t•r
PER 11
Lo Marchefe di Villamaina
CONTRO
ÀI Duca d’ Accadia e Conte di
S.Maria Jngrifone
In rifpofla
all*ultima allegazione fatta a favor del medefìmo.
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• •
-ri
\ •f
i
On
altra noftraallegazione indata de’3*Fe-
braio delcorrenteanno
,ciconvenne
di ri- fponderead una
ben lungafcritturad’unodei*più- valenti
Avvocati
del noftro foro, cht erafiimpegnata
afoftener P azionedalDu-
ca d'Accadia intentatanel S.C. contro alMarchese
diVillamaina,collaquale cerca do- verfi dichiarareyche perlamorte
diD.GiosVenatori
benifottopoftl alMaggiorata
dalDuca
di-S.Teodoro
D. FerranteVenato
fe- Biore ad elfolui s’appartenghino,come
nipote exfilìodiD.
Lui- iaVenato
.Per
verità fe lapaffion dellacaufa c del clientenon
-ei occieca tantoché cifaccia all’intuito travvedere, crediamo (per
quanto
ladebolezzadelle noftre forze e1’ anguilladeltem-po
in cuifcri.vcmmocipermifei)d’aver ballantemente
diraollrato 1*infuflìftenzadell’intentata azione, e
che
perqualunque
verfo ilvogliariguardare,
fempremmai
farebbe!! ritrovatoefler l’imprefa dilperatiflima.Ma
ciò non» ottante altrovalentifllmoAvvocato ha
datofuorinuova
fcritturaalfa! pitilungadellaprima
t edha cer*cato di rinvigorire lapretenfione del
Duca
connuove
efcogitart*ragionied argomenti.
Molte
però fono lecircoftanzedel fatto cheanche
i».quella fecondafcritturafitacciono:Moltifiimirequi-t voci , che fiprendono:
InfiniteT
autorità de’Dottori,chea
alle*gano
alcafo preferitenon
adattabili .Onde
ciconviene dinuovo
*,per quella caufa
incomodare
iSig.delS. C., laqualcofafaremoeoa*la
maggior
brevità che fiapofiibile^T
refuronoicontratti(come
con piòdillinzionedicenimo nellaltr#noflra allegazione) llipulatiperl’erezione del pretefomaggiorato, li
primo
fu quello.contenuto nei capitoli matrimoniali iottofcritti>a.19. e20.
Ottobre
dell’anno j<£$Oi,edatiper volontàdelleparti a con*fervarca
Notar
Pietrantoniodell’Avellana
, col qualiil Duca-li
Ferrante perlomatrimonio- da contraerfi tra-D- Girolamo
fuofiglioe
D«
Liviad’Aquino
, inefecuzionede’patti concui era!»conchiufo ,
donò
con donazione irrevocabile tra vivi allo fienoD. Girolamo
ed aifigli e difendenti mafchi da quelmatrimo-
nioda primogenito inprimogenito, ed inmancanza
detnafcht afteferainedoc.doaco.in-tantibeniedefferti^chc larcbbonfi dichiarata,a tempo
delle cautele dotali)coli’efprelfaleggedidoverifigliiuccedcrqcoinèfigli e
non eom’
eredi deipadre.A
talogertoproibì l’aliena- zione de’beni donati affinchè perpetuamenteficonlervafTero nel- lafamigliadiVenato
difcendente dalloffcffoD, Girolamo
ychegra-vò
d’ alcuni pefi. , fra quali vi fb di dover corrilponJerea
Fr. LuiggiVenato
altro dilui figlio annui ducati <5oo. lua. vita, duranteIn quellofteffocontratto( in cuianche intervenne
P
anzidetto Fr.Luiggi che rinunciòad ognifuaragione) con elpreffo patto tra*
ieritio in dettanoftra allegazione inprincipionum. 12. ficonven-
~
jdcdi
non
poterfi ladonazione,neppurecolcontentodc’futurtIpofi, 0, alcuno, di loro, rivocare alteraremutare
o minorare , di- chiarandoci nulli qua!fivogUana arti fatti o faciendiincontrario.Sjfirinarcaloedinteivenntcoacaraindetticapitoli D.Lucrczia Centu- rione Princ.ipefTaViduadiPietrelcinaD,Cciare Principedi Pietrclcina D.Franceico.e
D. Girolamo
d’Aquina madre
efratellideliaipola,la quale anche intervenne,E
tutti unicamentecoiNotajo
e col dettoDiGirolamo
accettarono,ladonazione per li figli e dilcen- dentida
talmatrimonio., ficcomediffufamente.fi èriferito, nella noftrafritturaa.num.j.ad14.mprinc
.Ildccondo. contratto ful’iflrotnento Itipulato dopo, feguiro ilmarri-.
monio a
16*Gcnnajo
id.51.fra gli ftefficontraentinelprecedente intervenuti, colqualefiratificarono icapitolimatrimoniali e la donazione checifi.conteneva.Ineffos!inferi,la nota dei beni donati,che giurala convenzioneA doveano
dichiarare atempo
delle cauteledotalizi dichiarò.ancora chenegliannui
doc.doo.dacorrilpon- derfia
Fr..Luiggi.Venato
s.’inteDdcffeinclulo.ciocchéaimedefima
cozrifponderdovea ilMonte
della famigliaVenato^E
finalmen- tefipermilèl’alienazione deibeni donati nelcaloColo,didoverfifatcompra
di,feudo convallailaggio; fenza.cchè affattofi.foflcin altra alteratalacondizione delprimo
contratto,ficcomc. leggefi indettai nofira allegazionea num, 17. inprine*.Il terzo fifìtpulòrideilogiorno16.Gennaio, per
mano
del medefirnaN.otajo dcll’Averfana
;edinelfonon
intervenneroni
la Ipola nè i dotanti, che ne*precedenticontraiti erano,intee»:
venuti
ma
latamenteilDuca
L>._Ferrantein prelenzadegli an- zidetti D.Girolamo
eFr..Luiggifuoifigli dichiarò che aveafa- coltà.d’ampliare ilmaggiorato
daeflojuiillituita efar’altre chia-mate
:epeiciòripetendopriaadmar.ortmicanfelam.ladonazione e lechiamate
inbeneficiode difendenti,mafehida
D. Girolamoi)ordinò, poichéiomancanza
dieifi,nelmaggvoiato. fucccdcrdovette lafiglia primogenita.dj[IXGirolao»
col pelodi. traritarfr in familia.;3J.quando,non vi fiotterà malehi della famiglia con cavaliere , che affamardo*/ effeilcognome- ed imtprela di.
Venato
,m
*4. di:.detta,allegazioneinprmc. \ • .
Confideròdopo*ilcalo che poteffe
Di Girolamo Venato mancare
len-za.figli
m
alleiti cfcmine
,cd allora ordinò, che i beni donatiandafleroaleennatoFriEuiggi edalContediS.MariaIngrifo-
«cD. CarloVenato,elorodifcendcntigradatiti*da primogenito inprimogenite*
;
E
nonefiendo.vimafchi chiamòlaprimogenita da’medefiraidifendente,coìl’obligodi maritarficoncavalierena- poletano,cheafluraeedoveffeilcognomeed imprefadiVenato;^E
noneffendovinè mafehinè femìnede’ fuddettichiamatilo, vede fuccedereilpitiprofiimoconfauguineo,chede /art, do- vrebbe fuccedere;Equando ancorquellinonviforte,invitòlapiaz- zadiporto,ficcoraedalleparoletrafettue indettaallegazione in fritte,aum.ió.
Inquello terzocontrattodichiaròildonantech'eìintendea,chtibeni do- natiperpetuamenteficonlcrvafferonellafamiglia eceppodiVe- nato,efclufiTemprecoloro,chefolleròdaquellaeftraneionon potelìeroperpetuarla, perchèinabilia,cafarfiperimpedimentolc- gitimo o naturale.
Neancheperfattofidubitadallaparte che D.Girolamo Venatoinlem*, podifqamqrte abbialafciatiafe fuperflitipiùfigli procreati con D. Liviad*Aquino,frade’qualiD. Ferrante D.Andrea e D. Gip.L’ultimodi codoro a morire fù.D. Già- enel tempodella di luimortenonvieranoaltridifendentidaD.Gi- rolamo, nèaltrimafefriofeminedella famiglia difendenti da F-r.Luiggi,nèdalConte D. Carlo,pereflfertutti almedefrmo premorti
;
E
neppurefidubita cheilcongiontopiùprafiimo al medefimo erailMarchefediVillamaioa,ilqualeènipote eie jilia delConte D. Carlo;EcheilDue?d’Accadia % perefier nipote ex filudiD. LuiCt Venato,chefufigliaprimogenitadi dettoConte D. Cario,l’eracongionto.inungrado,piùrimoto.Quelloèilrepilogode'verifattiche concorrononellaprefentecao- la:Sùdi quelliappuntopoggiandoci,avevamo, dimoftrafoche.il.
^.contratto,incuivièlachiamatadelConteD. Carlo,follenul*
lo-,che ancorché nonfolletaf ,
per la mortediD.Girolamo con figlicralìlachiamata caducata; cfinalmente anchefenon fi j foffepertalcagioncaducata, fpettarebbeilmaggioratoalMarchefe di Villamainacomepiùprofilinoin grado*.Quello ancoreràfarà lamateriadellapreferireScrittura,che per procedere con qualche metodo, e perfarlacorrifponderecpn. quella delContradittorc, la divideremoancorain3,capi.. Nel puntodimollreremo1’in- validità del3.contratto;Nelfecondo,chelamortediD.Giro- lamoconfigliabbiafattocaducarelachiamatadelConte D.Car*
locontuttefalereulteriorichiamate .-.Enelterzochenell’tpo- tefidinonefferficaducate,fpettiilMaggioratoaiMarchefe dì 3 .Yillamainainefclufione dqlDucad’Accadia.
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c
CAPO
J.«
Si dimostra
la tiullrtà del ttrgo contratto.' r
*!'
’1' .«» »,•
B
'contratto,en*a fhrigo nell*di'cuialtraiìDuca
nòftra-d*Accadia fondaScrittovidiinoltrammo
lahia azione,chefia’lterzanullaed
invalidò, si perchè ToltaMprcfsó
patto contenuto nei caw p'rtòli triatrimoftiali, dr nfóti poterli ladonazione,neanche
Col confenfode*fpoft rivogare afteraremutare o
minorare5Si an- che perchèècontrarioaldettame
di ragione, lecondoriquale,quando
ladonazionefiain tuttele ftteparti perfettacondhionetpo- Jlcd nontapit,
Motto
chiaroèH
teflo-che éi&(tabilifee, ed in- capacediqualunque
finiftta interpetrazionenellaImperfetta 4.Cf de
donat.qux fvbmodo
.Aggiugnemmo
che-ciètantopibdee averluo-go
,quando
ifuffeguenti contratti fiano inpregiudizio della dote cdelledonazionifatte cont'emplationtcertimatrimoni^
giudaitermini della <frf.145.diGuidone
Papa,e della decif,to$.delPrttfJe Francb.x edegli altriautori ivi da noiallegati.-Ciòrè tanto vero cheilConfigliereGiuseppe de
Rota
nella corttrov.69»(di cui fa tanto ufo. il dotto Difenfore del
Duci
d’Acca- dianelTultima allegazione)alntm. ti3., e114.dopo
d’aver fonda- taT
irrevocabilità de*Maggioratifatti con donazione contempla*tioneètriimatritttpnii, citando,ancorafra glialtri, ilde Franchia
Merlino
deponte
edaltridanoi additati, cos\dilfe:cum
ertine fttpari matrintoniicum
co confunditur,Ò'
ficut matrimonium ejì irtevocabile, ità&•
botbareditampnrum.irrevocabileefftettur; Itaut ncque deipjiut filii cuifattumfuit confenfu revocaripofftt inprce- judteiumttxoris,&
fllìdtumex co matrimonio, procreandorum., ut», omnes fupracitati traduni*Q
Uefte potentiragioni perlanullità,del contratta niuntfen-.fazione
han
fattoall’Autore
dellafecondafcritturaformata per tuDuca
d’Accadia,colcapoI.dellaqualeha
intraprefo.a dimofìràre lavalidità delterzo,contratto edellachiamata
del Cori té diS#Ma-
ria Ingtifone e Tuoi difeendenti,. Il
primo
fcoglio che incontra- nellaiua intràprefa èildi Copramenzionato
patto,molto
chiaro contenuto ne*capitoli matrimoniali,ecrede fuperarlonon con
altro,fénon
checoldire: SIfatte claufofefifogliottoapporreda
ognignoranteNotare, cheabbiamandata
amemoria
laformuladel- ladonazione peiatto tra vìvi*Se
follelecitoinquellamaniera
aicontraenti Sgabellarli dai con- tratti e dai patti che in quelli s’appongono
,ogni giornofileu- tirebbe nel foro fimile cantilena, nè vi farebbe perfona,che
pentita d’aver contratto, nonfiServirebbedelle fteffe efpreflìoni•Male
leggivogliono cheipatti» coiqualifiècontrattato ,deb-< * banfi
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banfiinviolabilmenteoffervare,giudailtettonellaL. pattata.
«ellaL.petens17.Cod.de pattitie nellaL. tempore8.Cod.depa- tti!interemptorem
,
&
venditorem
.
] favillimiSenatoridelS.Gpotranleggere1’intiero contetto delle pa- role,concui fhilpattoconcepitolanoi trascritte nella nottra allega- zione inprinc.».t2.ecosiverrannoinunachiaracognizionedi none(Terfiquelloapportoper formoladi Notajo,maper volontàmolto cortame e ragionevole de'contraenti,veggendofieffermolto uniforme
*1dettamedellaragione,e corriFpondenteallanaturadelcontratto, Oltreacchèleggeliquel pattoinferitonei capitolimatrimoniali,che inOttobre 1650.non furonoftipulati, maSemplicemente dai contraenti furon fottofcritticdatialNotajo perconfervarli; Ondenonvipotèaverlamenomapartenèl’ignorante Notajo,
rèlefoliteforinolenotarefche
,perchèaltrononfccc(enon che Semplicementelegalizarli«
P
Affaindiildegno Avverfarioa direcollaflettafilaallegazio- nedal»»m.52.ad72.che per difpoGziondiragione,Sicco-meèammettanelforolamartìma,cheilMaggiorato oqua- lunque donazionefattaeontemplationecerti,matrimoni!fiairrevo- cabile,cosàfiaindubitatalalimitazionedi poter’il donante, anche exintervallo^ampliareed ettendemeladurata, confarnuo- ve chiamateefoliituzioni, in cgfo dellamancanzadeiprimiinvita- ti,femprecchèintempodelladonazione abbiapenlatoall’ere- zioned' un Maggiorato perpetuo.tocche maggiormente dice aver luogoquandofifàccia colconfenfòdelprimodonatario, enonfi trattinèdirivocare,nè diminuirelaquantità donata,nèifrutti pcrveniendi daeffa,nèdipervertirF'orchnedellalucceflione frachiamati,avvalendoli intuttodì ciocchéfcriffeilConfigl.Giufep- pc de Rotanella c\uconfult.6p.an.n^.Emoltopiùcrede checjò debba aver lupgonel cafoprcfente,dovelechiamatefifecero per via difpiega di volontà,eperl'cfprettafacoltà riferbatafi daldonantenelcontratto de’ capitolimatrimoniali:edanche perchèfifecerocodemdi*,eper manodellofteffoNotajo,edinprefenzadeltiflettiteftimonj,chenel primo contratto intervennero,ondedoverfi riputare ilfecondo contrattounafequela del primo, enongiàunattototalmente difgiuntoeféparato.
P
Ervalerci delle(lettefue efprelfioni,ci-perdoniildegniflimoAv- vocatodelDucad’Accadia,perchèquella volta l’ha sbagliato-Egli niun caricofiha dato delladonazionecontenuta,nei capito- limatrimonialifottofcrittie dati aconservarealNotajonel diao.Ot- tobre 1650,, ed allume unprincipio falfo,chenellaprima donazione abbiavolutoilDucaD.FerrantelaperpetuitàdelMaggiorato, quan- dochénelladonazionefatta coi capitolimatrimoniali, chefiala pri*
À
3 «1»ant, efpreffamentedifle, che il
Maggiorato dovea
efferperpetuo,ma
foitanto abeneficio dei mafchi cd indi lormancanza
dellete-mine
difcendentida quelmatrimonio,
c loftefloconfermò
colfiftro*mento
della di lor ratifica.Dunque potremmo
noiguittamente ri- fpondcrcargomentando
dalcontrario lento, chelemmaila
maifima legale dalcontradittore affentafottevera, laddoveildonante (cqm’èilcafoprefente)in
tempo
dellerezionedelMaggiorato non
abbia pen- faroallatuaperpetuitàefempuerna
durata,non
pofla quelloam-
pliare ed eltendereconnuove
chiamateinmancanza
degl* invitati.Ma
per entrarealladottrina delConfiglicre deRota,
eh’ è 1’unico fofiegno dellatua prapofiziane, convieneriflettere , che quello autore, allorchéalnum.uà promuove
ildubiodall’Avvertano
promoflo, non difle già cheeracerto ed indubitato poterti dal donante ampliare con
nuqve chiamate
ilMaggiorato, dopocchècon
donazioneirrevocahile fabbiaillituiio,
ma
(nonaliantel’impegnocheavea
didifendereilfuoclienteinquellacaula,percui (criflelacira- confultazione) pure con ingenuità confelsò.; res babetmajoremdif-"
cult.item , quia perfetta donatiacondìriones nonrecipit ad(exrum
&c»
Catcrum
ut&
hocquoque, licèi non valdènecefjarium adbanccau-fam
,velutobiter difutiarma
, dico fatisprobabilitèr defendipojje ba$novaiconditioncs potutjfea D. Confalvo. in fuo tefìamento apponi4 illajquevahdaseffe(7 obfervandas4
Indi
dopo 4
’ aver'aflermato l’irrevocabilitàdi limilidonazioni,an- che colconfcnfo del figlioprimo
donatario,promuove
ildubioal num.115.an faltemvocationesfeufubflitutionesineofattxyrefpettu fi
•
liorum
,
&
defeendentiumpojfmt , vel revocari
, vel faltem al- terati,
Rilponde
kvero per lafentenza affermativa,ma non
le da altro appoggiodi ragione » che la dottrinadiBartolo nella /. quiRoma
§. FlaviusHermes
jf. deverb. obligat., colla quale in- iegnò,*donationem fattam adbeneficiumferitipojfe a donanterevo- cariantequamJitab ilioacceptata,faltem
cum
conferìfu primi do- natari4Molto
piu laddoveifuturi chiamati fofleroflati invitati foltoqualche condizioned’adempirtixe
niuno
abbia perloro.Adu-
lato ed accettato
,
A
noi,inefclufionediciocchéaflunfeilGanfiglierc de Rota, baflarebbe dire,cheituoiinfegnamentifiano direttamentecontrarjalcitato tefto nella /.perfetta 4.Cod.de donatyqua
fubmoda,
concui dall*imperadori Diocleziano
, e Maflìmiano chiaramente fi ftabifì: - perfetta donatio conditioncs pofleanon capit
jondecon ragione cre-
diamo,
chequalunque
fia1‘autoritànon
lolo del configliercde Rota ma
ancoradiqualunque
altro graviflìmafermare
,di cuifi poteffe avvalere l’
Avvertano, non
poflagiammai
giungere, a fegnodiannientare unasf gravedifpafizione imperiale, fecon- dolaqualefi regolanotutte le donazioni, fpecialmente quelle
» che fonocontemplatione certi
(7
determinatimatrimoni
«'
Ba-Ba'ì.srtbbccontroporli oltre l'autoritàde’DD. danoiallegate nelcap.T.
dellanolfrafcrittura,ciocchéinpropostoferi (TeilPrel.deFrjnc.nella decif21 num.5.Undc,eidice,pofi quartiejlperfeda danatio maxintbinfeudalibusaliasconditionesnonrecipstl.perfeda
&
pojìquartiAndreaseratfcmeleffedusdominusperdonationemfadatti incapissi! is,amphìssnon poteratdominusofficiy§.firesin/istai, delegat.
Bafìarebbeancora1
’autoritàdiGip:Caditlo.Quellodegniflfimo fcrittorenellefuecontroverfìetom.3.cap. io.elamina lungamen- telaforza delcitatotettonella l.perfidadinatio,efuiprin-
•cipioal ».i.dice effer quello ringoiare» echein virtù delmedcGtno comunemente,edinmilleluoghiiDottoriabbianoinfegnato elofte- fluio:quoddonatio /etneipcr/edaconditiones pofieanoncapii
,neceidem pote/ì expo/ifadomodus,gravamen,vel condirlo apponi,ftve quid alìud denovoadijei,edopod'avercitatiunlungocatalogodiDD.
fra qualiilP.Molinadeiu/iitìa,
&
jure tom.^.difp.617. pertot.di- ce/inquo ontnes autbores fuperiusprecitati couveni11ut,necullus badenusinhocdiffentìt; IMO
LEGEM ILLAM
Q/JM.SAN- CIT,PERFECTAM DONATIONEM
ESSE IRREVOCA-BILEM ADEO
,QUOD
CONDJTIO,MODUSVE,, VELQUID ALIUD
ADIJCINON POTEST
,INDISTINTE
ACCIFIUNT,NEC ULLUM CASUM, AUT PERSONAM
EXCIPIUNT.
E
continuando varie fue oflcrvazioni nelnum. 5.diceche la difpolizion didettalegge militi ed abbia luogo: invinculis perpetuisy&
primogeniti,acmcliorationibus intervivosfadis-, in quoconveniuntMitiin.,Miercs, edaltriDottori,che fcrif- ferofecondoleleggi de’Maggioratidi Spagna; Echeilprimo fondatoredel Maggiorato irrevocabile,nonpolla ex po/lfado inMajoratu,autmeliorationeaddere alias conditiones, quarti illasyquastemporein/ìitutionis,autprimevedifpo/itionisappo/uit, nec denovomodificare,autmodo quocumquealterare,vel refor- mare.EperultimoritcrifcechealcuniDottori fidamente abbian credutoefferpermelfoaljarimoiflitutordifarmoderazioni ed aggiungerenuove condizioniin melioratione,autmajoraturevoca- bilitcrfadis.Sarebbe anchefufflcienteilriflettere,chela dottrinadiBortolo, si dicui èfondatociocchédilfeilconfiglieredeRofa,fùcontra- detta dal Caftrenfc incit. §.Flavius,edilRegente Merlinonelle fue controverlìe forenfi tom. i.cap. 59. alnum.5.,bena.lungoefa- minatalquellioneerapportauninfinità diDottoriche impugnaro- noladottrinadiBart.feguitandoPaolodiCadrò,frà de’ quali Graziano cheaderìquella eflerlaTemenzacomunementericevuta;
GiambottiflaTorocomp.decif.p.3.v.judiriumafjt/icntierapporta efferfianchecosìdecifo nellacaulatraGiovanna Giaquinto con VmpriaMarchetti,edilRegente Rovitonelladecif.89.nefa
A
4 d’ai-d’ altra confimile dpcifionedel S,
C
teftimonianza.Maprefcindendo daciò,vediamofé ladottrina diBartolofiaalcafopre*
lente applicabile.Egli intantocredechefipoffanQaggiungere nuove condizioni alladonazionegià,fatta, inquantocchèdice poteifirivocare priachefiadalterzoaccettata,eche niuno fuintervenuto adaccettarla perii futurichiamati, oquandola dilorochiamatafolle fottoqualche condizionenon ancora adempiuta; perlaragioneche feildonantede jure pria dell’accettazionepuòrivocareladona- zioneintotum
,moltopiòpuò moderarla ed aggiungervi delie nuovecondizioni.Orargomentandonoi coglifteHiprincipj,gia- llamentediciamo, chequandoladonazionefiali,odal donatario, odaunterzo(quandq fufattaaperlonenafeiture) accettata,fic-
comedifuanaturaè irrevocabile, cosinonpollinoaquellaaggiun, gerfinuove condizioni.
Nelcafo in cui fumoèindubitato cheladonazione follepura daprincipioinbeneficio diD.Qirolamotuoi figlicdifendenti,
come figli enon comedi luieredi ; E,’certo chefi folle
accettataper lifigli cdileendenti nafcicuri,nommenodalla lìeflbD. Girolamo,chedaQ. Livia fuamoglie, daidotan- ti,e dalNotap.Dunque nonpoteafirivocare,e perconfe- quenza,fecondoladottrinadcll’ifielfoBartolo,nonfipoteano con nuovocontrattoingiungereaichiamatialtripefi ed altrigra- vami,
Nòpuògiovareallaparteilconfenfodelprimo donatario
;poic- chè nonpuòaffattoeflcrpregiudizievoleaifigli,fenon fenel folocafo,chefianochiamaticomeeredidelpadre ; Seconda quelliterminiparcheferivaeficontenghiilConfigliere deRofa nellacit.confult.òp. fpecialmentealnum. i35-;Anzialnvm.137.dopo dielTerfilpicg.ttocolleparaletraforine daidegno Avvocato con- tradittorenella fua allegazione nu. 78. loggiunlèlefeguenti daeffo tralafciate: ideòquelicetdonanenonpojfìtàonattonem.pradiSam ampltusrevocare, necdonatamisretrocederex velalienare,nonta- ritelidebetprivati libertateapponendiconditiones
&
vincala jufla,CT infamilixdecorem,ad ma/oremconfervationem honorum donaforumten- àtntia.Quella opinione quantunque ripugnialla chiaradifpolìzion diragione,adaltroperò nonfirefinnge,chedipermettereal donantedi.aggiungere condizioni,chenonfianoai futurichiama- tipregiudizievoli,machepiuttofioconduchinoallamaggior fermez- zacvaliditàdelmaggiorato,e;con nervazionede beni donati edel decorodellafamiglia.AH’ incontroilDucaD. Ferrantecol terzocontrattogravòlefe-
minedi doverfimaritarein famitia.fiquando nonvolellerociòpra-
- ticare,le privò de* beni donati„ Quandolachiamatadellali- neadelComeD. CarlofolTe nelmodo,chefimeramentes’interpetra dallaparte,farebbefiato l’ultimodifendente da D. Girolamogra- vatoa reflituireibenidonati, fenza poternedicflidilponere, non
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non
ottantechea
tenoredeprimi
contratti,quellifarebberorimarti nella lua liberadilpofiziane;
E
perciònon fitratta dicondizio-Ili e cautele per
maggiormente
confcrvarela robba frai con- templati nella prima donazione ,ma
di nuovi pefi,e nuovigravami
affatto in effanon
confiderati.Onde
il più, che po-'trcbbe intraprenderli fi è, cheil terzocontratto porta (ottenerli
'riguardo alla
chiamata
delConte D.
Carlo e iuoi difendenti,
nel folocaia, che D.
Girolamo
fortemorto
fenza figli,poicchè in tal cafo non vi farebbe fiatointereffed’altri, fenon
fedel folodonatario, il qualeavendo
acconfentito,ben potè afertelTo.pregiudicare.<
L A
cadiadomanda
nelnum,che ci85.fadellail degnirtimofua allegazioneAvvocato
, delfe eflendoDuca
d’Ac-.vie- tato alDuca D.
Ferrantedifarnuove chiamate
con altra fepa- rata difpofizionc,averte potutofarla per via di dichiarazione della fua volontàrifembra
la.piùftrana cola delmondo
.Sen- za ricorrere a’principi c difpofizion» legali, il fenfocomune
c quelloche ben a tuttidimortra qualfia la differenza che cor-*re trà la fpiegadella
dubbia
volontà, e la nuova,difpofizione.*
Nel primo
calopotrebbefiammettere
la (piega., ficcorae nel fe-conda
fi efclude lanuova
difpofizione.Ioeffettoil Cardinal de
Luca
neldife.35.de tejìamsntis dalmedefuno
allegato »«w.8p. porta la fogliente fpeciedifatto.Il P.Gio:Bene- detto di Portovenere, volendo farproforttone nella Religionede’Minori
riformati,fece teftamento,.nelquale- iftitui>erede Gio:Angelo
di luifratello confobrino allora in.ifchiavitù,degnan- do
finché quelli tornato forte in libertà alcuni amminifiratori (ottonome
di eredi fedecommeffarj, ed ordinò v chemorendo
rendo nella (chiaviti! fortero Tuoi eredi i di luifratelli e fo- relle, conefprcrta legge, che nafeendo qualche dubio fopra lt fuadifpofizione, fidoveffeattenderela dichiarazionediduedaeffo
deputati,odi ciafohedunod’ertiinfolidum, Gio:Angelo
cheIhl’erede iflituitodopo
laprofeflion del ceftatore ritornò libero nella padfia,adì'
T
eredità, prefe moglie, cdopo
pochi giorni fe nemori
fenza figli, iftituendo erede univerfale la moglie ..Ed
effondo an- cor viventeilP.Gio:Benedetto, dichiarò che la fuaintenzione forteHatadi foftituireaGio:Angelo
idiluifratelli e foreile,non
folo nel calo,chefortemorto
inifchiavitù,ma
anchefo fortemorto
fonzafigli.Nacque
controverfiafedoveafi-,o nò queftadichiarazio».ne
attendere; edilCardinaldeLucaeoi
citato di feorfoal »M/w.z.diffe.*Refpondi, ut ditti telilofi decitiraito nullatenui attendendo ve- ffiret
, quota
am
fequutajam
effettuatone ditta injiitutionis deJo
:
Angelo nonpeterat ito toltijus,quod eidem^ feucjus batedi qua-
'
fuum
erat.Soggiugne poial-».4.,che
non
giovava dire, che iltettarorecioc*.• '
•
A
5ch
*»
che
non
potea fareper viadi rivocazione,pQtefTe farlopervia
di dichiarazione,laquale benché s’ammettanegliatti difuanaturairre- vocabili,nondimeno
peròaln.^Àiccùdrettiprocedatn cafu dubto,atque ubi agitardedcclaranda voluntafeambigua,inquaretticadat termtnus deci arattonti,feu interpretadonti,&
quocafuidcredebammdubitatunt,Quoniam
fi tcfiatar commiftt alitifacultatemintfrpetraudì, muli9
.mediti td facete potèfi ipfemet, ex quonulluseffepotèfideejusvoluu*
gate melilts informatiti '.
Verum
advertebam, quodd'jpcultas CQttJf- flebat in eo, utnon verferemurincafuambiguo,fedclaro, tnqu»noncadit interpetradoadreset,inl.ille, autilleff.de legar.3.ideò- que non effetinterpetrari,[ed de novo difponere, quodfieri note
pf
confimile carataèl 1altro cafo,percuil*ideilo Cardinal de
Luc^
feriHe il difeorfo
205
.de Fideicomm.Avea
laPrinpipetlaU.Qlim-
pia Altobrandini nella carta dei capitoli matrimoniali diD. P
,c“ troAltobrandini fuo figliopromefladidonare perpubblico,litro*mento
collefolennùaftatutaric diRoma
al figlio, acfilm
eteeo matrimonio procreandisannui feudi 3000. di lei vita durante» ed annuifeudi 7000.dopa
la di leimorte
.Fra $
beni aflegnati vi erano alcuni pervenutile dal Cardinal Fle- trofuo fratello,fotto laleggedi doverquellipervenire *** fi»l»(y defeendentes mafeulosjuxtà primogenitura ordinem,col pelo di
dotarele figlie femine. , .
Indififececon publico iftromentolapromefla donazionedirettaperòai figliedifeendenti mafehidalfigliofedamente ,con chiamarein
man-
canza d’ efli il Cardinal Ippolito : In quello, calo foderine il Cardinal deLuca,
che1’elclufion dellefemine intender fidove
e,
non
già inratione correttiva, vel alterativa, fed in ratione dee ara-tiva,
&
interpetrativa;Ma
per qual ragione? Perchènon
^racer-talachiamata dellefeminenella
prima
promefla, c neldumo
negliatti irretrattabili fideferi fee alledichiarazioni de donanti.
exindi(fonparole dell’autore nel cit.difc.iQ^.num. Z.U) /*!
quitur
, quod
cum
verfemurin cafu dubìo, inquo,edam,inbu/ujmdt
attibui irretrattabilibusejufdem àonatorii, velattenui, contra cnttt declarationibuidefertur exinfmuadttdife.16.35:'^
3 ^'CT alibipaffim.
Hinc
pofìeriutinflrumentu-n omninoattendi dcbtf non inratione correttiva,velalterativa.,fed in ratione declaratlVO, vel interpretativa,juxta ea,
qua
inbac materiatritarcapitala,v.
*injìrumentum babentur.
, f
In quel calonaiceva ancheildubio,fefotto
nome
de fig'1ndovt
•- ferointendercomprefenelladonazione lefirmine* fecondo avver- ti lo(ledoCardinal deLuca
al num.20.,ed indubitatamente vi:erano eomprefiibeni contenuti nel
Maggiorato
ifiituito«Sfl•dina! Pietro Altobrandini, dacui eranlefemine efolufe•
U
fo-nazione
non
erafifatta dalla PrincipefiaD. Olimpia
ne capitolima-
trimoniali,ma
con quelli erafipreme
* IlofarU
publicouro-
' ipento-
Digitizedby Google
àienro dafollennizarfiad
formam
dello fiatino diRoma,
locchèimportava, chenon
cffendoilprimo
contrattointutteleTue parti perfetto,fi poteano in quello aggiungere condizioni emode-
razioni, ed in conseguenza potea nafcerc il dubiocirca la vo- lontà delladonante, e grullamente potea ammetterfila di leiLa
decifione 137.di Fontanelladituttoaltroparla, fuordiquellofi dicenell’allegazionedell*
Avvertano.
Altroinella nonfitratta fenon
che, fe alconduttorecompeta
il rimedio recuperanda,&
reintegrandopoffeffionisfi
i
reconducad
dicitur per locatorem .Ma
che ferve andar rispondendoalle particolari dottrine dalCon-
tradittore arrecate,quando
tutrociòche fiè dettoda’DO.
diam-
metterliledichiarazioni de*contraenti,anche
negliattiirretratta- bili,
unicamente ha
luogo nei cali dubjed
intricati, non già
nei chiari,che
non
patifeono verun dubio o interpetrazione, Gio:PietroFontanella depad
P.nupt.clauf. 4.gl.5.anu.11.od cfamina quella materia, e
dopo
di averriferitailcafo delrefp.7.di
Deciano,
e di eflerfia quellooppoftoAimone
alconfnz.
num.
12., conchiudealnum.*4. cosi none/lpropterea a nojìrali- mitatione recedendttm, quia cafus pradiftus de quo Angelus,
&
Aim.
non eratdubius, quipojfet declarationem admittere, vel
edam
qui ea egeret (Tc. nosautem
loquimwrin cafu dubio,inquo propriè cadit declorano*Ed
ilCaftillo nel cit.cap.io./om.3.anum.24.appena
per filoSenti-mento
permette la Spiega nei cafidubjalprimo
fondatore delMaggiorata,
Senza potere aggiungere cofa dinuovo,
oledere la ragioneacquiftataal terzo: edopo
per fentimentadiBurgos-dcPaz
cottf.25. num. 60.yÒ“
61.Sogiugne,che perdirliveradichia- razione fi ricerca,quodresfit dubioya-che qui•decloratepotcjiy nonpotefl corrigere,ncquealterare.
Nel
cafoprefentela donazione non fh promeffa,ma
fattanei-ca- pitoli matrimoniali :Le
perfone alle quali fù diretta-furono an- checerte, perchèfifece ai figli e discendenti- raafchidaD,
Gi- rolamo, edin lorraaaeanzaallefemine.-La volontà del donan- te fbmoltochiara, perchèfifpiegòcheinesecuzionedelconvenuto
• coi dotanti , volea la confervazione dei beni donatinellafa- ldigliaVenato
discendente daD.Girolamo
,nongià in generalo,come
la parte infardellando dice :Ci
additi ora ildottoAv-
versario,qual'erail dubio che Spiegar fi dovea, in
modocchè
ilterzo contrattofi
debba
foftenere pervia.di dichiarazioneyenon
dinuova
difpofizioneè*$equelcheegliaffumepoteflfe militarefarebbelofteffoche diftruggere tutt’iestratti,eledonazioniirrevocabili tra vivi,perchè
dopo
diefferfi quelliRiputacifènefarebberoaltriadeflì pregiudizievoli ,efipotreb- berofoftenereperviam
declarationis.Di
graziaildegno Avvocato
delDuca
d’Accidia
cidica, qualfia l’autoreche abbiaciò-afferma-A 6
to,ta, perchè farebbe
una
dottrinadegna
d’ apprenderli ,come
quellaeh'è dillruttivat ripugna a tuttiiprincipi della ragion civile.
C
Onofeendofi dall*accortoAvvertono
la debolezza delle ra*gioni da eflolui allegate per foftegno del terzo contratto, dal num.
no.
ad 130. della lua allegazione, ricorre adire che ilDuca D.
FerranteVenato
nei capitoli matrimoniali aveafì riferbata la facoltà di far altrechiamate
, allorché dif- fe: e permancamento
deltaf
mietialineamafojinad:*fendente dal dettoD. Girolamo,quodabfit, intalpafo.debbanofqccederele figlie /emine ftnùlmentc daejfodifendenti, carne difopra a beneficio di ehiva
ildettavincolo,e quefio quandomancaJf
e la linea di dettaD.
Girolamo (H
cheDio non permetta)edaltri, che intende chia*mare
neldetto jedecornineffo atempo delle cautele dotali,con tutte altre claufolechein dettoF
edecamme
fi/0.fiapponeran.no eziandio di maggiorquantitàdi dac.60000. Che
lo,(lettofiricavi dalle parole,colle qualiinaltroluogodidetti capitoli(allorchéordinò,cheildanaropervenendo
dallericompre dei capitali d°nat* dovette impiegarli incompra)
ditte colconfenfo in fcritto delpiuprojfimo a fucccderet e di coloro, cheda eJ[oSignorDuca
finomineranno.L E
paroletraforitte in quefi’ultimoluogo, altronon denotano, chel*idea del donante eradi defiinarperfona perinvigilareallecautele dafarfiin
tempo
dellecompre, perficurezzadeTuturi chiamatialmag-
giorato,ficcarne tutto,giornofi. pratica, e non (appiana capir©come
fipottanoforacchiareallapretefa facoltà difar altrechiama-
te:Inciòfenzacchènoifiiamo adarrecar tedio chidee giudicare,può
conofcerfi colia letturadell'intieroconteftej,delperiodo,donde
quelleIveltefi fono .
L* altre poi trafori»?di fopra altro,
non
importano. « fe non.che una
facoltà dichiamar
altriunitamente
colledifendenti femineda D. Girolamo
,quando non
vifottero flati figli 0 difendentimalchidelmedefimo.
Che
fia cos^,fi rifletta effer indubitato dlaver’ildopanteefpreflamc.q- tedetto, che voleala confervazionc de'beni donati nella fami- gliaVenato
difendente da Q, Qirol.amo fuofiglio,chiamando
alla dilorogodutairnafchi.da primogenitoinprimogenito, edindilormancanza
indeffinitamente lp femitie difendentidallo flettoma*
arjmonio
• inmodocchè
allempdtfime
preferì.folamf»tc* difeendenti da D.Girolamo
,enonaltri*\
,•
Or
firiflettaakonteflodelle fopraferitt*parole,?fiyedràfihc ettendofi.con dettocapitoloildonautefpiegatodi 4
w
rfhWfd
cr?lefigl|e fatti*'ne abeneficio dichi
va
ildetto vincolo,eqHefio.quandomane
affélali- tieadel dettoSignorP,
Girolamo(ilcbfpio
non permetta)edaltriy cheintendechiamarenel dettoF
cdfcamme
J[o4 fempa delle cautele dotaiiydatsli
,altro dalletnedefimenonricavarli,cheildonante dopo
jmalehidi D, Qirolarno intende*dichiamarealtrepedone,e preferirleallefemint da quel matrimonion alci tu re. Q.jcltafa- rebbecertamente contrariaedtftruttivodellaprecedentechia- mata, Dunqueperevitare unacontradizione cosi manifella eomenutanell'ideilocontratto!anzinel cornettod'unlotoperio- do,bilognadirechequegli altri,chediffevolerchiamareatem- podellecauteleAerali,dehhaafi intendereperquelleperfone
«Ilequalilidoveanlefontinemaritare.EdelTendo cosifipo- trebbefedamentefolle nereilgravameimpattoallefeinmedido- vrrfimantareinfamili*.
Nondimenoperò fi diaaquelleillignificato,chelapartede- federà, non perciò ne ftegue d'averftildonante riferbata unaillimitatafaesitidichiamareinognitempo econ qualun- queatto altreperfonealgodimento,delMaggiorato, mafarebbe limitala )a facoltà a certe edeterminataatto dellecautele dotali,per averdetto,tdaltri,tbemtsoJf rfitmartnrldelio
F
cdtcommcjf>d
TEMPO.DELLE CAUTELE DOTALI
,Quell’ultimeparolefanconoicere,che ficcomeladonazionefife- ce coi capitolimatrimoaiaUcolfintervento e preirozi de’do- tanticdellaIpofa,ecolpatto dinonpoterlarivacarealtera- res minorare,coti facendolialtrechiamate doveanfi farecoll’
iftromentodotale,in cui iutervenirdoveanofi ifeffeparti,peraon recarlipregiudizioaifigli« difendenti da quelmatrimoniona- tatori,
Orlecautele dotalififtipufotoaoriflettagiorno16-Gennajoi<15 t-coll’
interventodeidotanti edellafpoia contrecentrattidittimi cleparati,tdianinnodieffififocera altrechiamate.Siftipulò ioprimo luogol’ittromento,concui furonoratificati icapitoli matrimonialie fadonazionein*11*contenuta ColpAaggi unterò due nuovipatti.,e vis inferiilanotade'beni,ladeferitonede' qualifierapromettefareatempodellocautele dotali.Indififtt- pulàl’ittromento,concuiilPocaD- Ferrante,eP-.Girolamo Venatofuofiglio co!!'interventodella fpufa,e de’datantiquieta- ronoitnedefimi dellediJpidotidigikripevute.Efinalmentecoll’inter- ventodeljefletteparti la novellaOucbelfo diS. TeodoroD. Livia d’Aquinofe inbeneficio dei fratelli iarinunciapromettacoicg--
•piteli tnatrintpniali-Dopo dipolariiJuddctti tre contratti,vedetti per mano,delloflettoNarajaftipulatailquartoiftramenfQ,incui lenzal’intervento delleperlon*nell altri iatervenute.ilDucaD.Fef- rantecolfole»interventodeifiglifocelechiamate a pròdiFr.Luiggi, Conte D-Carlo,eforadifendenti,ficco*** dalla fede di dettiiftro-
.mentifai.
Dunque leil DucaD. Ferrante nonfèufodellapretefo facoltà di faraltrechiamatenell’atto chefittipularonolecautele dotali, coipepotea piòdellamedefimaavvalerli?Pur troppochiaraèa tal pro-
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propofitoladifpofizione delgiureconfultoScevola nellaJLT
bau
/tacilia‘41.5.intracertatemporaff.defideicommiffariis libertattbus,à\ cuieccone leparolt’.lntracertatemporaconditiontreddendarum rationum non p/h ruerunt.poflca parati erant.
Quafitum
eft,anperveniant adItbertatem?Re
fponditfiperipfos fletijjetquominusintratemporapraferipta condi- tioni parerent: non ideireb libcrosfore, quodpojlea rationes velini reddere.
Quindi
ilReg. Gaietta controv.forenf.lib.2. cap.2. num.42. giudizio-t (amenteavverti, ubi vìsejl intempore, tempusefidefubfianttay&
nonfufficitprobareattum gefìumnifi de tempore confiet.Circa quello
punto
pernon
teflcrc lungo catalogodiDottori, baderà lcg«r gere ciocché dottamente(crifl'eCelare d1Afflitto nelle lue contro- verfie cap. 34.an.io. ad16.fondandoli fu’lcitato tello della L.Thais,ove anchecitade1nollriilReg.
Tappia
decif. 3., ilRegente Merlinonella controv. 5p.lib. 2. Egli avverti, chequando
lacon- dizionefidebba adempire
incerto edeterminatotempo,
o attoj nonpotefiadimpleri pofltempus exprejfum,perlaragione:quia tem- pus adjettumimportatformam
, laqualeoffervar fidee^prafertim in donatone, inqua mensdonatoris dicttur in rigoreverborum&c.
epoi•alnum.11. foggi
ugne
: Statuto igirurtemporeelapfo,condiriodefetta•nonpotutiamplius adimpleri, nequeeraf locuspurgattonismorx^quia
implementum
conditionis tendi:ad acquirendamattionem'y
&
infavo-1
rem
attortimora
non purgaturaSiccome
al donante è lecito di gravare il donatario neltempo
che lidona
lafuarobba,checos)egualmente
li fialecitodiaggiun- geranche
exintervallonuovigravami quando
fen’abbiarilérbata lafacoltà, lenzacchèl’Avverfariofifolfeimpegnato
a dimollrarlo.•nellafua allegazioneanum. 131. ad i^p. coll’autorità di Tiberio Decianorefp.7. voi. I., diGio:PietroFontanella depatt.nupt.gl- 4.
clauf. 3.num.io., delCard, de
Luca
alnum.23. delcit. dife.205. do Fideicom., e del ConfiglicredeRofa
nella confuti. 5p., da noinon
fi controvertiva,
quando
però lafacoltà fia Hata illimitata,<0*femper ,
&
adfemper,perchèinquello calo non farebbe la -donazione in tutte lefueparti perfetta.Quel
che da noi fidice -fiè, chenon
fiaquellamalìima alla fpecieprefente applichevole, perchè oquelle parole edaltri, che intendechiamare,non
im- portaronoriierbadifacoltàaldonantedipoter chiamarequalunque
perfora,oquando
folfecome
eglicrede, farebbeuna
facoltà lj*mitata,dellaqualepoteafi foltanto avvalere in quell’ ifteffo con- tratto dotale, in cuifi defcrilfero i benidonati ,fi
moderò
la .proibizion di alienare, e’lpelo ingiontodegliannui docati doo.a
benefìcio di Fr. Luiggi;e non avendone
fatto ufo in quell’atto,non
potea piòdielfaavvalerli inpregiudiziode’chiamati nella pri^ma
donazione, *Con-
onchiude finalmente l’Avvcrfarioilcapo
primo
dellafua fcritfura-^
j
condire,che danoifimalmenino
e finiftramcntc $’in terpetra-ro
le l’uddctte parole imperciocché avendoliilDuca D,
Ferrante jilerbatolafacoltàdichiamar
altriallagodutadelMaggiorato
atem-po
dellecautele dotali,non
avea obligazione di farlocoH’iftefib ìftromento dotale,ma
che era bafievole farlo,come
infatti fece, peli’ ifielfogiorno che quelle fi ftipularono.Anzicchè
avendolo fattoeodem
di?&
infranti , c permano
delloftelTc*Nfofajo, vie- ni? adeflere un*iftelTo atto coll’iftromento dorale per la re- golalegale: e aqua
fiunt incontinenti dicunfur inejfe attui qui.\tt- (o.nfinentipxacedit , avvalendoli a tal’ogetto della dottrina deiCard.TufcQ
Ut. I, concluf. 81., di LuiggiManfr
nella conjult.%oo. num. 3$., di Afflitto nella decif. 307. num.7., diGio:
Pietrofontanella depatt.nupt. cl/tuf. 4.glof. 5.
num
.?,, e di altri.autori allegati dal
num
.zoo.al207.S E
Jeparole4 tempod«He
cautele dotali,fianodanoi odal dot- toA
vverfariomalmenate
, lo conoscequalunque uomo
, che vogliafar ufonon
giàdfarzigogoli e fofifmi ,ma
della Tempijeeenaturairagione.Seidotantiaveller voluto.permetterealdonan- te lafapplt^ dichiarpar’ altri in contratta
sparato
e fenza ilvdijoro intervento, che importava,lorochefe ne folfeavvaluto,
,9.nelgiorno della ftjpula delle cauteledotali,pin altro qualfi- voglia
tempo? Non
eraIo ftelfo per lorOvfemprecijhè non vi do-veanp
intervenire,che lenuove
cjhi,am&teA
foderoinquel ^or-no
fatte,9
purenel giorno, delgiudizio?Dunque
quando,volle- ro , che avvaler fi dovefse della pretefa facoltàatempo
delle cauteledotali,fi dee intendere nongià,per quello giorno,ma
per quello Eeffo atto,qon. cuifi fecerifinimento dotale, nel quale doveanoefler prelenti ed intervenire,affinchènon
«reftalleroifi*gli raTeicoriei.difqeodenti da quel matfinjipniO-in
menoma
cofa.pregiudicati.
Ed
in effetto nell’altranoftra allegazionealcap.a.,alnum.,18.s’av- verti,cheanche
eoi capitoli niatri-moiaiah
erafi ftabilico,cheglituf- fettidonati per dpeati.doooo,
facebbonfi dichiaratia,tempo.dei^e tele dotali..Inefccozioiaedi.ci&la
nota e dichiarazionede’beni fù inferitaneH’iftromentQ,
con
cui fi.ratificaronoicapitoli matrimo- niali.Quello con. chiarezzanon
dijnoftra,che i contraenti con ..quelleparole a tempodelle cautele dotali altronon
intendeanofenon
fe l’atto della.ratificade’capsitpJi mnt-rynohiali.*:Non
fidile-gua
da ciò ogniqualunque
dubiocirca la diloro, intelligenza ?Non
efclude quefia circoftanza di fatto ogni finiftra interpreta- zione? Perveritàdirne il contrarioè lo fiefibchefar tortomani-
felloall’evidenza.