• Non ci sono risultati.

III. L’EVOLUZIONE DELLA LEGISLAZIONE IN TEMA DI ADR

3.3. Gli studi della Commissione europea: una analisi

evidence-based

Le evoluzioni della normativa europea e la diffusione dei sistemi stragiudiziali delle controversie hanno di fatto “imposto” un intervento legislativo sovranazionale che avesse l’obiettivo di uniformare e armonizzare le normative nazionali nell’ambito dell’ADR.

Ciò con specifico riferimento a quella elevata tutela del consumatore che rimane obiettivo primario della legislazione.

La varietà e il progresso dei sistemi di ADR in Europa ha indotto la Commissione Europea a studiare approfonditamente il settore cercando di intervenire per minimizzare i problemi relativi alla pluralità di istituti multi-settoriali e indirizzare i consumatori verso organismi di risoluzione delle controversie che abbiano caratteristiche comparabili e che assicurino determinati standard e caratteristiche uniformi in tutti gli Stati membri.

Dall’analisi effettuata è emerso come in Europa un terzo degli Stati membri abbia dei sistemi di ADR attivi per coprire tutte le controversie in materia di consumo; in alcuni Stati, invece, sussistono meccanismi di ADR in settori specifici (in particolare in ambito

103

«Gli Stati membri garantiscono l’istituzione di procedure efficaci ed effettive di reclamo e di ricorso per la risoluzione extragiudiziale di controversie in materia di consumo relative alla prestazione di servizi di investimento e di servizi accessori da parte delle imprese di investimento, avvalendosi, se del caso, degli organismi esistenti. Gli Stati membri garantiscono inoltre che tutte le imprese di investimento aderiscano a uno o più organi che attuano tali procedure di reclamo e ricorso […]».

58

bancario-finanziario) ovvero in ambiti territoriali limitati (es. regionali). Tale situazione viene riassunta come segue:

La Commissione Europea nel proprio studio sul fenomeno ADR ha evidenziato come in tale business il 54% dei soggetti sia più propenso a risolvere le proprie controversie in ambito stragiudiziale piuttosto che giudizialmente; la percentuale sale all’82% nel caso in cui i soggetti in questione abbiano già utilizzato in passato dei sistemi di ADR.

59

L’efficienza dei menzionati sistemi di ADR avrebbe quale conseguenza immediata l’aumento delle transazioni in ambito commerciale derivante da una maggiore liquidità.

L’utilizzo di sistemi di ADR funzionanti e trasparenti comporterebbe, infatti, un risparmio di circa 20 miliardi di Euro (corrispondenti allo 0,17% del PIL europeo), cifra che potrebbe essere utilizzata in altre attività.

Una normativa europea in tema di ADR attenuerebbe anche il gap tra i vari settori che vedono interessati i consumatori.

Il primo passo da porre in essere è quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza che i consumatori hanno di tali meccanismi stragiudiziali delle controversie.

Ciò aumenterebbe il numero di controversie affidate ai sistemi di ADR con effetti positivi per le cross-border transactions.

Le problematiche che si vogliono risolvere sono in sostanza legate all’effettività degli strumenti di risoluzione delle controversie. Ciò è dovuto a varie cause. Come anticipato, gli ADR sono disomogenei e non coprono con efficienza interi territori o settori, sono poco conosciuti ovvero non vi è la fiducia nell’efficacia degli stessi da parte dei consumatori104. Tali meccanismi possono essere complessi ovvero non rispecchiare e/o non rispettare pienamente i principi chiave sui quali si fondano: imparzialità, trasparenza, effettività.

104

Il 30% dei consumatori europei non ha consapevolezza dell’esistenza di sistemi di ADR.

60

Riassumendo, già nel 2011 venivano individuati dalla Commissione europea i seguenti sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie attivi nei vari Paesi europei:

65

Si può agevolmente notare come il settore finanziario sia uno dei più variegati per quanto concerne la tipologia di meccanismi di ADR presenti, i tipi di rimedi consentiti al consumatore e la

66

combinazione di organismi che – con efficacia diversa – potevano dirimere le controversie tra risparmiatore/investitore e intermediari.

Va evidenziato, infine, che tali sistemi si sono successivamente ampliati ulteriormente e sono ora pronti per essere “razionalizzati” alla luce del recepimento della Direttiva ADR e del Regolamento ODR, che seguiranno il seguente piano di azione.

67

Dai dati fattuali pubblicati dal Parlamento Europeo è emerso che la rilevanza dei sistemi di ADR in Europa è maggiore in Belgio, Regno Unito, Spagna, Svezia, Austria, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca e Malta rispetto agli altri Stati.

Il trend dei casi trattati dai sistemi di ADR è in forte incremento e il numero più elevato è stato riscontrato nel Regno Unito per quanto concerne il Financial Ombudsman Service, che è abituato a gestire centinaia di migliaia di ricorsi all’anno105.

Lo schema procedurale tipico dei meccanismi ADR prevede le seguenti fasi:

− pubblicità del meccanismo (informazioni ai consumatori attraverso diversi mezzi di comunicazione);

− registrazione del ricorso; − decisione sull’ammissibilità; − comunicazione con la controparte; − fase istruttoria;

− tentativo di raggiungere un accordo amichevole;

− nomina di un organismo per la decisione sulla controversia;

− adozione della decisione; − esecuzione della decisione, e

− monitoraggio sul comportamento delle parti.

Il tutto ovviamente in via del tutto generale, soggetto ad adattamenti relativi ai casi specifici.

68

L’analisi di impatto della regolamentazione condotta sulla proposta di Direttiva ADR ha evidenziato come la percezione dei meccanismi di ADR da parte dei consumatori abbia fatto emergere criticità e numerose richieste di modifica, che si basano in sostanza sui seguenti punti cardine:

• mantenere i costi al minimo;

• arrivare ad una definizione della controversia in tempi ristretti;

• mettere a proprio agio il consumatore (il che implica una parità di posizione tra le parti);

• prevedere procedure semplici, chiare e dirette; • costruire dei sistemi imparziali e pienamente trasparenti.

Si è dunque agito in modo da ridurre quel gap nel framework regolatorio che era vissuto come una barriera al completo sviluppo del fenomeno.

In sostanza, tutto quanto sopra descritto conferma come la ratio dell’intervento da attuarsi in ambito europeo sia volta ad indirizzare i consumatori verso l’utilizzo di sistemi di ADR, rafforzando la fiducia degli stessi nel mercato. Tale fiducia necessita di meccanismi di ADR che funzionino correttamente e che dunque incoraggino le transazioni cross-border.

3.4 L’approdo finale: la Direttiva ADR per i consumatori