5.3. Gruppi di controllo
5.3.2. Gruppo di controllo – II/III annualità
Dall’analisi dei test eseguiti gli studenti della II/III annualità del gruppo di controllo hanno utilizzato i seguenti strumenti:
- Google Traduttore - Glosbe
- contatto diretto con la lingua usata (scritta e parlata) - Wiktionary
- HJP (Hrvatski jezični portal) - dizionari bilingui cartacei - conoscenze pregresse - Sketch Engine.
Anche questo gruppo di studenti ha spesso combinato più strumenti per rispondere alle domande sui diversi argomenti linguistici. Il test conteneva quattro domande, di cui la prima articolata in cinque punti:
- accordo (2) - declinazione (2) - collocazione (2) - sintassi (1)
- aspetto verbale (1).
Seguendo il procedimento applicato per la prima annualità si possono esaminare gli strumenti utilizzati da questo gruppo in funzione di ogni argomento. I casi in cui lo studente ne ha utilizzati diversi per una sola domanda sono stati segnati tutti:
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accordo declinazione collocazioni sintassi aspetto verbale
Google 1 1 Google Traduttore 3 2 1 1 Glosbe 8 5 3 contatto con la lingua 2 9 Wiktionary 1 4 HJP 2 7 2 6 dizionari cartacei bilingui 2 5 conoscenze pregresse 3 2 2 2 3 Sketch Engine 1
Tab. 17. Strumenti di ricerca utilizzati per argomento linguistico – II/III annualità
Segue la tabella con il numero di studenti per ogni strumento che permetterà di ricavare una classifica dei mezzi più utilizzati. L’Università di Trieste è assente in quanto hanno partecipato soltanto studenti del primo anno.
Udine Napoli Venezia TOTALE
Google 1 1 Google Traduttore 3 3 Glosbe 6 2 3 11 contatto con la lingua 5 2 1 8 Wiktionary 2 2 4 HJP 7 2 9
137 dizionari cartacei bilingui 2 2 4 conoscenze pregresse 4 4 8 Sketch Engine 1 1
Tab. 18. Numero di studenti per ogni strumento – II/III annualità
Risorsa utilizzata TOTALE
STUDENTI
1 Glosbe 11
2 HJP 9
3 contatto con la lingua conoscenze pregresse
8
4 Wiktionary
dizionari cartacei bilingui
4
5 Google Traduttore 3
6 Sketch Engine Google
1
Tab. 19. Classifica di tutte le risorse utilizzate – II/III annualità
Successivamente sono state conteggiate le risposte corrette e quelle errate per ogni mezzo utilizzato al fine di verificare l’efficacia di questi strumenti per i singoli argomenti:
accordo declinazione collocazione sintassi aspetto verbale SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO Google 1 Google Traduttore 1 2 2 1 Glosbe 8 2 4 1 3
138 contatto con la lingua 1 2 8 Wiktionary 1 4 HJP 2 7 1 3 6 dizionari cartacei bilingui 1 2 4 conoscenze pregresse 3 2 1 4 5 3 Sketch Engine 1
Tab. 20. Numero di risposte corrette o errate per ogni argomento e strumento utilizzato – II/III annualità
Tutti gli strumenti di ricerca sono stati già presentati e analizzati nella sezione precedente dedicata ai risultati della prima annualità. Per quanto riguarda l’efficacia dei mezzi utilizzati si nota all’istante un’alta percentuale di risposte corrette per tutti gli argomenti. Solo in pochi casi, ossia per le ricerche sull’accordo e la declinazione, si evince come alcuni strumenti non abbiano portato ai risultati desiderati. Il rilievo che gli studenti danno alla lingua autentica è evidente nella scelta degli strumenti più utilizzati, tra i quali ai primi tre posti si hanno il dizionario Glosbe e il contatto personale con la lingua. Gli studenti hanno riconosciuto l’importanza del contesto nel cercare esempi non solo di natura lessicale, ma anche grammaticale:
Ho usato nuovamente Glosbe, poiché è corredato da un corpus contenente esempi ben contestualizzati e molto vari.
Per la domanda sulla sintassi quasi tutte le risposte si basano sulla conoscenza della lingua autentica (scritta o parlata) e se gli studenti della prima annualità hanno valutato una risposta come corretta solo perché imparata a lezione ma senza nessuna prova per sostenere le loro ipotesi, al secondo/terzo anno la situazione è risultata diversa. Per comprovare quanto sostenuto essi si sono affidati alle esperienze personali che hanno avuto con la lingua autentica:
- Una mia compagna di corso ha i genitori istriani e lei utilizza sempre la forma “verbo + infinito” quando parla, mentre la professoressa essendo di Belgrado utilizza sempre la forma “verbo + da”.
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- Da. Moj deda je iz Srbije i naučila sam kod njega govoriti na primjer “trebam da kupim” a ne “trebam kupiti”.
- In questi anni ho letto testi in entrambi gli standard e ho avuto sia una docente serba che alcune croate. - Ho cercato le differenze su Wikipedia e ho guardato relative serie tv/film e programmi (es. “Jutro će promeniti sve”, dnevnik hrt, BN…) dei rispettivi paesi in cui si utilizzava una struttura piuttosto che l’altra.
- Ho letto alcuni testi tratti dall’antologia di Babić, in cui sono raccolti sia testi croati che serbi: Nei testi in serbo prevale l’uso del verbo seguito da “da”.
- Effettivamente nel parlato c’è questa differenziazione che viene anche insegnata agli studenti anche se in realtà vengono accettate entrambe le forme in entrambe le lingue.
Per rispondere alle domande sull’aspetto verbale gli studenti hanno innanzitutto usato Wiktionary seguito dal dizionario HJP. Se nella prima risorsa è possibile trovare entrambe le forme aspettuali di molti verbi, il dizionario HJP non offre questa funzione, per cui ci si è chiesti quale procedimento abbiano utilizzato qui gli studenti. Lo si può trovare parzialmente spiegato in questa risposta:
Ho pensato alle forme che conosco e mi sono assicurato che esistono e del loro significato utilizzando “hjp.hr” (dizionario).
Nella maggior parte dei casi lo studente fa quindi una serie di ipotesi sulla forma perfettiva dei verbi, a partire dalle proprie conoscenze e dai prefissi maggiormente utilizzati, e si serve del dizionario HJP solo come strumento di verifica.
Per quanto riguarda le collocazioni gli studenti hanno dimostrato di saper svolgere le ricerche in modo più articolato facendo un passo avanti rispetto agli studenti del primo anno. In questo senso si prestano a molte considerazioni le seguenti analisi, che mettono in luce l’abilità degli studenti a combinare più strumenti per arrivare alla risposta:
- L’unico sito dove sono riuscito a trovare la risposta è “studentski.hr”, dove ho trovato un articolo nel quale viene spiegato che “kuća” è il luogo dove risiediamo e abitiamo, mentre “dom” è di solito riferito ai dormitori universitari o “studentski dom”. Dopo un’ulteriore ricerca su “hrvatski jezični portal” ho trovato esempi come “planinarski dom, starački dom, đački dom, gornji dom, donji dom”.
- Ho consultato un dizionario cartaceo bilingue per poi incrociare le collocazioni comuni su glosbe croato-italiano, digitando gli aggettivi trovati in associazione con uno dei due termini e accostandolo al secondo lemma.
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La conclusione sulle collocazioni comuni per entrambe le parole dimostra che gli studenti dispongono di una buona base su cui impostare il ragionamento ma questa base necessita soltanto di essere sostenuta da fonti attendibili e autentiche:
Entrambi possono avere gli stessi aggettivi per quanto riguarda la descrizione della struttura in senso fisico, ma le istituzioni o alcuni modi di dire riguardano solo una delle due.
Anche nel caso delle collocazioni gli studenti utilizzano la lingua autentica per arrivare alla soluzione. Alla domanda sugli strumenti utilizzati per cercare le collocazioni dei nomi collettivi deca, lišće e braća uno studente ha risposto:
Leggendo alcuni testi di canzoni cercate su Youtube, racconti per bambini su google e esempi di descrizioni delle persone dal compendio di lingua.
Per quanto riguarda i corpora solo uno studente ha riportato l’uso di questo mezzo e lo ha fatto esclusivamente nelle due domande riferite alle collocazioni. In entrambi i casi ha utilizzato lo strumento Word Sketch.
Fig. 50. Esempio di ricerca dei collocati su Sketch Engine
La maturità e la preparazione degli studenti della II/III annualità si evince dalle ricerche più complesse che essi hanno dimostrato di sapere svolgere per tutti gli argomenti trattati. Seguono alcune descrizioni:
- Ho cercato sul dizionario online Glosbe il significato di “lišće”, dopodiché su Hrvatski jezični portal ho ricavato dal sostantivo il suo singolare “list”.
- Ho impiegato un dizionario bilingue e due dizionari online: hrvatski jezični portal e glosbe croato- italiano/italiano croato, per ottenere informazioni in merito al genere dei sostantivi e alle opportune concordanze.
La vena dell’esploratore che ogni studente è in grado di esprimere si osserva in un commento dove uno di questi, stimolato a utilizzare i mezzi digitali, dichiara di aver trovato
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il dizionario Hrvatski jezični portal e sperimenta la possibilità di risalire alla forma base di una parola digitando la forma declinata/coniugata. Il dizionario funziona infatti, in larga misura, su base morfologica e in questo caso si è avuto un chiaro esempio di ricerca Data Driven Learning, dove lo studente nel poco tempo che aveva a disposizione era riuscito a individuare da solo il percorso per giungere alla risposta giusta.
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Capitolo sesto
Risultati e discussione
6.1. Risultati del test/I annualità
Il test è stato strutturato in nove domande contenenti argomenti trattati durante il corso: collocazioni lessicali, morfologia di base (coniugazione di un verbo irregolare al presente e al passato, declinazione dell’aggettivo, plurale dei sostantivi), accordo (pronome, aggettivo e sostantivo) (Allegato 7).
La parte delle risposte sulle collocazioni è stata ricavata con l’utilizzo dello strumento Word Sketch o delle concordanze. Per la prima domanda67 gli studenti si sono serviti della query:
[tag=“A.*”] [word=“zvezda”].
Le collocazioni trovate si sono rivelate più esaurienti nel caso in cui veniva utilizzato lo strumento Word Sketch che permette di raggruppare diverse collocazioni per la loro funzione grammaticale e semantica, come si evince dal commento di una studentessa:
Attraverso Word Sketch ho riscontrato i seguenti aggettivi: crven (crvena zvezda), holivudski (holivudska zvezda), estradni (estradna zvezda), pop (pop zvezda), neutronski (neutronska zvezda), filmski (filmska zvezda), muzički (muzička zvezda)68. È possibile riscontrare anche l’appartenenza al
campo semantico dello spettacolo.
Per rispondere alle domande sulla morfologia gli studenti, sentendosi più sicuri, avevano deciso di non consultare i corpora e di affidarsi alle conoscenze pregresse. Alcune volte questa scelta ha portato a commettere errori, come nel caso del plurale dei sostantivi sir e nos (formaggio, naso). Entrambi formano un plurale lungo, come correttamente riconosciuto dagli studenti. L’infisso può variare e da quello di base -ov si può passare a -ev se vi sono consonanti finali palatali (anche -r, oppure -c in alcuni casi). Lo standard serbo e quello croato
67 Scrivi quali sono gli aggettivi che spesso accompagnano la parola zvezda.
68 Stella rossa, stella hollywoodiana, stella dello spettacolo, stella pop, stella di neutroni, stella
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non sempre coincidono. Sir in entrambi i casi ha la forma sirevi, confermata non solo dai dizionari69 ma anche dai corpora. Gli studenti invece hanno indicato la forma sirovi perché si sono affidati alle conoscenze pregresse. Nello standard croato nos ha la forma nosovi mentre in quello serbo sono ammesse entrambe, nosovi e nosevi. La ricerca nei corpora dimostra che la forma effettivamente impiegata è nosevi, ma se nel corpus serbo questo uso è esclusivo, in quello croato nosevi prevale rispetto a nosovi, che è comunque presente anche se meno frequente del primo.
SrWaC HrWaC
nosevi, nosevima,
noseve, noseva 0,93 0,98
nosovi, nosovima,
nosove, nosova 0,06 0,35
Tab. 7. Frequenze relative delle parole nosevi vs. nosovi (SrWaC, HrWaC)
Si tratta di un dato importante, in questo caso utile per future indicazioni nell’ambito della didattica al fine di proporre l’uso dei corpora come un mezzo di verifica delle nozioni relative allo standard linguistico e presenti nei dizionari e nelle grammatiche.
Il terzo argomento, l’accordo grammaticale, è stato affrontato senza che si riscontrassero particolari criticità. Nel caso dei sintagmi con più di due parole le conoscenze pregresse non hanno sempre dato risultati positivi: […] mojim dobrom drugom.
Laddove invece la domanda è stata affrontata con una query la risposta è stata corretta: [word=“sa”] [lemma=“moj”] [lemma=“dobar”] [lemma=“drug”].
In proposito si è rivelata di un certo interesse la domanda sulla preposizione da inserire prima del toponimo Tajland, nodo che gli studenti hanno affrontato con una query adeguata e concludendo che entrambe le preposizioni risultavano utilizzate, seppur con una netta prevalenza di na:
[tag=“S.*”] [lemma=“Tajland”].
La scelta tra le due preposizioni genera dubbi anche tra i parlanti nativi, che nella maggior parte dei casi, come lo stesso corpus dimostra, prediligono l’uso di na. Visto che la Thailandia non è un’isola ma per qualche motivo viene percepita dai parlanti nativi come tale,
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sarebbe allora corretto utilizzare u. In ambito croato il corpus attesta inoltre una leggera prevalenza di quest’ultima preposizione. Per avere risultati completi si dovrebbe includere nella ricerca anche la forma al locativo Tajlandu.
SrWaC HrWaC
u 0,49 1,12
na 1,27 1,03
Tab. 8. Frequenze relative alle preposizioni u e na davanti al toponimo Tajland
6.2. Risultati relazioni/I annualità
Al termine del corso gli studenti hanno elaborato in modo autonomo le relazioni dedicate all’analisi delle due parole assegnate: majka/mama e brat/sestra (Allegato 8).
I risultati sono stati soddisfacenti: gli studenti hanno infatti utilizzato tutti gli strumenti che sono stati esposti loro durante il corso e hanno applicato la metodologia di analisi corpus- based alle parole osservate.
Nel porre a confronto majka e mama hanno constatato l’uso esclusivo della prima nel contesto religioso croato e, seppur con frequenza minore, in quello bosniaco: Isusova majka, majka Božija, majka nebeska (la madre di Gesù, la madre di Dio, la madre dei cieli). Il medesimo impiego viene notato nel contesto italiano (madre superiora, madre badessa, madre chiesa), contesto che contempla inoltre usi figurativi come scheda madre, lievito madre, lingua madre.
A livello di prosodia semantica lo studente ha rilevato poi l’uso ricorrente degli aggettivi negativi che accompagnano la parola madre: samohrana, bolesna, pokojna, uplakana, nesrećna, mrtva (single, defunta, lacrimante, infelice, morta) con varianti regionali: rahmetli (defunta). La parola mama ha invece un’accezione positiva: novopečena, ponosna, zahvalna, buduća, srećna (neomamma, orgogliosa, riconoscente, futura, felice). Singolare l’uso della parola mamma, attestato esclusivamente nel corpus italiano, in riferimento agli animali: mamma orsa, mamma gatta, mamma lupa.
Lo studente ha esaminato l’ordine delle parole e in tutte le lingue osservate la costruzione otac i majka (padre e madre) era significativamente più frequente di majka i otac
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(madre e padre). Nel caso di mama i tata (mamma e papà), dove la parola femminile precedeva quella maschile, la costruzione era invece molto più frequente. Particolarmente eloquenti sono risultati i collegamenti socioculturali tra l’italiano e le altre lingue oggetto dell’analisi, come per esempio la presenza delle collocazioni madre surrogata, madre lesbica assenti dai corpora bosniaco, croato e serbo.
Nell’analisi delle parole sestra e brat, al di là del comune ambito familiare cui appartengono, si è potuto vedere che la prima risulta essere presente nell’ambito lavorativo e religioso: medicinska sestra, patronažna, časna sestra, milosrdna sestra (infermiera, infermiera a domicilio, suora, sorella della misericordia). Brat risulta invece presente nell’espressione Veliki brat (Grande fratello), in quanto uso riconducibile alla nota trasmissione televisiva, e inoltre ricorrente nel registro colloquiale per chiamare un amico oppure quale intercalare (Brate).
6.3. Risultati del test – II/III annualità
Il test è stato strutturato in quattro domande. La prima comprendeva quattro sottodomande sui nomi collettivi (morfosintassi e collocazione). La seconda verteva sulla sintassi dei verbi modali in serbo e in croato. La terza riguardava l’aspetto verbale, mentre la quarta era dedicata alle collocazioni.
I risultati consegnati (Allegato 13) permettono di individuare due tipologie di studenti. Nel primo caso l’importanza dei corpora viene sottovalutata già durante le lezioni per cui lo studente si oppone a una partecipazione attiva. Per rispondere alla maggior parte delle domande egli decide di affidarsi solo alle conoscenze pregresse che non sempre portano a risultati soddisfacenti. Al quesito sulla costruzione con i verbi modali in serbo e in croato, in cui si chiedeva di fornire qualche prova per sostenere una eventuale ipotesi, è stata data la seguente risposta:
Non ho tempo per verificare su Sketch Engine, ma so che è così.
Nel secondo caso lo studente ha dimostrato di saper utilizzare i corpora per tutte le tipologie di domande. In entrambe le circostanze si è notata una lieve lacuna nella comprensione delle collocazioni che fa intuire che la parte teorico-pratica legata a questo argomento dovrebbe essere oggetto di approfondimento nelle lezioni introduttive. Anche nel caso dell’aspetto verbale gli studenti si affidano ancora alle proprie conoscenze e usano i corpora solo per
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verificare le ipotesi e non come una fonte preziosa dalla quale si possono ricavare le informazioni di questo tipo.
I punti critici riscontrati in questo gruppo sono sicuramente dovuti al numero di ore inferiore a quello previsto. È un dato che è già stato verificato nel lavoro durante il seminario e che nel lavoro con la prima annualità è stato modificato. L’aumento delle ore con il primo gruppo ha portato ai risultati più che soddisfacenti e in qualche modo non attesi visto che si trattava di un livello principiante che doveva impegnarsi non solo nell’acquisizione della tecnologia nuova, ma anche nel lavoro linguistico che, almeno all’inizio, risultava completamente sconosciuto. Al secondo anno, invece, gli studenti sono partiti da un buon livello della conoscenza della lingua, soprattutto nel caso della studentessa bilingue. Nonostante questo il numero di ore e la mancanza di motivazione sono stati i fattori che hanno influito negativamente sui risultati finali. È un dato che bisognerebbe prendere in considerazione nelle future ricerche che potranno confermare o smentire la correlazione tra questi elementi nella didattica corpus-based.