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Le frasi impersonali: un raffronto tra le varietà centrali e meridionali nell’alternanza tra ka/ki e u/m(u).

5. L’elemento “quantu” nel sintagma del complementatore e la sua distribuzione con ka e u.

5.1 Le frasi impersonali: un raffronto tra le varietà centrali e meridionali nell’alternanza tra ka/ki e u/m(u).

Abbiamo sottolineato come diversi lavori, inerenti agli elementi che occorrono nell’articolato sistema del complementatore, sono stati effettuati su diverse varietà dialettali (tra i più recenti citiamo: Benincà 2006, Manzini-Savoia 2005,2010 Ledgeway 2007,2008, 2010, D’Alessandro-Ledgeway 2010, Cruschina 2010, Damonte 2008,2009). Abbiamo già evidenziato che gli studi sulle varietà dialettali hanno mostrato un’alternanza nelle occorrenze dei complementatori ka e ki. Tendenzialmente i predicati dichiarativi tendono a selezionare ka, quelli desiderativi, o in divenire ki/kə:

Manzini-Savoia(2005) (399) m’annə dettə ka ve kre Guglionesi

mi hanno detto che viene domani

(400) vujje kə vennə kre Guglionesi voglio che viene domani

voglio che venga domani

(401) m omə dittə ka vi dumo:nə Montenerodomo mi hanno detto che vieni domani

(402) so ssciutə prima kə məneivə Montenerodomo sono uscito prima che venivi

Ledgeway-D’Alessandro (2010) (403) Penze ka Marje ve sicuramende Arielli

penso che Maria viene sicuramente penso che Maria verrà sicuramente

(404) jè mejje ki ti sti zitte Arielli è meglio che ti stai zitto

è meglio che tu stia zitto

Questi esempi sono molto importanti se confrontati con le varietà calabresi oggetto d’esame. Infatti riproponendo gli equivalenti calabresi delle varietà di Arielli, Montenerodomo e Guglionesi in (400), (401), (404), notiamo che le varietà oggetto d’esame selezionano sempre l’elemento u:

(405) vogghiu u veni domana Squillace voglio prt vieni domani

voglio che tu venga domani

(406) nescivi prima u venivi tu Squillace uscii prima prt venivi tu

sono uscito prima che tu arrivassi

(407) è megghiu u ti stai quetu Squillace è meglio prt ti stai zitto

è meglio che tu stia zitto

Come possiamo vedere da questi esempi, ancora una volta, anche con predicati impersonali i contesti di occorrenza di ka/ki e u si intersecano. Nei dialetti centrali l’alternanza tra ka e ki non è sistematica poiché possiamo trovare il complementatore ka anche in contesti dove ci aspetteremmo ki. Manzini-Savoia (2005) notano inoltre le sovrapposizioni con gli elementi wh che caratterizzano l’elemento ki. Questo dato lo riscontriamo anche nella varietà squillacese:

(408) ki ffai? Squillace che fai?

Manzini-Savoia (2010), così come Ledgeway (1998) non prendono in considerazione gli elementi u/m(u), in analogia alle particelle di area balcanica che abbiamo visto nella prima parte di questo lavoro, come possibili complementatori. Rohlfs (1969) invece pone un parallelismo tra le varietà che presentato due complementatori, uno “dichiarativo” , uno “irreale”, proprio con le varietà che presentano l’uso di queste particelle per i predicati in divenire o “irreali”. Un’argomentazione a favore della prima tesi è che queste particelle

combinano con i complementatori, però abbiamo anche notato come in diversi contesti di occorrenza ka e u/m(u) non possono assolutamente coesistere. Il problema della co-occorrenza , o combinazione, di questi elementi è in ogni caso debole se ipotizziamo un sistema del complementatore scisso in più posizioni possibili per questi elementi. Inoltre, nelle varietà dove gli elementi u/m(u) sono presenti in modo ampio si riducono progressivamente i contesti di occorrenza di

ki. Ad esempio, nelle varietà di Crotone e Squillace l’elemento ki può occorrere

solo come elemento wh, ma non lo troviamo come introduttore di contesti irreali o in divenire:

(409) ki d è ka vo? Crotone chi d è che vuoi?

che cosa vuoi?

(410) o(n) sapa ki ffara Squillace non sa che fare

(411) è megghiu *ka u ss inni va Crotone è meglio *ka prt se ne va

è meglio che se ne vada

(412) è miagghiu ka veni (Manzini-Savoia 2010) Arena è meglio che vieni

è meglio che vieni

(413) è miagghiu u veni Acquaro è meglio che vieni

Ledgeway-D’Alessandro (2010) in un’analisi sull’elemento ocche33 dei dialetti abruzzesi, così come Manzini-Savoia (2005,2010) notano delle sovrapposizioni degli elementi ka/ki in determinati contesti dove ci aspetteremmo il complementatore “irreale”:

(414) vuje ka ve dumane Ledgeway-D’Alessandro (2010) Arielli voglio che viene domani

voglio che venga domani

(415) vulessə ka məniscə Manzini-Savoia(2010) Montenerodomo volessi che venisse

vorrei che venisse

Nell’analisi di Ledgeway (2003,2005,2009) e in Ledgeway-D’Alessandro (2010) il complementatore ka ha il tratto [-irrealis], ki quello [+irrealis]. Secondo l’analisi proposta in Ledgeway-D’Alessandro (2010), quando ka occorre anche nei predicati desiderativi abbiamo un movimento di Fin° verso Force°. Si realizza così una posizione sincretica nella struttura di frase e il complementatore ka in questo caso possiede sia i tratti reali che quelli irreali,

Ledgeway-D’Alessandro (2010) (416) Vuje [ForceP ca [FinP // [TP ve’ dumane]]]

Al contrario, quando Force° non è selezionato, non abbiamo alcun movimento e le due teste sono realizzate indipendentemente come vediamo analizzando il predicato in (413):

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Non utilizzeremo esempi con l’elemento ocche, ma ci serviremo di alcuni esempi sui complementatori ka e ki.

Ledgeway-D’Alessandro (2010) (417) je ore ki ti sti zitte Arielli

è ora che ti stai zitta è ora che tu stia zitta

In (418) diamo la struttura dell’esempio della varietà abruzzese (418) Je ore [ForceP Ø [FinP chi [TP ti sti zitte]]]

La stessa cosa può tranquillamente accadere però nei sistemi come quelli di Crotone e Squillace che realizzano due tipi di introduttori: ka e u. Quando ka viene selezionato può assumere anche i tratti irreali e difatti nei casi con ka nei contesti dichiarativi non abbiamo mai u come possiamo vedere nei contro esempi di Crotone:

(419) ha dittə ka vena Crotone ha detto che viene

ha detto che verrà

(420) vulissə u k’iuvissə Crotone volessi che piovesse

vorrei che piovesse

Manzini-Savoia (2010) propongono una diversa analisi che coinvolge la natura stessa dei complementatori, che sono analizzati come teste nominali indipendenti che introducono variabili proposizionali. Seguendo questa linea di ragionamento la differenza tra i due complementatori è tra due tipi di variabili. Il complementatore ka ha maggiori proprietà di definitezza rispetto ai complementatori ki/kə. Tra questi due elementi è sempre il complementatore indefinito a presentare delle coincidenze con gli elementi wh. Manzini-Savoia

specificano però che è possibile avere anche dei sistemi a due complementatori dove il complementatore indefinito non coincide con gli elementi wh, come nel sistema di Paulilatino, varietà sarda, che presenta questo schema:

Manzini-Savoia (2005,2010) (421) ka – complementatore “definito” Paulilatino

ki – complementatore “indefinito” itte – che cosa – elemento wh

Possiamo tranquillamente adattare questo schema alle varietà di Crotone e Squillace:

(418) ka – complementatore “definito” Crotone

u – complementatore “indefinito” ki/kə – che cosa – elemento wh

(419) ka – complementatore “definito” Squillace

u – complementatore “indefinito” ki – che cosa – elemento wh

Ribadiamo che nell’analisi di Manzini-Savoia questi elementi sono rimossi dalle posizioni C del complementatore e valutati come teste nominali indipendenti che esprimono variabili proposizionali che tendono a differenziarsi a seconda delle proprietà di definitezza. Questa differenziazione supera il binomio realtà/irrealtà che vale in effetti per molte varietà che presentano un complementatore reale e uno irreale, anche se in alcuni dialetti troviamo una sorta di sovrapposizione nella selezione dei complementatori nei predicati desiderativi. Questa teoria riesce però a spiegare il perché siano sempre i complementatori indefiniti a coincidere con gli

elementi wh, che per loro natura possono selezionare sia predicati reali, sia predicati irreali, non essendo quindi vincolati allo schema realtà/irrealtà. A maggior ragione però, non possiamo non estendere questa analisi alle particelle subordinanti u/m(u) perché , nei sistemi che le presentano, introducono variabili proposizionali indefinite, formando un binomio di tipo aspettuale con il complementatore definito ka. Non è un caso che in queste varianti le occorrenze di ki siamo estremamente limitate e in tutti i casi nei quali le particelle u/m(u) presenti, non possiamo trovare gli elementi ki/kə:

(424) è miajju *ka/ki u ti ndi vai Acquaro

è meglio *che prt te ne vai

è meglio che tu te ne vada

(425) prima *ka/ki u ti nda veni Squillace

prima *che prt te ne vieni

prima che tu te ne venga

(426) è miagghiu ka veni (Manzini-Savoia 2010) Arena è meglio che vieni

è meglio che vieni

(427) è miajju *ka/ki mu ti ndi vai Arena34

è meglio *che prt te ne vai

è meglio che tu te ne vada

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L’esempio in 423 è stato rilevato personalmente. La parlante nativa del paese di Arena giudica corretti entrambi i dati in 422 e 423. Non ammette logicamente la compresenza nella stessa frase degli elementi ka e mu.