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3.   Coerenza con strumenti di programmazione pianificazione territoriale a

3.5.   Altri strumenti di pianificazione

3.5.2.   Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC)

La Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) rappresenta lo strumento europeo che mira ad aggregare le varie politiche che esercitano un influsso sulle regioni co-stiere dei paesi europei.

Non si tratta di un’iniziativa isolata, bensì di un processo dinamico destinato a durare ed evolvere nel tempo attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

La tutela degli ecosistemi naturali è uno degli obiettivi principali della strategia, ma la GIZC si prefigge anche di promuovere il benessere economico e sociale delle zone costiere e metterle in condizione di ospitare comunità moderne e dinamiche.

In Italia le strategie regionali riguardo la gestione delle zone costiere nell’ambito del GIZC sono limitate solo ad alcune regioni tra cui l’Emilia Romagna che tramite la De-libera del C.R. n.645 del 20/1/2005 ha approvato le “Linee Guida per la Gestione In-tegrata delle Zone Costiere“.

Come si legge dal documento emerge la necessità di “privilegiare un approccio inte-grato e multisettoriale nell’elaborare il proprio GIZC, da intendersi come un Piano specifico per indirizzare in modo armonico lo sviluppo delle attività che insistono sulla costa ed influenzare positivamente l’insieme dei fattori che dall’entroterra e dal mare premono su questo territorio in delicato equilibrio, con l’obiettivo di spostare il baricen-tro degli interventi su politiche, capaci di prevedere, collegare, ed affrontare in modo coordinato fenomeni di qualità ed intensità nuove come l’innalzamento del livello dei mari e la trasformazione geologica e geomorfologica dei territori”.

La Regione ha così scelto di affrontate le problematiche costiere correlando variabili a carattere biologico, ecologico, fisico, economico e sociale riconoscendo i seguenti ambiti tematici:

• Sistema fisico costiero, fattori di rischio e strategie di difesa

• Caratterizzazione geologica e geomorfologica della fascia costiera emersa e sommersa:

¾ bacini idrografici;

¾ subsidenza;

¾ idrologia e idrogeologia;

¾ morfodinamica dei litorali;

¾ sedimentologia;

¾ biocenosi.

• Difesa della fascia costiera:

¾ ricostituzione del profilo delle spiagge mediante opere di ripascimento;

¾ programmazione degli interventi di mantenimento;

¾ gestione delle opere di protezione costiera;

¾ gestione dei sedimenti sottocosta.

¾ caratterizzazione dei giacimenti sommersi di sabbie come potenziali ri-serve utilizzabili ai fini del ripascimento.

• Valutazione degli interventi di ripristino e mitigazione di aree sensibili e/o compromesse

• Utilizzo compatibile del Demanio Marittimo

• Valutazione della Pericolosità Integrata e del Rischio

• Carichi inquinanti, gestione risorse idriche, monitoraggio

• Comparto civile-industriale

¾ collettamento delle acque reflue urbane;

¾ depurazione delle acque reflue urbane.

• Comparto agro-zootecnico

¾ agricoltura;

¾ zootecnia;

¾ servizi di assistenza tecnica, controllo e sperimentazione;

¾ formazione, assistenza tecnica, informazione.

• Reticolo drenante

¾ caratterizzazione del reticolo drenante;

¾ controllo e sperimentazione;

¾ formazione, assistenza tecnica, informazione.

• Reti di monitoraggio e controllo dei corpi idrici

¾ quadro degli obiettivi, delle strategie e delle azioni;

¾ scopi e strategie del monitoraggio marino-costiero.

• Portualità, rifiuti da natanti, rischi da trasporto marittimo

• sicurezza nella navigazione, attracco, attività di carico/scarico nei porti

• procedure ottimali volte a ridurre l’inquinamento nei porti

• riduzione degli scarichi in mare dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico

• allestimento, adeguamento o miglioramento della disponibilità e dell’utilizzo degli impianti portuali di ricezione, raccolta e stoccaggio dei rifiuti dalle navi

• Aumento del livello di rispetto delle norme e della legalità

• Protezione internazionale di particolari aree marine e costiere ad alta va-lenza naturalistica, economica e culturale dai rischi derivanti dal trasporto marittimo pericoloso

• Miglioramento degli standard qualitativi e delle condizioni operazionali delle navi trasportanti carichi inquinanti e/o pericolosi nelle aree marine a rischio

• Valorizzazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio

• Protezione dei valori biologici ed ecologici

• Recupero, mantenimento e incremento dei valori biologici ed ecologici in precedenza esauriti o perturbati dalle attività umane

• Promozione dell’uso sostenibile delle risorse

• Monitoraggio, ricerca, educazione e formazione

• Forme di ricreazione e turismo compatibili con l’ambiente

• Turismo

• Pianificazione e gestione integrata delle attività collegate al turismo

• Valorizzazione turistico-ambientale delle zone costiere e marketing territo-riale

• Adozione di sistemi di gestione ambientale dell’impresa turistica

• Pesca ed acquicoltura

• Razionalizzazione delle attività di prelievo ed allevamento con particolare attenzione a:

¾ riduzione degli impatti;

¾ riduzione dello sforzo di pesca;

¾ incremento della selettività degli attrezzi.

• Agricoltura

• Contenimento inquinamento diffuso

• Contenimento erosione e subsidenza

• Sviluppo attività agricole sostenibili in zone costiere

• Risparmio idrico per l’irrigazione e miglioramento dell’efficienza delle reti di distribuzione

• Risorse energetiche

• Ottimizzazione nella gestione delle risorse energetiche

• Promuovere il risparmio energetico

• Sviluppo e valorizzazione delle fonti rinnovabili

• Sistema insediativo ed infrastrutturale (servizi e mobilità)

• Introduzione di elementi di sostenibilità ambientale e territoriale nei conte-nuti degli strumenti di pianificazione e applicazione di procedure di valuta-zione strategica di sostenibilità ambientale e territoriale (Vaisat/VAS) al si-stema della pianificazione

• Monitoraggio e bilancio dell’evoluzione del sistema insediativi, dell'attuazio-ne, dell'efficacia e degli impatti degli strumenti di pianificazione

• Rinnovo ed adeguamento della strumentazione urbanistica e territoriale per concorrere “Gestione integrata delle zone costiere”

• Razionalizzazione e qualificazione dei servizi pubblici ambientali

• Gestione integrata su vasta area delle risorse idriche

• Razionalizzazione collegamenti e mobilità pubblico/privata nel sistema co-stiero

Il settore tematico "Portualità, rifiuti da natanti e rischi da trasporto marittimo" riunisce attività in grado di produrre rilevanti impatti ambientali sull’area costiera regionale.

L'intensità della navigazione nell'Alto e Medio Adriatico, il trasporto nazionale ed este-ro di peteste-rolio e merci pericolose e nocive, l’interazione con la navigazione per altre fi-nalità (pesca, diporto, turismo), l’adeguatezza delle strutture portuali – i terminali a terra delle attività in mare - costituiscono elementi che, se non adeguatamente gover-nati, sono in grado di generare rilevanti impatti negativi sull'ambiente regionale e, di conseguenza, di avere pesanti ripercussioni anche su molte attività economiche che si svolgono nella zona costiera.

Dal punto di vista dell’impatto ambientale sono particolarmente significativi:

• L’aspetto della prevenzione degli scarichi marittimi che coinvolgono sostanze in-quinanti o pericolose e la conseguente adeguatezza del sistema di prevenzione dei rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli inquinanti una volta che l’incidente sia avvenuto;

• L’aspetto della prevenzione e riduzione dell’inquinamento collegato alla normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività, commerciali e non, quali la pesca, il turismo o il diporto;

• L’aspetto della corretta gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico prove-nienti dalle navi, tenendo conto sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione con il più ampio sistema di pianificazione e ge-stione dei rifiuti.

In questo senso la definizione degli scenari di intervento e le azioni progettuali propo-ste per il Piano sono di carattere di propedeuticità rispetto ai risultati immediati ed in misura minore di carattere di vera e propria realizzazione di strutture e servizi.

Le idee progettuali ritenute prioritarie sono suddivise in tre categorie:

• Sezione A: azioni di valutazione, informazione, formazione e sensibilizzazione

¾ Progetto A1 – raccolta delle informazioni disponibili per valutare il rischio e la capacità di intervento in caso di inquinamenti.

¾ Progetto A2 – formazione per l’organizzazione della risposta a terra in caso di inquinamento accidentale e per il coordinamento dell’attività di eco-volontariato.

¾ Progetto A3 – acquisizione di dati conoscitivi sulla movimentazione delle merci e delle imbarcazioni in ambito portuale e sulla produzione di rifiuti conferiti dalla flottiglia peschereccia nell’attività di pesca, loro organizzazio-ne ed aggiornamento.

¾ Progetto A4 – organizzazione delle conoscenze disponibili sulle caratteristi-che oceanograficaratteristi-che, ecologicaratteristi-che e sulla valenza economica ed educativa della zona costiera e del mare d’interesse regionale.

¾ Progetto A5 – valutazione degli impatti sul sistema fisico costiero delle strutture portuali.

¾ Progetto A6 – valutazione della compatibilità delle modalità di ricezione e smaltimento dei residui e dei rifiuti recapitati nei porti con il sistema di ge-stione integrata delle risorse idriche ed identificazione di eventuali sinergie.

¾ Progetto A7 – sensibilizzazione ed educazione per la corretta gestione dei rifiuti delle navi orientata a pescatori e diportisti ed iniziative di promozione ed incentivazione finalizzate ad un diporto nautico di qualità e rispettoso dell’ambiente.

¾ Progetto A8 – formazione specifica sulla procedure di controllo e gestione dei rifiuti in ambito portuale.

¾ Progetto A9 – acquisizione di certificazioni finalizzate ad un diporto nautico di qualità e rispettoso dell’ambiente.

• Sezione B: azioni di regolamentazione e azioni dirette a incidere su dei processi di normazione

¾ Progetto B1 – attività finalizzate all’ottenimento dell’identificazione del Me-dio e Alto adriatico quale marina particolarmente sensibile da parte dell’Organizzazione Marittima internazionale (IMO).

¾ Progetto B2 – verifica ed eventuale richiesta di adeguamento delle previ-sioni dei piani antinquinamento nazionale e locale, in mare e sulla costa, in caso di emergenze.

¾ Progetto B3 – adeguamento delle procedure portuali di raccolta dei rifiuti e dei residui prodotti dalle navi ai più elevati standard ed alle migliori tecnolo-gie disponibili.

¾ Progetto B4 – integrazione dei poli funzionali portuali con i nuovi Piani Strutturali Comunali, con particolare priorità e specificità per il Porto Com-merciale di Ravenna.

¾ Progetto B6 – approntamento di protocolli per la definizione di procedure per la raccolta e lo smaltimento dei materiali contaminanti in ambito portua-le.

• Sezione C: azioni di realizzazione di strutture e servizi

¾ Progetto C1 – approntamento di strutture idonee per la raccolta, il conferi-mento e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dalle attività di pesca, diportistiche e commerciali, ivi compresi quelli derivanti da incidenti in ambito portuale.

3.5.3. Piano Infraregionale delle Attività Estrattive della Provincia di