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4 RISULTATI

4.1 Descrizione dei siti d’indagine

4.1.4 Stagno di Santa Gilla (CA)

Lo stagno di Santa Gilla si trova all’estremità meridionale della pianura del Campidano; ricade territorialmente nei comuni di Cagliari, Assemini ed Elmas dai quali è possibile l’accesso. La morfologia attuale dello stagno è il risultato di una serie di modifiche, avviate circa duecento anni fa’, causate dall’influenza dell’espansione urbana e industriale della città di Cagliari e del suo hinterland e dalle opere di bonifica della pianura del Campidano meridionale.

La laguna di Santa Gilla è di interesse internazionale in base alla Convenzione di Ramsar (D.M. 03/09/1980) e di interesse comunitario in base alle Direttive 79/409 CEE (Z.P.S) e 92/43 CEE (S.I.C.).

Comunica col mare attraverso un’ampia bocca, larga 150 m e profonda circa -3 m. Vi si immettono diversi corsi d’acqua, i più importanti dei quali sono il Flumini Mannu e il Cixerri che sfociano nella parte nord. La regolamentazione del regime idrico

era assicurata da un sistema regolabile di paratoie, purtroppo oggi inefficiente, che avrebbero dovuto consentire di deviare all’esterno dello stagno le acque dolci in eccesso.

Gli scarichi inquinanti che s’immettevano nello stagno confluiscono oggi in due canali distinti: uno sulla riva NE per le acque reflue dei centri urbani e uno su quella SW per gli scarichi della zona industriale.

Il fondale, di natura fangosa, aveva originariamente una profondità media di circa 1 m con punte massime di 3,5 m. Alla fine degli anni ’80 è stata realizzata una rete di canalizzazioni sublagunari che hanno aumentato le profondità e ridotto notevolmente le aree di pascolo.

Le acque, in passato di salinità modesta, sono caratterizzate da una marcata marinizzazione, sia per la aumentata circolazione delle acque marine, sia perché gli afflussi dulciacquicoli vengono in parte allontanate a causa della mancanza di un efficiente sistema di regolazione. Nei periodi piovosi si assiste a forti onde di piena che dolcificano improvvisamente l’intero stagno causando talvolta morie della fauna ittica e dei molluschi.

Tra le sponde è stata realizzata una lunga traversa in cemento armato e griglie plastiche che delimita uno specchio acqueo ampio 1.200 ettari; ora la traversa è in disuso in quanto ha presentato gravi problemi di gestione. Le griglie, infatti, sono state rapidamente colonizzate dal fouling che, impedendo la circolazione delle acque, ne ha provocato lo sfondamento. All’estremità meridionale della traversa sono stati costruiti i lavorieri, mai utilizzati a causa della scarsa efficienza e anch’essi in disuso. All’interno e all’esterno della traversa esistono alcuni impianti flottanti a biventia per la mitilicoltura.

Accanto ai lavorieri, in un vasto piazzale esteso circa 5 ha, sono state costruite le strutture di servizio e in particolare un impianto di depurazione per molluschi, uno schiuditoio per la produzione di seme di molluschi (inattivo), un centro aziendale comprendente magazzino, laboratorio idrobiologico, un fabbricato per servizi e uno per le attività sociali.

Lo stagno di S. Gilla è in concessione per la pesca all’omonimo consorzio che comprende sia Cooperative sia pescatori autonomi. La raccolta di Ruditapes decussatus ha luogo principalmente nella zona compresa tra la traversa del lavoriero e la S.S. 195. In questa vasta area, estesa circa 130 ha, la raccolta delle vongole è svolta sia da pescatori che operano a piedi con il rastrello, sia da subacquei che pescano “a vista” senza l’uso di alcun attrezzo.

Solo una parte del pescato passa attraverso il centro di spedizione, l’altra, composta molto spesso da esemplari sotto taglia, è venduta abusivamente soprattutto a ristoranti, in quanto è proprio la vongola di pezzatura ridotta che è privilegiata per le ricette tipiche, a causa della maggiore resa.

Il rilevamento ha interessato le zone di basso fondale in cui si concentra la raccolta delle vongole. Le tre aree in cui la presenza di Ruditapes è costante si chiamano Donna Laura”(Stazione 1) e “Tramontana” (Stazione 2) nella sponda orientale; “Sa Illetta” (Stazione 3) nella sponda occidentale. L’area classificata per la raccolta e l’allevamento dei molluschi bivalvi è limitata alla zona compresa tra il ponte della SS 195, che attraversa lo stagno a valle della stazione 1, e il mare, pertanto la stazione 1 a è situata in aree non classificate ma viene utilizzata regolarmente .

4.1.4.1 Caratteristiche delle acque

Le informazioni recenti, esistenti in bibliografia, sulle caratteristiche chimico – fisiche delle acque dello stagno di Santa Gilla sono piuttosto frammentarie. Il CEDOC della Regione Sardegna riporta alcuni dati rilevati tra la fine di marzo e l’inizio d’aprile negli anni 2003-2004 e 2008-2009 in un numero variabile di stazioni ( da 1 a 12) nelle zone di interesse di questa ricerca. La temperatura è variata tra 12,6°C e 15°C, la salinità tra un minimo di 17 psu e un massimo di 33,5 psu mentre le concentrazioni della clorofilla a sono variate da un minimo 2 μg*l-1, uguale in tutte le stazioni rilevate, a un massimo di 22,7 ± 4,0 μg*l-1, quindi anche in questo stagno, molto variabile. In particolare nel 2009, circa un mese dopo il prelievo invernale effettuato in questa ricerca, la temperatura rilevata nella zona di Donna Laura ( stazione 1) era pari a 14,9°C e la clorofilla a 19,5 μg*l-1.

4.1.4.2 Granulometria

La Figura 28 riporta la tessitura del sedimento secondo la classificazione USDA(1993). Contrariamente a quanto accade per gli stagni descritti in precedenza, in questo caso il sedimento più rappresentato è di tipo sabbioso-franco.

Esaminando la Tabella 10 che riporta le medie dei risultati delle analisi granulometriche eseguite sui campioni relativi a tutte le aree di pesca, si può notare che

la frazione “sabbia grossolana” raggiunge percentuali inferiori rispetto a quanto accadeva negli stagni precedentemente descritti.

Figura 27 - Stagno di Santa Gilla (CA) : stazioni di rilevamento.

L’ANOVA ha permesso di verificare che esiste una differenza significativa tra le medie relative ai campioni di ogni stazione soltanto per la frazione “sabbia fine”, più abbondante nella stazione 2, la più vicina al mare e “limo fine” più abbondante invece nella stazione 1, la più a monte (P<0,05).

Figura 28 - Tessitura del sedimento nelle stazioni di prelievo. Stagno di Santa Gilla (CA), primavera 2009 (classificazione U.S.D.A., Soil Survey Division Staff - 1993)

Tabella 10 - Granulometria e scheletro del sedimento dello stagno di Santa Gilla (CA) in g*kg-1

(Scala U.S.D.A., Soil Survey Division Staff - 1993 )

Minimo Massimo Media Dev. St

Sabbia grossa 444.00 715.00 546.80 90.42 Sabbia Fine 133.00 467.00 255.40 129.21 Limo Grosso 1.00 115.00 30.10 34.22 Limo Fine 16.00 246.00 112.80 81.94 Argilla 10.00 96.00 55.20 25.35 Scheletro % (g) 4.18 23.99 14.36 5.41