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3.   Coerenza con strumenti di programmazione pianificazione territoriale a

3.2.   Programmazione e Pianificazione Territoriale

3.2.3.   Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Al Comma 2 prevede che fermo sempre restando il rispetto delle specifiche disposi-zioni dettate dal Piano per determinare zone ed elementi ricadenti entro la sua delimi-tazione, vale la prescrizione per cui la realizzazione di infrastrutture ed attrezzature comprese tra quelle appresso indicate è subordinata alla loro previsione mediante strumenti di pianificazione nazionale, regionali od infraregionali o, in assenza, alla va-lutazione di impatto ambientale secondo le procedure eventualmente previste dalle leggi vigenti, nonché la sottoposizione a valutazione di impatto ambientale delle opere per le quali essa sia richiesta da disposizioni comunitarie, nazionali o regionali:

• Linee di comunicazione viaria, ferroviaria anche di tipo metropolitano, idroviaria, nonché aeroporti, porti commerciali ed industriali, strutture portuali ed aeroportuali di tipo diportistico, attrezzature connesse;

• …

L’area portuale di Ravenna, in particolare i canali del porto sono soggetti, oltre che all’art. 12, anche all’art. 18, che disciplina gli Invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d’acqua. Tale articolo indica, al Comma 2, che sono ammesse esclusivamente, nel rispetto di ogni altra disposizione di legge o regolamento in materia, e comunque pre-vio parere favorevole dell’ente o ufficio preposto alla tutela idraulica:

• La realizzazione delle opere connesse alle infrastrutture ed attrezzature di cui ai commi quinto, sesto e settimo nonché alle lettere c, e ed f dell’ottavo comma dell’art. 17, fermo restando che le infrastrutture lineari e gli impianti, non comple-tamente interrati, può prevedersi esclusivamente l’attraversamento in trasversale (il comma 5 al punto f prevede approdi e porti per la navigazione interna).

3.2.3. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

La scelta di fondo operata dalla Regione Emilia-Romagna di una tutela dei valori pae-saggistico-ambientali non soltanto con la predisposizione del PTPR, ma anche attra-verso una successiva attività di rielaborazione e specificazione dei suoi contenuti comporta, come suo naturale sviluppo, la previsione della possibilità di modifica dello stesso PTPR, su iniziativa non soltanto della Giunta regionale, ma anche delle Pro-vince e dei Comuni.

Il Piano paesistico si caratterizza, infatti, come l’avvio di un processo strutturale di as-similazione e attuazione dei principi e degli obiettivi in esso contenuti esteso all’intero sistema della pianificazione regionale.

Lo strumento di pianificazione territoriale (provinciale o comunale) nel corso dell’operazione di specificazione, approfondimento e attuazione dei contenuti del PTPR, perseguendone i medesimi obbiettivi e finalità, provvede anche a verificarne la

correttezza e la coerenza rispetto alle caratteristiche, alle specificità ed ai valori pae-saggistico-ambientali del proprio territorio.

Province e Comuni hanno dunque la facoltà di modificare ed articolare motivatamente zone e norme al fine di adattarle alle effettive caratteristiche ed alle esigenze di tutela e valorizzazione locali, estendendone l’applicazione anche a tipologie e ambiti non considerati dal Piano regionale.

La normativa del PTPR prevede diverse ipotesi nelle quali gli Enti territoriali subregio-nali, con provvedimenti ad hoc, ovvero in sede di predisposizione dei propri strumenti di pianificazione, sono chiamati alla ridefinizione delle zone e degli elementi oggetto di tutela ed alla parziale innovazione della normativa.

I PTCP che hanno dato attuazione alle prescrizioni del P.T.P.R., approvato con la de-liberazione del Consiglio regionale 28 gennaio 1993, n. 1338, costituiscono, in mate-ria paesaggistica, l’unico riferimento per gli strumenti comunali di pianificazione e per l’attività amministrativa attuativa.

La Provincia di Ravenna disponeva già di un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con Delibera Giunta Regionale n. 2663 lo 03.12.2001; l’attuale adeguamento del PTCP alla L.R. 20/2000, è stato approvato con Delibera del Consi-glio Provinciale n° 9 del 28/2/2006 e successivamente modificato dal provvedimento n. 17 del 14/12/2007 a seguito dell’approvazione del PSC del Comune di Ravenna.

Il Piano è sede di raccordo e verifica delle politiche settoriali della Provincia e stru-mento di indirizzo e coordinastru-mento per la pianificazione urbanistica comunale.

A tal fine recepisce gli interventi definiti a livello nazionale e regionale, relativamente al sistema infrastrutturale primario e alle opere rilevanti per estensione e natura; indi-vidua, anche in attuazione degli obiettivi della pianificazione regionale, ipotesi di svi-luppo dell’area provinciale, prospettando le conseguenti linee di assetto e di utilizza-zione del territorio; definisce i criteri per la localizzautilizza-zione e il dimensionamento di strutture e servizi di interesse provinciale e sovracomunale; definisce le caratteristiche di vulnerabilità, criticità e potenzialità delle singole parti e dei sistemi naturali ed an-tropici del territorio e le conseguenti tutele paesaggistico ambientali; definisce i bilanci delle risorse territoriali e ambientali, i criteri e le soglie del loro uso, stabilendo le con-dizioni e i limiti di sostenibilità territoriale e ambientale delle previsioni urbanistiche comunali che comportano rilevanti effetti che esulano dai confini amministrativi di cia-scun ente.

Nel quadro degli indirizzi, delle politiche e delle azioni di Piano, lo sviluppo del Porto di Ravenna rappresenta una priorità della pianificazione provinciale attorno al quale ruota il sistema della mobilità, le politiche per il distretto chimico, etc..

Risulta pertanto primario l’obiettivo di ammodernare e potenziare le strutture e i colle-gamenti dello scalo portuale per favorire le attività di movimentazione delle merci e soprattutto per migliorare il trend relativo soprattutto agli imbarchi.

Tale lavoro si può condensare in alcuni punti che delineano una complessiva strate-gia di sviluppo del porto:

• in primo luogo perseguire la completa attuazione del Piano Regolatore Portuale 2007, per portare a regime le prestazioni dello scalo ravennate.

• In secondo luogo operare su più versanti per giungere ad un miglior posiziona-mento del porto rispetto agli scenari adriatici e mediterranei. Questo obiettivo di grande complessità può essere perseguito attraverso un insieme di scelte che in-tervengono non solo nell'ambito del porto stesso, ma sempre di più "a terra", "a mare" e rispetto ad esso.

Nelle azioni “a terra” si collocano le iniziative per migliorare i legami del porto con le altre modalità di trasporto, con i principali poli intermodali del nord Italia (Bologna, Ve-rona, Padova, ecc.) e dell’Europa centro-orientale e con i bacini produttivi di primario interesse (innanzitutto quello delle ceramiche). A questo proposito va rilevata l’importante costituzione, da parte dell'Autorità Portuale di Ravenna e dell'Interporto di Bologna, della Società "Logistica Nord-Est" per promuovere l'intermodalità e la logi-stica al servizio dei due nodi nella connessione con importanti direttrici nazionali e con il rilancio verso il centro Europa, anche in collaborazione con il Centro Merci di Lugo.

Si colloca in questo ambito anche l'attenzione di operatori ravennati per la gestione di centri merci ubicati all'interno del bacino delle ceramiche. Questa ed altre iniziative (anche a più ampio raggio) possono contribuire a consolidare ed estendere l'hinter-land portuale nella Regione ed oltre essa.

Nelle azioni "a mare" si collocano principalmente lo sviluppo del feederaggio ed il re-cupero di servizi diretti per l'oltre Suez, verso il medio-oriente e possibilmente anche verso il far-east.

Secondariamente vanno attuate opportune azioni per consolidare la posizione di leadership in Adriatico nelle "Autostrade del Mare", mentre risulta essenziale riuscire ad entrare nel mercato della traghettistica trans-adriatica e ionica, nonché verso la Turchia e l'area balcanica in generale.

E' necessario incrementare il traffico crocieristico, dopo l'avvio di una prima presenza di "Costa Crociere"; portando il terminal delle crociere a Porto Corsini.

Le azioni e le iniziative interne all'ambito portuale riguardano anch'esse un vasto arco di questioni.

In primo luogo la necessità di favorire la specializzazione dei terminal, la razionalizza-zione e, ove possibile, l'accorpamento di attività per tipologie omogenee. Ciò per mi-gliorare la competitività, la redditività, per ammodernare le attività ed accrescere la qualità e la sicurezza, ed anche per incentivare la realizzazione di servizi a valore ag-giunto.

Va inoltre ampliata la gamma dei servizi del porto, rispetto a quella già ampia e con-solidata. Diversi studi, ed anche l'attenzione di alcuni operatori, si sono concentrati su vari settori quali l'impiantistica, l'agroalimentare, le auto, i prodotti forestali.

Al fine di avviare esperienze di traghettistica internazionale (in particolare verso la Croazia e la Grecia) essenziale è il decollo definitivo del terminal traghetti e passeg-geri e la piena attività imprenditoriale in quel settore, per la rilevanza strategica rispet-to al posizionamenrispet-to del porrispet-to.

Persistono problematiche di viabilità peri-portuale e di raccordo con la grande viabilità che sono oggetto di uno sforzo progettuale e finanziario congiunto dell'Autorità Portu-ale e delle Istituzioni locali: ponte mobile, by-pass sul canPortu-ale Candiano, ammoderna-mento della via Baiona, raccordo ferroviario in sinistra.

Tale sforzo va raccordato funzionalmente al lavoro che dovrà essere portato a com-pimento di configurazione del sistema della grande viabilità (E55) e dei collegamenti ferroviari, appunto nello sviluppo del sistema infrastrutturale del Corridoio Adriatico.

Nell’accordo fra Stato e Regioni sulla E55 e sul potenziamento ferroviario vi sono an-che infrastrutture portuali.

La Provincia concorda sull’esigenza che il PTCP tenga conto e si raccordi con l’obiettivo condiviso (da tutti i soggetti interessati: Autorità Portuale, Comune di Ra-venna, Provincia di RaRa-venna, CCIAA) di avviare una riflessione complessiva per un progetto di Sviluppo Pluriennale del porto che sarà assunto come strumento specifico di attuazione dello stesso PTCP.

Nei riguardi della pianificazione dell’assetto territoriale, il PTCP:

• individua le aree produttive che hanno o possono assumere, ampliandosi, rilievo sovracomunale, e gli “ambiti più idonei alla localizzazione delle nuove aree produt-tive di rilievo sovracomunale”;

• individua i “poli funzionali” esistenti da consolidare, riqualificare, ampliare, inten-dendosi con tale nuova definizione quelle “parti del territorio ad elevata specializ-zazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche o servizi ad alta specializzazione economica, scientifica, culturale, sportiva, ricreati-va e della mobilità”, con la conseguenza di essere “caratterizzati dalla forte attrat-tività di un numero elevato di persone e di merci e da un bacino d'utenza di carat-tere sovracomunale, tali da comportare un forte impatto sui sistemi territoriali della mobilità e conseguentemente sul sistema ambientale e della qualità urbana”; in pratica tutte le funzione urbane di maggior rilevanza strategica e di maggiore im-patto.

L’ultima modifica apportata e approvata al PTCP, con Delibera del consiglio comuna-le di Ravenna n. 25/2007 del 27-2-2007, aggiorna comuna-le indicazioni in tema di insedia-menti produttivi nel territorio provinciale.

Il PTCP, in applicazione dell’art. A-13 della L.R. 20/2000, individua gli ambiti specia-lizzati per attività produttive di rilievo sovracomunale. Tali ambiti sono individuati nella tav. 5 del PTCP (vedi allegata Tavola 2/AA_10T_002_0 del presente studio).

In base all’art. 8.1, comma 2, delle Norme di attuazione, il PTCP distingue fra gli am-biti produttivi di rilievo sovracomunale quelli da considerare “consolidati” e quelli “su-scettibili di ulteriore sviluppo espansivo” (ambiti strategici):

• per “ambiti produttivi consolidati” si intendono insiemi di aree produttive rilevanti per l’entità degli insediamenti in essere e in taluni casi anche per l’entità delle re-sidue potenzialità edificatorie previste nei PRG vigenti, ma che non appaiono indi-cati per politiche di ulteriore signifiindi-cativa espansione dell’offerta insediativa.

• per “ambiti produttivi strategici”, si intendono insiemi di aree produttive che, in re-lazione all’ottimale collocazione rispetto alle reti infrastrutturali e in particolare ai nodi della rete viaria di rango regionale, si valutano suscettibili di politiche di ulte-riore espansione insediativa per rispondere alla futura domanda nella misura in cui si manifesterà, al fine di fornire un’offerta più selettiva e qualificata.

L’area portuale è inserita nell’ambito produttivo consolidato “21”; per tutti gli ambiti specializzati di rilievo sovracomunale si formulano i seguenti principali indirizzi gene-rali:

• “Caratterizzazione di ciascun ambito in base alle proprie condizioni peculiari e po-tenzialità evolutive…”,

• “Schedatura delle attività produttive presenti e delle specifiche condizioni ambien-tali e infrastrutturali….”,

• “In particolare, definizione dell’idoneità o non idoneità dell’ambito per l’insediamento di stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti e di impianti di gestione di rifiuti. e dei relativi requisiti di insediamento…”

• “Riqualificazione e completamento delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche”.

• “Individuazione di risposte in sito alle esigenze di sviluppo o di reinsediamento del-le attività già insediate nell’ambito…”.

• “Riutilizzazione, ancora per attività di tipo produttivo (secondarie o terziarie) delle aree e degli insediamenti che si rendano disponibili per dismissione”.

• “Miglioramento delle condizioni di accessibilità per le merci e per le persone…”.

• “Qualificazione dei servizi comuni alle imprese e dei servizi ai lavoratori”.

• “Ottimizzazione dei consumi idrici ed energetici…”

• “Miglioramento dell’immagine complessiva degli insediamenti in termini di riordino urbanistico, di qualità architettonica, di opere di mitigazione e ambientazione pae-saggistica attraverso adeguate dotazioni ecologiche e ambientali…”

• “Miglioramento della qualità ecologica dell’insediamento e del contesto, anche contribuendo, attraverso le dotazioni ecologiche dell’insediamento stesso, alla rea-lizzazione, al potenziamento o al ripristino di elementi funzionali di rete ecologica”.

• “Informazione e assistenza per l’accesso ai finanziamenti UE per la qualificazione in senso ambientale delle attività produttive; promozione dell’accesso delle impre-se al sistema comunitario di ecogestione e audit ambientale (“EMAS”, ISO 14000)”.

• “Promozione di forme di certificazione ambientale riferite all’area produttiva nel suo complesso oltre che alla singola impresa”.

• “Sostegno a iniziative di marketing territoriale”.

I contenuti del PTCP sono tali per cui lo strumento deve essere valutato sia sotto il profilo delle possibili incidenze che le previsioni di sviluppo possono avere sulla con-servazione dei SIC e delle ZPS, sia per valutare l’efficacia delle tutele previste.

Gli aspetti legati alle possibili interferenze con SIC e ZPS ricadenti nelle aree prossi-me l’area portuale e ricavati dalla VALSAT del PTCP, sono trattati al par. 3.3.

La Regione Emilia-Romagna ha promosso con la L.R. 30 del 1996 i Programmi spe-ciali d’area quale modalità di programmazione negoziata per l’attuazione di alcuni progetti strategici di valorizzazione del territorio. Con delibera n. 538 del 15.04.1997 sono stati definiti otto ambiti di intervento.

La Provincia di Ravenna è interessata da due programmi speciali d’area tra cui il Pro-gramma speciale d’area “Porto di Ravenna” (il cui accordo preliminare è stato appro-vato dalla Giunta regionale il 10.12.98.) che intende rispondere all’obiettivo della ri-qualificazione dell’area portuale per affrontare le difficoltà connesse alla sua continua evoluzione.

Il programma speciale si articola in sei linee progettuali:

• Valorizzazione delle possibilità insediative nelle aree produttive attraverso azioni che favoriscono l’insediamento di attività produttive (abbattimento dei costi delle aree produttive, riduzione degli oneri di urbanizzazione e istituzione di uno sportel-lo unico per l’accelerazione delle procedure di insediamento di attività produttive), e mediante interventi che incentivano la loro promozione (marketing territoriale, azioni formative per le nuove assunzioni, aiuti finanziari mediante l’erogazione di incentivi per gli investimenti).

• Realizzazione del Terminal passeggeri nel Porto di Ravenna l’intervento si attua con azioni di carattere tecnico (approfondimento dei fondali, adeguamento dell’avamporto, aumento dello spazio a terra, adeguamento dello spazio di difesa e completamento dei moli trasversali), con la risistemazione dello spazio urbano (realizzazione di parcheggi, piazzali di sosta e raccordi stradali interni e costruzio-ne degli edifici di servizio) e con l’adeguamento della rete viabilistica (viabilità di collegamento e Via Baiona).

• Riqualificazione urbana della Darsena di città di Ravenna Quest’azione prevede per i quartieri residenziali la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pub-blica e il risanamento delle parti comuni e degli alloggi dell’insediamento in via Trieste, per l’area prospiciente al Candiano, invece, opere di urbanizzazione

pri-maria e secondaria e relative opere di periurbanizzazione per il recupero delle banchine, oltre alla promozione delle attività commerciali, artigianali di servizio e laboratoriali insediabili mediante l’elargizione di un contributo.

• Intervento di risezionamento canali e ricostruzione dossi e barene nella Pialassa Baiona-Canale Baccarini. Per affrontare i problemi legati al rischio idraulico della zona gli interventi previsti riguardano: il risezionamento del Canale Baccarini per una lunghezza di 4000 m circa, il consolidamento degli argini esistenti, la forma-zione di nuovi dossi o barene, lo scavo di canali sublagunari, dette “vene”, che fa-cilitano il ricambio idraulico fra il Canale Baccarini e le zone circostanti, la realiz-zazione di presidi di sponda al fine di evitare e limitare i fenomeni erosivi.

• Risanamento bacino idrografico Candiano e Pialasse – Fognature e depurazione dell’area portuale – opere in destra Candiano. L’intervento prevede la realizzazio-ne della rete pubblica fognaria, del collettore sottopassante il Candiano compresa la centrale di spinta delle acque, la connessione al collettore fognario in sinistra canale tramite torrino piezometrico.

• Escavo fondali in zona Piombone per il potenziamento della zona portuale L’azione prevede interventi che riguardano la bonifica ambientale della Pialassa (separazione tra l’area portuale e la Pialassa, approfondimento dei fondali del Ca-nale Piombone), l’adeguamento delle opere di difesa a mare dell’area portuale, la sistemazione delle zone in superficie sia tramite l’allestimento delle zone demania-li che attraverso il migdemania-lioramento dell’accessibidemania-lità e della dotazione di punti di so-sta.

3.3. Pianificazione della tutela ambientale e naturalistica