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Griglia LEA e risultati di esercizio

Nel documento 14° Rapporto Sanità (pagine 97-100)

Key Indicators

2.4. Griglia LEA e risultati di esercizio

L’analisi dei risultati di esercizio (positivi e/o ne-gativi) resta poco significativa se non messa in rela-zione ai servizi resi.

Tabella 2.6. Griglia LEA: risultati 2016

Valutazione Regione Punteggio Criticità

Adempiente Veneto 209 Toscana 208 Piemonte 207 Emilia Romagna 205 Umbria 199 Lombardia 198 Liguria 196 Marche 192 Abruzzo 189 Lazio 179 Basilicata 173 Puglia 169 Molise 164 Sicilia 163 Inadempiente Calabria 144

Rinvio al PdR per gli obiettivi stabiliti dal Piano stesso.

Criticità: screening, prevenzione veterinaria, assistenza residenziale agli anziani, assistenza semiresidenziale ai disabili, assistenza malati terminali, assistenza ospedaliera (parti cesarei primari e Percentuale di parti fortemente pre-termine avvenuti in punti nascita senza UTIN)

Campania 124 Rinvio al PdR per gli obiettivi stabiliti dal Piano stesso.

Criticità: screening, prevenzione veterinaria, assistenza ospedaliera (Tasso di accessi di tipo medico) Fonte: Ministero della Salute, 2018 - © C.R.E.A. Sanità

Tabella 2.7. Punteggi regionali Griglia LEA Regione 2012 2013 2014 2015 2016 Veneto 193 190 189 202 209 Toscana 193 214 217 212 208 Piemonte 186 201 200 205 207 Emilia Romagna 210 204 204 205 205 Umbria 171 179 190 189 199 Lombardia 184 187 193 196 198 Liguria 176 187 194 194 196 Marche 165 191 192 190 192 Abruzzo 145 152 163 182 189 Lazio 167 152 168 176 179 Basilicata 169 146 177 170 173 Puglia 140 134 162 155 169 Molise 146 140 159 156 164 Sicilia 157 165 170 153 163 Calabria 133 136 137 147 144 Campania 117 136 139 106 124

Regioni no PdR (punteggio medio) 183 187 195 195 199

Regioni PdR (punteggio medio) 149 152 162 160 162

Fonte: Ministero della Salute, 2018 - © C.R.E.A. Sanità

A tal proposito, a partire dall’anno 2005 la verifi-ca degli adempimenti nell’erogazione dei Livelli Es-senziali di Assistenza da parte delle Regioni è stata realizzata a livello centrale con la cosiddetta Griglia LEA. Dal 2015, poi, sono stati inseriti nella “griglia” ulteriori indicatori quali: un “Indicatore composito su-gli stili di vita” e la “Percentuale di parti fortemente pre-termine avvenuti in punti nascita senza UTIN”. Inoltre, gli indicatori “Tasso ospedalizzazione in età pediatrica per asma e gastroenterite” e “Tasso ospe-dalizzazione standardizzato in età adulta per compli-canze (a breve e lungo termine per diabete), BPCO e scompenso cardiaco”, sono stati introdotti in sosti-tuzione di quello che recitava “Somma ponderata di tassi specifici per patologie evitabili” (indicatore 7).

La principale novità della Griglia LEA riguarda, però, la valutazione finale delle Regioni, che, dal 2015, non avviene più sulla base delle tre precedenti classi di valutazione (adempienza, adempienza con

impegno, inadempienza), bensì con sole due classi: adempienza, inadempienza. Questo fatto ha deter-minato una interruzione con la precedente metodolo-gia di valutazione in quanto alcune Regioni che era-no state dichiarate nei precedenti anni adempienti sebbene “con impegno su alcuni indicatori” con il nuovo sistema di classificazione sono state “declas-sate” a inadempienti.

A partire dal 2015, pertanto, una Regione si aggiudica la qualifica di adempiente se ottiene un punteggio maggiore o uguale a 160, oppure se rag-giunge un punteggio dell’intervallo 140-160 e non presenta alcun indicatore critico. Inadempienti, inve-ce, sono tutte le Regioni con un punteggio inferiore a 140 oppure con punteggio compreso nell’intervallo 140-160 e almeno un indicatore critico.

Sebbene in media le Regioni in PdR abbiano visto progressivamente migliorare la loro situazione, sia da un punto di vista finanziario che da quello di

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14° Rapporto Sanità

CAPITOLO 2

zione dei LEA, per il 2016, la Griglia LEA “boccia” 2 Regioni (in PdR): Campania e Calabria. Tali Regioni dovranno superare le criticità rilevate su alcune aree dell’assistenza tra cui, in particolar modo, quelle de-gli screening, della prevenzione veterinaria, dell’as-sistenza agli anziani ed ai disabili, dell’asdell’as-sistenza ai malati terminali, dell’appropriatezza nell’assistenza ospedaliera (es. parti cesarei).

Per quanto riguarda le rimanenti Regioni in PdR, Lazio e Abruzzo si confermano adempienti anche per il 2016, e Puglia, Molise e Sicilia fanno registrare un netto miglioramento rispetto al 2015, collocandosi sopra la soglia di adempienza (Tabella 2.6. e Tabella 2.7.).

In definitiva, le Regioni in PdR hanno presentato per tutto il periodo considerato punteggi della Griglia LEA inferiori a quelli delle Regioni non in PdR, ma hanno anche evidenziato un progressivo avvicina-mento a queste ultime.

2.5. Conclusioni

Come già osservato negli anni scorsi, il settore pubblico rappresenta la principale fonte di finanzia-mento della spesa sanitaria in tutti i Paesi EU.

Nei Paesi EU-Post 1995, tuttavia, il finanziamento pubblico della Sanità è mediamente inferiore di 8,3 punti percentuali rispetto alla media EU-Ante 1995.

Per quanto concerne l’Italia si evidenzia come, a partire dal 2010, la quota pubblica della spesa ita-liana sia costantemente diminuita, scostandosi sem-pre più dalla media degli altri Paesi appartenenti a EU-Ante 1995 e avvicinandosi maggiormente a quel-la dei Paesi EU-Post 1995.

Il tasso di crescita del finanziamento pro-capite

evidenzia come la crescita osservabile tra il 2010 ed il 2017 sia solamente nominale: in effetti, già a partire dal 2011 il finanziamento pro-capite ha cominciato a decrescere progressivamente in termini reali fino al 2013, anno dopo il quale ha avuto un’inversione di tendenza fino al 2016, per poi decrescere nuova-mente nel 2017.

Malgrado la riduzione della crescita del finanzia-mento, si deve sottolineare come i problemi finan-ziari del SSN sembrino fondamentalmente supera-ti, con alcuni residui sbilanciamenti; questo fatto è ascrivibile al risanamento delle Regioni in PdR, tant’è che nel 2017, se il SSN nel suo complesso ha chiuso l’esercizio con un saldo positivo, è da attribuirsi pro-prio alle Regioni in PdR, che hanno avuto un avanzo superiore a € 120,0 mln..

Se, contestualmente all’aspetto economico-fi-nanziario, si prende in considerazione la capacità di adempiere al mantenimento nell’erogazione dei LEA, secondo la nuova metodologia, si constata come nel 2016 solo due Regioni (in Piano) non siano risultate adempienti.

Riferimenti bibliografici

Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – CIPE (anni vari), Delibere di

riparti-zione del Fondo Sanitario

Corte dei Conti (anni vari), Rapporto sul

coordina-mento della finanza pubblica

Ragioneria Generale dello Stato (anni vari), Il

Monito-raggio della spesa sanitaria

Istat (anni vari), Tavole statistiche varie, www.istat.it Ministero della Salute (anni vari), Modello di

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