanza

dieifi,nelmaggvoiato. fucccdcrdovette lafiglia primogenita.dj[

IXGirolao»

col pelodi. traritarfr in familia.;

3J.quando,non vi fiotterà malehi della famiglia con cavaliere , che affamardo*/ effeilcognome- ed imtprela di.

Venato

,

m

*4. di:.detta,allegazioneinprmc. \ .

Confideròdopo*ilcalo che poteffe

Di Girolamo Venato mancare

len-

za.figli

m

alleiti cfc

mine

,cd allora ordinò, che i beni donati

(5)

andafleroaleennatoFriEuiggi edalContediS.MariaIngrifo-

«cD. CarloVenato,elorodifcendcntigradatiti*da primogenito inprimogenite*

;

E

nonefiendo.vimafchi chiamòlaprimogenita da’medefiraidifendente,coìl’obligodi maritarficoncavalierena- poletano,cheafluraeedoveffeilcognomeed imprefadiVenato;^

E

noneffendovinè mafehinè femìnede’ fuddettichiamatilo, vede fuccedereilpitiprofiimoconfauguineo,chede /art, do- vrebbe fuccedere

;Equando ancorquellinonviforte,invitòlapiaz- zadiporto,ficcoraedalleparoletrafettue indettaallegazione in fritte,aum.ió.

Inquello terzocontrattodichiaròildonantech'eìintendea,chtibeni do- natiperpetuamenteficonlcrvafferonellafamiglia eceppodiVe- nato,efclufiTemprecoloro,chefolleròdaquellaeftraneionon potelìeroperpetuarla, perchèinabilia,cafarfiperimpedimentolc- gitimo o naturale.

Neancheperfattofidubitadallaparte che D.Girolamo Venatoinlem*, podifqamqrte abbialafciatiafe fuperflitipiùfigli procreati con D. Liviad*Aquino,frade’qualiD. Ferrante D.Andrea e D. Gip.L’ultimodi codoro a morire fù.D. Già- enel tempodella di luimortenonvieranoaltridifendentidaD.Gi- rolamo, nèaltrimafefriofeminedella famiglia difendenti da F-r.Luiggi,dalConte D. Carlo,pereflfertutti almedefrmo premorti

;

E

neppurefidubita cheilcongiontopiùprafiimo al medefimo erailMarchefediVillamaioa,ilqualeènipote eie jilia delConte D. Carlo;EcheilDue?d’Accadia % perefier nipote ex filudiD. LuiCt Venato,chefufigliaprimogenitadi dettoConte D. Cario,l’eracongionto.inungrado,piùrimoto.

Quelloèilrepilogode'verifattiche concorrononellaprefentecao- la:di quelliappuntopoggiandoci,avevamo, dimoftrafoche.il.

^.contratto,incuivièlachiamatadelConteD. Carlo,follenul*

lo-,che ancorché nonfolletaf ,

per la mortediD.Girolamo con figlicralìlachiamata caducata; cfinalmente anchefenon fi j foffepertalcagioncaducata, fpettarebbeilmaggioratoalMarchefe di Villamainacomepiùprofilinoin grado*.Quello ancoreràfarà lamateriadellapreferireScrittura,che per procedere con qualche metodo, e perfarlacorrifponderecpn. quella delContradittorc, la divideremoancorain3,capi.. Nel puntodimollreremo1in- validità del3.contratto;Nelfecondo,chelamortediD.Giro- lamoconfigliabbiafattocaducarelachiamatadelConte D.Car*

locontuttefalereulteriorichiamate .-.Enelterzochenell’tpo- tefidinonefferficaducate,fpettiilMaggioratoaiMarchefe dì 3 .Yillamainainefclufione dqlDucad’Accadia.

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(6)

c

CAPO

J.

«

Si dimostra

la tiullrtà del ttrgo contratto.

' r

*!'

1' .«» »,

B

'contratto,en*a fhrigo nell*di'cuialtra

Duca

nòftra-d*Accadia fondaScrittovidi

inoltrammo

lahia azione,chefia’lterzanulla

ed

invalidò, si perchè Tolta

Mprcfsó

patto contenuto nei caw p'rtòli triatrimoftiali, dr nfóti poterli ladonazione,

neanche

Col confenfode*fpoft rivogare afterare

mutare o

minorare5Si an- che perchèècontrarioal

dettame

di ragione, lecondoriquale,

quando

ladonazionefiain tuttele ftteparti perfettacondhionetpo- Jlcd nontapit

,

Motto

chiaroè

H

teflo-che éi&(tabilifee, ed in- capacedi

qualunque

finiftta interpetrazionenellaImperfetta 4.

Cf de

donat.qux fvb

modo

.

Aggiugnemmo

che-ciètantopibdee averluo-

go

,

quando

ifuffeguenti contratti fiano inpregiudizio della dote cdelledonazionifatte cont'emplationtcertimatrimoni

^

giudaitermini della <frf.145.di

Guidone

Papa,e della decif,to$.delPrttfJe Francb.x edegli altriautori ivi da noiallegati.-

Ciòrè tanto vero cheilConfigliereGiuseppe de

Rota

nella corttrov.69»

(di cui fa tanto ufo. il dotto Difenfore del

Duci

d’Acca- dianelTultima allegazione)alntm. ti3., e114.

dopo

d’aver fonda- ta

T

irrevocabilità de*Maggioratifatti con donazione contempla*

tioneètriimatritttpnii, citando,ancorafra glialtri, ilde Franchia

Merlino

de

ponte

edaltridanoi additati, cos\dilfe:

cum

ertine fttpari matrintonii

cum

co confunditur,

Ò'

ficut matrimonium ejì irtevocabile, ità

&•

botbareditampnrum.irrevocabileefftettur; Itaut ncque deipjiut filii cuifattumfuit confenfu revocaripofftt inprce- judteiumttxoris,

&

fllìdtumex co matrimonio, procreandorum., ut», omnes fupracitati traduni*

Q

Uefte potentiragioni perlanullità,del contratta niuntfen-.

fazione

han

fattoall’

Autore

dellafecondafcritturaformata per tu

Duca

d’Accadia,colcapoI.dellaquale

ha

intraprefo.a dimofìràre lavalidità delterzo,contratto edella

chiamata

del Cori té diS#

Ma-

ria Ingtifone e Tuoi difeendenti,. Il

primo

fcoglio che incontra- nellaiua intràprefa èildi Copra

menzionato

patto,

molto

chiaro contenuto ne*capitoli matrimoniali,ecrede fuperarlo

non con

altro,

non

checoldire: SIfatte claufofefifogliottoapporre

da

ognignoranteNotare, cheabbia

mandata

a

memoria

laformuladel- ladonazione peiatto tra vìvi*

Se

follelecitoinquella

maniera

aicontraenti Sgabellarli dai con- tratti e dai patti che in quelli s’

appongono

,ogni giornofileu- tirebbe nel foro fimile cantilena, nè vi farebbe perfona,

che

pentita d’aver contratto, nonfiServirebbedelle fteffe efpreflìoni

Male

leggivogliono cheipatti» coiqualifiècontrattato ,deb-

< * banfi

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(7)

banfiinviolabilmenteoffervare,giudailtettonellaL. pattata.

«ellaL.petens17.Cod.de pattitie nellaL. tempore8.Cod.depa- tti!interemptorem

,

&

venditore

m

.

] favillimiSenatoridelS.Gpotranleggere1’intiero contetto delle pa- role,concui fhilpattoconcepitolanoi trascritte nella nottra allega- zione inprinc.».t2.ecosiverrannoinunachiaracognizionedi none(Terfiquelloapportoper formoladi Notajo,maper volontàmolto cortame e ragionevole de'contraenti,veggendofieffermolto uniforme

*1dettamedellaragione,e corriFpondenteallanaturadelcontratto, Oltreacchèleggeliquel pattoinferitonei capitolimatrimoniali,che inOttobre 1650.non furonoftipulati, maSemplicemente dai contraenti furon fottofcritticdatialNotajo perconfervarli; Ondenonvipotèaverlamenomapartel’ignorante Notajo,

lefoliteforinolenotarefche

,perchèaltrononfccc(enon che Semplicementelegalizarli«

P

Affaindiildegno Avverfarioa direcollaflettafilaallegazio- nedal»»m.52.ad72.che per difpoGziondiragione,Sicco-

meèammettanelforolamartìma,cheilMaggiorato oqua- lunque donazionefattaeontemplationecerti,matrimoni!fiairrevo- cabile,cosàfiaindubitatalalimitazionedi poter’il donante, anche exintervallo^ampliareed ettendemeladurata, confarnuo- ve chiamateefoliituzioni, in cgfo dellamancanzadeiprimiinvita- ti,femprecchèintempodelladonazione abbiapenlatoall’ere- zioned' un Maggiorato perpetuo.tocche maggiormente dice aver luogoquandofifàccia colconfenfòdelprimodonatario, enonfi trattidirivocare,nè diminuirelaquantità donata,ifrutti pcrveniendi daeffa,dipervertirF'orchnedellalucceflione frachiamati,avvalendoli intuttodì ciocchéfcriffeilConfigl.Giufep- pc de Rotanella c\uconfult.6p.an.n^.Emoltopiùcrede checjò debba aver lupgonel cafoprcfente,dovelechiamatefifecero per via difpiega di volontà,eperl'cfprettafacoltà riferbatafi daldonantenelcontratto de’ capitolimatrimoniali:edanche perchèfifecerocodemdi*,eper manodellofteffoNotajo,edinprefenzadeltiflettiteftimonj,chenel primo contratto intervennero,ondedoverfi riputare ilfecondo contrattounafequela del primo, enongiàunattototalmente difgiuntoeféparato.

P

Ervalerci delle(lettefue efprelfioni,ci-perdoniildegniflimoAv- vocatodelDucad’Accadia

,perchèquella volta l’ha sbagliato-Egli niun caricofiha dato delladonazionecontenuta,nei capito- limatrimonialifottofcrittie dati aconservarealNotajonel diao.Ot- tobre 1650,, ed allume unprincipio falfo,chenellaprima donazione abbiavolutoilDucaD.FerrantelaperpetuitàdelMaggiorato, quan- dochénelladonazionefatta coi capitolimatrimoniali, chefiala pri*

À

3 «1»

(8)

ant, efpreffamentedifle, che il

Maggiorato dovea

efferperpetuo,

ma

foitanto abeneficio dei mafchi cd indi lor

mancanza

dellete-

mine

difcendentida quel

matrimonio,

c lofteflo

confermò

colfiftro*

mento

della di lor ratifica.

Dunque potremmo

noiguittamente ri- fpondcrc

argomentando

dalcontrario lento, che

lemmaila

maifima legale dalcontradittore affentafottevera, laddoveildonante (cqm’è

ilcafoprefente)in

tempo

dellerezionedel

Maggiorato non

abbia pen- faroallatuaperpetuitàe

fempuerna

durata,

non

pofla quello

am-

pliare ed eltenderecon

nuove

chiamatein

mancanza

degl* invitati.

Ma

per entrarealladottrina delConfiglicre de

Rota,

eh’ è 1unico fofiegno dellatua prapofiziane, convieneriflettere , che quello autore, allorchéalnum.

promuove

ildubiodall’

Avvertano

promoflo, non difle già cheeracerto ed indubitato poterti dal donante ampliare con

nuqve chiamate

il

Maggiorato, dopocchècon

donazioneirrevocahile fabbiaillituiio

,

ma

(nonaliantel’impegno

cheavea

didifendereilfuoclienteinquellacaula,percui (criflelacira- confultazione) pure con ingenuità confelsò.; res babetmajoremdif-

"

cult.item , quia perfetta donatiacondìriones nonrecipit ad(exrum

&c»

Catcrum

ut

&

hocquoque, licèi non valdènecefjarium adbanccau-

fam

,velutobiter difuti

arma

, dico fatisprobabilitèr defendipojje ba$

novaiconditioncs potutjfea D. Confalvo. in fuo tefìamento apponi4 illajquevahdaseffe(7 obfervandas4

Indi

dopo 4

aver'aflermato l’irrevocabilitàdi limilidonazioni,an- che colconfcnfo del figlio

primo

donatario,

promuove

ildubioal num.1

15.an faltemvocationesfeufubflitutionesineofattxyrefpettu fi

liorum

,

&

defeendentiumpojfmt , vel revocar

i

, vel faltem al- terati,

Rilponde

kvero per lafentenza affermativa,

ma non

le da altro appoggiodi ragione » che la dottrinadiBartolo nella /. qui

Roma

§. Flavius

Hermes

jf. deverb. obligat., colla quale in- iegnò,*donationem fattam adbeneficiumferitipojfe a donanterevo- cariantequamJitab ilioacceptata,faltem

cum

conferìfu primi do- natari4

Molto

piu laddoveifuturi chiamati fofleroflati invitati foltoqualche condizioned’adempirti

xe

niuno

abbia perloro.

Adu-

lato ed accettato

,

A

noi,inefclufionediciocchéaflunfeilGanfiglierc de Rota, baflarebbe dire,cheituoiinfegnamentifiano direttamentecontrarjalcitato tefto nella /.perfetta 4.Cod.de donaty

qua

fub

moda,

concui dall*

imperadori Diocleziano

, e Maflìmiano chiaramente fi ftabifì: - perfetta donatio conditioncs pofleanon capit

jondecon ragione cre-

diamo,

che

qualunque

fia1‘autorità

non

lolo del configlierc

de Rota ma

ancoradi

qualunque

altro graviflìma

fermare

,di cui

fi poteffe avvalere l’

Avvertano, non

pofla

giammai

giungere, a fegnodiannientare unasf gravedifpafizione imperiale, fecon- dolaqualefi regolanotutte le donazioni

, fpecialmente quelle

» che fonocontemplatione certi

(7

determinati

matrimoni

«

'

Ba-

(9)

Ba'ì.srtbbccontroporli oltre l'autoritàde’DD. danoiallegate nelcap.T.

dellanolfrafcrittura,ciocchéinpropostoferi (TeilPrel.deFrjnc.nella decif21 num.5.Undc,eidice,pofi quartiejlperfeda danatio maxintbinfeudalibusaliasconditionesnonrecipstl.perfeda

&

pojìquartiAndreaseratfcmeleffedusdominusperdonationemfadatti incapissi! is,amphìssnon poteratdominusofficiy§.firesin/istai, delegat.

Bafìarebbeancora1

autoritàdiGip:Caditlo.Quellodegniflfimo fcrittorenellefuecontroverfìetom.3.cap. io.elamina lungamen- telaforza delcitatotettonella l.perfidadinatio,efuiprin-

cipioal ».i.dice effer quello ringoiare» echein virtù delmedcGtno comunemente,edinmilleluoghiiDottoriabbianoinfegnato elofte- fluio:quoddonatio /etneipcr/edaconditiones pofieanoncapii

,neceidem pote/ì expo/ifadomodus,gravamen,vel condirlo apponi,ftve quid alìud denovoadijei,edopod'avercitatiunlungocatalogodiDD.

fra qualiilP.Molinadeiu/iitìa,

&

jure tom.^.difp.617. pertot.di- ce/inquo ontnes autbores fuperiusprecitati couveni11ut,necullus badenusinhocdiffentìt

; IMO

LEGEM ILLAM

Q/JM.SAN- CIT,

PERFECTAM DONATIONEM

ESSE IRREVOCA-

BILEM ADEO

,

QUOD

CONDJTIO,MODUSVE,, VEL

QUID ALIUD

ADIJCI

NON POTEST

,

INDISTINTE

ACCIFIUNT,

NEC ULLUM CASUM, AUT PERSONAM

EXCIPIUNT

.

E

continuando varie fue oflcrvazioni nelnum. 5.diceche la difpolizion didettalegge militi ed abbia luogo: invinculis perpetuisy

&

primogeniti,acmcliorationibus intervivosfadis-, in quoconveniuntMitiin.,Miercs, edaltriDottori,che fcrif- ferofecondoleleggi de’Maggioratidi Spagna; Echeilprimo fondatoredel Maggiorato irrevocabile,nonpolla ex po/lfado inMajoratu,autmeliorationeaddere alias conditiones, quarti illasyquastemporein/ìitutionis,autprimevedifpo/itionisappo/uit, nec denovomodificare,autmodo quocumquealterare,vel refor- mare.EperultimoritcrifcechealcuniDottori fidamente abbian credutoefferpermelfoaljarimoiflitutordifarmoderazioni ed aggiungerenuove condizioniin melioratione,autmajoraturevoca- bilitcrfadis.

Sarebbe anchefufflcienteilriflettere,chela dottrinadiBortolo, si dicui èfondatociocchédilfeilconfiglieredeRofa,fùcontra- detta dal Caftrenfc incit. §.Flavius,edilRegente Merlinonelle fue controverlìe forenfi tom. i.cap. 59. alnum.5.,bena.lungoefa- minatalquellioneerapportauninfinità diDottoriche impugnaro- noladottrinadiBart.feguitandoPaolodiCadrò,frà de’ quali Graziano cheaderìquella eflerlaTemenzacomunementericevuta;

GiambottiflaTorocomp.decif.p.3.v.judiriumafjt/icntierapporta efferfianchecosìdecifo nellacaulatraGiovanna Giaquinto con VmpriaMarchetti,edilRegente Rovitonelladecif.89.nefa

A

4 d’ai-

(10)

d’ altra confimile dpcifionedel S,

C

teftimonianza.

Maprefcindendo daciò,vediamofé ladottrina diBartolofiaalcafopre*

lente applicabile.Egli intantocredechefipoffanQaggiungere nuove condizioni alladonazionegià,fatta, inquantocchèdice poteifirivocare priachefiadalterzoaccettata,eche niuno fuintervenuto adaccettarla perii futurichiamati, oquandola dilorochiamatafolle fottoqualche condizionenon ancora adempiuta; perlaragioneche feildonantede jure pria dell’accettazionepuòrivocareladona- zioneintotum

,moltopiòpuò moderarla ed aggiungervi delie nuovecondizioni.Orargomentandonoi coglifteHiprincipj,gia- llamentediciamo, chequandoladonazionefiali,odal donatario, odaunterzo(quandq fufattaaperlonenafeiture) accettata,fic-

comedifuanaturaè irrevocabile, cosinonpollinoaquellaaggiun, gerfinuove condizioni.

Nelcafo in cui fumoèindubitato cheladonazione follepura daprincipioinbeneficio diD.Qirolamotuoi figlicdifendenti,

come figli enon comedi luieredi ; E,’certo chefi folle

accettataper lifigli cdileendenti nafcicuri,nommenodalla lìeflbD. Girolamo,chedaQ. Livia fuamoglie, daidotan- ti,e dalNotap.Dunque nonpoteafirivocare,e perconfe- quenza,fecondoladottrinadcll’ifielfoBartolo,nonfipoteano con nuovocontrattoingiungereaichiamatialtripefi ed altrigra- vami,

Nòpuògiovareallaparteilconfenfodelprimo donatario

;poic- chè nonpuòaffattoeflcrpregiudizievoleaifigli,fenon fenel folocafo,chefianochiamaticomeeredidelpadre ; Seconda quelliterminiparcheferivaeficontenghiilConfigliere deRofa nellacit.confult.òp. fpecialmentealnum. i35-;Anzialnvm.137.dopo dielTerfilpicg.ttocolleparaletraforine daidegno Avvocato con- tradittorenella fua allegazione nu. 78. loggiunlèlefeguenti daeffo tralafciate: ideòquelicetdonanenonpojfìtàonattonem.pradiSam ampltusrevocare, necdonatamisretrocederex velalienare,nonta- ritelidebetprivati libertateapponendiconditiones

&

vincala jufla,CT infamilixdecorem,ad ma/oremconfervationem honorum donaforumten- àtntia.Quella opinione quantunque ripugnialla chiaradifpolìzion diragione,adaltroperò nonfirefinnge,chedipermettereal donantedi.aggiungere condizioni,chenonfianoai futurichiama- tipregiudizievoli,machepiuttofioconduchinoallamaggior fermez- zacvaliditàdelmaggiorato,e;con nervazionede beni donati edel decorodellafamiglia.

AH’ incontroilDucaD. Ferrantecol terzocontrattogravòlefe-

minedi doverfimaritarein famitia.fiquando nonvolellerociòpra-

- ticare,le privò de* beni donati Quandolachiamatadellali- neadelComeD. CarlofolTe nelmodo,chefimeramentes’interpetra dallaparte,farebbefiato l’ultimodifendente da D. Girolamogra- vatoa reflituireibenidonati, fenza poternedicflidilponere, non

DigitizedbyGoogle

(11)

non

ottante

chea

tenore

deprimi

contratti,quellifarebberorimarti nella lua liberadilpofiziane

;

E

perciònon fitratta dicondizio-

Ili e cautele per

maggiormente

confcrvarela robba frai con- templati nella prima donazione ,

ma

di nuovi pefi,e nuovi

gravami

affatto in effa

non

confiderati.

Onde

il più, che po-

'trcbbe intraprenderli fi è, cheil terzocontratto porta (ottenerli

'riguardo alla

chiamata

del

Conte D.

Carlo e iuoi difendenti

,

nel folocaia, che D.

Girolamo

forte

morto

fenza figli,poicchè in tal cafo non vi farebbe fiatointereffed’altri, fe

non

fedel folodonatario, il quale

avendo

acconfentito,ben potè afertelTo.

pregiudicare.<

L A

cadia

domanda

nelnum,che ci85.fadellail degnirtimofua allegazione

Avvocato

, delfe eflendo

Duca

d’Ac-.vie- tato al

Duca D.

Ferrantedifar

nuove chiamate

con altra fepa- rata difpofizionc,averte potutofarla per via di dichiarazione della fua volontàri

fembra

la.piùftrana cola del

mondo

.Sen- za ricorrere a’principi c difpofizion» legali, il fenfo

comune

c quelloche ben a tuttidimortra qualfia la differenza che cor-

*re trà la fpiegadella

dubbia

volontà, e la nuova,difpofizione.

*

Nel primo

calopotrebbefi

ammettere

la (piega., ficcorae nel fe-

conda

fi efclude la

nuova

difpofizione.

Ioeffettoil Cardinal de

Luca

neldife.35.de tejìamsntis dal

medefuno

allegato »«w.8p. porta la fogliente fpeciedifatto.Il P.Gio:Bene- detto di Portovenere, volendo farproforttone nella Religionede’

Minori

riformati,fece teftamento,.nelquale- iftitui>erede Gio:

Angelo

di luifratello confobrino allora in.ifchiavitù,

degnan- do

finché quelli tornato forte in libertà alcuni amminifiratori (otto

nome

di eredi fedecommeffarj, ed ordinò v che

morendo

rendo nella (chiaviti! fortero Tuoi eredi i di luifratelli e fo- relle, conefprcrta legge, che nafeendo qualche dubio fopra lt fuadifpofizione, fidoveffeattenderela dichiarazione

diduedaeffo

deputati,odi ciafohedunod’ertiinfolidum, Gio:

Angelo

cheIhl’erede iflituito

dopo

laprofeflion del ceftatore ritornò libero nella padfia,adì

'

T

eredità, prefe moglie, c

dopo

pochi giorni fe ne

mori

fenza figli, iftituendo erede univerfale la moglie ..

Ed

effondo an- cor viventeilP.Gio:Benedetto, dichiarò che la fuaintenzione forteHatadi foftituireaGio:

Angelo

idiluifratelli e foreile,

non

folo nel calo,cheforte

morto

inifchiavitù,

ma

anchefo forte

morto

fonzafigli

.Nacque

controverfiafedoveafi-,o nò queftadichiarazio».

ne

attendere; edilCardinalde

Lucaeoi

citato di feorfoal »M/w.z.diffe.*

Refpondi, ut ditti telilofi decitiraito nullatenui attendendo ve- ffiret

, quota

am

fequuta

jam

effettuatone ditta injiitutionis de

Jo

:

Angelo nonpeterat ito toltijus,quod eidem^ feucjus batedi qua-

'

fuum

erat.

Soggiugne poial-».4.,che

non

giovava dire, che iltettarorecioc*.

'

A

5

ch

*

(12)

»

che

non

potea fareper viadi rivocazione,pQtefTe farlo

pervia

di dichiarazione,laquale benché s’ammettanegliatti difuanaturairre- vocabili,nondi

meno

peròaln.^Àiccùdrettiprocedatn cafu dubto,atque ubi agitardedcclaranda voluntafeambigua,inquaretticadat termtnus deci arattonti,feu interpretadonti,

&

quocafuidcredebammdubitatunt,

Quoniam

fi tcfiatar commiftt alitifacultatemintfrpetraudì, muli

9

.mediti td facete potèfi ipfemet, ex quonulluseffepotèfideejusvoluu*

gate melilts informatiti '.

Verum

advertebam, quodd'jpcultas CQttJf- flebat in eo, utnon verferemurincafuambiguo,fedclaro, tnqu»

noncadit interpetradoadreset,inl.ille, autilleff.de legar.3.ideò- que non effetinterpetrari,[ed de novo difponere, quodfieri note

pf

confimile carataèl 1

altro cafo,percuil*ideilo Cardinal de

Luc^

feriHe il difeorfo

205

.de Fideicomm.

Avea

laPrinpipetla

U.Qlim-

pia Altobrandini nella carta dei capitoli matrimoniali di

D. P

,c troAltobrandini fuo figliopromefladidonare perpubblico,litro*

mento

collefolennùaftatutaric di

Roma

al figlio, ac

film

eteeo matrimonio procreandisannui feudi 3000. di lei vita durante» ed annuifeudi 7000.

dopa

la di lei

morte

.

Fra $

beni aflegnati vi erano alcuni pervenutile dal Cardinal Fle- trofuo fratello,fotto laleggedi doverquellipervenire *** fi»l»

(y defeendentes mafeulosjuxtà primogenitura ordinem,col pelo di

dotarele figlie femine. , .

Indififececon publico iftromentolapromefla donazionedirettaperòai figliedifeendenti mafehidalfigliofedamente ,con chiamarein

man-

canza d’ efli il Cardinal Ippolito : In quello, calo foderine il Cardinal de

Luca,

che1elclufion dellefemine intender fi

dove

e

,

non

già inratione correttiva, vel alterativa, fed in ratione dee ara-

tiva,

&

interpetrativa;

Ma

per qual ragione? Perchè

non

^racer-

talachiamata dellefeminenella

prima

promefla, c nel

dumo

negliatti irretrattabili fideferi fee alledichiarazioni de donanti.

exindi(fonparole dell’autore nel cit.difc.iQ^.num. Z.U) /*!

quitur

, quod

cum

verfemurin cafu dubìo, inquo,edam,in

bu/ujmdt

attibui irretrattabilibusejufdem àonatorii, velattenui, contra cnttt declarationibuidefertur exinfmuadttdife.16.35:'

^

3 ^'

CT alibipaffim.

Hinc

pofìeriutinflrumentu-n omninoattendi dcbtf non inratione correttiva,velalterativa.,fed in ratione declaratlVO, vel interpretativa,juxta ea

,

qua

inbac materiatritarcapitala,

v.

*injìrumentum babentur.

, f

In quel calonaiceva ancheildubio,fefotto

nome

de fig'1

ndovt

•- ferointendercomprefenelladonazione lefirmine* fecondo avver- ti lo(ledoCardinal de

Luca

al num.20.,ed indubitatamente vi

:erano eomprefiibeni contenuti nel

Maggiorato

ifiituito«Sfl

•dina! Pietro Altobrandini, dacui eranlefemine efolufe

U

fo-

nazione

non

erafifatta dalla Principefia

D. Olimpia

ne capitoli

ma-

trimoniali,

ma

con quelli erafi

preme

* Ilofar

U

publico

uro-

' ipento-

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(13)

àienro dafollennizarfiad

formam

dello fiatino di

Roma,

locchè

importava, chenon

cffendoil

primo

contrattointutteleTue parti perfetto,fi poteano in quello aggiungere condizioni e

mode-

razioni, ed in conseguenza potea nafcerc il dubiocirca la vo- lontà delladonante, e grullamente potea ammetterfila di lei

La

decifione 137.di Fontanelladituttoaltroparla, fuordiquello

fi dicenell’allegazionedell*

Avvertano.

Altroinella nonfitratta fe

non

che, fe alconduttore

competa

il rimedio recuperanda,

&

reintegrandopoffeffionisfi

i

reconduca

d

dicitur per locatorem .

Ma

che ferve andar rispondendoalle particolari dottrine dal

Con-

tradittore arrecate,

quando

tutrociòche fiè dettoda’

DO.

di

am-

metterliledichiarazioni de*contraenti,

anche

negliattiirretratta- bili

,

unicamente ha

luogo nei cali dubj

ed

intricati

, non già

nei chiari,che

non

patifeono verun dubio o interpetrazione, Gio:PietroFontanella de

pad

P.nupt.clauf. 4.gl.5.anu.11.od cfamina quella materia

, e

dopo

di averriferitailcafo delrefp.

7.di

Deciano,

e di eflerfia quellooppofto

Aimone

alconf

nz.

num.

12., conchiudealnum.*4. cosi none/lpropterea a nojìrali- mitatione recedendttm

, quia cafus pradiftus de quo Angelus,

&

Aim.

non eratdubius

, quipojfet declarationem admittere, vel

edam

qui ea egeret (Tc. nos

autem

loquimwrin cafu dubio,inquo propriè cadit declorano*

Ed

ilCaftillo nel cit.cap.io./om.3.anum.24.

appena

per filoSenti-

mento

permette la Spiega nei cafidubjal

primo

fondatore del

Maggiorata,

Senza potere aggiungere cofa di

nuovo,

oledere la ragioneacquiftataal terzo: e

dopo

per fentimentadiBurgos-dc

Paz

cottf.25. num. 60.y

Ò“

61.Sogiugne,che perdirliveradichia- razione fi ricerca,quodresfit dubioya-che quidecloratepotcjiy nonpotefl corrigere,ncquealterare

.

Nel

cafoprefentela donazione non fh promeffa,

ma

fattanei-ca- pitoli matrimoniali :

Le

perfone alle quali fù diretta-furono an- checerte, perchèfifece ai figli e discendenti- raafchida

D,

Gi- rolamo, edin lorraaaeanzaallefemine.-La volontà del donan- te fbmoltochiara, perchèfifpiegòcheinesecuzionedel

convenuto

coi dotanti , volea la confervazione dei beni donatinellafa- ldiglia

Venato

discendente daD.

Girolamo

,nongià in generalo,

come

la parte infardellando dice :

Ci

additi ora ildotto

Av-

versario

,qual'erail dubio che Spiegar fi dovea, in

modocchè

ilterzo contrattofi

debba

foftenere pervia.di dichiarazioneye

non

di

nuova

difpofizioneè

*$equelcheegliaffumepoteflfe militarefarebbelofteffoche diftruggere tutt’iestratti,eledonazioniirrevocabili tra vivi,perchè

dopo

diefferfi quelliRiputacifènefarebberoaltriadeflì pregiudizievoli ,efipotreb- berofoftenereper

viam

declarationis.

Di

graziail

degno Avvocato

del

Duca

d’

Accidia

cidica, qualfia l’autoreche abbiaciò-afferma-

A 6

to,

(14)

ta, perchè farebbe

una

dottrina

degna

d’ apprenderli ,

come

quellaeh'è dillruttivat ripugna a tuttiiprincipi della ragion civile.

C

Onofeendofi dall*accorto

Avvertono

la debolezza delle ra*

gioni da eflolui allegate per foftegno del terzo contratto, dal num.

no.

ad 130. della lua allegazione, ricorre adire che il

Duca D.

Ferrante

Venato

nei capitoli matrimoniali aveafì riferbata la facoltà di far altre

chiamate

, allorché dif- fe: e per

mancamento

delta

f

mietialineamafojinad:*fendente dal dettoD. Girolamo,quodabfit, intalpafo.debbanofqccederele figlie /emine ftnùlmentc daejfodifendenti, carne difopra a beneficio di ehi

va

ildettavincolo,e quefio quando

mancaJf

e la linea di detta

D.

Girolamo (

H

cheDio non permetta)edaltri, che intende chia*

mare

neldetto jedecornineffo atempo delle cautele dotali,con tutte altre claufolechein detto

F

ede

camme

fi/0.fiapponeran.no eziandio di maggiorquantitàdi dac.

60000. Che

lo,(lettofiricavi dalle parole,colle qualiinaltroluogodidetti capitoli(allorchéordinò,cheildanaro

pervenendo

dallericompre dei capitali d°nat* dovette impiegarli in

compra)

ditte colconfenfo in fcritto delpiuprojfimo a fucccderet e di coloro, cheda eJ[oSignor

Duca

finomineranno.

L E

paroletraforitte in quefi’ultimoluogo, altronon denotano, chel*

idea del donante eradi defiinarperfona perinvigilareallecautele dafarfiin

tempo

dellecompre, perficurezzadeTuturi chiamatial

mag-

giorato,ficcarne tutto,giornofi. pratica, e non (appiana capir©

come

fipottanoforacchiareallapretefa facoltà difar altre

chiama-

te:Inciòfenzacchènoifiiamo adarrecar tedio chidee giudicare,

può

conofcerfi colia letturadell'intieroconteftej,delperiodo,

donde

quelleIveltefi fono .

L* altre poi trafori»?di fopra altro,

non

importano. « fe non.

che una

facoltà di

chiamar

altri

unitamente

colledifendenti femine

da D. Girolamo

,

quando non

vifottero flati figli 0 difendenti

malchidelmedefimo.

Che

fia cos^,fi rifletta effer indubitato dlaver’ildopanteefpreflamc.q- tedetto, che voleala confervazionc de'beni donati nella fami- glia

Venato

difendente da Q, Qirol.amo fuofiglio,

chiamando

alla dilorogodutairnafchi.da primogenitoinprimogenito, edindilor

mancanza

indeffinitamente lp femitie difendentidallo fletto

ma*

arjmonio

in

modocchè

alle

mpdtfime

preferì.folamf»tc* difeendenti da D.

Girolamo

,enonaltri*

\

,

Or

firiflettaakonteflodelle fopraferitt*parole,?fiyedràfihc ettendofi.

con dettocapitoloildonautefpiegatodi 4

w

r

fhWfd

cr?lefigl|e fatti*'

ne abeneficio dichi

va

ildetto vincolo,eqHefio.quando

mane

affélali- tieadel dettoSignor

P,

Girolamo(ilcbf

pio

non permetta)edaltriy cheintendechiamarenel detto

F

cdf

camme

J[o4 fempa delle cautele dotaiiy

(15)

datsli

,altro dalletnedefimenonricavarli,cheildonante dopo

jmalehidi D, Qirolarno intende*dichiamarealtrepedone,e preferirleallefemint da quel matrimonion alci tu re. Q.jcltafa- rebbecertamente contrariaedtftruttivodellaprecedentechia- mata, Dunqueperevitare unacontradizione cosi manifella eomenutanell'ideilocontratto!anzinel cornettod'unlotoperio- do,bilognadirechequegli altri,chediffevolerchiamareatem- podellecauteleAerali,dehhaafi intendereperquelleperfone

«Ilequalilidoveanlefontinemaritare.EdelTendo cosifipo- trebbefedamentefolle nereilgravameimpattoallefeinmedido- vrrfimantareinfamili*.

Nondimenoperò fi diaaquelleillignificato,chelapartede- federà, non perciò ne ftegue d'averftildonante riferbata unaillimitatafaesitidichiamareinognitempo econ qualun- queatto altreperfonealgodimento,delMaggiorato, mafarebbe limitala )a facoltà a certe edeterminataatto dellecautele dotali,per averdetto,tdaltri,tbemtsoJf rfitmartnrldelio

F

cdtcommcjf>

d

TEMPO.

DELLE CAUTELE DOTALI

,

Quell’ultimeparolefanconoicere,che ficcomeladonazionefife- ce coi capitolimatrimoaiaUcolfintervento e preirozi de’do- tanticdellaIpofa,ecolpatto dinonpoterlarivacarealtera- res minorare,coti facendolialtrechiamate doveanfi farecoll’

iftromentodotale,in cui iutervenirdoveanofi ifeffeparti,peraon recarlipregiudizioaifigli« difendenti da quelmatrimoniona- tatori,

Orlecautele dotalififtipufotoaoriflettagiorno16-Gennajoi<15 t-coll’

interventodeidotanti edellafpoia contrecentrattidittimi cleparati,tdianinnodieffififocera altrechiamate.Siftipulò ioprimo luogol’ittromento,concui furonoratificati icapitoli matrimonialie fadonazionein*11*contenuta ColpAaggi unterò due nuovipatti.,e vis inferiilanotade'beni,ladeferitonede' qualifierapromettefareatempodellocautele dotali.Indififtt- pulàl’ittromento,concuiilPocaD- Ferrante,eP-.Girolamo Venatofuofiglio co!!'interventodella fpufa,e de’datantiquieta- ronoitnedefimi dellediJpidotidigikripevute.Efinalmentecoll’inter- ventodeljefletteparti la novellaOucbelfo diS. TeodoroD. Livia d’Aquinofe inbeneficio dei fratelli iarinunciapromettacoicg--

piteli tnatrintpniali-Dopo dipolariiJuddctti tre contratti,vedetti per mano,delloflettoNarajaftipulatailquartoiftramenfQ,incui lenzal’intervento delleperlon*nell altri iatervenute.ilDucaD.Fef- rantecolfole»interventodeifiglifocelechiamate a pròdiFr.Luiggi, Conte D-Carlo,eforadifendenti,ficco*** dalla fede di dettiiftro-

.mentifai.

Dunque leil DucaD. Ferrante nonufodellapretefo facoltà di faraltrechiamatenell’atto chefittipularonolecautele dotali, coipepotea piòdellamedefimaavvalerli?Pur troppochiaraèa tal pro-

DigitizedbyGoogle

(16)

propofitoladifpofizione delgiureconfultoScevola nellaJLT

bau

/tacilia

‘41.5.intracertatemporaff.defideicommiffariis libertattbus,à\ cuieccone leparolt’.lntracertatemporaconditiontreddendarum rationum non p/h ruerunt.poflca parati erant.

Quafitum

eft,anperveniant adItbertatem?

Re

fponditfiperipfos fletijjetquominusintratemporapraferipta condi- tioni parerent: non ideireb libcrosfore, quodpojlea rationes velini reddere

.

Quindi

ilReg. Gaietta controv.forenf.lib.2. cap.2. num.42. giudizio-t (amenteavverti, ubi vìsejl intempore, tempusefidefubfianttay

&

non

fufficitprobareattum gefìumnifi de tempore confiet.Circa quello

punto

per

non

teflcrc lungo catalogodiDottori, baderà lcg«r gere ciocché dottamente(crifl'eCelare d1Afflitto nelle lue contro- verfie cap. 34.an.io. ad16.fondandoli fu’lcitato tello della L.

Thais,ove anchecitade1nollriilReg.

Tappia

decif. 3., ilRegente Merlinonella controv. 5p.lib. 2. Egli avverti, che

quando

lacon- dizionefi

debba adempire

incerto edeterminato

tempo,

o attoj nonpotefiadimpleri pofltempus exprejfum,perlaragione:quia tem- pus adjettumimportat

formam

, laqualeoffervar fidee^prafertim in donatone, inqua mensdonatoris dicttur in rigore

verborum&c.

epoi

•alnum.11. foggi

ugne

: Statuto igirurtemporeelapfo,condiriodefetta

•nonpotutiamplius adimpleri, nequeeraf locuspurgattonismorx^quia

implementum

conditionis tendi:ad acquirendamattionem'

y

&

infavo-

1

rem

attorti

mora

non purgatura

Siccome

al donante è lecito di gravare il donatario nel

tempo

che li

dona

lafuarobba,checos)

egualmente

li fialecitodiaggiun- ger

anche

exintervallonuovi

gravami quando

fen’abbiarilérbata lafacoltà, lenzacchèl’Avverfariofifolfe

impegnato

a dimollrarlo.

•nellafua allegazioneanum. 131. ad i^p. coll’autorità di Tiberio Decianorefp.7. voi. I., diGio:PietroFontanella depatt.nupt.gl- 4.

clauf. 3.num.io., delCard, de

Luca

alnum.23. delcit. dife.205. do Fideicom., e del Configlicrede

Rofa

nella confuti. 5p., da noi

non

fi controvertiva,

quando

però lafacoltà fia Hata illimitata,

<0*femper ,

&

adfemper,perchèinquello calo non farebbe la -donazione in tutte lefueparti perfetta.

Quel

che da noi fidice -fiè, che

non

fiaquellamalìima alla fpecieprefente applichevole, perchè oquelle parole edaltri, che intendechiamare,

non

im- portaronoriierbadifacoltàaldonantedipoter chiamare

qualunque

perfora,o

quando

folfe

come

eglicrede, farebbe

una

facoltà lj*

mitata,dellaqualepoteafi foltanto avvalere in quell’ ifteffo con- tratto dotale, in cuifi defcrilfero i benidonati ,fi

moderò

la .proibizion di alienare, e’lpelo ingiontodegliannui docati doo.

a

benefìcio di Fr. Luiggi;

e non avendone

fatto ufo in quell’atto,

non

potea piòdielfaavvalerli inpregiudiziode’chiamati nella pri^

ma

donazione, *

Con-

(17)

onchiude finalmente l’Avvcrfarioilcapo

primo

dellafua fcritfura-

^

j

condire,che danoifi

malmenino

e finiftramcntc $’in terpetra-

ro

le l’uddctte parole imperciocché avendoliil

Duca D,

Ferrante jilerbatolafacoltàdi

chiamar

altriallagodutadel

Maggiorato

atem-

po

dellecautele dotali,

non

avea obligazione di farlocoH’iftefib ìftromento dotale,

ma

che era bafievole farlo,

come

infatti fece, peli’ ifielfogiorno che quelle fi ftipularono.

Anzicchè

avendolo fatto

eodem

di?

&

infranti , c per

mano

delloftelTc*Nfofajo, vie- ni? adeflere un*iftelTo atto coll’iftromento dorale per la re- golalegale: e a

qua

fiunt incontinenti dicunfur inejfe attui qui.\tt- (o.nfinentipxacedit , avvalendoli a tal’ogetto della dottrina dei

Card.TufcQ

Ut. I, concluf. 81., di Luiggi

Manfr

nella conjult.

%oo. num. 3$., di Afflitto nella decif. 307. num.7., diGio:

Pietrofontanella depatt.nupt. cl/tuf. 4.glof. 5.

num

.?,, e di altri

.autori allegati dal

num

.zoo.al207.

S E

Jeparole4 tempo

d«He

cautele dotali,fianodanoi odal dot- to

A

vverfario

malmenate

, lo conosce

qualunque uomo

, che vogliafar ufo

non

giàdfarzigogoli e fofifmi ,

ma

della Tempijee

enaturairagione.Seidotantiaveller voluto.permetterealdonan- te lafapplt^ dichiarpar’ altri in contratta

sparato

e fenza il

vdijoro intervento, che importava,lorochefe ne folfeavvaluto,

,9.nelgiorno della ftjpula delle cauteledotali,pin altro qualfi- voglia

tempo? Non

eraIo ftelfo per lorOvfemprecijhè non vi do-

veanp

intervenire,che le

nuove

cjhi,am&te

A

foderoinquel ^or-

no

fatte,

9

purenel giorno, delgiudizio?

Dunque

quando,volle- ro , che avvaler fi dovefse della pretefa facoltàa

tempo

delle cauteledotali,fi dee intendere nongià,per quello giorno,

ma

per quello Eeffo atto,qon. cuifi fecerifinimento dotale, nel quale doveanoefler prelenti ed intervenire,affinchè

non

«reftalleroifi*

gli raTeicoriei.difqeodenti da quel matfinjipniO-in

menoma

cofa.

pregiudicati.

Ed

in effetto nell’altranoftra allegazionealcap.a.,alnum.,18.s’av- verti,che

anche

eoi capitoli niatri-moiai

ah

erafi ftabilico,cheglituf- fettidonati per dpeati.

doooo,

facebbonfi dichiaratia,tempo.dei^e tele dotali..Inefccozioiaedi.

ci&la

nota e dichiarazionede’beni fù inferitaneH’iftromentQ

,

con

cui fi.ratificaronoicapitoli matrimo- niali.Quello con. chiarezza

non

dijnoftra,che i contraenti con ..quelleparole a tempodelle cautele dotali altro

non

intendeanofe

non

fe l’atto della.ratificade’capsitpJi mnt-rynohiali.*:

Non

fidile-

gua

da ciò ogni

qualunque

dubiocirca la diloro, intelligenza ?

Non

efclude quefia circoftanza di fatto ogni finiftra interpreta- zione? Perveritàdirne il contrarioè lo fiefibchefar torto

mani-

felloall’evidenza.

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