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2. Le diverse tesi etimologiche degli elementi u/mu

3.3. La distribuzione dei complementatori ka/k

Gli esempi fin qui analizzati forniscono un indizio molto chiaro su come questi elementi abbiano contesti di occorrenza diversi, possano occupare posizioni diverse all’interno della struttura frasale. In questo lavoro non tratteremo solamente l’analisi differenziata di queste due particelle nelle varianti che le presentano entrambe, ma proporremo anche l’analisi della sua distribuzione rispetto ai complementatori ka/ki che solitamente operano in tutte le lingue dell’Italia centro-meridionale. I lavori di Ledgeway (1998, 2000, 2009), Manzini e Savoia (2005, 2008, 2009) dimostrano in maniera esaustiva che l’ampia gamma di dialetti meridionali propone due forme di introduttori frasali: ka come complementatore dichiarativo, specialmente dopo i verbi epistemici come credere e pensare, ki come introduttore di predicati volitivi oppure di situazioni in

divenire. Manzini-Savoia (2009,2010) propongono una diversa analisi di questi elementi considerandoli non come mere proiezioni funzionali, ma come elementi nominali indipendenti che soddisfano le posizioni argomentali del verbo matrice, mentre la frase incassata può essere considerata come il loro complemento. Non è questa la sede per discutere dell’esatta natura dei complementatori ka/ki. Il presente lavoro vuole verificare i contesti di occorrenza delle particelle u/m(u), in relazione agli elementi ka/ki, e investigando i contesti nei quali questi elementi possono sovrapporsi. Manzini-Savoia (2009,2010) hanno rilevato che in molti casi l’introduttore di questi predicati volitivi, in forma ki, può coincidere con gli elementi wh. Per esempio può coincidere con il pronome interrogativo chi, che, e coincidere anche col pronome relativo che. Esaminiamo questa distribuzione anche nella varietà di Squillace:

(214) criju ka vena Squillace credo che viene

credo che venga

(215) penzanu ka vena Squillace pensano che viene

pensano che verrà

(216) doppu ki vinna ncignau u k’iova Squillace dopo che venne iniziò prt piove

dopo che è venuto iniziò a piovere

(217) doppu ka a hacisti mala Squillace dopo che la facesti male

poiché tu l’hai fatta male

(218) ki pigghiasti? Squillace che prendesti?

che hai preso?

(219) u vitta ki sagghìa Squillace lo vidi che saliva

l’ho visto che saliva

(220) esta kka ki mangia Squillace è qui che mangia

Gli esempi (214-220) mostrano che la distribuzione di ka e ki segue lo schema predetto per i dialetti di area centrale e meridionale. L’elemento ka può essere considerato come una congiunzione dei predicati dichiarativi. L’elemento ki, che a volte può essere trovato in forma kə, introduce predicati desiderativi o in divenire, oltre ad essere coincidente con elementi wh. Riproponiamo qualche esempio tratto da Manzini-Savoia (2005) per mostrare meglio questi fenomeni: (Manzini-Savoia 2005) (221) m annə dəttə ka vέ krέ Guglionesi (Molise) mi hanno detto che vieni domani

(222) vujjə kə vi krέ voglio che vieni domani

(Manzini-Savoia 2005) (223) m omə dittə ka vi dumo:nə Montenerodomo(Abruzzi) mi hammo detto che vieni domani

(224) so ssciutə prima kə məneivə sono uscito prima che venivi sono uscito prima che ti arrivassi

Anche questi esempi di Guglionesi e Montenerodomo ci fanno vedere come gli introduttori frasali selezionati in contesti dichiarativi e volitivi sono diversi. Gli elementi ki / kə sono selezionati per evidenziare un qualcosa che ancora non è avvenuto, e così sono selezionati con predicati desiderativi e in divenire. Anche questa caratteristica degli elementi ki / kə non può essere generalizzata poiché sempre dai dati di Manzini-Savoia vediamo come anche il complementatore ka possa introdurre contesti in divenire. Sempre dalla varietà di Guglionesi:

(225) vujjə ka/ kə purə tέu mənəssə (Manzini-Savoia 2005) Guglionesi voglio che pure tu vieni

voglio che venga pure tu

Passiamo adesso alla comparazione dei dati della varietà calabrese di Arena con quelle di Acquaro, paese limitrofo, e quella di Squillace. Questa comparazione ci mostra come queste varietà presentino all’interno delle loro strutture meccanismi di selezione differenti:

(226) è miagghju ka vieni (Manzini-Savoia 2005) Arena è meglio che vieni

(227) è miagghju u viani Acquaro è meglio prt vieni

è meglio che tu venga

(228) è megghju u veni Squillace è meglio prt vieni

è meglio che tu venga

La varietà di Arena si differenzia da quelle di Squillace e Acquaro.

In un contesto con frase scissa Arena seleziona ka mentre Acquaro e Squillace selezionano u. Questa comparazione sembra suggerirci che i campi semantici di

ka e u siano gli stessi, ecco perché possono occupare le stesse posizioni all’interno

della struttura sintattica. Infatti non è il frutto di casualità il fatto che quelle varietà che presentano un uso ampio degli elementi ka/ki vedano allo stesso tempo ridotti i contesti di occorrenza delle particelle u/mu.

(229) nescivi duappu ki vinni (Manzini-Savoia 2005) Arena

uscii dopo che venne

sono uscito dopo che è arrivato

(230) nescivi duappu ki vinni Acquaro

uscii dopo che venne

sono uscito dopo che è arrivato

(231) nescivi doppu ki vinna Squillace

uscii dopo che venne

(232) nescivi doppu ki venisti tu (Manzini-Savoia 2005) S.Agata del Bianco

uscii dopo che venisti tu

sono uscito dopo che sei arrivato tu

Al di là delle differenziazioni fonologiche, le varietà di Acquaro e Arena presentano il dittongo ua, per o tonica, i dati mostrano al contrario uniformità nella selezione dell’introduttore di frase selezionato in combinazione con l’avverbio duappu/dopo. Troviamo infatti sempre il complementatore ki in tutte e tre le varietà. Il contesto temporale nel quale questo complementatore opera delinea una successione di azioni già avvenuta. Vediamo cosa succede nella varietà di Acquaro e Squillace con l’avverbio prima:

(233) prima u niasci pigghjatilu Acquaro

prima prt esci prenditelo

prima che tu esca prenditelo

(234) prima u nesci pigghjatilu Squillace

prima prt esci prenditelo

prima che tu esca prenditelo

(235) prima u nnesci pijattìllu Crotone prima prt esci prenditelo

prima che tu esca prenditelo

I dati mostrano che le varietà di Acquaro, Squillace, Crotone selezionano al contrario la particella u in un contesto che indica sempre una successione di azioni, ma evidenziamo che questa successione non ha ancora avuto luogo.

Sono sempre i contesti in divenire quelli che presentano le particelle u/mu, mentre abbiamo rilevato che gli elementi ka/ki possono essere selezionati sia per delineare azioni in divenire, sia per evidenziare azioni pregresse:

(236) vujjə ka/ kə purə tέu mənəssə (Manzini-Savoia 2005) Guglionesi voglio che pure tu vieni

voglio che venga pure tu

(237) nescivi duappu ki vinni (Manzini-Savoia 2005) Arena

uscii dopo che venne

sono uscito dopo che è arrivato