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Forme e motivi della lirica popolare

CAPITOLO 2: LA LETTERATURA POPOLARE SERBA

2.3. La letteratura orale serba: forme e motivi

2.3.2. Forme e motivi della lirica popolare

La letteratura orale serba ha prodotto elementi di qualità ed una tradizione straordinaria anche nell’ambito della poesia lirica: come riassume Snežana Samardžija (2011: 29), «The exceptional lyricism of the ballads and the emotional quality of their epic narration indicate the wealth of the Serbian lyrical poetry».

Nella sua classificazione, Vuk Karadžić distingue venti tipi di “canzoni femminili”. La critica moderna, invece, le divide in canzoni rituali, canzoni mitologiche, canzoni familiari, canzoni ispirate dal lavoro o d’ispirazione per il lavoro, canzoni religiose, moralistiche o didattiche e, infine, e canzoni d’amore (Samardžija 2011: 29). In origine, tutte le narodne pesme di carattere lirico costituivano parte integrante di una performance che prevedeva la riproduzione di una particolare melodia e di una danza corale, denominata kolo61. Queste performance venivano messe in atto durante il lavoro, ovvero in occasione di festività e eventi importanti. La commistione di questi diversi elementi perdurò per moltissimi anni. Le canzoni femminili, perciò, hanno un’origine più antica e radicata rispetto alle canzoni epiche Samardžija 2011: 29).

Una componente importante della letteratura orale dei Balcani è data dai canti rituali, che hanno coinvolto lungamente le comunità degli slavi meridionali e hanno una forte valenza letteraria. Le obredne pesme (canzoni rituali e cerimoniali) celano tracce elementi ancestrali e combinano movimenti, danze, usanze, musica e versi, segno che erano parte

61 Il kolo è una danza molto diffusa presso gli Slavi meridionali ed è effettuata in gruppo. Una dozzina o più di uomini e donne si stringono la mano e danzano, ricreando idealmente un cerchio. Il kolo non prevede nessun movimento sopra la vita, bensì richiede l’utilizzo dei soli arti inferiori che danno vita alla danza tramite dei passi sincopati.

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di rituali o di manifestazioni magiche. La sfera poetica, infatti, è strettamente legata al culto; la lirica si forgia come parte della ritualità.

L’importanza storica e culturale delle obredne pesme è notevole: le canzoni sono infatti espressione diretta dell’ambiente da cui provengono e come tali presentano relitti ed elementi residuali di ritualità propiziatorie o deprecatorie, praticati dai popoli slavi fin dall’epoca preistorica, quando cioè abitavano nella regione della Polesia. L’enorme distanza temporale e “di pensiero” che ci separa da queste epoche lontanissime fa sì che i significati profondi dei testi risultino spesso oscuri e non facilmente leggibili. A livello strutturale, le obredne pesme sono caratterizzate da una struttura monostrofica e contraddistinte da ritornelli ricorsivi, oltre che dal naturale affiorare di elementi pagani. Le canzoni popolari più antiche sono tuttavia quelle contraddistinte da temi mitologici, che pertanto prendono il nome di mitološke pesme (canzoni mitologiche). Si tratta di componimenti in cui abbondano gli elementi pagani e il cui significato può talvolta apparire poco chiaro, poiché è basato su una considerazione arcaica dell’elemento naturale: ad esempio, il nuovo anno e il Natale venivano festeggiati entrambi come giorno della rinascita del sole. I versi, ritornelli e modelli di queste canzoni preservano un ricordo delle antiche divinità, oppure le formule magiche per evocare la potenza dei quattro elementi naturali. Il movimento, la danza e la musica venivano utilizzati per evocare ed accedere all’ignoto, ovvero per attirare i favori delle divinità e delle forze della natura, in modo da garantirsi un raccolto florido, prosperità, benessere e salute. Protagonisti delle canzoni mitologiche sono molto spesso i corpi celesti (il Sole, la Luna e la Stella del Mattino), ovvero i fenomeni atmosferici (lampi e tuoni), ma anche creature mitologiche, vile e dragoni. Come ricorda la Samardžija, «Their relation to mortals, the choice of the bride, wedding feasts and gift-giving may be interpreted as miniature figurative counterparts of archaic cosmogonical myths» (Samardžija 2011: 31).

Dal punto di vista stilistico, le canzoni mitologiche hanno una tonalità solenne, un ritmo ordinario e un ritornello continuo e di facile memorizzazione, che spesso contiene il nome delle antiche divinità (ex. koledo, lado, dodo e lejio) (Samardžija 2011: 29). In questi testi sono inoltre rintracciabili immagini di eccellente grado estetico: ecco allora comparire eroi che corrono attraverso la foresta con gocce di pioggia nei propri occhi, un regno illuminato da tre soli, un cervo con corna d’oro che corre nella selva, tavoli in oro massiccio tracotanti di cibo e greggi di pecore dal manto di seta che pascolano per i prati.

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Questi scenari da fiaba sono incastonati in una narrazione in cui dialoghi e monologhi tengono alto il pathos emozionale. In alcune varianti, riprodotte durante gli eventi più importanti, è facile scorgere, all’interno della danza o del coro, elementi legati alla vita collettiva e individuale che richiamo un sostrato psicologico:

We’re singing and we’re dancing Around the bride’s chest;

Let her call the bridegroom,

To sprinkle it with silver (Samardžija 2011: 30).

In generale, è il ciclico movimento del sole a determinare la struttura dei rituali: l’alternarsi delle stagioni e il calendario agrario sanciscono gli eventi da celebrare, cui è strettamente legata la sopravvivenza della comunità62.

Un altro filone della lirica popolare particolarmente sviluppato in Serbia è quello legato al culto degli antenati e della famiglia. Le narodne pesme appartenenti a questo gruppo erano parte integrante della celebrazione del Santo Patrono della famiglia, nonché dei funerali di un membro del nucleo famigliare. I canti di incoraggiamento al lavoro o ispirati da quest’ultimo sono considerati molto antichi, gli studiosi li collegano alle prime fasi della civilizzazione e alle prime forme di agricoltura. Va qui notato come le relazioni all’interno dell’estesa famiglia patriarcale non siano presenti solo nei canti familiari, in cui hanno un ruolo centrale, ma più in generale in tutte le forme della letteratura orale (epica, lirica e prosa). Queste canzoni raccontano la natura, le cause e le conseguenze dei conflitti all’interno della famiglia, e possono avere per argomento la forza dell’amore e l’armonia familiare. Questo ciclo tematico si sovrappone spesso a quello delle ballate, dei canti matrimoniali e delle canzoni d’amore63.

A conclusione di questo segmento, non possiamo non spendere qualche riga per le canzoni d’amore, le narodne pesme che hanno conosciuto la diffusione più ampia e la maggiore varietà di composizione, temi, emozioni, melodie e schemi metrici. Queste

62 L’arrivo della primavera, ad esempio, veniva celebrato con una serie di canzoni riguardanti la fertilità, mentre durante l’estate veniva celebrato il portatore della croce. In occasione dei matrimoni, invece, i canti seguivano il divenire delle celebrazioni in tutte le sue fasi, mantenendo tuttavia un riguardo minore per il significato rituale dell’evento (Samardžija 2011: 30).

63 Una forma meno sviluppata di canzone familiare, ma di assoluta validità dal punto di vista rituale, è quella delle canzoni per i neonati. Secondo Vuk, questi canti venivano pronunciati durante i sette giorni successivi alla nascita, quando i ben auguranti vengono a visitare la madre e il bambino in segno di buon auspicio. In aggiunta a questi canti, di natura “sociale” e comunitaria, vi sono poi le ninne-nanne, che venivano invece cantate in un’atmosfera più “intima” e che potevano contenere parole o formule magiche (Samardžija 2011: 31).

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canzoni non sono circostanziate alla mera sfera amorosa, ma possono rievocare anche elementi degli antichi rituali legati alla fertilità, concetti mitologici o celebrazioni matrimoniali. Pur essendo contraddistinte da un tono più individuale, espressione dell’animo del singolo, le liriche amorose presentano delle caratteristiche comuni, quali la bellezza idealizzata dell’uomo e della donna64. In generale è l’amore che attecchisce violentemente i sensi a dominare, un sentimento descritto attraverso una serie di forme, metri e toni diversi: «Si canta la veemenza della passione amorosa e con essa tutte le bramosie, le speranze, le gioie degli amanti […]» (Cronia 1949: 20). Talvolta le canzoni d’amore possono celebrare, più o meno direttamente, anche l’armoniosa relazione fra l’uomo e l’elemento naturale, in vero e proprio dialogo fra l’individuo e la fauna e la flora. Infine, va notato come anche nelle poesie d’amore domini la visione del mondo tipica di una società patriarcale: a conseguenza di ciò, l’amore risulta pienamente coronato solo se viene rispettato da parte dei membri familiari. Ecco allora che se la giovane vede opporsi i genitori al suo percorso d’amore, ella sarà costretta a sottostare al loro volere e a rinchiudersi in un tragico dolore. Più in generale, ogni membro della comunità può immedesimarsi nei drammi personali raccontati in queste canzoni, dagli incontri segreti, alla conquista dell’amore, passando per i tradimenti,