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Giurisprudenza della ricostruzione di ciò che è distrutto e del restauro di ciò che ne ha bisogno

1.4 Conservazione e restauro dei luoghi di culto di ḏimmī “sudditi cristiani ed ebrei di stat

1.4.5 Giurisprudenza della ricostruzione di ciò che è distrutto e del restauro di ciò che ne ha bisogno

Secondo le regole delle seguenti dottrine, dalla raccolta delle questioni dell’Imām Aḥmad ibn Ḥanbal, scritto dall’Imam Abū Bakr Aḥmad ibn Muḥammad al-ǧallāl (m. 311/923), si afferma:

Aḥmad b. al-Hayṯam mi ha informato che Mūsa b. Ahmad b. Mašīš gli ha raccontato di questa questione, che lui ha chiesto Abū ʿAbdullah, se hanno il diritto di ricostruire una chiese o un tempio? 100

نب دحمأ نب ىسوم نأ مثيلها نب دحمأ نيبرخأ

دبع باأ لأس هنأ ةلأسلما هذه في مهثدح شيشم

؟سئانك وأ عيب اوثديح نأ مله رقيأ :لاقف الله

Ha risposto: No, non possono costruire nulla di

nuovo, ma, possono solo ricostruire quello che è distrutto tra ciò che hanno potuto ottenere mediante il trattato di pace ṣulḥ [Essendo preesistenti alla conquista].

مدنها ام اونبي نا لاإ هيلع اولحوص ام لاإ ،لا :لاق

مم

. ايمدق مله ناك ا

Abū Bakr al-ḫallāl ha detto [interpretando questo]: Abū ʿAbdullah intende qua: ricostruire quello che è distrutto significa restaurarlo, mentre se [la chiesa o il tempio o la sinagoga] si distrugge interamente, allora non possono ricostruirlo. Ed ha spiegato anche questo Ḥanbal [la scuola Ḥanbalita].

اه الله دبع بيأ لوق انّإو :للالخا ركب وبأ لاق

امأو ،نومري ةمرم نيعي :مدنها ام اونبي نأ :انه

زويج لا هنأ هدنعف اهرسبأ اهلك تمدنها نإ

.لبنح اضيأ كلذ ينب دق و .اتهداعإ

Questo conferma che quando una cosa si distrugge totalmente allora l’operazione richiesta è quella della ricostruzione, mentre quando il manufatto presenta un danno minore, allora, l’operazione richiesta è il restauro.

Abū Bakr al-ḫallāl ha detto: E così era stato nel loro accordo che, se si danneggia solo qualche parte, possono restaurarla, mentre, se si distrugge totalmente, allora, non possono

مهطرش في وه اذكه و :للالخا ركب وبأ لاق

اهرسبأ تمدنها نإ و هو مر ءيش مدنها نإ هنأ

99 Ibn Qayyīm al-ǧauziyya (691/1292- 751/1349), Aḥkām ahl aḏimma, ad-Dammām, Ramadī li-lnnašr, 1418/1997, capitolo 215, p. 1211

100 Al-Ḫallāl Abū Bakr Aḥmad ibn Muḥammad (235/850- 311/923), Aḥkām Ahl al-Milall, Bayrūt Dār al-kutub al- ʿilmiyya, 1994, capitol 181, n.986, p.351.

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ricostruirla101.

.اهوديعي لم

La Scuola Hanbalita afferma: se il luogo di culto di dimmī si danneggia, era permesso restaurarlo, mentre se questo luogo si distrugge totalmente, allora, era vietato ricostruirlo. La Scuola Shafi'ta afferma: qui i seguaci della dottrina hanno due pareri, uno vieta la ricostruzione e un altro la accetta. Per quanto riguarda il parere che vieta, ci racconta Ibn Qayyim al-ǧauziyya,102 Abū Saʿīd al-Aṣṭaḫī disse:

Disse: si vieta di ricostruire o di restaurare anche se solo un muro di una chiesa o un tempio si distrugge e se perfora il muro si vieta di fare stuccature o di riempire la cavità. Però possono rinzaffare il muro che sta alla loro facciata, mentre à vietato rinzaffarlo alla facciata dei musulmani, ed era anche vietato costruire un muro nuovo che non faccia vedere la loro operazione.

طئاح مدنها نإ تىح :لاق ،كلذ نم نوعنيم

اوعنم ملثنا نإ و ،هدر و هتداعإ نم اوعنم ةعيبلا

طئالحا هجو اونيطي نأ اودارأ نإ و ،هدس نم

يذلا طئالحا اونيط نإ و ،هنم اوعنم انيلي يذلا

نود اونب نإ كلذك و كلذ مله ناك ةعيبلا يلي

لم كلذ مدهي تىح ةعيبلا يلي يذلا طئالحا اذه

ىزيج

.

Attraverso l’analisi di questo parere che vieta le operazioni di ricostruzione e di restauro, si rivelano le operazioni comprese in ciascun concetto:

Restauro: eseguire stuccature, rinzaffature, riempire delle cavità quando si perfora.

Ricostruire: costruire di nuovo un muro quando si distrugge usando proprio i suoi frammenti distrutti.

Il resto dei seguaci di questa dottrina non era d’accordo con i suoi colleghi, (quindi erano favorevoli al restauro di ciò che si è danneggiato) e spiegavano tutto questo così:

Noi abbiamo accordato il permesso a loro [cristiani ed ebrei] di mantenere la proprietà dei loro luoghi di culto, allora, se gli vietiamo di raqʿ ‘restaurare’ la parte danneggiata che richiede restauro e ricostruire quello che è distrutto, allora, questo è uguale ad estirparlo e buttarlo, giacché, non c’è differenza tra

نم مهانعنم ولف ،عيبلا ىلع مهناررقأ دق ننح

ةلزنبم ناك مدنها ام ةداعإ و هنم مترسا ام عقر

ينب و اهليزي نأ ينب قرف لا ذإ ،ةلازلإا و علقلا

.اتهرامع نم مهعنيم ثم مهيلع اهرقي نأ

101 Ibidem, capitol 181, questione n. 987, p.351. 102 Ibidem capitolo 215, p. 1212.

68 distruggerlo o lasciarlo a loro e poi vietare loro di restaurarlo o ricostruirlo.

È molto importante l’affermazione contenuta in questa fonte che esprime l’importanza e la necessità di eseguire le operazioni di conservazione e di restauro per mantenere il luogo di culto, e questa impotanza deriva dal suo contrario, cioè che il non compiere queste operazioni equivalgono ad estirpare, staccare e buttare il luogo.

I gruppi che sono a favore del restauro di questi luoghi di culto sono i seguaci di Abū Ḥunayfa della scuola Hanafita, e della scuola Shafi'ta e molti dei seguaci di Mālik della scuola Malikita ed alcuni dei seguaci di Aḥmad ibn ḥanbal della scuola Hanbalita che hanno affermato103:

Quando abbiamo dichiarato la proprietà dei luoghi di culto di dimmī era inclusa anche la possibilità di restaurare, riparare e rinnovare quello che si danneggia, altrimenti questo non è valido, perché naturalmente un edificio non può mai vivere tanto, giacché, se non si afferma loro di restaurare e fortificare i loro luoghi di culto, allora, non ha senso dichiarare la loro proprietà per questi beni104.

زاوج مله نارارقإ نمضت اهيلع مهناررقأ الم

و ،اهنم برخ ام ديدتج و اهحلاصإ و اه مر

لاإ

ولف ، ادبأ ىقبي لا ءانبلا نلأ ، اسأر تلطب

.اهرارقإ زيج لم كلذ نم مهنيكتم زيج لم

Con l’analisi di questo parere si rivela il senso fondamentale della conservazione del luogo di culto, di cui si nota un richiamo chiaro alla necessità di eseguire tutte le operazioni di restauro, ricostruzione e rinnovamento necessarie, senza le quali non sarebbe sopravvissuto nessun monumento.

Gli oppositori hanno dichiarato il motivo essenziale della proibizione delle operazioni della conservazione e del restauro dei luoghi di culto di dimmī e che legato alla questione della proprietà:

Noi dichiariamo loro di ottenere luoghi di culto finché questi luoghi possono resistere, questo è come l’affitto; e il motivo essenziale di questa questione è che noi abbiamo dichiarato che

امك اهئاقب ةدم اهيف مهرقن ننح :نوعنالما لاق

ناأ ةلأسلما رس و .هنامأ ةدم نمأتسلما رقن

103 Ibidem, p. l 215-1216

69 questo luogo di culto è sottoposto a dimmī ma non è della sua proprietà, perché l’abbiamo preso in possesso con la guerra, e ormai non è loro.

قر انكلم ناإف ، اكيلتم لا اعابتا مهناررقأ

اهتب

.مله اكلم تسيل و ،حتفلبا

L’opinione di Ibn Qadāma al-Maqdisī, della scuola Shafi'ta, concorda con il permesso di restaurare “ramm aš-šaʿṯ” e la proibizione della ricostruzione, e spiega il motivo:

Questo che è uguale a costruire una chiesa o un tempio nella terra islamica, perciò questo non è permesso, perché, è come se avesse costruito una nuova chiesa, e la differenza tra le due cose è: ramm aš-šaʿṯ ‘restaurare’ la parte danneggiata significa prolungare la proprietà che è loro, mentre l’altro, cioè ricostruire di nuovo, significa fare una chiesa nuova nell’islam, questo abbiamo visto prima che è vietato105.

،زيج ملف ،ملاسلإا في ةسينك ءانب اذه نلأ و

ثعش ام مر قراف و ،اهؤانب أدتبا ول امك

.ثادحإ اذه و ةمادتساو ءاقبإ هنإف ،اهنم

Tramite la spiegazione del motivo su cui basata l’opinione di Ibn Qadāma al-Maqdisī, si esprime il senso della differenza tra il restauro e la ricostruzione: il restauro ha la finalità di allungare la vita d’un luogo di culto che esisteva e non è ancora morto, mentre la ricostruzione si attua mediante il costruire di nuovo, quindi un possesso di un nuovo luogo di culto.