• Non ci sono risultati.

Giudizio delle famiglie sui problemi ambientali

Nel documento ITALIANO ANNUARIO (pagine 24-47)

Dai risultati dell’indagine Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” 1998, i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie rispetto alla zona in cui abitano, sono il traffico (46,5%), il rumore (34,7%), l’inquinamento (37,1%) e la difficoltà di parcheggio (38,0%). Il rischio di criminalità, la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici e la sporcizia nelle strade vengono indicati come aspetti meno problematici (circa il 31% delle famiglie). I dati a livello nazionale non mostrano tendenze forti e marcate e, all’interno di una generale stabi-lità, si evidenzia una leggera intensificazione dei problemi legati alla sporcizia nelle strade e alla dif-ficoltà di parcheggio, mentre sembrano allentarsi quelli del traffico e del rumore.

I dati per ripartizione geografica evidenziano come la zona in cui le famiglie dichiarano la minor pre-senza di problemi, sia il Nord-est, tranne che per traffico, inquinamento e difficoltà di collegamento, che vedono un maggior benessere al Sud. Al con-trario nel Nord-ovest e al Centro si raggiungono i valori di massima intensità per gli inconvenienti legati al traffico e al rumore.

Il problema della scarsa possibilità di parcheggio è sentito dal 40% delle famiglie che abitano nel Nord-ovest, al Centro e al Sud, mentre il problema del rischio di criminalità è condiviso dalle famiglie del Nord-ovest e del Sud (35% circa).

E’ al 14,0% la percentuale di famiglie che si lamen-tano del problema dell’erogazione dell’acqua e sotto questo aspetto rimane soprattutto critica la situazione della Calabria (45,2%).

Alto il numero di famiglie in cui uno o più compo-nenti non si fida a bere l’acqua del rubinetto (46,4%); il problema della non buona qualità del-l’acqua permane soprattutto in Sardegna (68,7%), in Toscana, Umbria e Sicilia (56% circa), in Lombardia (54,6%) ed in Calabria (52,9%).

Annuario Statistico Italiano 1999

«Per saperne di più»

ISTAT, Metodi di analisi statistica dei dati di qualità dell’aria. Rassegna critica ed alcune applicazioni.Roma, 1997. (Metodi e norme n. 30).

ISTAT, Profile of Italy. Roma, 1997. (Essays n. 2).

ISTAT, Statistiche ambientali.Roma, 1998. (Annuario n. 26).

ISTAT, Statistiche della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. Roma, 1998. (Informazioni n. 59).

ISTAT, Statistiche forestali: anno 1994.Roma, 1997. (Annuario n. 47). ISTAT, Statistiche meteorologiche: anni 1992-1996. Roma, 1998. (Annuario n. 47).

ISTAT-ESRI ITALIA, I collegi elettorali: esplorazione geografica delle

caratteri-stiche socioeconomiche dei collegi uninominali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Roma, 1994. (floppy disk).

ISTAT-ESRI ITALIA-SEAT, GEOSTAT: dati cartografici e statistici a livello nazio-nale, regionale, provinciale e comunale. Roma, 1997. (CD ROM). ISTAT-ESRI ITALIA-SEAT, TuttISTAT. Atlante statistico: censimenti, popola-zione, industria, agricoltura. Roma, 1994. (Floppy disk).

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONE, 30 anni di trasporto in Italia. Roma, 1996.

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONE, DIREZIONE GENE-RALE, PROGRAMMAZIONE, ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO,

Conto nazionale dei trasporti. Roma, 1998.

MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONE, I trasporti in Italia. Roma, 1997.

MINISTERO DELLA SANITÀ, Qualità delle acque di balneazione. Rapporto numerico: anno 1996. Roma, 1997.

MINISTERO DELLA SANITÀ, Qualità delle acque di balneazione. Sintesi dei risultati della stagione 1996. Roma, 1997.

MINISTERO DELL’AMBIENTE, Relazione sullo stato dell’ambiente. Roma, 1997.

OECD, OECD Environmental Data 1997: Compendium. Paris, 1997. OECD, Energy statistics of OECD countries 1995-1996. Paris, 1998. OECD-IEA, Energy technology research and development statistics 1974/1995. Paris, 1997.

UN, Environment in Europe and North America annotated statistics. New York, 1992.

UN, Statistical yearbook. New York, 1998. UN, Monthly bulletin of statistics. New York, 1999.

UNIONCAMERE, Rifiuti speciali da attività produttive, rifiuti solidi urbani, recupero.Roma, 1998.

ISTAT, Climatologia, in: Bollettino Mensile di Statistica. Roma, 1998. ISTAT, Caratteristiche strutturali degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane – anno 1993 – Indagine sugli impianti di depurazione delle acque reflue urbane.Roma, 1998 (Informazioni n. 76).

ISTAT, Coordinate geografiche dei Comuni e delle località abitate. Anno 1997. (Floppy disk).

ISTAT, Famiglie, abitazioni, servizi di pubblica utilità . Indagini Multiscopo sulle famiglie: anni 1993-1994. Roma, 1996. (Argomenti n. 6).

ISTAT, Gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane: anno 1993. Roma, 1996 (Informazioni n. 3).

ISTAT, Il processo di depurazione e la qualità delle acque reflue urbane. Anno 1993. Roma 1998 (Informazioni n. 67).

Annuario Statistico Italiano 1999

27

Glossario

Acque costiere (marine): le acque comprese entro una fascia di circa 100 metri dalla costa. Area naturale protetta: il territorio sottoposto a regime di tutela e di gestione in cui siano presenti

formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rile-vante valore naturalistico o ambientale. In detta area possono essere promosse la valorizza-zione e la sperimentavalorizza-zione di attività produttive compatibili.

Cartografia numerica: la cartografia in cui la posizione e la descrizione degli elementi territoriali

vengono memorizzate su supporto informatico. Per individuare la posizione degli elementi geo-grafici è utilizzato un sistema di coordinate che rappresentano una localizzazione sulla superfi-cie della terra.

Case sparse (vedi Località abitata): le case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra

loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato.

Ceduo composto: il bosco costituito da fustaia e ceduo semplice frammisti (vedi voci corrispondenti). Ceduo semplice: il bosco, le cui piante, nate esclusivamente o prevalentemente da gemma, sono

destinate a rinnovarsi per via agamica (gemma).

Centro abitato (vedi Località abitata): l’aggregato di case contigue o vicine con interposte strade,

piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità, caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale.

Concentrazione territoriale (coefficiente di): il rapporto tra la quota di addetti al settore economico

di ogni sistema locale del lavoro e la quota di addetti nazionale allo stesso settore economico.

Costa controllata con campionamento a frequenza ridotta: quando le analisi effettuate negli

ulti-mi due periodi di campionamento hanno dato costantemente risultati favorevoli per tutti i para-metri previsti dall’allegato del DPR e quando non sia intervenuto alcun fattore di deterioramen-to della qualità delle acque, i Laboradeterioramen-tori pubblici possono dimezzare la frequenza dei campio-namenti (in pratica svolgere una analisi al mese invece che due).

Costa non balneabile per assenza di rilevamenti: quando i Laboratori pubblici di Prevenzione non

hanno effettuato alcuna analisi nel tratto di costa assegnato, oppure quando la Regione non ha comunicato dati al Ministero dell’Ambiente.

Costa non balneabile per inquinamento permanente: quando le acque sono interessate da

immissioni (fiumi, torrenti, fossi, canali, collettori di scarico, ecc.) qualsiasi ne sia l’andamento (continuo o discontinuo), la natura (civile, industriale, agricola, mista) o la portata. In questo caso le acque si intendono inquinate (e quindi non balneabili) per definizione senza, cioè, svol-gimento di controlli.

Costa non balneabile per insufficienza di rilevamenti: quando i Laboratori pubblici hanno

effet-tuato solo alcune analisi nel tratto di costa assegnato, ma senza raggiungere un numero sod-disfacente.

Costa non balneabile per motivi indipendenti dall’inquinamento: quando vi sono localizzati porti,

aeroporti, zone militari, aree protette che vietano la balneazione, ecc.

Costa valutata con deroga ad alcuni parametri: quando le Regioni chiedono e ottengono, la

dero-ga ai limiti per alcuni parametri previsti dalla normativa.

Fustaia: il bosco le cui piante, nate da seme, sono destinate a crescere ad alto fusto ed a

rinnovar-si per via sessuale (seme).

Località abitata: l’area più o meno vasta di territorio sulla quale sono situate una o più case,

rag-gruppate o sparse. Le località abitate sono classificate in centri abitati, nuclei abitati, case spar-se (vedi voci corrispondenti).

Nucleo abitato (vedi Località abitata): la località abitata priva del luogo di raccolta che caratterizza

con interposte strade, sentieri, spiazzi, aie, piccoli orti, piccoli incolti e simili, purché l’intervallo tra casa e casa non superi una trentina di metri e sia in ogni modo inferiore a quello intercor-rente tra il nucleo stesso e la più vicina delle case manifestatamente sparse.

NUTS: la nomenclatura delle unità territoriali statistiche fissata da Eurostat per fornire un’unica

uni-forme scomposizione delle unità territoriali per la produzione di statistiche regionali per l’Unione Europea.

Energia primaria (offerta totale di): la produzione nazionale di energia primaria, più le

importazio-ni, meno le esportazioimportazio-ni, più o meno le variazioni delle scorte, meno i bunkeraggi marittimi inter-nazionali.

Precipitazioni: l’insieme di particelle di acqua, liquide (pioviggine, pioggia, rovescio, temporale,

rugiada e brina ) e/o solide (neve e grandine), che cadono o vengono spinte verso il basso dalle correnti discendenti (venti discendenti) delle nubi fino a raggiungere il suolo.

Precipitazioni (frequenza delle): il numero dei giorni in cui la quantità di precipitazione ha

raggiun-to un millimetro di altezza.

Prodotti fitosanitari: le sostanza o composti di sostanze utilizzate fondamentalmente allo scopo di

prevenire o combattere le specie animali o vegetali nocive all’uomo e alla sua attività. I prodot-ti fitosanitari sono conosciuprodot-ti anche sotto altre denominazioni: pesprodot-ticidi, fitofarmaci, prodotprodot-ti fitoiatrici, biocidi, antiparassitari.

Raccolta differenziata: la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche

omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recu-pero di materia prima.

Rifiuto: qualsiasi sostanza o oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o

destinato all’abbandono.

Rifiuti urbani: i rifiuti domestici, anche ingombranti, i rifiuti non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani

per qualità e quantità, i rifiuti provenienti dallo spazzamento strade, i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni.

Sezione di censimento: la porzione di territorio in cui l’area comunale risulta frazionata per la

rile-vazione censuaria e per la necessità di soddisfare le esigenze conoscitive legate al fraziona-mento del territorio in aree sub-comunali. Le sezioni di censifraziona-mento per somma danno le locali-tà abitate.

Sistemi locali del lavoro: le unità territoriali individuate in base ai dati censuari relativi agli

sposta-menti giornalieri casa-lavoro degli occupati.

Superficie forestale: la somma della superficie forestale boscata e della superficie forestale non

boscata (vedi voci corrispondenti).

Superficie forestale boscata (vedi Superficie forestale): l’estensione di terreno non inferiore a 1/2

ettaro, in cui sono presenti piante forestali legnose, arboree e/o arbustive che producono legno o altri prodotti forestali, determinanti, a maturità, un’area d’insidenza (proiezione sul terreno della chioma delle piante) di almeno il 50% della superficie e suscettibile di avere un ruolo indi-retto sul clima e sul regime delle acque.

Superficie forestale non boscata (vedi Superficie forestale): l’estensione di terreno costituita

dalla superficie non produttiva, ma necessaria alla produzione (strade forestali, viali parafuoco, depositi di legno), da altre piccole superfici quali terreni rocciosi, terreni paludosi, ruscelli, vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno proprio, nonché dalle abitazioni del persona-le forestapersona-le con i terreni annessi e persona-le relative dipendenze dell’azienda forestapersona-le.

Temperatura: il livello termico dell’atmosfera esistente in un punto ed in un determinato momento.

Rappresenta il livello energetico dell’aria, cioè l’energia cinetica media associata alle molecole dell’aria per effetto del riscaldamento indotto dalla radiazione solare.

Tonnellate equivalenti di petrolio (TEP): l’unità di misura convenzionale che consente di

esprime-re in una unità di misura comune le varie fonti energetiche, tenendo conto del loro diverso pote-re calorifico.

Annuario Statistico Italiano 1999

Valore climatico: la media dei valori relativi ai diversi fenomeni meteorologici (temperatura,

precipi-tazioni, vento, ecc.), calcolata generalmente su un periodo di 20-30 anni.

Zona altimetrica di montagna: il territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate

aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell’Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell’Italia setten-trionale e dell’olivo nella Italia centro-meridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rile-vate, costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo, s’intendono comprese nella zona dì montagna.

Zona altimetrica di collina: il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate

aven-ti alaven-titudini, di regola, inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina.

Zona altimetrica di pianura: il territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall’assenza di masse

rilevate. Si considerano nella zona dì pianura anche le propaggini di territorio che nei punti più discosti dal mare si elevino ad altitudine, di regola, non superiore ai 300 metri, purché presen-tino nell’insieme e senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto al corpo della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti ad essa oltre l’apice delle conoi-di fluviali ancorché appiattite e si escludono, altresì, le strisce litoranee pianeggianti conoi-di modesta estensione. Eventuali rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di pianura.

Popolazione

La popolazione residente in Italia è costituita dalle persone – sia di cittadinanza italiana che straniera – dimoranti abitualmente nel territorio della Repubblica, anche se temporaneamente assenti. Per obbligo di legge tali persone debbono essere iscritte nell’anagrafe esistente presso ciascun Comune.

I Comuni inviano all’Istat i dati su movimento e ammontare della popolazione residente mensil-mente, ma detti dati vengono pubblicati soltanto a livello provinciale e di capoluogo di provincia, anche se sono disponibili per singolo Comune. Il numero dei nati della popolazione residente è dato dalle nascite che avvengono:

a) nello stesso Comune di residenza della madre;

b) in Comuni diversi da quello di residenza della madre;

c) all’estero da genitori iscritti in anagrafe (atti trascritti dall’estero).

Analogamente il numero dei morti relativo alla popolazione residente è dato:

a) dai decessi avvenuti nello stesso Comune di residenza;

b) dai decessi avvenuti in Comuni diversi da quello di residenza (atti trascritti);

c) dai decessi avvenuti all’estero di persone ancora iscritte in anagrafe (atti trascritti dall’e-stero).

Per la necessità di tenere conto degli atti trascritti, i dati sui nati vivi e i morti relativi ad un certo perio-do di tempo (ad es. il mese) possono comprende-re non solo gli eventi verificatisi in quel periodo, ma anche gli atti trascritti relativi a mesi precedenti ed escludere gli eventi la cui trascrizione avverrà suc-cessivamente. Quindi, a rigore, i nati vivi ed i morti relativi ad un dato anno non sono quelli verificatisi nell’anno, ma quelli registrati in anagrafe nell’anno stesso. E’ evidente che a livello annuale le diffe-renze risultano di scarsissima entità.

L’ammontare della popolazione residente alla fine

dell’anno è ottenuto, per ciascun Comune, aggiun-gendo al dato definitivo della popolazione residen-te rilevata al Censimento, i saldi naturale e migra-torio relativi al periodo intercorrente tra la data di censimento e la fine dell’anno.

La dinamica della popolazione

Nel documento ITALIANO ANNUARIO (pagine 24-47)