CAPITOLO 4. PROFILI COMPARATISTICI DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE
3. L’ordinamento giuridico spagnolo: precisazioni di contesto
3.2. Le fonti normative rilevanti ai fini della responsabilità civile dei magistrat
Attualmente, due sono le fonti del diritto spagnolo rilevanti in tema di responsabilità civile dei magistrati: la Costituzione spagnola e la Ley Orgánica n. 7 del 21 luglio 2015, che modifica la Ley Orgánica del Poder Judicial n. 6 del 1 luglio 1985.
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3.2.1. La Costituzione spagnola del 1978
La Costituzione spagnola del 1936 sanciva una forma sussidiaria di responsabilità dello Stato per danni derivanti da un errore giudiziario o da un delitto dei funzionari giudiziari commesso nell’espletamento delle loro funzioni754. La Costituzione del 1978, dal canto suo, dedica l’intero Titolo VI alla disciplina del potere giudiziario. Alla prima disposizione del Titolo VI (l’art. 117), viene enunciato un principio fondamentale: “La giustizia emana dal popolo ed è
amministrata nel nome del Re dai giudici e magistrati che fanno parte del potere giudiziario, indipendenti, inamovibili, responsabili e sottomessi unicamente all’imperio della legge”755. Al di là della solenne formulazione, la Costituzione vuole lanciare un chiaro messaggio: i giudici sono responsabili per i loro atti e comportamenti. In altri termini, non è prevista l’immunità. L’art. 121, invece, è dedicato precisamente ai danni derivanti da errori giudiziari o da malfunzionamento della giustizia, e sancisce che: “I danni causati da errori giudiziari, così come quelli che siano conseguenza del
malfunzionamento della giustizia, daranno diritto a un indennizzo a carico dello Stato, conformemente alla legge”756.
3.2.2. La Ley Orgánica del Poder Judicial del 1985
Nella previgente disciplina occorreva distinguere tra due istituti: la responsabilità civile personale dei magistrati per danni cagionati da questi ultimi con dolo o colpa nell’esercizio delle loro funzioni, e la responsabilità patrimoniale e oggettiva dello Stato per errore giudiziario, malfunzionamento della giustizia e carcerazione preventiva, illecita o indebita757. La
Ley Orgánica del Poder Judicial ante riforma dedicava all’istituto della responsabilità dei magistrati
l’intero titolo III (“De la responsabilidad de los jueces y magistrados”) del quarto libro (“De los jueces y
magistrados”). La disciplina della responsabilità civile dei magistrati era a sua volta contenuta in
un apposito capitolo (il secondo, “De la responsabilidad civil”), agli articoli 411– 413. Questi ultimi sono stati abrogati dalla riforma del 2015, che ha però lasciato intatto l’art. 416, il quale prevede che i giudici e i magistrati rispondano penalmente e civilmente nei casi e nelle forme previste
754 Lo sottolinea GRASSO, La responsabilità civile dei magistrati nei documenti internazionali e negli ordinamenti di
Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, in Aa.Vv., La nuova responsabilità civile dei magistrati, in Foro it.,
2015, V, p. 313.
755 Artículo 117. “1. La justicia emana del pueblo y se administra en nombre del Rey por Jueces y Magistrados
integrantes del poder judicial, independientes, inamovibles, responsables y sometidos únicamente al imperio de la ley”.
756 Artículo 121. “Los daños causados por error judicial, así como los que sean consecuencia del funcionamiento anormal
de la Administración de Justicia, darán derecho a una indemnización a cargo del Estado, conforme a la ley”. La
Costituzione spagnola fissa le premesse per la responsabilità civile dello Stato per il malfunzionamento della giustizia già all’art. 106, che prevede la responsabilità per i danni determinati dal funzionamento dei servizi pubblici. L’art. 121, appena enunciato, invece, ne costituisce una declinazione più specifica. 757 A.DELL’ORFANO, La responsabilità civile del magistrato: profili di diritto comparato, in federalismi.it (Riv. dir.
180 dalla legge.
L’abrogato articolo 411 della Ley Orgánica del Poder Judicial stabiliva che “i giudici e i
magistrati rispondono civilmente per i danni e i pregiudizi causati quando, nello svolgimento delle loro funzioni, incorrano in dolo o colpa”758. L’articolo successivo vi aggiungeva che “la responsabilità civile può essere
fatta valere su istanza della parte lesa o dei suoi aventi causa, nel relativo giudizio”759. L’articolo 413 chiudeva il quadro della responsabilità civile dei magistrati sancendo che “l’azione per far valere la
responsabilità civile non può essere proposta fino a quando non sia stata emessa la decisione che conclude il processo in cui si presuma sia stato prodotto il danno; in nessun caso la sentenza del giudizio di responsabilità civile può modificare la decisione emessa alla fine di tale processo”760.
Da queste tre disposizioni emergeva un quadro in cui la responsabilità individuale del giudice era subordinata al ricorrere dei seguenti presupposti: la sussistenza di un danno; il dolo o la colpa del magistrato, quali criteri soggettivi di imputazione; il prodursi del danno nell’esercizio delle funzioni svolte dal magistrato; l’aver esercitato l’azione di responsabilità a seguito del passaggio in giudicato della sentenza che chiudeva il processo nel quale si sarebbe verificato il danno761. In nessun caso, comunque, la sentenza asseritamente causativa del danno poteva essere rimessa in discussione762. La Ley Orgánica del Poder Judicial prevedeva, inoltre, che anche lo Stato potesse essere chiamato a rispondere per il fatto del giudice, e, qualora il giudizio si fosse concluso con la condanna dello Stato al risarcimento del danno, questi aveva la facoltà di esperire un’azione di rivalsa nei confronti del magistrato che avesse agito con dolo o colpa grave763.
Per quanto tali disposizioni fossero innovative e garantiste (perlomeno nei confronti del danneggiato), la prassi ha dimostrato come le stesse siano rimaste sostanzialmente sulla carta. In Spagna, infatti, non si sono mai registrati casi conclusosi con la condanna di un magistrato ai sensi della Ley Orgánica del Poder Judicial. A diminuire le possibilità che ciò si verificasse ha provveduto la giurisprudenza, che ha puntualmente fornito un’interpretazione restrittiva delle
758 Artículo 411. “Los Jueces y Magistrados responderán civilmente por los daños y perjuicios que causaren cuando, en el
desempeño de sus funciones, incurrieren en dolo o culpa”.
759 Artículo 412. “La responsabilidad civil podrá exigirse a instancia de la parte perjudicada o de sus causahabientes, en
el juicio que corresponda”.
760 Artículo 413. “1. La demanda de responsabilidad civil no podrá interponerse hasta que sea firme la resolución que
ponga fin al proceso en que se suponga producido el agravio, ni por quien no haya reclamado oportunamente en el mismo, pudiendo hacerlo.
2. En ningún caso la sentencia pronunciada en el juicio de responsabilidad civil alterará la resolución firme recaída en el proceso”.
761DELL’ORFANO, op. cit., p. 9. L’Autrice precisa inoltre che la sentenza che ha chiuso il processo nel quale si è
verificato il danno rimane in ogni caso tutelata ed è insuscettibile di modifica da parte della decisione emessa nel distinto giudizio di responsabilità civile.
762 Lo ricorda anche D’OVIDIO, op. cit., p. 34. 763 D’OVIDIO, op. cit., pp. 33–35.
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norme in questione. Nonostante la Ley Orgánica del Poder Judicial facesse riferimento soltanto al dolo e alla colpa, la giurisprudenza maggioritaria si è orientata nel richiedere una negligenza o ignoranza inescusabile764. Il Tribunale Supremo spagnolo ha chiarito che la negligenza o l’ignoranza dovessero derivare da un’azione palesemente fraudolenta o negligente del magistrato, che ricorreva, ad esempio, in presenza di una violazione manifesta del diritto765. Per poter integrare una volontà negligente o una ignoranza inescusabile, la negligenza o l’ignoranza dovevano avere carattere manifesto: in caso contrario, la fattispecie avrebbe costituito un mero errore giudiziario766.