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CAPITOLO V. DAI FRONTONI DI ERETRIA? L’AMAZZONE CAPITOLINA E I ‘FRAMMENTI PERDUTI’

V.2 I FRAMMENTI PERDUT

Il primo studio sistematico delle sculture frontonali eretriesi ebbe luogo circa ottanta anni dopo il loro rinvenimento. In questo lungo periodo sono andati perduti alcuni frammenti, documentati fotograficamente dal DAI nel 1914. Attraverso un riscontro incrociato fra i pezzi nei magazzini del museo e le foto, Evi Touloupa individuò alcuni pezzi probabilmente pertinenti al frontone. Con la stessa cautela dell’editrice sembra pertanto corretto riprenderne qui l’elenco, aggiungendo un paio di frammenti e sperando naturalmente nel futuro ritrovamento di questi pezzi.

P.1. Frammento di testa di amazzone

Documentazione fotografica: D-DAI-ATH-1970-1956/1957. Misure non determinabili

Touloupa 2002, 36, II.9, fig. 134

Il frammento è noto da due fotografie riprese da due angolazioni poco differenti. Manca un’immagine del retro del frammento, che consenta di comprendere le modalità della frattura. Il pezzo conserva il tratto inferiore di un padiglione auricolare con il lobo; parte della capigliatura, di cui si possono osservare quattro lunghe ciocche a zig-zag ricadenti sulle spalle; lembi del copricapo, probabilmente un berretto frigio, che copriva la chioma. La superficie di quest’ultimo è lisciata, una frattura sembra interessare l’area di contatto fra il berretto e i capelli. Vista la

309 Sulle analisi isotopiche dei marmi bianchi: True, Podany 1990, 101-134; Gorgoni et alii 2002;

Lazzarini 2007; Lazzarini, Luni 2010; Soccal, Lazzarini 2012. Per il massimo risultato possibile delle analisi non invasive: Palagia, Maniatis 2015.

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connessione iconografica con l’acconciatura della testa dell’amazzone romana il pezzo è di significativa importanza.

P.2. Frammento di corpo di amazzone

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0061.

Altezza max. determinabile ipoteticamente in ca 18 cm.

La forma è parallelepipeda; nel tratto superiore si vede un arrotondamento e sul lato opposto è conservata una frattura in corrispondenza di una soluzione di continuità e di un passaggio di piano. L’insufficiente caratterizzazione volumetrica delle superfici sarebbe inadeguata a riconoscere con certezza un elemento della decorazione frontonale se non fossero visibili le tracce della decorazione colorata originaria. Queste sono del tutto analoghe a quelle sull’amazzone a terra

cat. 7. Si può pertanto ipotizzare che si riferisse alla stessa figura o a

un’altra amazzone vestita allo stesso modo.

P.3. Mano sinistra

Documentazione fotografica: D-DAI-ATH-1970-1659/1966; D-DAI-ATH-1983- 0198/0199/0200.

Misure non determinabili.

Touloupa 2002, 36, II.8, fig. 135-137.

Mano sinistra fratta obliquamente all’altezza del polso e interessata da alcune scheggiature nel tratto inferiore del palmo e sulle dita. Il pugno è chiuso con il pollice poggiato sopra all’indice. L’assenza dell’unghia sul pollice consente di ipotizzare che questo fosse meno visibile. A giudicare dalla documentazione fotografica la conformazione anatomica della mano non sembra corrispondere del tutto a quella riscontrabile negli

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altri frammenti da Eretria (minore accentuazione della separazione fra le dita). La superficie sembra essere alterata.

P.4. Tratto di mantello

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0064. Lunghezza max. ipoteticamente determinabile ca 15 cm.

Touloupa 2002, 35, II.1, fig. 126

Frammento dai margini irregolari: l’unica faccia ripresa fotograficamente è scheggiata per quasi la metà della sua superficie. La parte conservata presenta due incisioni parallele ad andamento semicircolare, che definiscono tre spazi dalla superficie lisciata. Il frammento è identificabile ipoteticamente come parte di un mantello.

P.5. Garretto di cavallo

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0050 Altezza max. ipoteticamente determinabile in ca. 12 cm. Touloupa 2002, 35, II.3, fig. 128

Frammento di un tratto di arto di cavallo, probabilmente un garretto. Ripreso fotograficamente nel suo tratto interno, è percorso da una vena verticale rilevata. L’asse di simmetria dell’arto non è identificabile con certezza, ma la forma potrebbe far pensare a un garretto sinistro.

P.6. Frammento di corpo nudo

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0068.

Altezza max. ipoteticamente determinabile in ca. 12 cm.

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Frammento quadrangolare di difficile comprensione. Il tipo di modellato, con due passaggi di piano, consente di riconoscervi la superficie della pelle di un uomo o di un animale.

P.7. Frammento non determinabile

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0050 Altezza max. ipoteticamente determinabile in ca. 10 cm. Touloupa 2002, 35, II.4, fig. 129

Frammento di forma cilindrica, superiormente rastremato. Non è possibile identificare a cosa sia pertinente, anche se il tipo di modellato potrebbe far pensare a un frammento di corpo umano o animale. Potrebbe forse trattarsi del pezzo aggiunto al frammento cat. 6.

P.8. Frammento di oggetto

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0064. Altezza max. indicativamente determinabile in ca. 9 cm. Touloupa 2002, 35, II.5, fig. 132

Elemento nastriforme a sezione ovale: un’estremità è assottigliata mentre l’altra presenta dimensioni più ampie, accentuate in corrispondenza della frattura. La conformazione del pezzo consente di riconoscervi un oggetto (un elemento di carro o una maniglia di scudo?).

P.9. Frammento di oggetto

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0044; D-DAI-Chalkis-0064; D-DAI- Chalkis-0068

Altezza max. indicativamente determinabile in ca. 13 cm.

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Frammento costituito da un elemento quadrangolare ripiegato a definire due curve: una conservata integralmente e una visibile in traccia nel tratto inferiore del pezzo. L’oggetto è appiattito e, a giudicare dalle fotografie, solo il margine superiore sembra fratto. In corrispondenza del lato esterno dell’oggetto, che conserva ben visibili tracce di raspa, è un abbassamento della superficie di forma triangolare, forse per movimentare l’andamento del pezzo (o per l’incasso di un altro elemento?).

P.10. Elemento arrotondato

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0121 Misure non determinabili.

Elemento sferico tagliato (?), con una superficie appiattita. Poiché non sembra riferibile a un frammento dell’architettura, ci si potrebbe chiedere se sia pertinente a una qualche figura.

P.11. Lastra decorata a bassorilievo

Documentazione fotografica: D-DAI-Chalkis-0126

Lunghezza max. ipoteticamente determinabile in ca. 12 cm. Touloupa 2002, 36, II.7, fig. 133

Elemento di lastra con una decorazione a bassorilievo. Di questa si conserva un tratto con un solo elemento riconoscibile, visibile per poco più della metà del suo sviluppo. Consiste in un oggetto ovale con la superficie strozzata in due punti, da cui si diparte un elemento foliato verticale affiancato da due appendici lanceolate. L’oggetto potrebbe far parte di una decorazione vegetale, come ipotizzato dall’editrice, ma non si può neppure scartare l’ipotesi che si riferisca a una folgore. Le

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modalità con cui questa è resa nella decorazione vascolare sono infatti

analoghe310.

Visto il tipo di decorazione, il pezzo non può esser ritenuto pertinente alle sculture frontonali del tempio di Apollo Daphnephoros.

310 E.g. le figure di Zeus su di una lekythos dal mercato antiquario (BAD 6996); su di un’anfora a

Londra, British Museum, inv. E313 (ARV2 202, n. 87; BAD 201895) o su di un cratere a calice, Bonn,

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CAPITOLO VI. RICOMPOSIZIONE DELLE FIGURE E SOGGETTO DEL