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4 RISULTATI

4.1 Descrizione dei siti d’indagine

4.1.1 Golfo di Olbia (OT)

Il golfo di Olbia, situato nella costa nord-orientale sarda, è formato da una profonda insenatura estesa circa 6 km2 e con profondità media intorno ai 5 - 6 m. La zona più interna è lunga circa 5 km con una larghezza massima di 2 km e minima di 300 m all’altezza dell’imboccatura.

La parte interna del golfo è quindi considerata una laguna che si è originata dalla formazione della bocca della “ria” da parte delle alluvioni del delta del Fiume Padrongianus. Essa è delimitata, a nord, da rilievi granitici, ad ovest dalla piana alluvionale sulla quale sorge la città di Olbia, a sud da una piana alluvionale e a sud-est dall’ampio complesso deltizio del Rio Padrongianus.

I principali immissari della laguna sono, oltre al Rio Padrongianus, il Rio Padredduri, il Rio Cocciani, il Rio Cabu Abbas, il Rio S’Abba Fritta, il Rio S. Nicola, il Rio di Seligheddu. Le coste della “ria”, su entrambi i lati a morfologia complessa, presentano bassi fondali e numerosi scogli affioranti (Consiglio Regionale della Sardegna, 1981).

Nel golfo, caratterizzato da un‘intensa attività portuale e turistica, sono praticate la mitilicoltura e la venericoltura su banchi naturali. Tra quelle classificate in base alla normativa vigente, alcune aree sono date in concessione dalla Regione Sardegna a pescatori singoli o associati, in altre i pescatori professionisti possono esercitare liberamente l’attività. Nella parte più interna del golfo si trovano alcune peschiere. Uno sbarramento in calcestruzzo delimita “Sos tramezzos”, di proprietà demaniale, utilizzata (non è in concessione per la mancanza del parere favorevole del Comune di Olbia) per la sola pesca di pesci e crostacei, dalla Cooperativa Olbiense tra pescatori. Le propaggini orientali del Rio Padrongianus formano invece lo stagno di Gravile, di proprietà privata.

Le società che sfruttano i banchi naturali di Ruditapes localizzati in aree classificate sono la Coop. Ittica Mitilicoltori Terranova, la Coop. Sardegna nord e il Sig. Pietro Lissia di Olbia.

Figura 12 - Golfo di Olbia (OT): stazioni di rilevamento. Immagine Google Earth, modificata

Essi gestiscono, con diverse modalità, le aree all’interno o di fronte al delta del Rio Padrongianus. Nella costa nord, una sola area è utilizzata per la raccolta di Ruditapes. Operano inoltre lungo tutto il perimetro della laguna, nelle aree classificate e non, numerosi pescatori liberi ed abusivi.

Sono state individuate le seguenti stazioni di rilevamento: 1) Cala Cocciani, zona Su pistoccu

2) Sos tramezzos 3) Fronte Stagno gravile

4) Fronte bocca Est Rio Padrongianus 5) La Pagliaia

6) Isola di Mezzo ( riva est)

7) Fronte bocca Ovest Rio Padrongianus 8) Isola di mezzo (riva ovest).

Solo le stazioni n 1,3, 4, 7 rientrano in aree classificate per la mitilicoltura; si è ritenuto opportuno studiare anche le altre dal momento che sono intensamente sfruttate per la raccolta dei molluschi.

4.1.1.1 Caratteristiche delle acque

La Figura 13 mostra l’andamento delle precipitazioni nel golfo di Olbia. La piovosità, durante il periodo della ricerca, è stata mediamente più elevata di quella registrata negli anni precedenti, ma soprattutto rispetto alla mediana del periodo 1961 - 1990. Si è, in effetti, trattato di un’annata di piogge eccezionali che, come si verrà in seguito, ha influenzato in misura diversa tutti i siti studiati.

Figura 13 - Valori giornalieri e cumulati delle precipitazioni misurate nel periodo ottobre 2008 – aprile 2009, stazione di Luras (OT). Raffronto con la precedente stagione piovosa e con i percentili dei cumulati calcolati sulla serie storica 1961-1990. (Arpas, 2009)

Le Figura 14, la Figura 15, e la Figura 16 mostrano l’andamento della temperatura, della salinità e della clorofilla a nella stazione n. 2, situata all’interno della peschiera di Sos tramezzos, l’unica zona monitorata dalla Regione Sardegna (Dati CEDOC) tra quelle studiate nell’ambito di questa ricerca. Il grafico riporta le medie degli anni 2003-2006, gli ultimi disponibili. Per quanto riguarda la temperatura, la minima riscontrata nel periodo è stata di 6°C, nel gennaio 2003, la massima di 29°C nell’agosto 2006; Le fluttuazioni esistenti tra i diversi anni sono limitate com’è visibile dall’analisi del boxplot .

Figura 14 - Golfo di Olbia, Sos tramezzos (OT) - Temperatura media (●)- anni 2003-

2006 CEDOC Regione Sardegna)

Figura 15 - Golfo di Olbia, Sos tramezzos (OT) - Salinità media (PSU) (●) - anni 2003-2006).

CEDOC Regione Sardegna)

La salinità presenta oscillazioni maggiori e, nel periodo considerato, ha variato da un minimo di 9 PSU (febbraio 2005) a un massimo pari a 57 PSU (agosto 2006). Questi elevati valori di salinità possono dipendere dal fatto che la stazione di rilevamento era situata nella parte interna del golfo di Olbia e quindi il ricambio limitato esistente il quell’area è accentuato dallo sbarramento che delimita la peschiera.

L’andamento della concentrazione di clorofilla a presenta valori modesti, escluse delle punte nei mesi autunno – invernali.

Figura 16 - Golfo di Olbia, Sos tramezzos (OT) Concentrazioni medie di Clorofilla a (●) (μg*l-1) -

anni 2003-2006 (CEDOC Regione Sardegna).

4.1.1.2 Granulometria

Come detto nel paragrafo 3, nel corso del rilevamento primaverile si è e prelevata una carota di sedimento in corrispondenza di ogni campione destinato alla ricerca dei Ruditapes.

La Tabella 7 riporta i risultati delle analisi granulometriche eseguite sui campioni relativi a tutte le aree di pesca del golfo. Il sedimento è risultato prevalentemente sabbioso ( Figura 17) secondo la classificazione USDA (1993) e la frazione prevalente è la sabbia grossolana.

L’ANOVA applicata alle repliche delle diverse stazioni per la frazione “sabbia grossolana” evidenzia che esiste una differenza significativa nella abbondanza di questa frazione (P<0,01). In particolare, in base ai risultati del test di Fisher, è possibile individuare tre gruppi di stazioni omogenee per questa frazione: il primo è composto dalle stazioni 3, 4 e 7 ( Figura 12) situate alla foce del fiume Padrongianus e di fronte allo stagno Gravile, dove è particolarmente abbondante; esse differiscono significativamente dal secondo gruppo di stazioni, la 5, la 6 e la 8, tutte situate all’interno del golfo, la prima a ridosso del porticciolo turistico, la seconda e la terza al centro, sulle sponde est e ovest dell’Isola di mezzo; il terzo gruppo, rappresentata dalle stazioni 1 e 2 presenta la minore abbondanza di questa frazione e riguarda due situazioni particolari; la prima è l’unica situata nella costa nord del golfo mentre la seconda è all’interno della peschiera Sos tramezzos.

Golfo di Olbia

19%

53% 28%

Franco sabbioso Sabbioso Sabbioso franco

Figura 17 – Tessitura del sedimento nelle stazioni di prelievo. Golfo di Olbia, primavera 2009 (Clssificazione U.S.D.A., Soil Survey Division Staff - 1993)

Tabella 7 – Granulometria e scheletro del sedimento nel golfo di Olbia in g*kg-1 (Scala U.S.D.A., Soil

Survey Division Staff - 1993)

Minimo Massimo Media Dev st.

Sabbia grossa 478.00 983.00 746.25 157.34 Sabbia Fine 0.00 304.00 113.97 82.02 Limo Grosso 1.00 97.00 24.69 19.65 Limo Fine 6.00 235.00 63.52 57.07 Argilla 0.00 146.00 68.17 42.69 Scheletro% 16.72 52.44 30.89 8.65