• Non ci sono risultati.

CAPITOLO IV. LE SCULTURE FRONTONALI: UNA NUOVA EDIZIONE DEI FRAMMENT

§ IV.2 C ATALOGO DEI FRAMMENT

61. Plinto con zoccolo anteriore destro di cavallo

M.E. 124 ιμ

Touloupa 1986, 145, tav. 61.3; Touloupa 2002, 30, fig. 99, cat. I.47.

Dimensioni max. (plinto) 28,6 × 21; spessore (esterno) ca. 5, (interno) 5,5-6. Altezza max. (zoccolo) 8; larghezza max. (zoccolo) 7,8.

Frammento di plinto di forma trapezoidale che conserva l’attaccatura di uno zoccolo (non conservato) e un altro zoccolo fratto a circa metà della pastoia.

La superficie del plinto è lavorata a subbia nei tratti originari, destinati a esser fissati sul piano del frontone. La superficie piana superiore presenta invece tracce di gradina, attenuate da una più accurata lisciatura nella parte contigua all’appoggio dell’arto del cavallo. In corrispondenza di un vertice della base è presente una frattura di limitate dimensioni, dalle superfici irregolari (quadrangolare / 5,5 × 6 cm). Potrebbe forse essere riferibile alla fratturazione di un punto in cui era inserito un altro elemento.

Lo zoccolo conservato presenta un’accurata lisciatura della superficie e si connota per un’attenzione nella resa della corona e della muraglia. Più sfumata è invece la caratterizzazione dei glomi, appiattiti, come anatomicamente plausibile essendo la zampa appoggiata a terra. Si può ricostruire la posizione di entrambe le zampe del cavallo, quella meglio conservata, la destra, era a terra, mentre la sinistra era sollevata. Pur presentando una marcata asimmetria non sono riscontrabili difformità sulla superficie.

Nel tratto del pastorale all’esterno è percepibile una soluzione di continuità dovuta all’inserzione del tendine. Seppur meno accentuata, un’analoga indicazione è nel tratto interno dello zoccolo. La caratterizzazione anatomica del

158

piede dell’animale, la presenza di un tratto dei tendini e la sua asimmetria hanno consentito l’identificazione dello zoccolo conservato come anteriore destro.

Il plinto è riferibile agli arti anteriori di un cavallo volto a sinistra. La vicinanza fra i due zoccoli è rilevante per la ricostruzione del frontone: tale distanza fra le zampe degli animali è riscontrabile anche in corrispondenza dell’inserzione superiore degli arti, sul blocco cat. 42.

A circa 4,5 cm dal lato corto più lontano dallo zoccolo è conservata una linea a scalpello, lunga circa 5 cm, e perpendicolare al lato lungo. Tale linea, dalla sezione a V, tende ad assottigliarsi verso l’interno e può esser interpretata come

una linea guidaper la resa dell’arto interno.

* 62. Ginocchio frammentario

M.E. 124 ιθ Touloupa 2002, ??

Lunghezza max. 9,6; altezza max. 7,1; spessore max. 4,8.

Frammento di non chiara identificazione, di cui si conservano due margini originari, mentre gli altri sono stati fratti da un taglio obliquo continuo: l’aspetto complessivo è quasi quello di una scheggia.

Con la dovuta cautela si potrebbe riconoscere nel frammento un tratto di ginocchio: al centro sembra visibile la rotula, rilevata, mentre le depressioni ai lati marcherebbero il passaggio di piani in corrispondenza degli epicondili femorali. Un limite del frammento è appiattito, mentre l’altro sfuma gradatamente; si potrebbe così ipotizzare una marcata asimmetria della figura, e una posizione non verticale dell’articolazione (si riferisce a una figura a terra?).

* 63. Piede sinistro

M.E. 595

159

Altezza max. 14,6; lunghezza max. 15,4; larghezza max. 8; Altezza del plinto (esterno del piede) 5 (interno del piede ca. 6).

Piede tagliato all’altezza del malleolo con un’ampia frattura irregolare, e mancante delle dita, fratte sulle ossa del metacarpo. Collocato su di un frammento di plinto, il piede era inclinato verso l’esterno: solo la parte esterna è appoggiata a terra, mentre quella interna è sollevata. La superficie del piede è lisciata senza particolare cura e sono presenti ovunque tracce di raspa.

La sola parte conservata del plinto è contigua al dorso del piede e presenta ordinate tracce di subbia. Rispetto agli altri plinti di statue del complesso questo sembra presentare un trattamento della superficie differente e mancano tracce evidenti di uso di gradina (forse a causa delle modeste dimensioni del pezzo).

Non è ipotizzabile l’eventuale posizione del frammento nel complesso frontonale, mancando peculiarità formali in grado di individuare la visione preferenziale.

* 64. Frammento indeterminabile (II.12)

M.E. 12459

Touloupa 2002, 36-37, fig. 140, cat. II.12.

Altezza max. 5,6 ; spessore max. 3,7; larghezza 3,9 / 3,4.

Frammento costituito da un piccolo elemento parallelepipedo (3,7 × 5,4 × 0,4 cm) appiattito cui aderisce un elemento arrotondato, rastremato in una direzione.

Il frammento, pertinente chiaramente a un oggetto, potrebbe essere dubitativamente attribuito a un elemento di carro o a un’arma.

* 65. Frammento indeterminabile (II.16)

M.E. 19463

Touloupa 2002, 37, fig. 142, cat. II.16 Altezza max. 10,7; largh. max. 11,4.

160

Frammento quadrangolare con gli spigoli arrotondati, pertinente a un pezzo con uno sviluppo verticale. Un restringimento, osservabile in sezione, potrebbe forse esser interpretato come indicazione di una tibia, ma mancano dati a supporto di tale ipotesi. Nonostante incrostazioni impediscano una chiara lettura della superficie, sembrano visibili tracce di gradina.

La regolarità dei tagli, orizzontali, consente di riferirli alla riduzione del pezzo per realizzarne materiale da costruzione.

* 66. Braccio destro di figura femminile

M.E. 11910

Rinvenuto il 19/10/1977 in via Eudimou Krataimenou, nei pressi del porto. Touloupa 2002, 79-80, figg. 185-186, cat. IV.11

Lunghezza max. 25; larghezza max. 12,4; diametro (braccio) 9.

Arto di figura femminile fratto sotto l’articolazione della spalla e sopra il polso. Il limite superiore è interessato da una frattura irregolare, mentre quello inferiore da un taglio perpendicolare all’orientamento del braccio. Incrostazioni e usura della superficie alterano la caratterizzazione della veste, comunque leggibile.

Il braccio è coperto, fino all’altezza del gomito, dalla manica di un chitone il cui tessuto è mosso da un fascio di pieghe a zig-zag, rese da solchi paralleli a scalpello. In corrispondenza dell’asse di simmetria dell’abito, nel punto più usurato, si vedono alcuni restringimenti, riferibili con ogni probabilità alla presenza di occhielli. Se così fosse, si potrebbe trattare di un chitone con finte

maniche284. L’avambraccio, nudo, presenta una superficie articolata, con

l’indicazione dei muscoli bicipite, tricipite e brachio-radiale nella sezione interna del gomito.

L’orientamento del pezzo può essere ricostruito grazie alla conformazione della manica: sul tratto anteriore i due lembi del chitone convergono disegnando

161

una v rovesciata, mentre sul retro il tessuto del chitone non è interrotto, se non da una scheggiatura moderna.

Il trattamento delle superfici consente alcune osservazioni: una buona politura sembra riscontrabile solo sul braccio in visione laterale, nel tratto contiguo al gomito, dove le pieghe della veste presentano una volumetria più accentuata. Le tracce di raspa nel tratto posteriore dell’avambraccio sembrano esser prova di una rifinitura più corsiva, ma bisogna purtroppo lamentare una marcata alterazione delle superfici in visione anteriore.

Il frammento è identificabile nel braccio destro di una figura di grandi dimensioni, volta a sinistra nello spazio frontonale.

163

CAPITOLO V. DAI FRONTONI DI ERETRIA? L’AMAZZONE