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gennaio 1747 al 15 aprile 1749, diurno del cancelliere Cosimo Maria Pescetti Cart in fol., c n n.

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184 Salone concesso per uso e passo in occasione di Commedie

A dì 26 dicembre 1747

Adunati in numero sufficiente di sette, sentiti l’istanza fatta dal Signor Dottor Amedeo Baldanzi, con la quale esprimendo il desiderio che ha di dare un pubblico divertimento di burlette e veglioni in questo pubblico teatro, domandava in sostanza alle Signorie loro il passaggio per il Salone, per essere più commodo l’accesso alle persone più culte e per potere più comodamente dare il divertimento del gioco nel tempo delle dette burlette e veglioni, con quel più […]

Onde sentiti e considerati, deliberarono e deliberano, concessero l’uso e passo al salone per le sole burlette, e non altrimenti al suddetto Signor Baldanzi, con condizione di dover pagare al credenziere di questo Publico, per tutto l’incomodo e assistenza, che potrà avere in tutto il futuro Carnevale, scudi due; e per quello riguarda la concessione del passo e uso del salone per veglioni e gioco, rilasciorono la cura ai loro Signori in Uffizio successori, che provvedano non nasca alcun inconveniente, come per il passato, con incaricare il loro credenziere ad avere tutta la cura e assistenza immaginabile per l’effetto suddetto, il tutto per loro partito di ufficiali 7 e nessun contrario.

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c. 82 r/v

Passo per il salone in domanda di veglioni e gioco [A dì 14 gennaio 1747]

Sentita di poi la domanda al Signor Dottor Amedeo Baldanzi, con la quale esponendo la concessione ottenuta del passo per il salone al teatro di questo Publico e il riservo fatto dai signori rappresentanti passati alle Signorie loro, adunati di concedere tal passo in tempo di veglioni unitamente col comodo al gioco in detto Salone, domandava in sostanza concederseli tal passo e comodo in congiuntura di veglioni e gioco, e insieme annullarsi la nuova tassa imposta agli impresari delle commedie di scudi 2 da pagare a Ciriaco Fabbri donzello credenziere, per le cause di che nella deliberazione de 24 dicembre p:0 p:0 per non essere questa passata mai stata solita, con quel più.

Onde sentiti e considerati, fu mandato il partito se piaceva il concedere a detti impresari l’uso del salone, per l’accesso al teatro in congiuntura di veglioni e per il gioco, a forma di domanda, e ottenuta ufficiali favorevoli 7, ostinati 3 in contrario. E riproposto il partito dopo altri discorsi fatti, deliberorno e

185 deliberarono, concessero al Dottor Amedeo Baldanzi e compagni impresari l’uso del salone, anco per l’accesso ai veglioni, per comodo al gioco con condizione che tal uso e comodo gli sarà tolto, ogni volta che sarà riconosciuto praticarsi in detto salone e stanze annesse, qualche improprietà, indecenza o inconveniente volendo le signorie loro. Adunati che al gioco suddetto non restino introdotte o ammesse, se non persone oneste e in abito proprio e civile, e in quanto alla tassa ordinorno starsi nel deliberato dei loro Signori per ufficiali favorevoli 6 nessun ostinato in contrario.

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c. 123 v.

Stanziamento di scudi 12 al Giuliani violinista con obbligo di insegnare gratis A dì 24 giugno 1748

Adunati, fu dal Signor Priore di Comune nuovamente riproposta la domanda del Giuliani violinista di che sotto dì 25 aprile scorso soggiungendo, che oltre ai due soggetti da proporsi dal Magistrato loro ai quali avrebbe insegnato gratis suonare il violino, avrebbe anche ad altro simil soggetto da proporsegli, come sopra, insegnato gratis, suonare oboe e altro instrumento.

Onde sentiti […] deliberarono e deliberano, stanziarono al suddetto Giuliani violinista per un anno la somma di scudi 12 con l’obbligo di dovere insegnare gratis a due soggetti, che li saranno proposti dai nobili signori rappresentanti suonare il violino et ad altro soggetto l’obue, e altro instromento per loro partito di ufficiali favorevoli 6 non ostinanto uno in contrario […]

[84]

c. 137 v./ 138 r.

Licenza a Luca Clemente Bottari di trattenersi in Lucca per suonare all’Opera. [A dì 23 agosto 1748]

[…] sentiti di poi che Luca Clemente Bottari uno dei loro trombi in congiuntura di trovarsi in Lucca era stato richiesto a trattenersi qualche tempo per suonare all’Opera che si recita in quella città e che quando fusse stato in piacimento loro si sarebbe la trattenuto per tal motivo, accordarono all’istesso

186 Bottari una tale licenza, con obbligo al medesimo di essere qua a prestare il dovuto servizio nei giorni della Fiera.

[85]

c. 138 v. /139 r.

Salone pubblico concesso per passo al teatro. [A dì 26 agosto 1748]

[…] concessero per comodo dell’Illustrissimo Signor Commissario e delle persone più qualificate che vogliono portarsi alla recita delle presenti burlette, il passo per il loro salone per essere questo più proprio e più comodo al Teatro di questo Publico, per loro partito di ufficiali favorevoli 6 non ostinati uno in contrario.

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c. 151 v.

Ranieri, Romiti e Vincenzio Risaliti eletti e destinati per scuolari ad imparare gratis al Giuliani a suonar il violino

[A dì 5 ottobre 1748]

[…] Introdotto di poi dalle signorie loro Giovanni Giuliani violinista, dopo aver loro rese grazie per il partito di scudi 12 fattogli, si esibì pronto a forma del convenuto d’insegnar gratis suonare il violino a quei due soggetti che fosse loro piaciuto di proporli e licenziato il suddetto Giuliani dopo il partito della deroga ottenuto per ufficiali favorevoli 9 contrari nessuno, furono lette le domande degli appresso giovani che domandavano di essere eletti, e proposti al suddetto Giovanni Giuliani violinista per scuolari, nella professione del violino, ai quali debba insegnare gratis secondo il convenuto […] e dopo lo squittinio si trovarono essere stati eletti per maggior numero di voti per ufficiali 7, per tal effetto che sopra Ranieri del q. Diacinto Romiti e Vincenzio di Giuseppe Risaliti e non vi essendo altro da trattare si licenziorono.

187

[87]

c. 168 r

[A dì 29 ottobre 1749]

Ordine dato al Signore maestro della musica di tenere aperta la scuola. Fu incaricato a tenere aperta all’ora consueta la squola et insegnare la musica nella stanza, acciò destinata, e non essendo quella a proposito, in altra delle scuole pubbliche da destinarsi nel modo e forma che è stato praticato dai maestri di cappella antecessori. E non essendosi altro da trattare si licenziorono.

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c. 172 r

[A dì 31 dicembre 1749]

Uso del Publico Palazzo e sue appartenenze concesso per le commedie e veglioni

Sentita la domanda del signore Domenico Salvi, uno degli impresari delle burlette da recitarsi nel teatro Publico di questa città del tenore, concessero al medesimo il transito et l’uso del salone e altre appartenenze del Palazzo Pubblico in congiuntura delle commedie, veglioni e altro, che sarà fatto e rappresentato nel prossimo futuro Carnevale con incaricare il Signore Provveditore di questa comunità ad avere tutta la cura ed attenzione perché sia avuto il dovuto riguardo e rispetto al detto salone, e altre stanze del Publico, per loro partito di ufficiali 7 contrari nessuno e si licenziarono.

XI

ASP, 266 (1749-1752)

Dal 19 aprile 1749 all’8 novembre 1752. Il Pescetti fu trasferito alla