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3.2 Fabula e intreccio

3.4 Gestione del ritmo

“Possiamo parlare di ritmo, in senso ampio, ogni volta che si verifica, nel tempo, l’iterazione di un qualche tipo di schema.”37

Per capire il ritmo di Mentre Morivo dobbiamo per forza, identifica- re prima quali sono gli schemi presenti nella narrazione. Barbieri ci dice che un aspetto interessante del ritmo è che non è necessario che la sua cellula di base sia riconoscibile di per sé. L’elemento ricorrente

36 Ibid p. 15

37 Barbieri, D. (2004). Nel corso del testo. una teoria della tensione e del ritmo. (p. 65). Bompiani.

può non essere, di per sé, né un termine percettivo né una forma compiuta38. Questo non è il caso di Mentre Morivo; in questo racconto le cellule ritmiche sono chiare e semplici da definire e identificare.

Come si è già detto, i termini percettivi di Mentre Morivo giungono la loro chiusura in periodi di tempo brevi. La famiglia Bundren affronta e risolve in ripetute occasioni (con esiti negativi) le diverse difficoltà del viaggio in tempi molto corti, le previsioni che si generano sulle aspettative sono confermate o negate con immediatezza. Questa è una situazione di iterazione ostinata, che secondo Barbieri comporta un effetto di saturazione. L’effetto di saturazione è una conseguenza della negazione della chiusura delle forme dovuto alla stessa ripetizione dei termini percettivi. I molteplici momenti di fallimento dei Bundren sono questi termini. Si ripetono continuamente e non permettono che la forma predominante (il funerale da eseguire) si chiuda.

Un altro aspetto dei ritmi è che “mettono in gioco due meccanismi predittivi e tensivi diversi: quello che ci fa aspettare l’iterazione succes- siva, e quello, ancora più forte, che, data la prima parte dello schema, ce ne fa attendere la conclusione. Insomma, un’attesa della ripetizione insieme con un’attesa del completamento.”39 Questo aspetto è molto forte in quest’opera, sin dall’inizio l’autore ci abitua al fatto che si deve aspettare una concatenazione di successi negativi e dall’altra parte si crea una grande aspettativa riguardo la fine del racconto.

Un altro elemento che può permettere di valutare il ritmo di un’opera è quello del rilievo. Il rilievo è uno strumento che serve ad accentuare diversi aspetti della narrazione. “Gli elementi che ricevono rilievo, a qualunque livello si pongano, sono quelli destinati a essere meglio ricordati dal fruitore. Al livello semantico-narrativo, quello

38 Ibid 39 Ibid

solitamente dominante nella fruizione di un testo narrativo, gli eventi che ricevono rilievo sono dunque quelli, mediamente, su cui sarà basata l’interpretazione complessiva.”40

Ci sono due tipi di rilievo. Quello creato dalla novità e quello creato dalla posizione. La novità è intesa come una situazione nuova per il contesto. Nell’opera di Faulkner ci sono tanti casi di novità e quindi tanti momenti di rilievo. L’infortunio che subisce Cash quando stanno provando di attraversare il fiume o il tentativo di Darl di dare fuoco al fenile dove si trovava la bara sono due esempi di rilievo di novità. Questi momenti determinano delle novità che influenzano la narra- zione sia a livello locale che globale.

Il rilievo da posizione invece è determinato dal posto in cui si sviluppano gli avvenimenti, l’esempio più importante di rilievo da posizione si presenta quando si svolge il monologo di Addie (la madre). Questo monologo è il quarantesimo capitolo del libro. In questo momento della narrazione si sono già sviluppati una notevo- le quantità di eventi, la famiglia ha già attraversato il fiume (cioè ha superato uno degli ostacoli più grandi) ha pernottato varie notti da diversi vicini e continua il percorso a Jefferson. Questo capitolo rompe la struttura della narrazione e rappresenta un momento di grande interesse per il lettore.

Il monologo di Addie ha una natura ambigua, il fruitore del libro non sa se il personaggio stia parlando dalla bara (cioè, un cadavere che ha la capacità di ragionare dopo la morte) o se il capitolo è un momento isolato della narrativa che non ha un legame con lo sviluppo della trama ma che serve solo a svelare i segreti del personaggio. Un altro aspetto che rende questo monologo uno dei pezzi più importante del rompicapo è che Addie, racconta una serie di vicende che chiari- scono la natura di certi rapporti che ci sono all’interno della famiglia.

40 Ibid

Il monologo di Addie, concentra molto contenuto in poche pagine, e questo fatto lo fa diventare molto complesso e difficile da interpreta- re. I pensieri di Addie continuano a sviluppare l’idea di incongruen- za (immagine che si ripette durante tutto il romanzo). L’assenza di movimento come elemento centrale della vita di Addie, il sesso e la morte sono i temi su cui si focalizzano i ragionamenti della madre. Quello che definisce la natura di questo personaggio è il contrasto tra movimento e stasi. La morte di Addie genera una gran quantità di movimento, ma quando lei era ancora viva, è la morte il fulcro delle sue azioni. Una delle dichiarazioni del suo padre: “the reason for living was to get ready to say dead a long time”41 serve come punto di riferimento per la vita di Addie Bundren. Opposto alla morte, si trova l’intenso desiderio sessuale del personaggio, che simbolizza non solo la continuità umana tramite i figli, ma il totale assorbimento nella vita stessa. Solo attraverso il sesso, Addie raggiunge un senso di compimento e di soddisfazione.

Ciò che rende questo capitolo così importante è la sua ubicazio- ne nella struttura del racconto. Prima dello svolgimento di questo monologo, Faulkner ha stabilito una architettura più o meno chiara. I personaggi stanno portando avanti il compito di andare a Jefferson per seppellire Addire, la sequenza degli avvenimenti e lineare, e le analessi servono a risolvere dei piccoli dettagli della trama. Quando Addie all’improvviso inizia a parlare, la linearità della struttura si frammenta. Il monologo di questo personaggio è un’analessi perché racconta degli eventi accaduti in tempo passato, ma per la durata che ha e il momento della narrazione in cui è stata introdotta crea un punto di massimo rilievo per il lettore.

Mentre Morivo ha un ritmo molto regolare, l’iterazione si presenta in un modo costante e costruisce una struttura molto stabile, quasi

predicibile. Se si vuole misurare il ritmo di questo romanzo si può provare a paragonare due variabili: frequenza e intensità. La frequenza è semplice da definire visto che basta individuare la ricorrenza degli eventi, da un’altra parte per capire l’intensità si deve valutare il rilievo di ogni evento. Secondo Barbieri un ritmo molto intenso è un ritmo in cui si propongono con frequenza alta eventi di grande rilievo – mentre un ritmo di bassa intensità è un ritmo in cui con frequenza bassa si susseguono eventi rilevanti. Il caso presentato da Mentre Morivo non appartiene a nessuna di queste due tipologie di ritmo. Quest’opera è una narrazione in cui eventi di rilievo non alto si presentano con alta frequenza.