Capitolo II Strategie narrative nel macrotesto di A.S.Byatt
2.2. The Game (1967)
Il romanzo racconta la storia di Cassandra Corbett9 e della sorella minore
Julia, residenti nella comunità quacchera di Newcastle, in Northumbria. Le due sorelle sono molto unite, al punto di definirsi l’una lo specchio dell’altra, ed entrambe
4 Coyne Kelly, Kathleen, A. S. Byatt. Northeastern University, Twayne Publishers and imprint of
Simon & Schuster Macmillan, New York, 1996, pp. VII-X.
5 Ivi. pp. X-XIII.
6 Questa metafora è rintracciabile anche nei romanzi successivi, come A Whistling Woman (2002) e The Children’s Book (2009). Nel primo, il programma nel quale lavora Frederica Potter si chiama Through the Looking Glass. Nel secondo, ci sono tantissimi riferimenti ad artefatti creati
manualmente da artigiani, come la ceramica, i lavori con la creta, e quelli col vetro. Per ulteriori approfondimenti si veda anche: Harrod, T.; Adamson, G. “Interview with A.S. Byatt”, The Journal of
Modern Craft, 4:1, 2011.
7Alfer, A.; Edwards De Campos, A.J. op.cit. p.28. 8Harrod, T.; Adamson, G. op. cit. p. 72.
9 Secondo Franken, Creighton e Bradbury, il rapporto tra le sorelle Corbett sarebbe ispirato a quello
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nutrono una infatuazione per il loro vicino di casa, Simon Moffitt. Le bambine, spinte dalla loro fervida immaginazione, inventano un gioco10, ambientato in un mondo
fiabesco, popolato da cavalieri e dame, pieno di amore e di serenità e alimentato dalle fantasie che entrambe sviluppano e accrescono in piena cooperazione. Tuttavia è Cassandra, forse per la maggiore età, quella che più si distingue come parte attiva all’interno del gioco: inventa la maggior parte delle regole e inserisce personaggi letterari tratti dalla Mort d’Arthur di Malory e dai poemi di Tennyson. Il gioco non è però privo di sofferenza, a causa del profondo coinvolgimento emotivo di entrambe le sorelle, anche se tormenterà soprattutto Julia, che avrà incubi per la maggior parte della sua adolescenza.
Il punto di svolta nella relazione tra le due sorelle giunge nell’età adolescenziale, quando Julia vince un concorso con un racconto, il cui intreccio è composto da materiale ispirato al loro gioco comune. Cassandra si sente tradita dalla sorella e nutre una segreta invidia nei suoi confronti, poiché ritiene che il racconto sia potuto nascere solo grazie ai suoi sforzi nel gioco e perché la sua stessa short
story, creata utilizzando gli stessi elementi e inviata al medesimo concorso, era stata
rifiutata dalla commissione. Da questo momento, le due sorelle prendono strade diverse: Cassandra si trasferisce a Oxford e intraprende la carriera accademica, mentre Julia diventa scrittrice, sebbene con scarso successo, in quanto un altro racconto, sempre ispirato al gioco con la sorella, non ottiene un buon risultato di pubblico, poiché «the long partnership came to an end; there was no more game.» (TG, 61)
Infine, Cassandra scopre che Julia ha una relazione con Simon, l’amico di infanzia, del quale anche lei è profondamente innamorata e decide di rompere definitivamente i rapporti con la sorella.
Anche la relazione tra Julia e Simon non ha un lieto fine, in quanto Simon lascia l’Inghilterra per motivi sconosciuti e tuttavia Julia riesce a riprendersi dal dolore: si sposa con un quacchero di nome Thor Eskelund, dal quale ha una figlia, Deborah, e anche professionalmente, affiancando la carriera di giornalista a quella di
professionale. (Franken, C. A.S.Byatt. Art, Authorship, Creativity. Palgrave, Hampshire and New York, 2001, pp.63-64)
10Il loro gioco non è altro che il Game del titolo. Il gioco è visto come un’evasione dalla realtà
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scrittrice, raggiunge i massimi livelli. Inoltre è ospite in un programma televisivo di grande fama e intreccia una relazione con il presentatore, Ivan.
Julia è l’emblema dell’artista, è geniale e possiede spirito d’iniziativa, intuito e beni materiali, ma come talvolta accade alle persone di successo, non si accontenta della normalità neanche in campo affettivo, per cui si allontana dalla famiglia, che lei stessa si è creata, per vivere nell’ombra con il suo amante e nemmeno si preoccupa di recuperare il rapporto con la sorella lontana.
La vicenda fino ad ora descritta viene raccontata con un’analessi, quando le due sorelle si incontrano dopo anni al funerale del padre. L’incontro si rivela tutto sommato piacevole e sorprendentemente privo di astio, per cui Cassandra e Julia decidono di incontrarsi nuovamente. Durante quel primo incontro nella casa paterna, in televisione, accesa per caso, compare Simon: ospite in una trasmissione televisiva in qualità di esperto di serpenti, mostra dei filmati girati durante le sue innumerevoli esperienze nella foresta amazzonica. La sua apparizione, per quanto improvvisa, non genera tensione, anzi, l’adolescenziale intesa è così ben ristabilita che le due sorelle riprendono il vecchio gioco di infanzia per decidere chi dovrà andare a fare visita all’altra e viene di conseguenza stabilito il loro prossimo incontro a Oxford, a casa di Cassandra.
Sfortunatamente, però, questo secondo incontro è sgradevole: Cassandra si sente soffocata dall’ingombrante presenza della sorella, dalla sua fastidiosa curiosità, irritata dal suo giudizio su amici e conoscenti e offesa dal suo regalo, un serpente di vetro, che lei, docente di medievalistica inglese, percepisce come provocazione, in quanto il serpente, oltre a ricordare Simon, è simbolo di tentazione.11
It was rigid from head to tail, although the surface was moulded to suggest a certain curving bumpiness; the head rested level with the body and the under-surface suggested to the hand the spread of slackened and easy muscles. . . . Inside, flowing and turning under the green and gold, was a confused network of crimson lines, suggesting viscera, or a mapping of the nervous system. It had crimson, slightly convex eyes, which were the orifices of crimson funnels whose pointed ends met inside the skull. Between the flat lips, inside the delicately curving teeth, lay a black thread of forked tongue, whose root was at the juncture of the eyes. (TG, 135-136)
Anche Julia, d’altro canto, si sente a disagio, ancora imprigionata nelle regole dell’antico gioco dettate da Cassandra e lascia la residenza della sorella.
11 Il serpente come simbolo della tentazione è un elemento ricorrente nella simbologia cristiana e si
trova nella Genesi, in cui Eva, indotta dal serpente maligno, raccoglie e mangia la mela, contravvenendo all’ordine di Dio. Nell’accezione pagana, il serpente rimane comunque una bestia infida e maligna.
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L’incontro con Cassandra, malamente interrotto, diventa materiale per il nuovo romanzo di Julia, A Sense of Glory, dove si racconta la storia di una docente di Oxford e del suo sogno di intraprendere una relazione con un pastore anglicano. Il sogno non solo non si avvera, ma è interrotto bruscamente nel momento in cui i due si incontrano a Oxford e prendono strade diverse. Il romanzo ha un enorme successo.
Cassandra, già affetta da problemi di instabilità mentale, dopo aver letto il nuovo romanzo di Julia, identificandosi nella vicenda, aggrava la propria depressione e, ossessionata da numerose visioni, decide di suicidarsi, essendo ormai incapace di distinguere la realtà dal mondo fittizio del romanzo. Infatti, anche nella realtà, e all’insaputa di Julia, Cassandra e Simon, come i due protagonisti del romanzo, si erano dati appuntamento a Oxford e si erano incontrati per parlare delle loro vite, dei loro ricordi e delle loro esperienze traumatiche, nella speranza, soprattutto di Cassandra, di intrecciare una relazione che tuttavia non inizia.
Ma anche per Julia, la vicenda prende una brutta piega: in effetti, il romanzo
A Sense of Glory era nato come un personale momento terapeutico, come un
tentativo di riscatto nel confronto con la sorella maggiore per affermare la propria individualità, in modo da attenuare la sofferenza conseguente alla nuova lontananza, mentre la morte della sorella12 aggiunge un peso ulteriore alla sua vita, in quanto il
caso approda in tribunale.
Infatti, Julia viene citata per essere ritenuta, almeno in parte, responsabile del suicidio della sorella, in seguito al ritrovamento del diario di Cassandra con la spiegazione del suo gesto: «Julia does a little more than simply see me, and that little is intolerable.» (TG, 276)13
Il romanzo di Byatt non conclude il processo, forse per sollecitare un giudizio autonomo del lettore sull’opportunità di manipolare l’Altro come se si stesse giocando con delle marionette.14
Il gioco narrativo in The Game è duplice ed è rappresentato dal romanzo di Julia, che costituisce la parte centrale dell’intero romanzo e il motore dell’azione, e dal diario di Cassandra, che determina l’epilogo.
12«a way of coming to grips with what’s frightened me, with what I could, but don’t, understand. . . . It
would be a way of coming to grips with Cassandra, but also of detaching us.» (TG, 148)
13Per ulteriori approfondimenti, si veda: Alfer, A.; Edwards De Campos, A.J. op.cit. pp. 24-35;
Franken, C. op.cit. pp. 61-81; Coyne Kelly, K. op.cit. pp.24-35.
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Si tratta di strumenti, come si è potuto notare, estremamente duttili, che hanno come funzione sia la vendetta sia scopi terapeutici.
Infatti, per quando riguarda il motivo della vendetta, A Sense of Glory diviene un momento di rivincita di Julia per affrancarsi da Cassandra, mentre il diario di Cassandra diventa la sua vendetta postuma verso Julia, attraverso il procedimento giudiziario.
In particolare, A Sense of Glory è anche un momento curativo per Julia, che desidera liberarsi di Cassandra e liberare definitivamente se stessa dal gioco che le due avevano inventato da bambine. Il titolo è, infatti, significativo: si tratta del momento di gloria di Julia, del successo cercato e meritato. Il passato e il desiderio di intraprendere un percorso diverso è ormai irraggiungibile e irrecuperabile perché il loro gioco adolescenziale e l’unità che aveva simboleggiato per loro, è perduto per sempre.
All’interno del romanzo, si dice più volte che le due sono come uno specchio, ma Cassandra, sia da adolescente che da adulta, è un’artista15 che ha già fallito in
partenza. Il suo è un nome parlante ed è strettamente connesso al mito di Apollo: l’amore del Dio delle Muse è rifiutato da Cassandra, che è destinata a non esser mai creduta ma neanche sconfitta.
Il riferimento al mito greco è tratto da uno dei passi del diario di Cassandra:
Cassandra. Not Cassandra Austen, sisterly supporter of the expressive Jane. Cassandra who was Apollo’s priestess, and –since she refuses intercourse with the Lord of the Muses… incapable of communication… like myself. Like myself, a specialist in useless novelist. (TG, 141)
Nell’estratto si fa anche riferimento alla somiglianza che intercorre tra Cassandra e Jane Austen, un parallelo che si può, in effetti, tracciare con le due sorelle di Sense
and Sensibility, Elinor e Marianne, che rappresentano, al pari di Cassandra e Julia
Corbett, la ragione e il sentimento, due diverse visioni dell’inclinazione femminile.16
Per quanto riguarda il diario di Cassandra, si tratta di uno scritto redatto con diligenza dalla protagonista, un Truly Private Diary che si configura come estremamente dettagliato, ossessivo ed esauriente, in cui tutte le esperienze della
15 Il romanzo critica l’artista che commette l’errore etico di considerare l’arte più importante della
propria famiglia o della propria vita. (Franken, C. op.cit., p. 106.)
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donna sono minuziosamente annotate, fino al punto in cui, tenere un diario si trasforma in un’ossessione, in una sorta di “tirannia dell’oggetto”.17
[Cassandra] was occasionally distressed by the extent to which the events and solid objects around her were only remarkable in so far as she “collected” them for her journal… And once the journal had been only raw material for some large imaginative work – something finished and formed, which would, like a magnet, polarize all these unrelated scraps so that they lay in concentric circles or stood and pointed all one way like fur. (TG, 23-24)