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3.   Coerenza con strumenti di programmazione pianificazione territoriale a

3.4.   Pianificazione Urbanistica

La pianificazione urbanistica del Comune di Ravenna si fonda sul Piano Regolatore Generale del 1993 (variante generale al PRG del 1983) approvato con Delibera con-siliare n. 694/30912 del 12.07.1996.

Il piano è stato oggetto nel tempo di numerosi aggiornamenti l’ultimo dei quali risale al 2003 (PRG 2003: approvato nel marzo 2005). Dal 2000 la Legge Regionale n. 20 ha articolato il piano in diversi strumenti di pianificazione, separando gli aspetti strutturali di tutela validi a tempo indeterminato e le scelte strategiche di medio-lungo termine, dalle previsioni operative ed attuative più flessibili e dagli aspetti regolamentari.

I contenuti della pianificazione comunale restano immutati, ma vengono organizzati separatamente e strutturati in tre diversi strumenti con tre diversi gradi di definizione delle scelte e dei contenuti della pianificazione:

• nel Piano Strutturale Comunale (PSC): gli aspetti strategici e strutturali, che inte-ressano tutto il territorio comunale e a tempo indeterminato;

• nel Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE): gli aspetti regolamentari che discipli-nano le parti del PSC del territorio urbano e rurale non sottoposti a modifiche ur-banistiche sostanziali e che definiscono i parametri edilizi ed urbanistici, gli oneri di urbanizzazione, le condizioni di monetizzazione degli standard, ecc.

• nel Piano Operativo Comunale (POC): gli aspetti operativi ed attuativi e la discipli-na di uso del suolo delle sole parti di territorio da sottoporre a modifiche urbanisti-che sostanziali (riqualificazioni e nuovi insediamenti) nell’arco di validità quin-quennale del piano; la localizzazione delle opere e dei servizi pubblici e di interesse pubblico da sottoporre ad esproprio per pubblica utilità.

Il PSC, con contenuti fondanti le politiche del territorio comunale e caratterizzati da in-terazioni significative con sistemi ambientali e territoriali d’area vasta, è sottoposto a

procedure di concertazione con gli altri enti e soggetti operanti nel territorio alla stes-sa scala.

Il RUE ed il POC sono sottoposti a procedure limitate al solo ambito comunale, in quanto dispongono unicamente contenuti relativi al governo locale, riguardanti aspetti regolamentari o l’attuazione operativa di scelte già concertate oppure relative ad a-zioni prive di sostanziali esternalità sui sistemi territoriali e ambientali sovracomunali.

Il PSC rinvia la disciplina operativa e attuativa delle proprie scelte strategiche e dei conseguenti assetti strutturali al POC ed al RUE:

• con il POC si disciplinano le trasformazioni urbanistiche sostanziali del territorio da attuare su un arco temporale quinquennale. Il POC opera quindi una selezione tra le previsioni dl PSC e si attua, di norma, attraverso interventi urbanistici preventivi, ma può anche assumere il valore e gli effetti dei Piani urbanistici preventivi;

• con il RUE si disciplinano gli interventi diretti e le modifiche urbanistiche non so-stanziali immediatamente attuabili.

Ciascuno dei tre strumenti urbanistici comunali è condizione necessaria ma non suffi-ciente a definire una disciplina completa di pianificazione; l’integrazione dei contenuti dei tre strumenti costituisce di fatto un “Piano Urbanistico Comunale” come un unico insieme di regole e previsioni per pianificazione del territorio comunale.

3.4.1.1. Piano Strutturale Comunale (PSC)

In ossequio alla L.R. 20/2000 il PRG 2003 è articolato, come detto, in Piano Struttura-le ComunaStruttura-le, Regolamento Urbanistico e Edilizio e Piano Operativo ComunaStruttura-le.

Il Piano Strutturale Comunale, approvato con deliberazione di C.C. PV 25/2007 del 27.02.2007), rappresenta un piano dai contenuti sia strategici che strutturali.

Per componente strategica si intende quella parte del piano, a prevalente contenuto e natura politico programmatica, che dichiara il valore delle risorse presenti nel territorio ed indica lo scenario obiettivo di tutela e sviluppo urbano e territoriale che si intende perseguire con il piano e che, in riferimento alla situazione presente, sviluppa obiettivi e strategie per conseguirlo.

Per componente strutturale si intende l’organizzazione e l’assetto del territorio nelle sue forme fisiche, materiali e funzionali prevalenti e conformanti stabilmente il territo-rio per realizzare gli obiettivi strategici che si intendono perseguire. Costituisce il qua-dro di riferimento nel medio-lungo periodo che raccoglie la descrizione fondativa della città e del territorio, con riferimento a diversi aspetti:

• gli aspetti strutturanti il territorio, cioè le invarianti riconducibili ai vincoli, limiti e condizioni di sostenibilità (definite ai sensi dell’art.6) che non decadono, perché inerenti le qualità intrinseche del territorio e gli interessi collettivi, la vulnerabilità delle risorse ambientali, la sicurezza, la salubrità ed i beni culturali. Questi aspetti sono fortemente legati al quadro conoscitivo dello stato di fatto del territorio, anche di area vasta, e sono caratterizzati da una lunga permanenza del dato.

• il quadro di assetto generale delle politiche e delle azioni di medio lungo termine, di competenza della pianificazione, conformanti il territorio che individuano:

¾ il territorio urbanizzato, urbanizzabile e rurale;

¾ le parti del territorio sottoposte a disciplina conservativa o di consolidamen-to, da qualificare o trasformare per nuovi insediamenti, e disciplinate attra-verso la zonizzazione per ambiti omogenei (areale di riferimento e contenuti distintivi normativi).

Ai fini dell’applicazione della disciplina di piano, il PSC articola il territorio comunale in Sistemi e Spazi, ciascuno dei quali suddiviso in componenti. In particolare i Sistemi sono tre:

• Sistema paesaggistico ambientale;

• Sistema della mobilità;

• Sistema delle dotazioni territoriali.

Gli spazi sono quattro:

• Spazio naturalistico;

• Spazio rurale;

• Spazio portuale;

• Spazio urbano.

Per la definizione della disciplina delle trasformazioni fisiche e d’uso del territorio e della città, il PSC articola poi, al loro interno, sia Spazi che Sistemi, in componenti e cioè in parti discrete del territorio e della città cui applicare, in modo significativo, per-ché mirato e non banale, le regole, le direttive, gli indirizzi o quant’altro il PSC stesso intende dare per disciplinare le trasformazioni ovvero per dettare obiettivi, prestazioni e criteri sulla base dei quali procedere alla formazione del RUE e del POC.

La storia urbanistica di Ravenna e la specificità del suo porto hanno fatto si che i Pia-ni Regolatori Generali siano sempre stati costruiti con un processo concertativi che ha realmente coinvolto le specifiche competenze e che ha prodotto strumenti di governo (PRG – Piano Regolatore del Porto) condivisi.

Nel caso specifico il PSC individua, quale componente del Sistema della mobilità, il Canale Portuale, che comprende il canale vero e proprio con i relativi bacini di evolu-zione, le banchine e le relative aree di accesso e di servizio, il demanio marittimo; in tali componenti gli interventi sono disciplinati dal RUE in relazione agli strumenti di governo dell’ambito portuale.

Il PSC, inoltre, definisce lo “Spazio Portuale” proponendo la sostanziale conferma dell’Ambito Portuale così come definito nel Piano Regolatore del Porto, e ne affronta l’assetto strategico focalizzando l’attenzione sui temi che determinano criticità e pro-spettive.

Le politiche/azioni previste dal PSC per lo spazio portuale tendono ad ampliare la funzione turistica del porto, a morire lo sviluppo della cantieristica, a favorire la ristrut-turazione delle aree portuali anche attraverso la riconversione produttiva, a strutturare le funzioni direzionale e logistica. I nuovi insediamenti sono limitati al completamento degli spazi non ancora insediati all’interno del comparto portuale.

Dalla Valutazione di Sostenibilità Ambientale Territoriale (VALSAT) a corredo del PSC si evince come lo Spazio Portuale, contenendo previsioni insediative vere e pro-prie, comporta impatti negativi sulle matrici ambientali (atmosfera, paesaggio, etc.) che richiedono l’adozione di misure di mitigazione e compensazione.

Per gli interventi previsti dal progetto generale di approfondimento, oggetto di studio, recependo le indicazioni suggerite nelle VALSAT rispettivamente del PSC e del PTCP, si sono inserite apposite misure di mitigazione al fine di migliorare e compen-sare l’inserimento delle nuove opere nel territorio circostante (vedi Quadro di Riferi-mento Ambientale).

3.4.1.2. Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE)

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Ravenna nasce nell'ambito della Legge Regionale 20/2000 che introduce nuovi strumenti per la pianificazione tra cui:

• uno di natura programmatica:

¾ il PSC (Piano Strutturale Comunale)

• due di pianificazione operativa:

¾ il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) che disciplina il territorio urba-nizzato e rurale oltre che comprendere l’attuale regolamento edilizio.

Il RUE si muove all’interno di un preciso telaio di scelte localizzative, fun-zionali e normative definite dal PSC. In particolare si occupa di regolare le trasformazioni diffuse di entità relativamente modesta dell’insediato sostan-zialmente esistente; trasformazioni che pertanto si attuano prevalentemen-te in modalità diretta

¾ il POC (Piano Operativo Comunale) che disciplina per ogni quinquennio le grandi aree oggetto di trasformazione del territorio sia di nuovo impianto che di riqualificazione urbana nonchè gli ambiti interessati dalla concerta-zione con i privati (art. 18 della L.R. 20/2000).

Come detto, il PSC dopo un articolato processo di partecipazione e condivisione è stato approvato dal Consiglio Comunale il 27 febbraio 2007

Sulla base degli obiettivi, prestazioni e finalità indicate dal PSC, è stato redatto il RUE, adottato in data 3/07/2008.

I principali contenuti del RUE riguardano la definizione della disciplina generale urba-nistica degli Spazi e Sistemi individuati dal PSC e per le quali il PSC stesso ha fissato

obiettivi e campi di variazione delle principali grandezze urbanistiche. Il RUE si riferi-sce all’”esistente” e ne disciplina l’uso con strumenti di tipo normativo.

In particolare, il RUE, ha provveduto a definire per lo “Spazio Portuale”, norme inter-medie, ovvero una disciplina transitoria in attesa della formazione del POC, al quale la maggior parte degli interventi sono rinviati in quanto presentano una complessità che richiede l’attuazione indiretta.

Il PSC, che assegna un ruolo strategico allo "spazio portuale", mette in evidenza pro-spettive, funzionali ed insediative dell'ambito portuale, sottolineando che "Le emer-genze ambientali che sono presenti all'intorno dell'infrastruttura portuale costituiscono un limite, operativo, strutturale, culturale, che non consente di ricercare la maggior competitività nella sempre maggiore estensione delle aree operative ma, viceversa, impone la ricerca di politiche organizzative e gestionali in grado di far evolvere l'intero porto in termini di sostenibilità rispetto a tali contesti ambientali".

Individuando i temi della pianificazione, il PSC sottolinea che "la situazione insediati-va impone un approccio deciso in termini funzionali, in grado di prefigurare assetti di maggior respiro e coerenti con i temi della sicurezza e dell'ambiente”.

Alla previsione di obiettivi strategici basati sullo sviluppo delle funzioni collegate al progetto Autostrade del mare ed in particolare traghetti e passeggeri, sulle zone di ri-qualificazione urbana e di riconversione industriale e, a Marina di Ravenna, sul con-solidamento del comparto per cantieristica con conseguente alleggerimento di depo-siti e basi operative, sulla conferma degli impianti esistenti per la produzione di energia (centrale ENEL, deposito di alimentazione della centrale Porto Tolle), si af-fianca la conferma delle aree produttive portuali sia per la parte consolidata che per la parte di previsione del PRG 93".

Strategie di sviluppo, quindi, di larga scala e di ampio respiro, per la cui definizione il PSC Il demanda principalmente al POC.

Il RUE, tuttavia, contiene previsioni e normative che vanno nella direzione strategica del PSC e ne rendono meno incerta l'attuazione. Anche nelle componenti di ristruttu-razione produttiva, infatti, il RUE fornisce norme di riferimento "intermedie", che con-sentono un passaggio graduale alle previsioni di prospettiva.

Per lo Spazio portuale il RUE ha, quindi, la finalità di migliorare l'assetto delle aree del porto per una maggior sostenibilità e sicurezza, sia al suo interno che in rapporto alle aree limitrofe.

3.4.2. Piano Regolatore Portuale (PRP)

Il procedimento approvativo del “Piano Regolatore Portuale 2007” del porto di Raven-na è termiRaven-nato nel febbraio 2010 ; il PRP 2007 è divenuto quindi a tutti gli effetti il pia-no regolatore portuale vigente. L’iter di approvazione del PRP 2007 si è articolato nel-le seguenti principali fasi autorizzative:

• acquisizione del parere del Provveditorato Interregionale per le opere Pubbliche Emilia Romagna e Marche, Ufficio Tecnico del Genio Civile di Ravenna, espresso con nota n. 186 del 24.02.2007 ;

• acquisizione parere del Ministero dei Trasporti, Capitaneria di Porto di Ravenna espresso con nota n. 3827 del 01.03.2007 ;

• Delibera n. 9 del 09.03.2007 del Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Raven-na con la quale è stato adottato il nuovo Piano Regolatore Portuale 2007

• Delibera di Giunta n. 97561/422 del 16.10.2007 con la quale il Comune di Ravenna ha dichiarato che “le previsioni del Piano Regolatore Portuale 2007 sono conformi agli strumenti urbanistici generali vigenti (PRG 93 – PSC)” e considerato “conclusa l’intesa prevista dall’art. 5, c.3 della L. 84/94 relativa al Piano Regolatore Portuale 2007”

• Acquisizione del parere favorevole del Consiglio Superiore dei LL.PP., reso con voto n. 129/08 del 29.10.2008

• Delibera di Giunta n. 14796 del 12.10.2009 con la quale la Regione Emilia Roma-gna ha rilasciato parere motivato positivo in esito alla Valutazione Ambientale Stra-tegica del nuovo Piano Regolatore Portuale 2007

• Delibera della Giunta Provinciale n. 20 del 03.02.2010 con cui la Provincia di Ra-venna ha approvato il nuovo Piano Regolatore Portuale 2007

Le Opere di approfondimento dei fondali previste nel progetto generale cui si riferisce il presente Studio di Impatto Ambientale riguardano i tre interventi di grande scala che caratterizzano il PRP 2007:

1. la modifica delle opere esterne di difesa;

2. l’approfondimento dei fondali;

3. la realizzazione di un terminal specializzato nel traffico di contenitori.

Oltre ai suindicati tre interventi di grande scala, le Opere progettate includono altri in-terventi di minore portata ma di grande valenza :

4. il potenziamento e la razionalizzazione del collegamento Porto Corsini – Ma-rina di Ravenna;

5. l’approfondimento dei fondali presso l’angolo Ovest della Pialassa del Piombone;

6. la realizzazione di un nuovo profilo di canale presso la darsena San Vitale.